Percorso:


La rete e le elezioni:
"e se davvero
la rivoluzione non fosse più in tv?"

Prefazione di Romano Prodi

I dubbi creati dallo scoppio della 'Bolla Internet' di cinque anni fa si sono oramai dissolti.
In tanti stanno oggi correndo,a potenziare la propria presenza sulla Rete e, sia pure con piu' saggezza che nel passato, lo fanno con forza e nuovo entusiasmo.
Non ne possono fare a meno non solo i grandi protagonisti del commercio elettronico (da Amazon ad 'e-bay') o dei servizi in rete come Google, ma anche i grandi editori della televisione e della carta stampata, i movimenti religiosi e le organizzazioni umanitarie.
Il mondo di Internet questa volta e' diventato davvero grande.
La politica se ne e' accorta e cerca con grande determinazione di farne parte , e non solo per mandare messaggi, ma anche per ascoltare, discutere, stimolare forze, organizzarle, raccogliere risorse.
Ma entrare con la politica nello spazio di Internet non e' ancora un processo chiaramente definito e richiede una grande flessibilita' e capacita' di adattamento. Vi sono certamente , soprattutto negli Stati Uniti, organizzazioni che hanno strutturato in modo molto professionale interventi specifici, ma tanto deve ancora essere fatto in materia di adattamento di metodi ad ambienti diversi
Si deve infatti agevolare l'accesso al numero piu' alto di soggetti , i piu' diversi tra loro, anche se gerarchicamente uguali nel mondo della rete. Allo stesso tempo si deve garantire che il proprio messaggio sia coerente con una linea di fondo chiara e non venga distorto dal rumore della rete.
In queste condizioni, ancora in sperimentazione permanente, le esperienze fatte da altri sono di grande aiuto. Questo libro di Luca Longo e di Stefano Gazziano è perciò davvero prezioso.
L'analisi dei piu' importanti siti con cui la Politica si e' presentata nel mondo di Internet non e' solo una carrellata descrittiva. Vengono proposti con intelligenza anche il monitoraggio dei risultati, le correzioni, le invenzioni, gli spunti creativi che la natura quasi plastica della rete impone quotidianamente a chi vuole 'esserci' in modo efficace.
Emerge in modo chiaro che Internet non e' un canale di comunicazione come la televisione , i giornali, i comizi o i manifesti. Internet non e' uno, ma e' tanti canali diversi .
Pur essendo in apparenza sempre lo stesso, e' ben diverso quando e' utilizzato per parlare da quando lo e' per ascoltare o per discutere. Quando e' utilizzato per chiedere aiuto oppure per darne.
E' un insieme di strumenti a disposizione di tantissimi, spesso al primo contatto con la Politica. Internet non solo crea collegamenti, ma, permette , in modo del tutto nuovo , di portare alla luce talenti nascosti, di dare loro la possibilita' di 'essere li', di sentirsi al centro , di farli sentire 'inclusi' anche se non fisicamente , in un progetto politico .
Una caratteristica importante ,questa, perche', i canali convenzionali della politica, anche nei loro contatti piu' capillari con la base, hanno spesso le loro barriere e le loro esclusioni.

'Internet avvicina chi sta lontano e allontana chi sta vicino', si dice vedendo colleghi che dialogano per e-mail e non si parlano mai, pur essendo vicini di ufficio.
Questo e' un po' il suo rischio, ed e' allora interessante che, per entrare al meglio nel suo mondo, la Nostra Politica abbia deciso di partire insieme da Internet e da una Fabbrica molto reale dove la vicinanza fisica e'una delle ragioni importanti per ' essere li' ' .
E questo della integrazione tra il 'materiale' della fabbrica ed il 'virtuale' di Internet , in un modo di interazione completo, potrebbe essere un importante nuovo passo in avanti del fare Politica, ed anche uno spunto interessante per il prossimo libro.

Romano Prodi