Per tutto L'Ulivo

Proposta di "piattaforma unitaria per le reti civiche"
Elaborata dai gruppi Innovazione, NetWork, Citta' Invisibile

Per "rete civica" in questo documento si intende un sistema informativo telematico, riferito ad un'area geograficamente delimitata (comune , area metropolitana, provincia, comunità montana etc.), al quale possano partecipare in modo attivo, ossia come produttori di informazioni oltre che fruitori, tutti i soggetti presenti nell'area stessa: enti locali e altre istituzioni, sindacati, associazioni, imprese, cittadini.

Si ritiene che le reti civiche possano e debbano assumere un ruolo centrale nello sviluppo del Paese per le loro potenzialità connesse a:

la tutela del diritto all'informazione, come parte dei diritti di cittadinanza nella Information Society;
le sinergie di cooperazione tra i diversi soggetti che operano nell'ambito urbano;
la formazione rivolta in modo specifico alle nuove tecnologie;
la formazione continua legata alla produzione e allo scambio di informazioni in rete nei più diversi settori;
l'efficienza, la trasparenza, la semplificazione, in particolar modo per quanto riguarda i servizi forniti dalla Pubblica Amministrazione e i rapporti tra istituzioni e cittadini;
la partecipazione di tutti i soggetti alla soluzione cooperativa dei problemi della propria area, e alla definizione dei suoi processi di crescita;
la coesione sociale tra i diversi soggetti dell'area, che rafforza il senso di comunità e riduce il rischio di esclusione;
la promozione del tessuto socio-economico dell'area.

Una rete civica strutturata in modo appropriato, e che in particolare valorizzi appieno gli aspetti formativi e le possibilità della cooperazione di rete, è una formidabile palestra dell' innovazione, strumento indispensabile per assegnare un ruolo attivo al nostro Paese, ed evitare di subire le scelte tecnologiche, produttive, di consumo decise altrove.

Le numerose sperimentazioni di telematica civica in Italia hanno evidenziato pregi e punti di debolezza della situazione attuale: in base alle esperienze italiane, e al confronto con sviluppi analoghi negli altri Paesi, proponiamo una serie di politiche attive:

Politiche della connessione

Occorre garantire un sistema nazionale di comunicazioni di rete che sia in grado di sopportare il prevedibile aumento esponenziale sia del numero degli utilizzatori, sia del volume e del grado di sofisticazione delle informazioni trasmesse in forma multimediale.

Su questo l'ingresso di nuovi operatori nel mercato delle telecomunicazioni, e la prevedibile integrazione di sistemi di rete già esistenti sul territorio sembra fornire garanzie adeguate. Occorre completare, nei sistemi urbani, il processo di ammodernamento ed ampliamento delle vie di comunicazione, scegliendo quelle tecnologie che consentano di ottimizzare l'utilizzo delle reti esistenti, in particolare sul cosidetto "ultimo miglio", a parità di potenzialità nella trasmissione delle informazioni.

E' indispensabile un attento controllo dei sistemi di tariffazione per l'accesso alle reti. L'Autorità per le telecomunicazioni deve raccogliere i segnali del governo in materia di tariffazioni agevolate, e suggerire o imporre un sistema di tariffazione che tenga conto, oltre che dei costi, anche delle caratteristiche di bene pubblico proprie di molteplici tipologie di comunicazione di rete, in particolare per i soggetti legati al mondo della formazione e al terzo settore.

Politiche dell'accesso

L'esistenza della rete è solo il presupposto per la diffusione delle tecnologie. La diffusione dei personal computers e dell' accesso ad Internet è in Italia molto limitato. Inoltre, non è detto che la diffusione delle tecnologie sia basata sulla fruizione individuale dalla propria abitazione. Appare invece socialmente più accettabile una strategia che garantisca il diritto all'accesso all'informazione tramite il proliferare di postazioni pubbliche guidate per l'accesso alla rete, da localizzare negli edifici pubblici (biblioteche, scuole e centri formativi, sedi circoscrizionali, etc.) e da incentivare nei centri aperti al pubblico (associazioni, sindacati di categoria, etc.).

Politiche della formazione

Il diritto all'accesso non è tale se non viene accompagnato dalla diffusione della conoscenza. E' urgente una politica di alfabetizzazione che garantisca a tutti i soggetti che operano nella città uguale dignità, quantomeno nella propria capacità di accedere all'informazione.

La politica della formazione è anche la più promettente per le sue diverse implicazioni: chi conosce le potenzialità della rete potrà utilizzarla per migliorare la propria posizione professionale, per sviluppare nuove attività, per aumentare le proprie capacità di essere soggetto attivo nella vita della città, per aumentare in autonomia il suo livello di formazione.

Politiche dell'efficienza negli enti pubblici

Occorre accelerare i processi di trasparenza ed efficienza avviati con gli interventi di Bassanini. Occorre diffondere la filosofia propria delle Reti civiche in tutti gli enti locali, fornendo le risorse adeguate per l'investimento tecnologico e di cablaggio, predisponendo adeguati piani di riqualificazione del personale, modificando in modo adeguato la regolamentazione delle procedure che governano la produzione dei servizi, creando terreno fertile per la sperimentazione di forme avanzate di produzione di servizi legate alle nuove tecnologie "sicure" di identificazione.

Politiche di cooperazione

Cooperazione interna all'area urbana. La Rete civica diviene un reale strumento di trasformazione del tessuto economico e sociale quando vede coinvolti attivamente tutti i soggetti: gli enti locali, le imprese, il mondo della formazione, le varie forme di rappresentanza dei cittadini. Lo sviluppo della rete civica deve tendere a cogliere le diverse sinergie che si ottengono dalla cooperazione tra i diversi soggetti, e dar loro la possibilità di intervenire, anche con modalità innovative, alla definizione delle linee di sviluppo dell'area urbana cui appartengono.

Cooperazione tra le aree urbane. Vanno predisposti o incentivati sistemi di trasmissione delle informazioni tra le diverse esperienze di Reti civiche, sia sotto il profilo tecnico della modalità di implementazione di diversi servizi, sia per quanto riguarda l'efficacia delle iniziative che abbiano ottenuto riscontri positivi e possano essere replicate altrove.

Politiche dell'innovazione

Le reti civiche possono e devono diventare il palcoscenico di sperimentazione dell' innovazione connessa alla creazione di nuovi prodotti e servizi, all'emergere di nuove figure professionali, alla diffusione di modalità sostenibili di telelavoro, alla rinascita del tessuto commerciale delle aree urbane.

L'innovazione, per essere stimolata, ha bisogno di un quadro di riferimento certo per quanto riguarda le piattaforme su cui la tecnologia andrà ad operare, ad esempio per la carta di identità elettronica, per l'integrazione tra diverse tecnologie di comunicazione, e così via.

Gli interventi più urgenti riguardano a nostro avviso:

1.La predisposizione di punti d'accesso pubblici e gratuiti ai servizi informativi di rete, in tutte le sedi istituzionali frequentate dai cittadini: scuole, biblioteche comunali, uffici degli Enti locali aperti al pubblico. La predisposizione di agevolazioni per gli enti non-profit che installino postazioni d'accesso alla rete per i cittadini.

2.L'allocazione di risorse destinate in modo specifico alla formazione all'utilizzo della telematica e alla produzione di servizi per via telematica. A tali risorse debbono poter accedere tutte le istituzioni pubbliche, ed in particolare le strutture che ospiteranno i punti d'accesso alla rete di cui al punto precedente. Inoltre, è utile incentivare la predisposizione di meccanismi di formazione "a cascata" basati sul volontariato, sulle scuole, sugli altri centri di formazione.

3.La promozione di progetti informativi per via telematica che abbiano carattere di utilità sociale, anche tramite la predisposizione di servizi informativi destinati alle reti civiche, che potrebbero essere realizzati dal Dipartimento della Funzione Pubblica.

4.La definizione di criteri che garantiscano e tutelino la capacità di tutti i soggetti della rete civica a esserne protagonisti attivi, in base a regole condivise.

5.Il proseguimento e l'intensificazione dei processi di semplificazione amministrativa, trasparenza, efficienza nelle procedure degli Enti locali e centrali, avviate dai recenti interventi del Dipartimento della Funzione Pubblica.

6.La predisposizione di iniziative, anche legislative, che rendano possibile lo sviluppo del commercio elettronico e di altri servizi a valore aggiunto, e quindi contribuiscano a rendere le reti civiche un sistema autosostenibile.


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