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La crisi della carta stampata

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Re: La crisi della carta stampata

Messaggioda Robyn il 17/12/2018, 21:07

tu parli ingenuamente ma c'è chi lo farebbe veramente,in genere sono le scintille che provocano incendi più grandi e nascono dove meno te lo aspetti,non è un fatto di politically correct.I periodici locali sono una ricchezza del paese contribuiscono al pluralismo.La crisi della carta stampata è solo in parte riconducibile a contenuti insoddisfacenti ma dal fatto che con l'avvento del web la carta stampata costa di più ed è per quello che ci sono i contributi ai periodici.In alternativa ai contributi può esserci la pubblicità commerciale e andare sul web.La pubblicità commerciale aiuta a mantenere viva anche la carta stampata dal momento che non tutti utilizzano il web,ma continuano a leggere i periodici.In assenza di questi periodici una parte dei lettori sarebbe sprovvista di informazione.Poi come si fà per le radio locali e nazionali?come fanno a finanziarsi?
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Re: La crisi della carta stampata

Messaggioda gabriele il 18/12/2018, 14:42

Robyn ha scritto:La crisi della carta stampata è solo in parte riconducibile a contenuti insoddisfacenti ma dal fatto che con l'avvento del web la carta stampata costa di più ed è per quello che ci sono i contributi ai periodici.In alternativa ai contributi può esserci la pubblicità commerciale e andare sul web.La pubblicità commerciale aiuta a mantenere viva anche la carta stampata dal momento che non tutti utilizzano il web,ma continuano a leggere i periodici.In assenza di questi periodici una parte dei lettori sarebbe sprovvista di informazione.Poi come si fà per le radio locali e nazionali?come fanno a finanziarsi?
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Robyn, qui siamo al paradosso. I contributi pubblici sono stanziati dallo Stato da non so quanti decenni, ancora prima che esistesse il web come lo intendiamo ora.

Ricordo che la discussione nel forum fu già stata affrontata. Il sunto è che "giornali" (massa media in generale) seguono chi gli dà i soldi. Se non è lo Stato è il mercato.

Se prendono soldi solo dal mercato devono fare un prodotto vendibile. Vendibile non vuol dire per forza di qualità. Anzi, molte volte fanno più soldi i tabloid di grosse testate giornalistiche.
Se i soldi invece li prendono dallo Stato, allora possono scrivere a seconda del politico di turno che li guida, che gli impone lo scugnizzo di turno da mettere in redazione, etc etc...

Per me deve andare tutto sul mercato e se il prodotto "giornale cartaceo" o "trasmissione radiofonica" non funziona, chiude.
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Re: La crisi della carta stampata

Messaggioda Robyn il 18/12/2018, 17:46

In Italia c'è un concetto errato di democrazia e il concetto è che se tu mi dai i soldi io parlo bene di te.Invece se tu mi dai i soldi non significa per niente che io parlo bene di te e che devo mettere i giornalisti che più ti fanno comodo.Questo è il metodo usato dalla mafia,tu fai un piacere a me io faccio un piacere a te,ma le cose non possono stare così.Dal momento che questo concetto non funziona è meglio che i periodici si finanzino con la pubblicità commerciale.Finanziarsi con la pubblicità commerciale non significa per niente fare gli interessi del mercato.In cambio di pubblicità che c'è in prima pagina o sù fogli intermedi tu mi dai la controparte liquida ed io la posso utilizzare anche per il cartaceo.Quando si passa da un sistema a finanziamento pubblico ad un sistema che preveda di autofinanziarsi bisogna anche agevolare questo passaggio per evitare che dei periodici e delle radio chiudano perche compito della politica è salvaguardare il pluralismo delle idee e la libertà delle idee ed evitare che ci sia un'immagine demoniaca dei periodici a carta stampata.Altra cosa da fare per evitare che un periodico o una tv privata sia asservita è mettere un limite al possesso di azioni e per il conflitto di interessi utilizzare il blind trust dove c'è un'autorità terza che gestite le azioni in modo indipendente e che te le restituirà alla fine dell'incarico istituzionale.Per la Rai Tv per rendere libera l'informazione il miglior modello è quello della bbc dove mancano interferenze del governo e del parlamento ed un'autorità terza che vigila sul pluralismo informativo ed eventualmente sù manifestazioni contrarie al buon costume così come diceva Popper.Popper sapeva che l'informazione era il quarto potere dello stato anch'esso sottoposto a dei limiti per la separazione dei poteri
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Re: La crisi della carta stampata

Messaggioda pianogrande il 19/12/2018, 10:58

Qui si tenta una separazione che nella pratica è quasi impossibile.

Mercato e cultura (compresa quindi quella politica con la sua bella propaganda) sono felicemente compenetrati e quindi se vuoi vendere ti devi adattare alla cultura del consumatore.

Può fare eccezione solo chi se lo può economicamente permettere.
Ad esempio la RAI (ma pigola sempre più piano) ha avuto una parte molto positiva nella cultura del paese; a partire dalla unificazione della lingua e fino alla trasmissione di romanzi e documentari e inchieste e dibattiti di ottima qualità.
Attualmente riesce a fare un minimo di eccezione RAI3 (mi viene in mente Augias) ma anche Angela figlio o quello che rimane di Report e sicuramente non è tutto.

Insomma in un paese prevalentemente ignorante e superficiale, riesce a fare cultura chi se lo può permettere finanziariamente per via di un canone o comunque una massa critica di trasmissioni che può digerire anche qualche materiale di nicchia.

Eh sì.
Di nicchia.

Nel paese in cui "intellettuale" o "filosofo" sono insulti, la cultura è di nicchia.

Assolutamente inutile fare il confronto tra carta stampata e web.

La legge è uguale per tutti.

Allora dovrebbe intervenire la politica; per migliorare il livello culturale della comunicazione e dell'informazione.

E' interessata la politica ad avere una cittadinanza istruita e informata?
Direi proprio di no; anzi direi esattamente il contrario.

Allora dovrebbe intervenire qualche privato ma nel nostro paese di privati che si possano permettere il lusso di investire in un campo almeno all'inizio così poco redditizio credo non ce ne siano più.

E allora, carta o web o tavolette di cera o papiro del Nilo, la cultura (nel suo significato di livello di istruzione e consapevolezza) diventa un fatto individuale o comunque di gruppi ristretti.

Fotti il sistema...
Fotti il sistema. Studia.
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Re: La crisi della carta stampata

Messaggioda Robyn il 19/12/2018, 12:02

La Rai Tv ha diversificato la sua offerta informativa ad ex oggi esiste Rai Storia che è un canale interessantissimo,Rai News che trasmette news 24 h, non sò se esista Rai Cultura
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