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Governo, cresce il grido d’allarme

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda pianogrande il 19/09/2018, 14:37

Grazie Mattarella di averci dato una persona seria come ministro dell'economia.

Uno che i soldi si rifiuta di "trovarli".

A questo proposito una piccola nota di colore.
Nel dialetto delle mie parti (almeno in quello antico della campagna dove sono cresciuto) "trovarsi" i soldi significa esattamente farseli prestare.
Nello stesso dialetto, i debiti si chiamano "buffi".

Ecco che, così come Tria fa parte delle persone serie, Di Maio fa sicuramente parte dei buffi.
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Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda mariok il 20/09/2018, 10:30

Il ruolo del ministro Tria si presta ad una duplice lettura: quella di chi cerca di evitare il peggio (ed al quale quindi essere grati) o quella del complice di una banda di arraffatori.

A me sembra che l'una o l'altra lettura rappresenti il discrimine tra chi preferisce una morte lenta o una violenta.

Lega e Cinque Stelle stanno solo comprando consenso. E Tria è il contabile di una banda di arraffoni

Salvini vuole comunicare alla sua base che si può ricominciare a evadere il fisco, Di Maio vuol donare nuovo assistenzialismo, soprattutto al Sud. Il ministro dell’economia non è il loro nemico, ma colui che troverà il modo di farglielo fare. Alla fine, il più colpevole di tutti

di Michele Boldrin
20 Settembre 2018

Provare a scrivere qualcosa di non terribilmente noioso o insultante sulla politica economica dell’attuale governo è ardua impresa. Non perché manchino argomenti ma perché ve ne son troppi e tutti commentabili solo con l’invettiva. Poiché continuo a ritenere che, in una forma o nell’altra, il governo rosso-brunato sia destinato a durare nel tempo, meglio preservare invettive, ed inviti alla ribellione sociale, per quanto le cose si faranno davvero serie. Ora sono solo ridicole, seppur gravide di pericoli per il futuro.

Fatemi dire che nulla di quanto sta avvenendo sorprende, anzi. Che le elezioni del 4 marzo avessero dato vita al Parlamento più incompetente della storia repubblicana lo sapevamo e che, all’interno di esso, i gruppi di maggioranza fossero composti nella gran parte da avventurieri, smargiassi e chiacchieroni d’ogni sorta era altrettanto ovvio. Averne conferma dovrebbe iniziare a risvegliare, dal letargo pluridecennale, le anime belle della borghesia nazionale le quali pensano invece di “sfangarla” perchè, in un modo o nell’altro, anche questi terranno in piedi la baracca: quando il declino diventerà sgretolamento, il Corsera o ilSole24Ore non ve lo faranno sapere con anticipo. Ma questo è il futuro prossimo venturo, occupiamoci invece del presente.

Il presente consiste nella legge di bilancio, sul cui contenuto girano le più affascinanti dichiarazioni (ultima quella secondo cui il deficit è una vasca da cui attingere o, meglio, una mucca da mungere) e fantasiose illazioni. Preferisco tralasciare gli aspetti “contabili” della questione, peraltro banali, per soffermarmi su quelli politici. Il tema a dibattito qui sembra essere: sanno quel che vogliono fare o sono totalmente confusi ed in balia ai voleri di Tria?
La Lega vuole dare alla fetta maggiormente riottosa e militante della sua base elettorale - microimprese, commercianti, professionisti e paraggi - il regalo fiscale da tanto tempo promesso. Che consisterà in una simbolica riduzione di qualche aliquota (regimi forfettari) e, nella certificazione che evadere è di nuovo permesso, come ai “bei tempi”. I provvedimenti per la “pace fiscale” servono a questo e solamente a questo. Il loro effetto sul gettito sarà diluito nel tempo perché il vero costo non sta tanto nel mancato gettito delle cartelle pendenti ma nella riduzione del gettito futuro. Tutto il resto – in particolare le insensatezze sull'Euro con cui la coppia Bagnai&Borghi ha allietato per anni le folle ululanti mentre elevava il proprio status sociale guadagnandosi lo scranno parlamentare – è sia irrilevante che impossibile. Serviva solo a raccogliere i voti di quel pezzo d’Italia infuriata che non sa a che santo votarsi (ma senza la quale non vinci le elezioni). E su questo Tria, che alla fine è in “quota Lega”, c’è completamente.

Il Movimento Cinque Stelle ha maggiori domande sia perché ha promesso miracoli a gruppi diversi sia perché ha sopportato i tre mesi estivi di propaganda razzista salviniana. Dopo aver fatto perdere il posto di lavoro ad alcune decine di migliaia di giovani con l’intervento sul mercato del lavoro, i pentastellati hanno urgenza di trasferire denaro contante alle loro constituencies meno affezionate – i giovani, grazie all’opera di Pd ed Fi sono per ora affezionati al M5S. I gruppi d’interesse d’accontentare sono concentrati al Sud e fra gli “evasori pensionistici”, ovvero coloro che ricevono pensioni per cui non hanno contribuito. Qui le richieste possono diventare esose e quasi certamente lo sono, il che spiega il balletto di dichiarazioni contraddittorie a cui stiamo assistendo. Credo nessun esterno ai giochi possa prevedere chi riceverà quali briciole assistenziali spacciate come strumenti per il rilancio della crescita ma la cosa è irrilevante. Si tratterà comunque di emettere ulteriore debito pubblico per finanziare la campagna elettorale della Casaleggio Associati.

Non serve una profonda riflessione per comprendere che Lega e M5S intendono usare il bilancio dello stato per comprare il consenso di quei gruppi economico-sociali che definiscono l’area più improduttiva e parassitaria del paese; l’area dove si annida il lavoro nero, l’evasione fiscale e la decrescita. I gruppi sociali produttivi ed i giovani son del tutto estranei alle preoccupazioni di questo governo e tali rimarranno. Non a caso il pseudo-economista che oggi controlla il sistema universitario italiano – dopo aver piazzato un giornalista scandalistico, trombato alle elezioni e privo di ogni competenza, a supervisionare i concorsi universitari – ha pensato bene di dedicarsi ad organizzare convegni per propandare la decrescita economica.

In questo quadro fra il greve ed il ridicolo molti confidano in Tria e nella sua saggezza. Non vogliatemene ma ho l’opinione opposta: il ministro Tria oggi svolge il ruolo del competente contabile d’una banda d’arraffatori. Il contabile, vi ricordo, è complice perché sta nella banda per propria scelta e ne condivide le finalità: il suo lavoro consiste nel fornire la conseguenza tecnica necessaria a raggiungerle. Nessuna delle misure che verranno attuate o sono state proposte favorisce la crescita ed aiuta a migliorare la situazione economica complessiva del paese, e Tria non si è certo preoccupato di proporne alcuna. Nessuno dei grandi problemi strutturali che ci affliggono verrà sfiorato dall’azione di governo o è stato messo sul tavolo del dibattito da Tria. Il ruolo del Ministro del Tesoro è quello di rendere finanziariamente compatibili le smodate voglie d’una banda di abili masnadieri i quali, dopo essersi impossessati del bottino, son tentati di lanciarsi in un’affrettata bisboccia che rischierebbe di farli trovare subito con le mani nella marmellata. Siccome di marmellata ce n’è ancor parecchia ed ai masnadieri non par vero d’essere in possesso del vaso, meglio mangiarla con una certa cautela. La decrescita infelice durerà longtemps.
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Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda pianogrande il 20/09/2018, 12:04

Certo che anche il ruolo di "esecutore" non va perso di vista.

E' stato spudoratamente dichiarato da vice1 e vice2 per Conte e, almeno l'arroganza di Di Maio, si tira da quella parte anche per Tria.

Ringrazio comunque Mattarella che ci ha evitato di avere nientemeno che Savona.

Conviene anche ai due che sappiamo lasciare Tria a copertura loro (e nostra per quanto possibile).

In questo paese arretrato e furbo e ignorante non si sfugge più alla politica del meno peggio.

Intanto il PD sta rifacendo carta di identità, patente e libretto di circolazione.

Per andare dove?

Astenersi turpiloquio.
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Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda trilogy il 20/09/2018, 15:18

Il problema è che con Tria all'economia si prolunga l'agonia. Invece si sostituisce Tria con Toninelli, in 48 ore lo spread sale a 800 a dicembre siamo in default, a marzo si va a votare e ci liberiamo di casaleggio e c. una volta per tutte.
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Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda franz il 20/09/2018, 20:14

trilogy ha scritto:Il problema è che con Tria all'economia si prolunga l'agonia. Invece si sostituisce Tria con Toninelli, in 48 ore lo spread sale a 800 a dicembre siamo in default, a marzo si va a votare e ci liberiamo di casaleggio e c. una volta per tutte.

Tutto sommato valeva anche prima: Con Padoa Schioppa la crisi non galoppa;
con Fassina, la crisi si avvicina.

:D :) ;)

Comunque a breve leggeremo il documento di programmazione economica rosso-bruno.
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Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda pianogrande il 20/09/2018, 22:58

Credo che sarà piuttosto difficile interpretarlo.

Mi aspetto che assomigli a quelle immagini dei tempi della fotografia su pellicola quando si scattava senza girare il rullino e veniva stampata una foto sull'altra.
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Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda franz il 21/09/2018, 7:14

mariok ha scritto:Intanto lo spread continua a scendere:

era oltre i 290 pb 20 giorni fa, è poco sopra i 210 oggi.

Qualcuno se lo spiega?


Una spiegazione più completa, da Massimo Fontana, su FB
---
Per qualcuno, in Italia molti, i mercati non sono efficienti.
Purtroppo per loro, non solo i mercati sono molto efficienti, ma sono anche molto attenti.
Se infatti guardiamo l'andamento non tanto dello spread, che non permette di capire immediatamente quali sono le conseguenze per il singolo cittadino, ma il tasso d'interesse del titolo di stato decennale, qui https://it.investing.com/rates-bonds/it ... bond-yield , notiamo che nelle ultime settimane, dopo le rassicurazioni sul contenimento del deficit fatte dal ministro Tria, il rendimento è sceso dai livelli massimi.
Fino a ieri, quando Di Maio ha polemizzato con Tria, arrivando a chiedere maggiore deficit.
Come conseguenza il rendimento del nostro titolo di stato è passato da 2,77 a 2,87.
In poche ore.
Non solo: oggi, dopo che Di Maio ha corretto il tiro dicendo che nessuno vuole cacciare tria, e che si può arrivare ad un deficit del 2%, valore tutto sommato contenuto, ecco che il rendimento è tornato a scendere arrivando al 2,82% di adesso.
Qual'è la morale di tutto questo?
Semplice:
- i mercati sono efficienti
- ma soprattutto i mercati sono attenti
- sentono a capiscono tutto quello che chi ha potere in Italia, dice
- e prezzano ogni singola affermazione
- ergo, prima di parlare sarebbe meglio ricordarsi che anche solo una frase sbagliata può portare a conseguenze molto spiacevoli
- nel caso in questione, un aumento dei tassi d'interesse dei titoli di stato italiani che dovranno poi essere pagati con le tasse di tutti i cittadini
---
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Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda trilogy il 23/09/2018, 10:30

Rocco Casalino, il Casaleggio boy non eletto da nessuno che detta legge nelle stanze del governo

Domenica 23 Settembre 2018 di Mario Ajello

Lo stipendio di Rocco Casalino è quello che è. Nulla da eccepire: se non sulla lagna grillina del pauperismo che si sta rivelando, oltre che culturalmente sbagliata, politicamente boomerang. L'audio sboccato e minaccioso, pieno di volgarità come è d'uso nel Codice Rocco, poteva avere invece un duplice destino. Restare riservato in nome del rispetto della privacy (anche se non si tratta di materiale trafugato ma di un messaggio direttamente diramato dal titolare e volutamente pieno di cose false e non degne di un rappresentante istituzionale) oppure essere reso pubblico, come s'è fatto, e farlo diventare un documento su un pessimo stile. Quello del portavoce Casalino, che è ben più di un portavoce, e la sua voce fa spesso tacere o indirizza e comanda quella di chi formalmente gli è superiore.
APPROFONDIMENTI

COMMISSARIO
Rocco è il non eletto che conta più degli eletti, lavora per Conte ma lo sovrasta, dovrebbe essere un sottoposto di Di Maio ma ne tiene l'agenda e un po' le redini, forma con Casaleggio (prima padre e poi figlio) e con Grillo una sorta di trimurti inscindibile e rappresenta, sempre da non eletto, la filiale romana presso Palazzo Chigi di un'azienda milanese, la Casaleggio Associati. Che è formalmente estranea alla politica ma ha in Casalino, e in subordine nel collega Pietro Dettori, una sorta di commissario politico nel cuore del potere politico.

Il Codice Rocco, così come risulta dal Whatsapp, è un misto di ingenuità (poteva pure immaginare che l'eccesso di virulenza avrebbe ingolosito un giornalista a spiattellarla in pubblico) e di brutalità (finisce «ai coltelli») e uno sfoggio di arroganza e di spirito di vendetta preventiva contro funzionari dello Stato, alti rappresentanti della burocrazia ministeriale ritenuti colpevoli di non essere allineati con chi comanda. Non si è mai vista una figura di governo parlare così di chi manda avanti la macchina delle istituzioni. Ma Rocco pensa di potersi permettere le pose da Grande Fratello (da quello televisivo proviene) perché «Rocco, Rocco, Roccoooo», «Ti ha parlato Rocco?», «Devo chiedere a Rocco», «Ma davvero stai antipatico a Rocco?»: lo strapotere di Casalino - bastava vederlo, tanto omaggiato, all'ultima festa del 2 giugno al Quirinale - s'incarna nella deferenza che gli portano non solo i giornalisti ma anche i parlamentari M5S. Non solo i peones la cui esistenza in vita, cioè la visibilità, dipende dal fatto se piacciono a Casalino oppure no («Quello parla troppo siciliano, in tivvù non ce lo mando», «Quello è troppo brutto, non merita il video»), ma anche i leader. Casalino è quello che muove Conte, o lo strattona, come accadde al G7 in Canada quando prendendolo per il braccio lo portò via bruscamente, per non farlo parlare con i giornalisti e il premier parve proprio imbarazzato. Lo stesso premier che soffre l'invadenza di Rocco e tempo fa è girata la voce che non lo volesse più nelle trasferte internazionali.

Blindatissimo dall'alto (tutti con Rocco anche in questa occasione, perfino Fico con cui la leggenda vuole che proprio non sin pigliano) e marcatore stretto di chi sta in alto. Questo è Rocco. E quello che, cosa ineditissima e alla faccia di tutti gli spin doctor della storia della Repubblica, come fosse un capo politico e non un comunicatore è stato seduto da pari a pari, tra capi di partito e futuri ministri, nel tavolo della formulazione del Contratto di governo.
Così nella veste di semi-leader, in quella di sentinella della parola pentastellata ha inventato il sistema del contraddittorio tivvù: ossia, concede un ospite grillino nei talk show soltanto se può parlare soltanto lui. E non pochi titolari dei salotti mediatici soggiacciono a questa regola perché a Rocco, che scruta controlla, benedice, condanna, non si può dire di no. L'importanza di chiamarsi Rocco secondo lui poggia su un dato, come ha scritto in replica a chi gli contesta di guadagnare troppo: «Sono laureato in ingegneria, sono giornalista professionista e parlo 4 lingue». In italiano, egli usa molto spesso (anche per chiamare i giornalisti) il vezzeggiativo «amore». Parola che nel messaggio anti-Mef non compare. Forse perché vi prevale l'odio, sentimento inammissibile per chi, per meriti propri o per demeriti altrui, si trova al momento nelle stanze più importanti del governo.

fonte: https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 91170.html
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Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda pianogrande il 23/09/2018, 10:39

Ma allora esistono davvero i poteri forti.

E finalmente abbiamo sgombrato l'equivoco che fossero nemici del "nuovo".

Porco cane!
Sono amicissimi e sono così preziosi che vengono profumatamente pagati coi soldi nostri.
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Re: Governo, cresce il grido d’allarme

Messaggioda trilogy il 01/10/2018, 22:14

Non una fuga, bensì una ritirata strategica.... :mrgreen:

....Nel pomeriggio, invece, i mercati hanno invertito la rotta reagendo alle notizie in arrivo dal Lussemburgo: prima sono giunte le parole del commissario europeo Pierre Moscovici che ha ribadito con decisione come il deficit al 2,4% deciso dal governo sia al di fuori dei parametri europei. Poi è arrivato l’annuncio a sorpresa del rientro anticipato a Roma del ministro dell’economia Giovanni Tria che non parteciperà domani alla riunione dell’Ecofin.

fonte:https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-10-01/borse-equilibrio-intesa-nafta-milano-cade-tim-spread-275-084157.shtml?uuid=AEL01wBG
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