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Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Messaggioda Robyn il 09/09/2018, 15:25

La seconda parte della costituzione và ammodernata ma ci sono cose che si possono cambiare ed altre no.Ad ex sono d'accordo sul superamento del bicameralismo perfetto,sulla possibilità di rimuovere un ministro dal Presidente della Repubblica,sull'assetto federale,sull'elezione di secondo livello del senato,sugli strumenti di democrazia diretta come il referendum propositivo,ma non sono d'accordo su altre cose che possono danneggiare l'equilibrio costituzionale per ex la diminuzione del numero dei parlamentari,il presidenzialismo,l'elezione diretta del premier.Si tratta semplicemente di un riformismo diverso.In aggiunta sulla costituzione ci siamo dimenticati di Aldo Moro.Aldo Moro affermava che il maggioritario in un contesto di bicameralismo perfetto avrebbe alterato gli equilibri e avrebbe potuto portare una maggioranza a modificare le regole costituzionali a maggioranza semplice cosa che è avvenuta,che il presidenzialismo non sarebbe diventato un potere decidente ma un potere debole condizionato dall'influenza di poteri esterni.Moro agli occhi di molti era una figura scomoda.Sollevare dei dubbi non è resistenza al cambiamento ma semplicemente legittimo in democrazia
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Re: Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Messaggioda franz il 09/09/2018, 19:59

Robyn ha scritto:La seconda parte della costituzione và ammodernata ma ci sono cose che si possono cambiare ed altre no.
A parte la forma repubblicana, che non puo' essere espressamente cambiata (art 139) e tutto quanto collegato a norme e convenzioni internazionali di ordine superiore (vedi diritti dell'uomo ONU e CEDU) tutto può essere cambiato.
Che poi a qualcuno certi cambiamenti non piacciano ci può stare ma non dire che non si può.
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Re: Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Messaggioda Robyn il 09/09/2018, 20:37

Cambiare mantenendo intatto lo spirito della costituzione Repubblicana cioè che siamo una democrazia parlamentare dove i cittadini sono rappresentati in parlamento,il mantenimento della forma parlamentare è compatibile con il maggioritario a collegi uninominali.La forma Repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale come mi pare se non ricordo male i diritti fondamentali della parte prima della costituzione del capitolo 1.Le altre parti certo che si possono cambiare.Per ex tu parli di forma indiretta con delegati per eleggere il presidente della Repubblica come negli Usa ma non credo affatto che si segua questa strada perche in Italia elezione diretta significa elezione direttamente dai cittadini senza il filtro dei delegati come in Francia.Anche vero che in questa forma di elezione non si eliminano le influenze lobbistiche perche se non votano direttamente il Presidente influiscono sulla scelta dei delegati non cambia molto è la stessa cosa
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Re: Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Messaggioda franz il 10/09/2018, 6:50

Robyn ha scritto:Per ex tu parli di forma indiretta con delegati per eleggere il presidente della Repubblica come negli Usa ma non credo affatto che si segua questa strada perche in Italia elezione diretta significa elezione direttamente dai cittadini senza il filtro dei delegati come in Francia.Anche vero che in questa forma di elezione non si eliminano le influenze lobbistiche perche se non votano direttamente il Presidente influiscono sulla scelta dei delegati non cambia molto è la stessa cosa

No, non ho proposto il sistema USA federale ma quello dei singoli 50 Stati.
Elezione diretta, come anche nei cantoni svizzeri.

Riassumendo. Due schede elettorali.
Con una, proporzionale, eleggi il Parlamento;
Con l'altra, maggioritaria eleggi il responsabile dell'esecutivo (che poi nominerà i suoi ministri) oppure eleggi direttamente tutti ministri, come appunto in Svizzera a livello cantonale.
Niente più fiducia e sfiducia parlamentare.
Il governo non deve cerare una maggioranza stabile in Parlamento.
Già questo evita le continue crisi di governo.
Per me è una soluzione possibile e perfettamente compatibile con lo spirito della Costituzione, che però andrebbe riformata nei titoli interessati.
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Re: Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Messaggioda Robyn il 10/09/2018, 12:59

Il collegio già dà una maggioranza predeterminata al governo non è necessario che ricerchi alleanze in parlamento se non in casi rari.E questo che lo rende stabile perche maggioranza parlamentare e governo sono dello stesso colore ma è necessario sempre il voto di fiducia del parlamento perche il parlamento è al centro del sistema.Il maggioritario dà la stabilità al governo ma non lo rafforza,anzi per la caratteristica del collegio uninominale il parlamentare deve ricercare la sua costituency fra gli elettori del collegio e lo rende più indipendente e rende più funzionante e indipendente il parlamento
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Re: Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Messaggioda franz il 10/09/2018, 17:43

il collegio dà una maggioranza nel collegio. E basta.
Se ne hai mille di collegi, potresti averne 334 del partito A, 333 del partito B e 333 del partito C.
Idem se invece di partiti sono liste.
Nessuna maggioranza quindi.

Come fai a fare il governo?
L'elezione diretta dell'esecutivo fa sì che gli elettori decidano quanti e quali ministri eleggere.
Immaginiamo 7 ministri con portafoglio.
L'esito sarebbe una formula 3-2-2 con il partito/lista tra i tre che prende piu' voti che ha 3 ministri e gli altri due a testa.
La maggioranza per le decisioni esecutive è di 4 voti.
Quindi possiamo avere
1) unanimità
2) A+B
3) A+C
4) B+C
Devono governare assieme e nel Parlamento si registreranno maggioranze variabili, come al governo.

easy peasy lemon squeezy
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Re: Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Messaggioda Robyn il 11/09/2018, 2:28

Si adesso succedono tutte a noi 333 A 333 B 333 C ogni scusa è buona.Poi perche mille parlamentari?La Gran Bretagna ne ha 650 alla camera dei comuni noi 630 siamo lì.E se accade che non c'è nessuna maggioranza?Semplice si fanno alleanze dopo il voto
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Re: Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Messaggioda franz il 11/09/2018, 7:28

Robyn ha scritto:Si adesso succedono tutte a noi 333 A 333 B 333 C ogni scusa è buona.Poi perche mille parlamentari?La Gran Bretagna ne ha 650 alla camera dei comuni noi 630 siamo lì.E se accade che non c'è nessuna maggioranza?Semplice si fanno alleanze dopo il voto

Veramente si sta passando un po' ovunque - vedi svezia - da una bipolarizzazione (da cui in caso di quasi parità si esce con un premio di maggioranza) ad una divisione in 3, da cui esci con grandi coalizioni post voto. Che siano mille o 650 nulla cambia matematicamente se tre forze politiche vincono ognuna in 1/3 dei collegi maggioritari.
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Re: Ugo La Malfa. Communism and Democracy in Italy

Messaggioda pianogrande il 11/09/2018, 9:50

franz ha scritto:
Robyn ha scritto:Si adesso succedono tutte a noi 333 A 333 B 333 C ogni scusa è buona.Poi perche mille parlamentari?La Gran Bretagna ne ha 650 alla camera dei comuni noi 630 siamo lì.E se accade che non c'è nessuna maggioranza?Semplice si fanno alleanze dopo il voto

Veramente si sta passando un po' ovunque - vedi svezia - da una bipolarizzazione (da cui in caso di quasi parità si esce con un premio di maggioranza) ad una divisione in 3, da cui esci con grandi coalizioni post voto. Che siano mille o 650 nulla cambia matematicamente se tre forze politiche vincono ognuna in 1/3 dei collegi maggioritari.


E quindi mi si rafforza l'idea che il "post voto" non debba essere il prato verde dove la politica costruisce alleanze ad elettore escluso.
Non vedo niente di meglio e di più democratico del ballottaggio a livello nazionale.
Fotti il sistema. Studia.
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