Di Maio: “Aperture domenicali, a turno resterà aperto il 25% dei negozi”Il vice premier definisce le nuove regole degli orari di apertura degli esercizi commerciali. Divise le sigle della grande distribuzione organizzataLa maggioranza giallo-verde vuole mettere un freno alla liberalizzazione degli orari di vendita del commercio
Pubblicato il 10/09/2018
Ultima modifica il 10/09/2018 alle ore 14:02
MAURIZIO TROPEANO
«Ci sarà sempre un posto dove andare a fare la spesa. Ci sarà un meccanismo di turnazione per cui resterà aperto il 25% dei negozi, gli altri a turno chiudono». Il vicepremier Luigi Di Maio, sceglie la trasmissione televisiva «L’aria che tira» su La7 per iniziare ad definire le modalità con cui il governo metterà dei paletti alla liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali. Proposta accolta con soddisfazione dalle associazioni che rappresentano il piccolo commercio ma che ha diviso la grande distribuzione.
L’accelerazione L’obiettivo del governo - in Parlamento è stata presentata una proposta che prevede in tutto 8 aperture domenicali all’anno - è di arrivare all’approvazione di nuove regole entro Natale. Domenico Gradara, presidente di Federdistribuzione, l’associazione della grande distribuzione, però lancia l’allarme perché con «lo stop all’apertura domenicale si potrebbero perdere migliaia di posti di lavoro». Ma il mondo della Gdo non è compatto. Se l’Ancd-Conad è pronta ad opporsi con ogni mezzo a a questo percorso, fino a chiedere l’intervento della Corte di Giustizia Europea, l’Ancc-Coop, invece, vuole una nuova legge che regolamenti le aperture con «soluzioni equilibrate». E il gruppo Eurospin ha comprato una pagina a pagamento sui giornali per far sapere di essere favorevole alle chiusure domenicali.
Polemica con Renzi L’intervento del vice-premier Di Maio chiarisce alcuni problemi: «Non stiamo dicendo di chiudere tutto, ma a turno si chiude la domenica, il sabato e i festivi, per garantire riposo a delle categorie». E aggiunge: «È una cosa di civiltà», La turnazione, spiega Di Maio, la deciderà la legge e il sindaco con i commercianti «come avveniva prima. Si tratta di un «provvedimento di cui abbiamo discusso in Parlamento e in passato ed è una proposta anche del Pd che sarà discussa in commissione insieme alle altre, anche se Renzi dice che è una proposta illiberale». Su Twitter, infatti, l’ex segretario del Pd, è partito all’attacco: «Obbligare tutti alla chiusura domenicale è assurdo. Di Maio cerca visibilità per inseguire Salvini, ma la conseguenza è che migliaia di ragazzi saranno licenziati». Contro la proposta del governo si schiera anche Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato: «Le chiusure domenicali imposte per legge non sono un regalo a lavoratori e piccoli commercianti, ma ad Amazon e a tutti i siti di vendita online».
http://www.lastampa.it/2018/09/10/econo ... agina.html
Commento: la turnazione mi sembra una grossa cavolata. Io, immagino come quasi tutti, sono abitudinario. Vado sempre negli stessi negozi e supermercati. Trovo i prodotti che mi piacciono e li trovo al posto giusto. In un supermercato nuovo perdo un mucchio di tempo a cercare dove solo le cose sugli scaffali e sono costretto a comprare cose nuove. Non sempre è OK, anche se cambiare è buona cosa. Ma la scelgo io. Se invece legge obbliga il mio supermercato preferito a chiudere, sono costretto a cambiare. Il 25% vuol dire che la domenica potrò andare dove voglio solo una volta al mese le altre tre devo scegliere tra tre supermercati diversi in zona. Se il mio è piu' vicino, sarò costretto a fare km. Ma siamo sicuri che in ogni città o quartiere, ci siano sempre 4 supermarcati da usare per la turnazione? La soluzione mi sembra molto sovietica.
Tra l'altro ricordo che negli anni '60 e '70 a Milano diversi negozi erano aperti la domenica mattina. Il panettiere, il lattaio, il droghiere. Non ricordo il macellaio e la frutta e verdura ma è possibile che fossero aperti anche loro. Come i bar, ovviamente.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)