Nico Guzzi ha scritto:Cioè il dubbio viene se gli USA, un leader mondiale del nucleare, decide di investire sul rinnovabile, voglio dire, le conoscenze le hanno già, gli studi vanno avanti, allora perché non produrre nuove centrali nucleari se sono così convenienti?
Perché per prima cosa il nucleare gli USA lo hanno già, noi no e questa è una grossa differenza sul piano produttivo e strategico.
Sul piano produttivo, il nucleare fornisce energia costante (fissa) ma è difficilmente modulabile sulla base delle richieste di picco. Quindi va bene per quel 20-30% di domanda costante che esiste sempre nell'arco delle 24 ore.
Il resto va modulato con fonti che possano fornire un grosso picco nelle ore di punta.
Non so se hai mai visto come varia nell'arco di una giornata il consumo elettrico.
Altre differenze tra USA e noi sono che per prima cosa loro hanno grandi pianure desertiche in cui per esempio il solare ha spazio per essere installato. Noi no, dato che già oggi c'è competizione tra case, industrie, agricoltura e bosco. Noi dovremmo installare il nostro solare in africa, e dipendere sempre dai rubinetti di altri. Gli USA hanno grandi caverne sotterranee, frutto dell'esaurimento di precedenti pozzi ed in queste contano di pompare aria nei momenti in cui l'offerta supera la domanda, per riestrarla e riconvertirla in energia quando la domanda supera l'offerta (perché c'è poco vento e poco sole o non c'è del tutto come di notte). Questo rende possibile sfruttare maggiormente gli impianti e quindi suddividere l'elevato costo per un maggorn numero di ore di funzionamento o resa energetica.
Se osservi il pianeta da lontano con google earth vedrai che quasi il 60% degli Stati Uniti sta sotto il 40° parallelo. Da noi solo la Calabria, la Sicilia e mezza Sardegna (e la punta della puglia) sono sotto il 40° parallelo.
Da noi quando è brutto tempo lo è quasi in tutta Italia o su ampie superfici del paese. Questi perché il nostro paese è relativamente piccolo rispetto all'estensione di una perturbazione. Gli USA sono invece sufficentemente grandi da poter avere sempre sole in vaste aree del paese anche se in altre è brutto.
In sintesi negli USA ci sono molti fattori che rendono piu' conveniente del solito il solare mentre da noi non ci sono quei fattori. La scelta quindi non è ideologica, a prescindere, ma guidata da considerazioni di ordine economico.
Poi ripeto, loro il nucleare lo hanno già e quindi non devono investire per farlo.
Ciao,
Franz
PS: sulle nuove strategie energetiche americane c'èra un numero di Scientific American che era uscito l'anno scorso.
Non so se è già stato tradotto nell'edizione italiana ma vale la pena di leggerlo.
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