La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi stessi.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi stessi.

Messaggioda ranvit il 20/01/2018, 13:08

8-) Chi fa la tara a questo articolo??? :D :roll: :oops:



L’economia italiana è morta? La fake news più sbagliata che c’è (e la più dannosa)
Siamo la seconda manifattura più competitiva al mondo, grazie a settori come la moda, la farmaceutica, il legno arredo che da anni, nonostante tutto, trainano lo sviluppo del nostro Paese. Si può fare meglio? Sì, con uno Stato a misura delle loro ambizioni. Invece ci piangiamo addosso. Contenti noi
di Linkiesta per Upday
20 Gennaio 2018 - 07:30
67 652
Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi stessi. Quella di un Paese che deve difendere con le unghie e coi denti il proprio debito pubblico, il proprio deficit, i propri sprechi perché senza di loro saremmo alla mercé di un mercato globale che ci mangia vivi, nel quale siamo troppo piccoli e deboli per sopravvivere. Quella di un Paese che non si immagina senza un pubblico impiego che assomiglia tanto, troppo, a un parcheggio per inoccupabili. Quella di un Paese che può solo sperare di sopravvivere, perché incapace di competere, né tantomeno di plasmare a propria immagine e somiglianza l’economia globale.

Non è così. Lo ripete da anni una mente lucida e visionaria come quella di Piero Bassetti, secondo cui gli Italici, «le persone che a vario titolo, entrano in contatto con la nostra cultura, con ciò che definisce il nostro modo di vivere e che in qualche modo ne sono cambiate», sono più di trecento milioni in tutto il mondo, «una popolazione che è quasi quanto quella che abita gli Stati Uniti d’America». Lo ricordano, ogni dodici mesi, i dieci selfie di Fondazione Symbola che, per usare le parole di Ermete Realacci, presidente e fondatore di questo sodalizio che promuove le qualità italiane, sono «un promemoria, quasi un censimento, dei nostri talenti».

Ad esempio, alzi la mano chi sa che secondo il Trade Performance Index (indicatore dell’International Trade Centre dell’UNCTAD/WTO), il nostro Paese è secondo dopo la Germania, tra i principali attori del commercio internazionale. Siamo primi, secondi o terzi per la competitività nel commercio estero in otto macro settori su un totale di 14 considerati, secondo secondi solo alla Germania che è sul podio in 9 e seguiti dalla Cina (5). In particolare siamo primi al mondo per abbigliamento e prodotti in pelle e cuoio, secondi per la meccanica, i mezzi di trasporto e il tessile. E, già che ci siamo, che siamo il quinto Paese al mondo nella bilancia commerciale manifatturiera - che mostra la differenza tra ciò che esportiamo e ciò che importiamo - con 99,1 di dollari di differenza. Se noi siamo il Paese invaso dalle merci altrui, figuratevi come se la passano gli altri, per dire.

Cherry picking? Eccesso di ottimismo? Forse. Ma negare ciò in cui primeggiamo è altrettanto sbagliato quanto dimenticare ciò in cui siamo deficitari. Anzi, peggio: fare in contemporanea entrambe le cose finisce per tumulare ogni speranza di ripresa, sfiduciare chi ha buone idee e buona volontà per realizzarle, deprimere gli investitori, riverberare all’estero l’immagine distorta di un Paese desertificato dalla crisi
Anche in relazione alla sostenibilità ambientale ci facciamo valere, grazie all’utilizzo più efficiente di energia e materia. A parità di prodotto le imprese made in Italy consumano meno energia: con 13,7 tonnellate equivalenti di petrolio per milione di euro prodotto, tra i Big5 Ue solo le imprese della Gran Bretagna (cha ha però un’economia più legata alla finanza) fanno meglio (8,3 TEP); mentre siamo più efficienti di francesi (14,4 TEP), spagnoli (15 TEP) e tedeschi (17,1 TEP), facendo molto meglio della media dell’Unione Europea (16,6). Non solo: siamo anche la seconda economia europea nell’uso di materia per quantità di prodotto: dietro al Regno Unito (223,4 tonnellate per milione di euro di output), con un utilizzo di 256,3 tonnellate di materia per milione di euro, valore di gran lunga inferiore a quello di Francia (340), Spagna (356,7) e Germania (423,6). Curiosità: il dato italiano è quasi dimezzato rispetto al 2008.

Il traino peraltro proviene dai settori più eterogenei. Accanto a produzioni più tradizionali e più afferenti all’immagine che l’Italia ha di se come la moda e il legno arredo - siamo a prima nazione esportatrice europea del settore, davanti a Germania, Polonia, Svezia e Francia, secondo paese al mondo per quote di mercato nella moda dopo la Cina e davanti a India, Germania, Hong Kong - ci sono settori un paio di settori che non t’aspetti. Il farmaceutico, ad esempio, che ha visto una crescita dell’export del 52%, più della media dell’Ue a 28 (+32%) e più degli altri big europei (Germania +40%, Spagna e Gran Bretagna +17%, Francia +8%). E pure le macchine utensili, in cui siamo al quarto posto, preceduti solamente dai competitor tedeschi, cinesi e giapponesi.

Cherry picking? Eccesso di ottimismo? Forse. Ma negare ciò in cui primeggiamo è altrettanto sbagliato quanto dimenticare ciò in cui siamo deficitari. Anzi, peggio: fare in contemporanea entrambe le cose finisce per tumulare ogni speranza di ripresa, sfiduciare chi ha buone idee e buona volontà per realizzarle, deprimere gli investitori, riverberare all’estero l’immagine distorta di un Paese desertificato dalla crisi. Forse la peggiore e più autolesionista fake news possibile.

http://www.linkiesta.it/it/article/2018 ... iu-/36857/
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi ste

Messaggioda pianogrande il 20/01/2018, 14:54

Quindi questo signore è contrario ai bilanci; addirittura ci vorrebbe vietare di mettere assieme il positivo e il negativo nel giudicare la condizione di un paese.

Questo ci farebbe "tumulare" ogni possibilità di sviluppo.

Ormai le porte dell'informazione sono aperte a tutto il ciarlatanesimo possibile e immaginabile.

E' vero che dobbiamo cominciare da subito ad inchinarci al berlusconismo dei ristoranti pieni e dei cellulari per tutti intanto che stavamo per affondare nel guano, ma ci vorrebbe anche un po' di pudore e di stile (che in Italia non dovrebbe fare difetto ma che spesso manca nelle affermazioni chiaramente servili).

Io preferisco vedere il buono e il no buono messi sempre a confronto e scopro semplicemente l'acqua calda o se vogliamo l'acqua che esce dal miscelatore.

A cosa serve questo nazionalismo parolaio?
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi ste

Messaggioda ranvit il 20/01/2018, 15:33

Ma le cose scritte sono vere o no? :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi ste

Messaggioda pianogrande il 20/01/2018, 17:22

ranvit ha scritto:Ma le cose scritte sono vere o no? :roll:


E' l'uso che se ne fa che è assolutamente velleitario e fuorviante.

Quando si parla della condizione di un intero paese, che senso ha elencare solo i lati positivi e fare censura preventiva su quelli negativi che manca solo una minaccia tipo catenadisantantonio?

Il massimo dell'inconsistenza si tocca quando si chiamano a raccolta trecentomilioni di italiani per poter dire che anche lì occupiamo un posto preminente nel mondo.
Essendo la dimostrazione del fatto che da questo paese si continua a tagliare la corda, lo posso accettare come sbruffonata auto ironica ma non certo come fatto oggettivo che costituisca una forza.

Proposte concrete?

Zero.

Oh!
L'hai chiesto tu di fare la tara. :)
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi ste

Messaggioda ranvit il 20/01/2018, 19:42

Oh!
L'hai chiesto tu di fare la tara. :)



Certo!

Aspettiamo altri commenti...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi ste

Messaggioda flaviomob il 21/01/2018, 1:18

L'Italia è una potenza nel settore manifatturiero, lo sappiamo tutti. Però risente dei grandi cambiamenti locali e globali avvenuti negli ultimi decenni. Da un lato è emerso il gigante cinese, dove più o meno tutti si sono messi a produrre sfruttando il minor costo della manodopera (e talvolta la possibilità di un palese sfruttamento), dall'altro l'utilizzo di una valuta forte come l'euro non ci permette più di sfruttare la svalutazione per esportare a costi inferiori (e competitivi) verso i più forti paesi UE, verso la GB e gli USA. Contemporaneamente il maggior paese manifatturiero d'Europa, la Germania, ha aumentato la propria competitività abbandonando la forza del Marco e facendo politiche mirate al contenimento del costo del lavoro (e della domanda interna). L'Italia si trova quindi in concorrenza con l'alta qualità manifatturiera tedesca e i bassi costi cinesi, con una tassazione delle imprese penalizzante (mentre tante categorie di liberi professionisti sembrano evadere nella perenne impunità) e una burocrazia meno organizzata ed efficiente.


http://www.pmi.it/impresa/contabilita-e ... onale.html

...Un’altra indagine Confindustria-Deloitte registra invece un effective tax rate (pressione fiscale rispetto all’imponibile) al 58%, ben più alto di quello di partner europei come Germania (43%), Gran Bretagna (40%) o Spagna (29%). ...

http://www.huffingtonpost.it/alfredo-ne ... ero-italia

...Studi sul processo di de-industrializzazione nel nostro Paese, confermano che l'industria italiana, negli ultimi trentacinque anni, ha diminuito la propria capacità manifatturiera e ha ridotto fortemente gli investimenti lasciando invecchiare le linee di produzione...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
flaviomob
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 12889
Iscritto il: 19/06/2008, 19:51

Re: Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi ste

Messaggioda pianogrande il 21/01/2018, 2:10

Ridurre gli investimenti e lasciar invecchiare le linee di produzione non ci porterà certo a fare concorrenza alla tecnologica Germania.

Allora?

Allora si fa concorrenza alla sfruttatrice Cina cercando di abbassare il costo del lavoro e diventando quindi un paese povero.

Questo per colpa dell'Euro?

Perché non si può più svalutare?

Ma questa è la teoria preferita dalla nostra imprenditoria di parassiti incapaci e buoni solo a evadere le tasse e chiedere finanziamenti e agevolazioni e protezionismi e svalutazioni e a trascurare la sicurezza etc. etc.

Se come cittadini a reddito fisso sposiamo le teorie di chi vuole farci pagare tutto con l'inflazione dopo non prendiamocela con Renzi se il lavoro che abbiamo è quella ciofeca che è.

Cosa vogliamo?
Un governo che fissi gli stipendi e il posto fisso a guardare le macchine ferme?

Per lavorare bisogna stare sul mercato e per stare sul mercato bisogna essere competitivi e per essere competitivi ci vuole una imprenditoria che persegua l'innovazione e non quella pletora di accattoni che cercano di risparmiare (anche illegalmente) su tutto e capaci solo di piangere per mancanza di svalutazione e di inflazione e di protezionismo.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi ste

Messaggioda Robyn il 21/01/2018, 2:28

berlusconi ha detto che con la flat tax bisogna combattere gli evasori in particolare concentrarsi sulle nuove aziende che nascendo potrebbero fare competizione a quelle esistenti ne và quindi impedita la nascita attraverso la persecuzione fiscale.La flat tax significa tagliare il welfare e questo è quello che nessuno dice significa ampliare le differenze fra chi ha tanto e chi ha poco.La flat tax come tassa piatta cancellerebbe le piccole aziende porterebbe alla concentrazione di ricchezza diminuendo la concorrenza e la pluralità del mercato ma quello che è più grave è che peserebbe interamente sul lavoro dipendente facendo un bel favore ai ricchi.La cosa è diversa se si mantiene la progressività ma si fanno scendere le aliquote marginali a livelli accettabili cosa possibile se tutti pagano le tasse.Abbiamo capito cioè che le disugualianze sociali non le crea solo la finanza ma la destra che poi dice di voler combattere la povertà dopo che l'ha creata
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11320
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi ste

Messaggioda franz il 21/01/2018, 12:09

Mi sembra un articolo tutto sommato onesto.
L'Italia ha punte di eccellenza e si notano nell'export.
https://atlas.media.mit.edu/en/profile/country/ita/
Il fatto che faccia vedere solo i punti positivi della manifattura italiana è implicito nel fatto che è lo scopo di quell'articolo.
Il che non nega che l'Italia abbia anche altri grossi problemi e che il bilancio sia tutto sommato difficile da fare.
A mio avviso il lato negativo sta nel settore pubblico (burocrazia, tasse, adempimenti normativi) e forse per chi esporta le cose sono piu' semplici, visto che la produzione sarà confrontata con le regole, solitamente piu' semplici, del paese che riceve la merce. Per chi esporta non c'è IVA da applicare. Insomma le cose vanno meglio.
Il disastro caso mai è per la produzione che viene consumata in Italia.

Per quanto riguarda gli indici, quello di complessità registra quanto le produzioni sono diversificate e correlate. Per l'Italia si nota un peggioramento, dovuto forse al fatto che c'è stata una forte selezione e sono pochi (e meno) i settori che riescono a competere.
https://atlas.media.mit.edu/en/rankings/country/eci/
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Proviamo a cambiare la percezione che abbiamo di noi ste

Messaggioda ranvit il 21/01/2018, 12:22

Concordo con Franz :o
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Prossimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 15 ospiti