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Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

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Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

Messaggioda franz il 13/04/2013, 7:25

Nessuna autorità controlla, quotazioni in altalena. Il valore circolante supera il miliardo di dollari e molti siti la accettano per i pagamenti. Le banche centrali, le uniche abilitate all'emissione, spiazzate dai guru del web
dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

NEW YORK - Una nuova bolla speculativa eccita la fantasia degli americani: dopo le case, dopo l'oro, ecco il boom delle Bitcoin, cioè monete digitali. E' nata come un gioco virtuale, ma ha preso piede rapidamente nella Silicon Valley e ora cresce il numero di esercizi commerciali e società online che l'accettano come mezzo di pagamento. I "re" di questa speculazione sono i celebri gemelli Cameron e Tyler Winklevoss già soci di Mark Zuckerberg alla fondazione di Facebook, immortalati dal film The Social Network. C'è chi paragona il fenomeno alla "febbre dei tulipani", la prima bolla speculativa narrata nelle cronache del capitalismo mercantile, nell'Olanda del Seicento. Ma dovrebbe preoccuparsi la Federal Reserve, che sta perdendo il monopolio nell'emissione di moneta? La prerogativa delle banche centrali, sotto il controllo dello Stato sovrano, è proprio quella di essere le uniche abilitate a stampar moneta. Fin qui avevano a che fare con concorrenti minori come i falsari. O con quella funzione di amplificazione della base monetaria legata alle carte di credito, facilmente governabile. Come reagiranno, se si afferma come un fenomeno di massa la "moneta Internet"?

I gemelli Winklevoss vengono intervistati dal New York Times e sbattuti in prima pagina, perché sono personaggi ad alta visibilità: il film sulla storia di Facebook (dove i due sono impersonati da un solo attore) ce li rivelò anche nella loro altra passione, i campionati di canottaggio (furono nella selezione olimpica Usa). Ma restano due patiti dell'innovazione hi-tech. In questo caso sono saltati su un treno in corsa. Bitcoin non è invenzione loro. Nessuno sa bene come sia nata la moneta virtuale, i suoi esordi risalgono al 2009 e i programmatori che l'inventarono non sono stati rintracciati neppure dal New York Times. Sta di fatto che oggi il mercato finanziario dei Bitcoin vale già 1,3 miliardi di dollari. E' caratterizzato da fluttuazioni folli, vere montagne russe: fino al 60% di variazione del valore in una sola seduta. E' un mercato ancora ristretto perché la creazione di nuovi Bitcoin è sottoposta a limitazioni severe. Chi ha immaginato il sistema, all'origine, riservò la potestà di "battere" moneta ai patiti di informatica capaci di risolvere complessi enigmi matematici. Al momento sono in circolazione (si fa per dire) solo 11 milioni di queste cyber-monete. Le possibilità di spenderle restano ancora ridotte. Ci sono dei siti online che le accettano come mezzi di pagamento, alcuni di dubbia fama come per esempio Silk Road dove si dice vengano spacciati stupefacenti. A Berlino è apparso uno dei primi annunci sulla porta di un pub: qui si accettano Bitcoin.

La zona del mondo che dovrebbe essere più ricettiva a questo genere di esperimenti è naturalmente la Silicon Valley californiana e qualcuno già immagina che a Palo Alto o a Cupertino si comincerà a pagare in Bitcoin il cappuccino da Starbucks. Per adesso i gemelli Winklevoss sono riusciti a convincere un giovane talento informatico dall'Ucraina a lavorare per loro pagandolo in Bitcoin.

E' facile fare dell'ironia su questo nuovo gioco, che per certi aspetti ricorda la "società virtuale" di Second Life, quell'universo parallelo in 3-D dove i patiti possono costruirsi un'identità alternativa, una vita immaginata. Ma nella Silicon Valley Bitcoin comincia a essere presa sul serio da alcuni veterani del venture capital come la società Andreessen Horowitz. Hanno imparato a non disdegnare le innovazioni più stravaganti: troppe volte ciò che cominciò come un gioco per fanatici dell'informatica ebbe poi un balzo dimensionale fino a diventare mercato di massa. In Giappone c'è una società, la Mt. Gox, che si è specializzata nel trading di Bitcoin e sostiene di gestire l'80% delle transazioni. A Malta è stato creato perfino uno hedge fund che investe in questa "moneta Internet".

Può sembrare quasi una nemesi storica: la cyber-valuta fa notizia proprio quando i padroni delle monete reali, i banchieri centrali, sono impegnati in un esperimento senza precedenti per dilatare la creazione di liiquidità. Dalla Federal Reserve di Ben Bernanke alla Banca del Giappone, la gara è a chi immette più circolante per rianimare l'economia reale. Forse non c'è da stupirsi se qualcuno si rifugia in un conio immaginario, nell'attesa che un'Apocalisse monetaria risvegli i demoni dell'inflazione e sminuisca il valore delle banconote "reali". Se dietro la strategia delle banche centrali c'è il progetto di lungo periodo di monetizzare il debito pubblico deprezzandone il valore reale, Bitcoin potrebbe trasformarsi perfino in un bene-rifugio?

(13 aprile 2013) www.repubblica.it
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Re: Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

Messaggioda franz il 13/04/2013, 7:51

http://it.wikipedia.org/wiki/Bitcoin
http://bitcoin.org/
https://it.bitcoin.it/wiki/Pagina_principale

Siti di monitoraggio
http://www.bitcoinmonitor.com/
http://bitcoinwatch.com/

Il principale mercato di scambio
http://bitcoincharts.com/markets/mtgoxUSD.html

In aggiunta all'articolo di Rampini, che ha l'unico pregio di essere in Italiano, bisogna spiegare che ogni bitcoin viene prodotto (letteralmente "scavato", come l'oro) da ogni persona che decide di installare sul suo PC il software che lo fa e lo gestisce. Non esiste quindi una banca centrale (piu' o meno clandestina) che genera (stampa) bitcoin ma i minatori siamo potenzialmente tutti noi. Esiste un limite ai bitcoin generabili (21 milioni). Un limite imposto dal programma che viene usato, ma già ci sono all'orizzonte nuove velute virtuale con limiti diversi. Il valore dei bitcoin è fisso, unitario. Per crearne uno ci vuole tempo, tempo di CPU o di GPU ma comunque tempo che è abbastanza fisso, visto che da qualche anno la potenza delle CPU è stabile (perché è stata quasi raggiunta una soglia fisica) e si incrementano le prestazioni dei PC con 2, 4, 8 CPU in parallelo.
Questo crea una difficoltà nell'attività di produzione (mining) e da valore, un po' come le vecchie valute quando erano ancorate all'oro.
Quello che fluttua è il controvalore con il dollaro. All'inizio si stimava che un BC valesse mezzo dollaro. Recentemente ha superato i 100 dollari ed ho letto che è già arrivato a 200. Da qui l'attenzione degli economisti per una possibile bolla.
Quello che l'articolo non dice è che sta crescendo l'uso "non virtuale". Recentemente uno si è comprato una macchina, pagandola in BitCoin e poi il venditore si è visto rivalutare la somma in suo possesso grazie alla fluttuazione, verso l'alto, del valore rispetto al dollaro. Come a dire che ha venduto una macchina per 20'000 dollari ricevendo bitcoin che ora ne valgono il doppio. Probabilmente è questo che sta alimentando la bolla. Da considerare pero' che il valore dei BC sale anche perché cala il valore delle valute reali, puri pezzi di carta non legati ad alcun controvalore.

Ifattori critici che potrebbero farla scoppiare sono:
1) la decisione del governo di considerarla illegale
2) la possibilità che hacker attacchino i nodi delle transazioni (già successo)
Naturalmente ci sono all'orizzonte altri tipi di valute virtuali pronte a prendere il posto di chi dovesse cadere.
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Bitcoin: la via d’uscita dal controllo monetario centralizza

Messaggioda franz il 09/09/2013, 22:24

http://www.leoniblog.it/2013/09/06/bitc ... lachynsky/

Bitcoin: la via d’uscita dal controllo monetario centralizzato — di Martin Vlachynsky

Nel corso della crisi finanziaria, i governi occidentali hanno fatto ricorso a interventi monetari senza precedenti. Alleggerimenti quantitativi (quantitative easing), minore privacy, controllo sui capitali e criminalizzazione delle transazioni in contanti hanno costretto le persone a cercare una moneta migliore. Per fortuna, vi sono possibili alternative.

Molti guardano a Bitcoin o a cripto-valute analoghe. Bitcoin consente transazioni anonime attraverso computer e dispositivi mobili senza il ricorso ad un intermediatore finanziario. Non è una vera e propria moneta – non ancora. È piuttosto un gioco di gruppo per appassionati del computer, membri della comunità libertarian e un ristretto numero di rivenditori di merci illegali. Tuttavia, potrebbe espandersi verso qualcosa di più grande, perché va incontro alla domanda di moneta solida, sottratta alle manipolazioni di politici e banche centrali.

Bitcoin ha due caratteristiche che nessun’altra valuta ha mai avuto prima. Non dipende dal valore di un bene di riferimento e non è sostenuta da un’autorità centrale. Si tratta di un vantaggio. Un bene può essere confiscato e un’autorità centrale può esercitare un controllo debilitante.

Bicoin offre molte possibilità: si possono convertire tutti i nostri beni in Bitcoins, creare una password (chiamata “la chiave privata” nel sistema Bitcoin) e immagazzinare la nostra ricchezza nella nostra testa. Non c’è un software da portarsi dietro. Si può immaginare la rete Bitcoin come una gigantesca catena di informazioni composta dall’accoppiamento di codici pubblici e privati. È sufficiente trovare un computer connesso a internet, scaricare uno dei numerosi client Bitcoin, accoppiare la nostra chiave privata e la nostra chiave pubblica e iniziare tranquillamente a concludere transazioni in Bitcoin.

Il Bitcoin, in potenza, offre soluzioni ai problemi posti dalla moneta fiduciaria (quella creata dalle autorità di governo), ma è ancora lontano dall’essere una vera e propria moneta. Quest’ultima è un mezzo di scambio, un’unità di conto e una riserva di valore. Potenzialmente, un bene può essere essere utilizzato come moneta, ma se non è universalmente accettato per gli scambi in una determinata area geografica, non possiamo considerarlo tale.

Ecco un semplice criterio per capire il concetto: se c’è qualcosa che si può usare per comprare sia l’ultimo gadget tecnologico al centro commerciale, sia un kebab all’angolo della strada, questo è moneta. Oggigiorno, solo la moneta fiduciaria, emessa dalle banche centrali funziona come moneta vera e propria.

Tuttavia, la storia ci dimostra che nel giusto contesto, certi beni possono assurgere al valore di moneta da un giorno all’altro.

Gli abitanti dell’isola di Yap, nell’Oceano Pacifico si infatuarono di un certo tipo di roccia calcarea. Queste rare rocce importate venivano tagliate a forma di cerchio e divennero mezzo di scambio. Dal momento che i minatori iniziarono ad importare pezzi di roccia sempre più grossi, la pietra iniziò a diventare troppo pesante da trasportare. Così gli isolani coinvolti negli scambi smisero di “traghettare” i sassi e iniziarono a trasferire solo le proprietà. Vi sono stati casi in cui, sebbene una pietra fosse finita in fondo al mare, il titolo di proprietà su di essa continuava a circolare.

Le persone desiderano la moneta, giacché essa permette di superare gli inconvenienti del baratto, e quando se ne presenta la necessità trasformano rapidamente i beni più diversi in mezzi di scambio. In quasi tutti i campi di prigionia tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, i prigionieri crearono spontaneamente una sigaretta-moneta, arrivando addirittura a provare gli effetti dell’inflazione, della deflazione, e della legge di Grisham (secondo cui la “moneta cattiva” sopravvalutata artificialmente scaccia “moneta buona”).

Internet ha dato origine a una nuova forma di beni che ha fatto una certa presa come moneta: ad esempio, valute virtuali come i Linden Dollars e l’oro di World of Warcraft, che può essere facilmente convertito in dollari o in euro.

Queste “valute” tuttavia erano moneta solo in situazioni come Yap, i campi di prigionia, Second Life o World of Warcraft. Non si possono usare per comprare un Kebab all’angolo o gadgets al centro commerciale.

Cosa impedisce a Bitcoin di essere una moneta a tutti gli effetti? Richiede maggiori competenze tecniche rispetto al contante e alle transazioni bancarie. Richiede anche una maggiore conoscenza quando si tratta di effettuare transazioni davvero anonime. Questo rappresenta uno svantaggio per i fruitori potenziali e fa sì he il loro numero sia ridotto.

Nonostante questo, Bitcoin sta trovando utilizzatori anche tra i meno abbienti e i meno istruiti, e si sta diffondendo in molti Paesi africani. Grazie ai maggiori vincoli imposti alle rimesse verso paesi in lista nera come la Somalia, Bitcoin offre una soluzione per chi ha bisogno di inviare risorse ai parenti che versano in condizioni disperate a casa.

I recenti tentativi di repressione ai danni di Bitcoin da parte di agenzie degli Stati Uniti (per esempio, il sequestro di diversi milioni di dollari dalla “borsa” più importante, MT.Gox, che ha temporaneamente cessato le operazioni in dollari) e i più gentili tentativi tedeschi di portare Bitcoin nel settore finanziario pubblico sono i primi passi nell’imminente braccio di ferro tra i governi e i possessori di Bitcoin. Le autorità proveranno probabilmente a controllare o a sopprimere interamente questa moneta virtuale, imponendo maggiori costi indiretti agli utilizzatori. Qualcuno li accetterà e giocherà secondo le regole. Ma ci si può aspettare una replica in termini di innovazione che migliori l’anonimato e l’accesso.

È difficile prevedere se Bitcoin prenderà piede o si trasformerà in una noiosa moneta virtuale regolamentata, ma il progetto è già oggi un successo. È un esperimento pionieristico che dimostra che una “folla” (un sinonimo high-tech per “persone”) è in grado di creare e mantenere canali di informazione tecnologici privati e decentrati. Bitcoin è solo un esempio di questo nuovo fenomeno, altri sono reti decentrate peer-to-peer (P2P), TOR (per l’anonimato in rete), e la stampa 3D. Tutti offrono strumenti moderni per contrastare il Grande Fratello, esso stesso stesso dotato di strumenti all’avanguardia.

È troppo presto per prevedere se questi strumenti garantiranno la diffusione della libertà in tutto il mondo. Ma saranno sicuramente d’aiuto per dare un’iniezione di fiducia a chi aspira ad un mondo più libero.

Martin Vlachynsky si è laureato in Economia e Amministrazione presso l’Università Masaryk di Brno, in Repubblica Ceca e ha conseguito un master all’Università di Aberdeen. Ha operato per svariati anni come specialista in web marketing e social networking. Attualmente è specialista in politica economica, energia e risorse naturali presso lo Institute of Economic and Social Studies (INESS) di Bratislava, in Slovacchia.

Ringraziamo lo Atlas Network e la Atlas Economic Research Foundation per la gentile concessione alla traduzione di questo articolo.
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Re: Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

Messaggioda franz il 13/12/2017, 8:44

Mi stavo chiedendo come mai su questo nostro forum non si parlasse di Bitcoin, mentre altrove ne parlano tutti.
Ho ritrovato questi miei vecchi interventi di quasi 4 anni fa.

La situazione è molto cambiata e non è più quella descritta.
Ed è esplosiva. :-)
Non sappiamo quando scoppierà la bolla ma sappiamo che è una bolla e che scoppierà.
Ma non farà male a nessuno, non farà male all'economia reale.
Perché è solo un fenomeno slegato dalla realtà ... almento fino a pochi giorni fa, quando sono apparsi i primi derivati sui BTC.
La cosa si fa interessante.
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Re: Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

Messaggioda ranvit il 13/12/2017, 8:56

Debbo confessare che non ci ho mai capito niente :?
Le cose virtuali non sono il mio forte.
Ma sono convinto che un po' di persone si farà davvero male!
Spero non saranno italiani....senno' comincerò la litania " siamo stati abbandonati", etc etc 8-)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

Messaggioda trilogy il 13/12/2017, 9:29

Il valore dei bitcoin in circolazione comincia ad essere cosi elevato che lo scoppio di una eventuale bolla potrebbe avere effetti maggiori di quello che possiamo pensare.
Comunque l'aspetto più importante, è che la blockchain, la catena per autenticare la transazioni, sta diventando una tecnologia di importanza cruciale a livello globale e tutti ci stanno investendo per svilupparla, dalla commissione europea ai governi fino a banche e compagnie elettriche. Per fare un esempio: in un prossimo futuro, la registrazione, la fatturazione, il pagamento, di energia elettrica prodotta da impianti solari di singoli cittadini, ed immessa in rete, passerà per una blockchain come quella dei bitcoin.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Blockchain
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Re: Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

Messaggioda franz il 13/12/2017, 10:07

Co sono diverse cose da sapere, per capire bene cosa sta succedendo.
Chi si farà male? I maggiori 1'000 possessori di Bitcoin oggi detengono circa il 40% del volume totale del BTC circolante. Un altro 20% si é perso (chi ha perso la password, chi ha avuto il disco del PC rotto e non aveva i salvataggi, truffe varie e fallimenti di traders). Loro si faranno male relativamente all'importo speso per acquistarli (o per minarli, se lo hanno fatto loro).

Sulla Blockchain dissento dall'affermazione di trilogy.
L'attuale sistema è basato sulla "prova di lavoro" ed è diventata estremamente impegnativa dal punto di vista del consumo di corrente. Quello che dicevo anni fa ("ogni bitcoin viene prodotto (letteralmente "scavato", come l'oro) da ogni persona che decide di installare sul suo PC il software che lo fa e lo gestisce") non è più vero. Oggi esiste hardware dedicato solo per minare criptovalute, costano un bel mucchio di soldi e consumano migliaia di watt. Sono sostenibili solo dove la corrente costa poco (Cina) e qui in europa è proibitivo. Avrete letto che il consumo di corrente per il sistema Bitcoin ha superato il millesimo della produzione mondiale di energia elettrica, pari a 3 milioni di economie domestiche americane oppure all'intero consumo della Danimarca. Ogni singola transazione (per pagare un ipotetico caffé in BTC) consuma 234 KWh (quanto costa il KWh in Italia?) e la sua impronta in CO2 è pari a quasi 115 Kg.
La blockchain così configurata (proof of work) non è utilizzabile. Si stanno studiando altri sistemi (proof of stack) ma c'è scetticismo sulla validità.
https://digiconomist.net/bitcoin-energy-consumption
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Re: Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

Messaggioda ranvit il 13/12/2017, 12:24

Mi rifiuto di capire oltre 8-) :lol
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

Messaggioda Robyn il 13/12/2017, 14:40

A dire il vero è difficile capire cosa sia questa valuta internazionale molto fluttuante se si presta a speculazioni o meno.La valuta internazionale cioè il futurs era una valuta internazionale che voleva Keynes e che avrebbe messo fine alle speculazioni finanziarie.Dopo il 1945 vennero usate come valute internazionali il dollaro e la sterlina per la loro affidabilità ma il sistema del Bretton Woods crollò perche gli Usa non riuscivano più a compensare la loro valuta con le riserve auree che avevano e si tornò ai cambi fluttuanti.Legare i cambi alla valuta di un paese per quando forte sia rischia di far riflettere le vicende di quel paese nel contesto internazionale ed è per questo che oggi si è alla ricerca di una valuta internazionale quale può essere il futurs
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Bitcoin, la moneta virtuale rischia di scoppiare

Messaggioda pianogrande il 13/12/2017, 17:21

Come tutte le monete, non può che avere valore finché e nella misura in cui qualcuno è disposto ad accettarla in cambio di beni o di altre valute.

La legge della domanda e dell'offerta vale sempre.

Su come viene generata questa moneta, con tanto di consumo di energia etc. per me è ancora notte fonda.
Fotti il sistema. Studia.
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