Merkel vince ma perde voti, crolla SPD, FD terzo partito, stabili linke e verdi, rispuntano i liberali (quarto partito).
Vedremo se partitrà la coalizione "giamaica".
Intanto vi propongo l'analisi dell'amico Udo Gümpel
Chi è l’AfD, il terzo partito nel Bundestag?
E’ un partito xenofobo anti-europeo come tanti altri in Europa? Purtroppo è peggio. Uno, perché un partito tedesco: date le qualità “secondarie” tipiche della società tedesca, sarebbero perfettamente in grado di far seguire dei fatti alle loro parole. Ed è per questo che la Germania rimane un “osservato speciale”, politicamente detto. Due, perché l’AfD va molto più in avanti rispetto agli altri partiti xenofobi “normali” in Europa, va ai limiti del Nazismo è anche oltre, ripescando concetti “cari” a Hitler & Co.
Avrebbero potuto accontentarsi di aver vinto la battaglia contro la “Willkommenskultur”, l’accoglienza dell’autunno 2015, quando in poche settimane arrivavano 890.000 profughi in Germania, dal 2013-2016 sono arrivati due milioni. Da più di un anno quasi più nessuno, i confini sono stati chiusi, dai paesi balcanici e con l’accordo con Erdogan. Allora perché non cantano vittoria? Perché non è questo l’obbiettivo politico dell’AfD, come abbiamo capito ora. Quello vero è un altro. Rovesciare l’ordine precostituito democratico, liberale, ancorato in Unione Europea è Nato. Agli esponenti dell’AfD non basta averla vinta politicamente sui migranti. A loro non va bene nulla di ciò che caratterizza la Germania Federale che è nata dalle ceneri della catastrofe della II. Guerra Mondiale.
È lo dicono oramai apertamente, non si vergognano più. Leggetevi alcune dichiarazioni di questi signori, fanno accapponare la pelle.
In una mail del 2013 l’attuale candidata Cancelliere Alice Weidel spiega la sua visione del governo tedesco: Questi porci non sono nient’altro che marionette nelle mani di vincitori della II. Guerra Mondiale con il compito di opprimere il popolo tedesco”. ("Diese Schweine sind nichts anderes als Marionetten der Siegermaechte des 2. WK und haben die Aufgabe das dt. Volk klein zu halten“).
Sembra scritto da un gerarca nazista ibernato. Oppure Oder Björn Höcke Capo dell’AfD in un discorso a Dresda: Noi tedeschi, il nostro popolo, è l’unico popolo al mondo che si è piantato un monumento della propria vergogna nel cuore della sua capitale”. Hoecke allude al Monumento all’Holocaust a Berlino.
Dunque noi tedeschi non dovremmo più vergognarci dell’Holocaust? Della Shoah, dei sei milioni di ebrei uccisi “industrialmente” dai tedeschi durante la II. Guerra Mondiale?
L’obbiettivo dell’AfD è la distruzione dell’attuale società aperta tedesca, del suo Stato di Diritto, della Costituzione, (Grundgesetz). Vogliono annullare 60 anni di Repubblica Federale, i legami con l’Occidente, annullare la migrazione anche togliendo la cittadinanza a chi l’ha da sempre, come dimostra l’attacco brutale dell’altro candidato Cancelliere Alexander Gauland, alla rappresentante governativa per la Migrazione, dell’Spd, Aydan Özoğuz: la minaccia apertamente è ne chiede l’espulsione “verso l’Anatolia”. Togliere la cittadinanza tedesca agli oppositori e gli ebrei era avvenuto l’ultima volta sotto Hitler.
Le continue allusioni dei politici al vertice dell’AfD a concetti, idee è vocabolario dei politici dell NSDAP non è un “incidente di percorso”. Si può esser contrari alla politica della Merkel, dell’Spd è contro la migrazione verso la Germania, è una posizione legittima come un’altra.
Si può tranquillamente ignorare l’opinione dei massimi rappresentanti del mondo industriale tedesco che dicono, all’unisono, che solo la migrazione verso la Germania ne garantisce il benessere anche nel futuro è che ogni politica di barriere, mura, sarebbero un danno immenso per la stessa Germania, minando per davvero le fondamenta anche del solo benessere materiale, ma non si può ignorare il “discorso politico” dell’AfD: che è un discorso non del ritorno agli anni 50, dopo la guerra, ma al 1939, alla Grande Germania.
Dobbiamo ringraziare Alexander Gauland per la chiarezza, quando dice:
„I Francesi sono giustamente orgogliosi del loro Imperatore ed i Britannici del loro Nelson e Churchill, e allora abbiamo anche noi il diritto di esser orgogliosi delle imprese dei soldati tedeschi in due Guerre Mondiali“. (Wenn die Franzosen zu Recht stolz sind auf ihren Kaiser und die Briten auf Nelson und Churchill, haben wir das Recht stolz zu sein auf die Leistung deutscher Soldaten in zwei Weltkriegen.)
Ora vorremmo sapere, quali sarebbero esattamente le „giuste“ ragioni dell’“orgoglio tedesco“ per le imprese durante la II Guerra Mondiale è cominciamo dalla fine: La Germania distrutta al 65%, perso un quarto del suo territorio, mezza Europa distrutta, 60 milioni di morti in tutta la Guerra, tra i quali anche i 6 milioni di ebrei uccisi nella Shoah. Dovremmo celebrare allora i 7 milioni di morti tedeschi, quasi tutti soldati sui campi di battaglia in tutto il Mondo, morti per sostenere un Regime folle assassino è per il sogno barbaro del Dominio Mondiale della Germania?
Noi tedeschi invece dobbiamo contrapporre un’altra visione, che cito dal discorso del Presidente della Repubblica Richard von Weizsäcker, in occasione del giorno dalla resa incondizionata l’8 maggio 1945: “Non ci facciamo più mandare nel vicolo cieco della nemicizia, dell’odio, contro altre persone, contro Ebrei è Turchi, contro Russi o Americani, contro “Alternativi” oppure “Conservatori”, contro bianco o nero.”
La Germania aveva imparato la lezione durissima della Storia, impartita con un enorme sforzo militare, sacrificando milioni di altre vite umane, veramente innocenti, una Lezione che doveva davvero servire all’intero Popolo tedesco di non cadere più nell’errore della convinzione della propria supremazia, del “Deutschland über Alles“.
Purtroppo non è cosi. Una parte, pura molto minoritaria, vive ancora nel sogno della „Grossdeutschland”. Non mi illudo. C’erano anche prima. Solo che non c’era nessuno che in Germania osava rappresentare quella fetta della popolazione di chiara nostaglia nazista. Ora c’è.
Sarà un duro colpo anche per l’immagine della Germania. Ma resto ottimista, e sapete perché? Perché tra i giovani under 30 l’AfD non raggiungono neanche il quorum del Bundestag. I giovani tedeschi sono davvero “nuovi tedeschi, aperti, europei”: detestano le idee “da” AfD. È’ un problema “passeggero”, si estinguerà negli anni, ma nel “frattempo” non gli dobbiamo lasciare tregua. Mai.
Dunque giusto che l‘Spd vada all‘opposizione, e poi molti tedeschi critici con la Merkel abbia poi dato il voto a Verdi e Liberali: dati positivi.