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Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda ranvit il 26/06/2017, 7:40

Sono molto contento che il centrosinistra abbia avuto una discreta batosta elettorale. Questa banda di politicanti autoreferenziali e strafottenti (verso la situazione del Paese) deve essere politicamente eliminata.
Una bella batosta elettorale anche alle politiche sarebbe la logica conclusione di questi coglioni che con il paravento della pretesa difesa dei deboli etc etc hanno complicato e non poco la vita degli italiani, con una pesantissima ricaduta proprio sui deboli.
Con un centrodestra al governo mi auguro, tanto per cominciare, una semplificazione fiscale tipo questa proposta dall'istituto Bruno Leoni.


http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2017-06-25/una-flat-tax-25percento-via-irap-imu-fisco-piu-equo-104142.shtml?uuid=AEFvzSlB

Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice e più equo
–di Nicola Rossi 25 giugno 2017

Anche il presidente della Repubblica ci ha recentemente ricordato l’importanza di una riforma fiscale «per rendere il nostro sistema più semplice ed efficiente». E con lui il Fondo monetario internazionale. Il sistema fiscale italiano costituisce ormai un freno non più sostenibile per l’economia italiana. Per la sua straordinaria complessità, per il suo peso eccessivo, per la sua strutturale inefficienza e, come se non bastasse, per la sua limitata portata redistributiva: non riusciamo ad aiutare chi davvero è rimasto indietro, come dimostrano i dati sempre più preoccupanti sulla diffusione della povertà.

Bisogna trovare il coraggio di cambiare, lasciandosi alle spalle una stagione di politica tributaria la cui cifra è l’assenza di un disegno o, più precisamente, il disinteresse verso un qualsivoglia disegno. All’Istituto Bruno Leoni abbiamo elaborato una proposta di riforma così sintetizzabile: (1) una sola aliquota – pari al 25% - per tutte le principali imposte del nostro sistema tributario (Irpef, Ires, Iva, sostitutiva sui redditi da attività finanziarie); (2) abolizione dell’Irap e dell’Imu; (3) introduzione di un trasferimento monetario – il “minimo vitale” – differenziato geograficamente, indipendente dalla condizione professionale dei singoli ma non incondizionato e contestuale abolizione della vigente congerie di prestazioni assistenziali o prevalentemente assistenziali; (4) ridefinizione delle modalità di finanziamento di alcuni servizi pubblici (ed in particolare della sanità) mantenendo fermo il principio della gratuità del servizio per la gran parte dei cittadini ma imputandone, ai soli cittadini più abbienti, il costo (in termini assicurativi) e garantendo loro contestualmente il diritto di rivolgersi al mercato (opting out).

“Bisogna trovare il coraggio di cambiare, lasciandosi alle spalle una stagione di politica tributaria la cui cifra è l’assenza di un disegno o, più precisamente, il disinteresse verso un qualsivoglia disegno”



In questo quadro complessivo il progetto colloca la nuova disciplina dell’Irpef, trasformata in una imposta sul reddito su base familiare (che si tratti di un matrimonio o di un’unione civile), con un’unica aliquota – pari al 25%, come si è detto – ed una deduzione base di ammontare pari ad euro 7.000 annui nel caso di nuclei familiari composti da un solo adulto (opportunamente incrementati attraverso l’uso di una scala di equivalenza nel caso di nuclei familiari di dimensioni superiori o con diverse caratteristiche).

La nuova Irpef: (1) vedrebbe la propria base imponibile estesa fino a ricomprendere i redditi attualmente soggetti a cedolare secca sui canoni di locazione e i redditi catastali di tutti gli immobili non locati, comprese le abitazioni di residenza; (2) prevedrebbe per i redditi da lavoro dipendente e per i redditi da pensione specifiche deduzioni per oneri di produzione del reddito e la corrispondente eliminazione delle cosiddette “spese fiscali”; (3) tratterebbe equamente i contribuenti incapienti integrandone il reddito; (4) introdurrebbe una progressività per deduzione accentuata dal fatto che per i redditi familiari superiori a cinque volte il “minimo vitale” il complesso della deduzioni si ridurrebbe gradualmente fino ad azzerarsi.

Sotto il profilo delle grandezze macroeconomiche la proposta ridurrebbe significativamente tanto la pressione fiscale quanto il peso della spesa pubblica sul prodotto: riducendo ambedue di circa 4 punti percentuali a regime (si veda il primo grafico qui a fianco). Sotto il solo vincolo (imprescindibile) di effetti nulli sul bilancio dello Stato, sarebbe compatibile con interventi puntuali sul fronte della revisione della spesa di dimensioni praticabili e pari a regime all’1,6% del Pil (ridotti allo 0,6% del Pil nella fase iniziale del progetto la cui compiuta realizzazione sarebbe strettamente dipendente dai risultati dell’attività di revisione della spesa).

Sotto il profilo distributivo, verrebbe rivista profondamente la struttura delle imposte e dei benefici senza per questo attenuare ma anzi, per molti versi, rafforzando le tutele dei segmenti svantaggiati della popolazione. Non è in loro nome che può essere invocata la difesa dello status quo.

Sotto il profilo dell’efficienza il risultato sarebbe altrettanto chiaro grazie al superamento dell’attuale distorsiva configurazione delle aliquote marginali (si veda il secondo grafico), e al parziale spostamento del carico tributario dalle imposte dirette alle imposte indirette.

“L’obiettivo è rimpiazzare l’intera congerie di strumenti assistenziali che fanno capo all’attuale sistema di sicurezza sociale nel contesto di una profonda riforma della imposizione personale sui redditi”



Una flat tax, dunque. All’interno di una proposta ambiziosa. Perché non mira a rendere un po’ più efficiente o un po’ più equo il sistema vigente. Non ha natura “incrementale” ma strategica. Non aggiunge strumento a strumenti ma si propone, invece, di rimpiazzare l’intera congerie di strumenti assistenziali che fanno capo all’attuale sistema di sicurezza sociale nel contesto di una profonda riforma della imposizione personale sui redditi. Non implica un aumento della pressione fiscale oggi (come nel caso di alcune proposte relative al sedicente reddito di cittadinanza) o domani (come nel caso di alcune proposte sulla flat tax che si accompagnerebbero a un aumento dell’indebitamento) ma, al contrario, mira a ridurre significativamente tanto la pressione fiscale quanto il peso della spesa pubblica. Last but not least, non guarda alle clausole di salvaguardia previste per il 2018 ed il 2019 dalla legge di bilancio per il 2017 come ad un rischio ma soprattutto come ad una opportunità.

Una ipotesi di lavoro il cui obbiettivo di fondo è quello di un sistema di imposte e benefici equo, trasparente, semplice e che, senza equivoci e diversamente da come si è fatto negli ultimi vent’anni (con risultati a dir poco deludenti), fa una scelta di campo: la vera riforma della pubblica amministrazione si fa solo attraverso il processo di revisione strategica (e non funzionale) della spesa. Domandandosi che cosa lo Stato debba produrre e come, e non limitandosi a chiedere che faccia un po’ meglio quello che già fa.

Indubbiamente, la combinazione di un minimo vitale con un’imposta sul reddito proporzionale può suscitare non poche perplessità legate alle modalità di attuazione e agli eventuali effetti indiretti della riforma. Come si può leggere nella versione integrale della proposta, a molte di queste perplessità pensiamo che sia possibile dare risposta. Siamo però convinti che non sia possibile giustificare oltre il sistema vigente di imposte e benefici, se non per difenderne le tante connesse posizioni di rendita.

Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda pianogrande il 26/06/2017, 10:43

Forse ho letto troppo in fretta o sono troppo prevenuto ma, su una patafiala tanto prolissa sul sistema fiscale, non vedo una parola sulla lotta all'evasione.

Probabilmente i non-contribuenti sarebbero così felici del nuovo sistema che farebbero la fila agli sportelli per poter cominciare a pagare anche loro.

Questo riguarda anche l'esercito degli incapienti dove bisognerebbe distinguere quelli veri da quelli falsi.

Insomma niente di nuovo.

Sarebbe troppo bello.
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Re: Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda ranvit il 26/06/2017, 12:09

Niente di nuovo?????
Una flat tax con risparmi a destra ed a manca niente di nuovo???

Siamo alla frutta!
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Re: Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda pianogrande il 26/06/2017, 14:11

ranvit ha scritto:Niente di nuovo?????
Una flat tax con risparmi a destra ed a manca niente di nuovo???

Siamo alla frutta!


Come si fa a parlare di riforma fiscale senza un rigo, una sillaba sull'evasione da guerra civile che c'è nel nostro paese?

Sono e molto chiaramente messaggi di parte; diretti a chi ci deve dare il voto e non a tutti i cittadini.

Chissà gli evasori come tremano davanti a queste velleità da ragioniere in pausa caffè.
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Re: Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda ranvit il 26/06/2017, 18:20

La lotta all'evasione non credo sia compito dell'Istituto Bruno Leoni 8-)

Possiamo discutere di flat tax si o no?
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Re: Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda mariok il 26/06/2017, 19:21

Se ho ben capito, si prevede una riduzione del gettito e quindi anche della spesa pubblica di 4 punti di Pil. (dovrebbero essere pari ad una sessantina di miliardi all'anno)

E' il solito problema delle coperture: dove e come si taglia senza ridurre ulteriormente il livello dei servizi ed investimenti.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda ranvit il 26/06/2017, 20:37

Domandandosi che cosa lo Stato debba produrre e come, e non limitandosi a chiedere che faccia un po’ meglio quello che già fa.

Forse con un Governo di centrodestra si potrebbe fare....mi fa un po' schifo dirlo, ma visti che i ns campioni non ne sono stati capaci.... 8-)
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Re: Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda mariok il 26/06/2017, 20:49

Quelli del centrodestra hanno lo stesso problema di quelli del centrosinistra. Sono gli stessi che abbiamo già visto all'opera, anzi sono stati al governo più a lungo degli altri (Berlusconi se ne faceva un vanto di durare tanto a lungo).

E chi può credere che gli stessi che hanno fatto sempre crescere la spesa pubblica diventino all'improvviso capaci di ridurla di 60 miliardi?
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Re: Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda Robyn il 26/06/2017, 20:59

La flat tax è una boutade perche la nostra costituzione prevede la progressività poi peserebbe solo sui lavoratori e farebbe aumentare le concentrazioni monopolistiche,si possono diminuire le aliquote fiscali e con la flat tax il csx si infila in un vicolo cieco.La ricetta lib-lab può essere applicata solo ed esclusivamente da un punto di vista di csx
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Una «flat tax» al 25%, via Irap-Imu: fisco più semplice

Messaggioda pianogrande il 26/06/2017, 21:58

La progressività delle imposte è un meccanismo troppo importante per essere messo in discussione.

Chi guadagna, guadagna anche perché la collettività gli mette a disposizione le sue strutture e le sue regole e qualcuno deve pagarle.

Io continuo a mettere in discussione la giustizia fiscale e, se vogliamo parlare di spesa pubblica, la lotta alla corruzione e agli sprechi.

Non so di quale istituto questo sia compito o meno; del governo di un paese, sicuramente sì.

Se c'è un parametro in cui è stato superato il concetto di destra e sinistra è sul controllo della spesa pubblica e comunque con qualche punticino in più da attribuire ai governi Prodi.
Berlusconi ci stava portando alla rovina e la classe politica è andata a nascondersi lasciando il paese e le leggi impopolari in mano ai tecnici.

Che facciamo?
Ridiamo il paese in mano a FI e alla lega e agli ex PSI?

Ci fosse davvero qualcosa di nuovo voterei chiunque ma queste sono tutte minestre riscaldate e anche piuttosto inacidite.
Fotti il sistema. Studia.
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