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Una sinistra senza catene. Finalmente

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda ranvit il 21/02/2017, 13:21

Concordo al 100%!!
(Ma è possibile mai che nessun giornale di centrosinistra riesca a dire cose sensate, tipo questa analisi di Cerasa??? :roll: ?



La rivoluzione riformista antidoto alla rivoluzione social-populista. Nella scissione del Pd forse c’è una buona notizia
Claudio Cerasa
di Claudio Cerasa
21 Febbraio 2017 alle 06:00

C’entrano i personalismi, certo. C’entra l’odio antropologico. C’entra la differenza di linguaggi. C’entra il referendum. C’entra il proporzionale. C’entra il tema delle liste elettorali. C’entra il fatto che ciascun politico, come ammette Bersani, alla fine, per non invecchiare mai, tende sempre a rimanere fedele agli ideali di gioventù. Nella scissione ormai inevitabile del Pd, c’entra tutto questo. Ma per capire bene di cosa stiamo parlando, e comprendere senza annoiarci con il politicismo le ragioni che hanno portato alla frattura del principale partito della sinistra italiana, bisogna fare un breve viaggio nel tempo e andare all’origine della divisione del campo progressista.

Tutto parte da una domanda, anzi da un’affermazione, contenuta in un famoso saggio – firmato Francesco Giavazzi e Alberto Alesina – che forse inconsapevolmente ha segnato il percorso del Pd dall’inizio della sua avventura: “Il liberismo è di sinistra”, scandalosamente senza punto interrogativo, e dunque è di sinistra combattere la povertà e non la ricchezza, è di sinistra provare a ridurre la diseguaglianza con maggiore apertura ai mercati, è di sinistra far emergere l’evasione fiscale abbassando le tasse e non trasformando l’Italia in uno stato di polizia, è di sinistra rendere i contratti più flessibili per creare nuovi posti di lavoro, è di sinistra combattere le rendite di posizione liberalizzando la concorrenza e promuovendo la competizione tra i soggetti di mercato, è di sinistra infine scommettere sulla produttività per far aumentare i salari dei lavoratori e rendere le aziende più efficienti.

In questi dieci anni, la linea del “liberismo è di sinistra” ha portato un pezzo di mondo progressista (e non solo) ad appoggiare il progetto innovativo di Veltroni nel 2007, a sostenere lo sforzo riformatore di Monti nel 2011, a vedere nell’ascesa di Renzi alla guida del Pd nel 2013 un possibile vaccino per curare l’immobilismo anti riformista mostrato dal Pd alle ultime politiche, quando Bersani – lo stesso che con simpatia oggi prova a spiegare la giusta ricetta per far risorgere la sinistra – portò il centrosinistra al punto più basso della sua storia moderna, facendo risorgere il centrodestra, regalando un terzo di paese al Movimento 5 stelle e incassando il 25 per cento dei consensi nazionali, ovvero il peggior risultato della storia della sinistra italiana dal 1963 a oggi.

Se è vero che la storia moderna ci dice che il mondo progressista (soprattutto in Italia) ha più bisogno di una rivoluzione riformista che di una rivoluzione socialista, è anche vero che la divisione del Pd offre un’opportunità concreta al suo futuro segretario: mettere in campo l’ultima rottamazione possibile, dando la possibilità alla sinistra riformista di liberarsi definitivamente dalle catene del post comunismo. Il passaggio non è semplice perché quasi mai le scissioni di un partito rafforzano uno dei partiti protagonisti della scissione ma il contesto politico in cui ci troviamo oggi è particolare e un soggetto politico che punta a declinare la vocazione maggioritaria affidandosi di più alla forza delle idee che agli schemi dell’algebra ha ancora la possibilità di pescare tra i tredici milioni – tra i quali non c’erano già gli elettori vicini alla minoranza scissionista del Pd – che il 4 dicembre hanno votato Sì al referendum costituzionale.

Per farlo, il futuro leader di un partito privo delle ultime catene della sinistra dovrà trasformare il metodo del Jobs Act nell’asse portante del nuovo progetto riformista, creando attorno al possibile polo della crescita e della produttività un consenso trasversale attraverso la declinazione di cinque concetti prioritari: sburocratizzare l’Italia, detassare l’Italia, efficientare l’Italia, liberalizzare l’Italia, smontare le rendite d’Italia. E’ una sfida difficile ma forse non impossibile, considerando il fatto che l’inerzia della politica e la divisione della sinistra, potrebbero portare Berlusconi a riavvicinarsi a Salvini, rendendo il centrodestra meno appetibile per tutti quegli elettori che considerano la deriva nazionalista, sovranista, protezionista, populista e anti europeista il principale dramma della politica moderna. Il progetto del partito della nazione è stato massacrato con il referendum costituzionale. Ma la possibilità che un domani nasca non un governo composto da cialtroni a cinque stelle e lepenisti padani ma un governo della nazione, tra forze politiche intenzionate a combattere la rivoluzione socialista e populista con una sana rivoluzione riformista, passa anche da qui: dalla dimostrazione che la sinistra libera dalle sue catene è una sinistra che può provare a migliorare il paese.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda mariok il 21/02/2017, 14:39

Anche per me la linea è al momento: Accertiamoci che se ne vadano

Ma è solo il primo passo. Poi c'è finalmente da discutere concretamente su cosa e come fare.

Non basta più dire che i populisti sono cattivi, che l'Europa così com'è non la vogliamo, che ci sono le diseguaglianze.

Bisogna dire con chiarezza, senza retorica e senza limitarsi alle colpe degli altri, quali sono le soluzioni, quali i progetti e dimostrare con i fatti di essere determinati e capaci di portarli avanti.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda trilogy il 21/02/2017, 14:59

ranvit ha scritto:Concordo al 100%!!
(Ma è possibile mai che nessun giornale di centrosinistra riesca a dire cose sensate, tipo questa analisi di Cerasa??? :roll: ?



La rivoluzione riformista antidoto alla rivoluzione social-populista. Nella scissione del Pd forse c’è una buona notizia
Claudio Cerasa
di Claudio Cerasa
21 Febbraio 2017 alle 06:00

[..]Per farlo, il futuro leader di un partito privo delle ultime catene della sinistra dovrà trasformare il metodo del Jobs Act nell’asse portante del nuovo progetto riformista, creando attorno al possibile polo della crescita e della produttività un consenso trasversale attraversola declinazione di cinque concetti prioritari: sburocratizzare l’Italia, detassare l’Italia, efficientare l’Italia, liberalizzare l’Italia, smontare le rendite d’Italia. E’ una sfida difficile ma forse non impossibile...


Sembra logico ma non è così. Il paese le riforme le vuole solo a parole, ma non le vuole nella sostanza. Chiunque prova a cambiare lo status quo viene travolto.

Vedi due casi di oggi:

1.Roma, tassisti a Montecitorio, centro in tilt Raggi: "Al loro fianco"
http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/ ... ref=HREA-1

In tutta Europa si utilizzano i flexibus per spostarsi da una regione o da un paese all'altro. In Italia tutto viene bloccato dalla solita mafia politico associativa.

2.Passa l'emendamento contro i bus low cost: "Un blitz anti concorrenza"
...A presentarlo sono stati quattro senatori del gruppo Conservatori e riformisti, Lucio Tarquinio, Francesco Bruni, Luigi D’Ambrosio Lettieri e Luigi Perrone, ex parlamentari di Forza Italia usciti al seguito del pugliese Raffaele Fitto. Come pugliese è il presidente di Anav, l’associazione autotrasporto viaggiatori, Giuseppe Vinella. Che con la sua azienda, la Marozzi, opera sulla tratta tra Bari e Roma, la stessa su cui Flixbus è entrata qualche mese fa....
fonte: http://www.repubblica.it/economia/2017/ ... ref=HREA-1
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Re: Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda mariok il 21/02/2017, 19:04

E' veramente vergognoso che una sindaca vada a dare il suo sostegno ad un gruppo di fascisti che fanno il saluto romano.

C'è però anche da dire che un mercato senza regole non può essere la soluzione per eliminare le situazioni di monopolio e di posizioni privilegiate.

Uno di quei fascisti mostrava a chi lo intervistava la App di Uber che evidenziava, a suo dire, tariffe impennatesi per effetto della protesta in corso.

Un sistema di totale libero mercato, che faccia il prezzo al momento, approfittando di momenti di maggiore domanda come in occasione di eventi particolari come fiere, mostre o altre situazioni particolari, non è accettabile e pone gli utenti in posizione di ricattabilità.
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Re: Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda Robyn il 21/02/2017, 20:09

Per me Boccia ha detto una cosa giusta le liberalizzazione e le altre riforme non sono a costo zero.Per ex nel caso dei taxisti che hanno acquistato una licenza di 100,000 euro e che hanno chiesto un prestito,per poter procedere alla liberalizzazione questi andrebbero indennizzati e tassativo dovrebbe essere il tariffario minimo non pensato ad esclusivo interesse dei taxisti ma anche dei consumatori perche una cosa è pagare un prezzo esorbitante altro è pretendere un servizio ad un prezzo troppo basso,serve cioè un prezzo accettabile e giusto e l'eliminazione della barriera per esercitare la professione di taxista.Adesso quanti sono i taxisti in Italia ?quanto costrerebbe indennizzarli?
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Re: Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda mariok il 22/02/2017, 14:42

la cosa che più mi dispiace è che Boccia sia rimasto

non si è mai visto un tale signor nessuno stare tanto alla ribalta

L'unica volta che si è messo in gioco è stata quella delle primarie in Puglia, quando con l'appoggio di Bersani, D'Alema e tutto il PD di allora prese una tranvata da Vendola.
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Re: Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda Robyn il 22/02/2017, 15:18

Allora è un vizio ho sbagliato a nominare Boccia l'importante è che la vicenda dei taxi si sia risolta positivamente
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Re: Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda pianogrande il 22/02/2017, 15:22

Questa la considero una brutta notizia.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/20 ... ef=HREC1-1

Errani lascia il PD e mi dispiace.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda mariok il 22/02/2017, 15:27

pianogrande ha scritto:Questa la considero una brutta notizia.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/20 ... ef=HREC1-1

Errani lascia il PD e mi dispiace.


Effettivamente lo è.

Credo che i rapporti personali con Bersani abbiano influito sulla decisione. Anche se da Renzi ha ricevuto sempre rispetto e solidarietà.
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Re: Una sinistra senza catene. Finalmente

Messaggioda mariok il 22/02/2017, 15:29

Robyn ha scritto:Allora è un vizio ho sbagliato a nominare Boccia l'importante è che la vicenda dei taxi si sia risolta positivamente
Parliamo di programmi


Per vedere se la vicenda si è risolta positivamente aspettiamo di capire in che consisterà la riforma che dovrebbe venir fuori da qui ad un mese.
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