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La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda ranvit il 30/12/2016, 11:10

Ormai per leggere qualcosa di concreto ed intelligente bisogna leggere Il Foglio :( ....ovviamente non condivido certe sue battaglie ma complessivamente è indubbio che si stacca nettamente dalla melassa degli altri giornali 8-)


La post verità è sul lavoro
Dietro la guerra sui voucher c’è la sottomissione di un paese che vuole seppellire tutti i sogni di riformismo

di Claudio Cerasa
30 Dicembre 2016 alle 06:00

In Italia c’è una nuova e clamorosa frontiera delle sottomissioni ideologiche che coincide con una battaglia ridicola su un non problema trasformato dalla coalizione della restaurazione (un mix di comunismo, leghismo, populismo, grillismo, cialtronismo, anti mercatismo, anti globalizzazione, anti capitalismo) nel più grave dramma che affligge il nostro paese: i voucher.

Non esiste alcun allarme voucher, non esiste alcuna emergenza buoni lavoro, non esiste (fa sorridere persino scriverlo) un eccesso di liberismo selvaggio in un paese statalista che sogna un intervento dello stato in un’azienda privata (Mediaset), che saluta come una liberazione l’ingresso del governo in una banca (Mps) e che considera uno scandalo un’azienda (pardon, un padrone) che licenzia per rendere più efficiente un’organizzazione aziendale. I voucher – ieri ha fatto bene il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a difendere lo spirito del Jobs Act e a non cadere nella trappola del nuovo lavorativamente corretto – valgono lo zero virgola due per cento del mercato del lavoro. E l’incredibile cortina fumogena (la fake news) creata attorno al falso problema dei buoni lavoro rappresenta un caso da manuale di un paese che sceglie di farsi dettare l’agenda da una minoranza rumorosa che non ha altro obiettivo se non quello di utilizzare una bandierina (i voucher) come un simbolo intorno al quale coagulare un’opposizione contro l’unica grande svolta riformista degli ultimi anni.

Il nemico pubblico numero uno oggi non sono i voucher (il 55 per cento dei percettori di buoni-lavoro si divide tra chi ha un altro lavoro e percettori di ammortizzatori sociali; il 10 per cento è composto da pensionati, il 14 per cento da giovani inoccupati) ma è una parolina magica che suona così: flessibilità. E la battaglia sui buoni è la punta di un iceberg di una guerra più grande. Che vuole individuare un punto debole del mercato del lavoro (gli abusi esistono ma riguardano una porzione microscopica del mondo del lavoro) per scardinare l’intero disegno del Jobs Act e ricondurre così il paese verso una società checcozaloniana dove i diritti contano più dei doveri e dove la protezione del posto di lavoro conta più della protezione del lavoro stesso.

In questo contesto caratterizzato da una irrefrenabile vocazione alla restaurazione giustificata solo dalla volontà di spolpare vivo tutto ciò che è stato cucinato dall’ex presidente del Consiglio si può capire che la minoranza del Pd – fiancheggiata dalla Cgil, che pure dovrebbe ricordare che un decimo dei voucher viene utilizzato dai pensionati e un altro decimo dai giovani inoccupati – voglia trasformare la battaglia contro la flessibilità per riconquistare il Pd.

Meno chiara e giustificabile è invece l’idea che i complici di questo saccheggio possano essere coloro che per molto tempo si sono impegnati a promuovere una cultura aperta e riformista del lavoro, all’interno della quale era maturata una convinzione precisa: oggi il problema del lavoro non è quello di non avere un lavoro fisso ma è quello di avere un lavoro. In nome dell’anti renzismo, il centrodestra ha già rinnegato il suo passato schierandosi contro una riforma costituzionale che rendeva giustizia ad anni di lotte berlusconiane. Ripetere lo stesso errore sul lavoro non sarebbe un torto a Renzi. Sarebbe un torto alla storia del centrodestra e a quella dell’Italia. Mai sentito parlare di Marco Biagi, caro Cav., caro Salvini, caro Brunetta? Battaglie politiche quante ne volete, sottomissioni ideologiche no. Smack.


http://www.ilfoglio.it/politica/2016/12 ... nRead=true
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda pianogrande il 03/01/2017, 12:52

L'argomento è interessante e degno di riflessione.
Mentre leggi cominci a costruirti una teoria in proposito.

Poi ti geli davanti al fatto che era tutto un trucco per continuare a santificare la figura del berlusca (pensa te).

Ringrazio il foglio di non averci infilato dentro anche Craxi.
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Re: La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda ranvit il 03/01/2017, 16:11

pianogrande ha scritto:L'argomento è interessante e degno di riflessione.
Mentre leggi cominci a costruirti una teoria in proposito.

Poi ti geli davanti al fatto che era tutto un trucco per continuare a santificare la figura del berlusca (pensa te).

Ringrazio il foglio di non averci infilato dentro anche Craxi.


Al netto del fatto che per Il Foglio...e anche per me...gli unici tre leader italiani che hanno tentato di modernizzare questo Paese sono Craxi, Berlusconi e Renzi, mi dici dove l'hai trovato l'incensamento del berlusca?
Anzi, la critica ll'attuale posizione di FI e quindi Berlusconi è ormai una costante de Il Foglio! Tipo:
In nome dell’anti renzismo, il centrodestra ha già rinnegato il suo passato schierandosi contro una riforma costituzionale che rendeva giustizia ad anni di lotte berlusconiane. Ripetere lo stesso errore sul lavoro non sarebbe un torto a Renzi. Sarebbe un torto alla storia del centrodestra e a quella dell’Italia.
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Re: La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda pianogrande il 03/01/2017, 23:01

ranvit ha scritto:
pianogrande ha scritto:L'argomento è interessante e degno di riflessione.
Mentre leggi cominci a costruirti una teoria in proposito.

Poi ti geli davanti al fatto che era tutto un trucco per continuare a santificare la figura del berlusca (pensa te).

Ringrazio il foglio di non averci infilato dentro anche Craxi.


Al netto del fatto che per Il Foglio...e anche per me...gli unici tre leader italiani che hanno tentato di modernizzare questo Paese sono Craxi, Berlusconi e Renzi, mi dici dove l'hai trovato l'incensamento del berlusca?
Anzi, la critica ll'attuale posizione di FI e quindi Berlusconi è ormai una costante de Il Foglio! Tipo:
In nome dell’anti renzismo, il centrodestra ha già rinnegato il suo passato schierandosi contro una riforma costituzionale che rendeva giustizia ad anni di lotte berlusconiane. Ripetere lo stesso errore sul lavoro non sarebbe un torto a Renzi. Sarebbe un torto alla storia del centrodestra e a quella dell’Italia.


Appunto in quel "...che rendeva giustizia ad anni di lotte berlusconiane..."

Ma quali "lotte"?

Le lotte berlusconiane sono state contro il corso della giustizia e Ferrara (che occupava nientemeno che una poltrona da ministro) è stato forse il primo a scagliarsi contro i giudici appena dopo l'elezione di Berlusconi nel 94.

Il "mafioso di Arcore", dallo scranno di primo ministro abbinato alla proprietà di mediaset e quotidiani e case editrici passava all'azione contro chi avesse da dire su di lui; dai magistrati ai giornalisti a chiunque lavorasse nella comunicazione non alle sue dipendenze.

Come "riformatore" assomigliava moltissimo al modello "ministero della verità" di orwelliana memoria.
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Re: La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda ranvit il 04/01/2017, 8:58

Pianogrande non pretendo che tu sia un fan di Berlusconi....e neanche io lo sono...ma bisogna riconoscere che dal suo punto di vista era un innovatore che voleva fare la rivoluzione liberale per ammodernare il Paese. Puo' essere che a te non sarebbe piaciuto (la rivoluzione liberale), ma se ci fosse riuscito forse l'Italia oggi non sarebbe cosi' messa male.
Lo stesso vale per Craxi...al netto di quello che tu ritieni ladrocinio (ma dopo di lui si è rubato molto ma molto di piu'...anche sotto il governo del centrosinistra)!
Il fatto è che tanti che votano a sinistra (qualunque sia la sfumatura), non riescono ad avere equilibrio nel giudizio politico: o amici o nemici! E questo è uno dei grandi guai della sinistra e soprattutto dell'Italia!
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Re: La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda pianogrande il 04/01/2017, 20:19

A me la "rivoluzione liberale" piacerebbe tantissimo ma Berlusconi è sempre stato il re del monopolio.

Una delle cose con cui ero d'accordo con Bersani è stata la sua definizione di "falsi liberali" attribuita alla destra di quando lui tentava di abbattere qualche monopolio tipo ordini professionali e commercio di farmaci e tassisti e camionisti ed altri monopoli che facevano il saluto romano alla stessa destra (liberale?) del berlusca.

Credo che la memoria mi funzioni quel tanto che basta dal non considerare Berlusconi un liberale neanche con la più sfrenata fantasia.
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Re: La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda ranvit il 04/01/2017, 20:49

Confermo quello che ho detto prima....

Che la tua memoria funzioni non posso averne dubbi....ma che la tua logica sia efficientemente pragmatica ho dei grossi dubbi. :D Ritengo infatti che sia ancora profondamente impregnata dalle modalità tipiche della sinistra: o compagni o nemici!

Per quanto riguarda i liberali....ci sono quelli di destra e quelli di sinistra...entrambe pero' apportano grandi benefici all'economia di un Paese.
Per quanto riguarda Bersani poi....stendiamo un velo pietoso: non ottenne una minchia dalle sue lenzuolate.
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Re: La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda Robyn il 04/01/2017, 21:01

Per fare la rivoluzione liberale servono autentici liberali.Il capitalismo è una cosa i capitalisti un'altra.I capitalisti non seguono i principi liberali ma solo i propri interessi e uno che ha un'immenso dominio nell'informazione non è un liberale non può fare la rivoluzione perche è in contraddizione con se stesso.Come fà uno che ha un monopolio a definirsi liberale se deve combattere contro se stesso dal momento che i liberali combattono i monopoli?Il problema dei vuocher è che vanno a danneggiare il lavoro dipendente ed è per quello che il loro uso và tipizzato e regolamentato
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Re: La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda pianogrande il 05/01/2017, 0:00

"O compagni o nemici" mi mette in grossa crisi di identità non essendomi mai riconosciuto né nell'una né nell'altra categoria.

Potrei contrapporre o d'accordo o compagni ma poi non la finiamo più.
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Re: La post verità è sul lavoro-la guerra sui voucher

Messaggioda ranvit il 05/01/2017, 9:41

pianogrande ha scritto:"O compagni o nemici" mi mette in grossa crisi di identità non essendomi mai riconosciuto né nell'una né nell'altra categoria.

Potrei contrapporre o d'accordo o compagni ma poi non la finiamo più.




Ti spiego meglio quello che penso io...
Al primo posto per me c'è l'Italia, poi ma solo poi viene l'appartenenza ad un Partito.

Ora siccome si dà il caso che la sinistra italiana ha contribuito enormemente a fare danni, prima con un Pci che nell'impossibilità di andare al Governo (perchè l'Italia storicamente è un Paese di centrodestra) si "acconciava" con la DC, poi con una politica incapace di vedere i cambiamenti del mondo e di conseguenza abbattendo Craxi, che voleva trasformare la sinistra italiana facendola diventare moderna (socialdemocratica/socialista liberale), reo di non sottostare ai diktat di un gruppo dirigente del Pci.
Poi con la caduta del muro di Berlino tentarono una rifondazione malriuscita perchè con quel gruppo dirigente obsoleto ed autoreferenziale, proiettato unicamente a continuare con una politica primomovecentesca fatta di padroni e classe operaia, che li portò al disastro delle elezioni politiche del '94. Poi addirittura non ci hanno capito piu' una mazza...mentre a dirigere quella sinistra arrivavano i nipotini del Pci decisamente piu mediocri dei loro padri. Stessa visione antica della società ma qualità decisamente piu' mediocre dei predecessori.

Berlusconi, certo non con il mio voto, tentò di rivoluzionare l'Italia....ovviamente a modo suo...ma non ci riusci'.
Prodi poverino ci provo' due volte ma la sinistra lo abbattè entrambe le volte per invidia e cupidigia personale, alla faccia del bene del Paese.

REnzi è l'ultimo ad averci provato...ma le ultime propaggini di quella sinistra che ha contribuito alla rovina economica del Paese, affiancando il populismo dilagante è riuscita ad abbattere anche lui.

Insomma per me va bene chiunque agisca per davvero a modernizzare questo strabenedetto Paese!
Invece per te o è di sinistra o è un ladro, un mafioso, etc etc in perfetto stile sinistra italiana (che poi tu ti riconosca o meno....)!
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