da Robyn il 09/12/2016, 20:50
di Piergiorgio Odifreddi
La democrazia secondo Grillo
Jorge Luis Borges,che era un uomo intelligente e spiritoso ,nel suo racconto "il parlamento" sosteneva che ,per ottenere una rappresentanza veramente rappresentativa,un'elezione dovrebbe eleggere tutti gli elettori.Silvio Berlusconi e Beppe Grillo,che non sono nè una cosa,ne l'altra,sostengono invece che un'elezione veramente rappresentativa dovrebbe eleggere soltanto i segretari dei partiti, che poi si incontrano e decidono con un voto pesato,proporzionale ai voti dei loro partiti
La proposta di Borges equivale ad avere come parlamentari tutti i cittadini. Quella di Berlusconi e Grillo , tende ad averne uno: il dittatore che c'è in loro.Nella pratica la mediazione fra i due estremi è un parlamento con un certo numero di parlamentari:massimo, nel caso do Borges, e minimo, nel caso di Berlusconi e Grillo. Infatti,non è un caso che entrambi questi ultimi abbiano proposto una drastica riduzionje dei seggi,sbandierandola come "riforma"
Ciò che preoccupa Berlusconi e Grillo, e in misura minore Bersani, è che i parlamentari sfuggano appunto al loro controllo, e si permettano di votare secondo la propria coscienza,invece che secondo i loro diktat. O,se si preferisce,essi temono che i parlamentari si comportino da esseri pensanti in maniera autonoma,invece che da automi programmati da loro.E il voto segreto dà loro fastidio,perche permette appunto che gli automi si comportino umanamente
Non a caso, Grillo ha sbraidato sul suo blog contro il voto segreto, e contro la decisione di alcuni dei suoi rappresentanti di comportarsi da parlamentari:cioè, da rapprsentanti degli elettori, invece che suoi. Non a caso, Grillo pretende di sapere chi ha votato come, per poterne trarre le necessarie conseguenze: le dimissioni degli indipendenti pensanti, e la sostituzione con dipendenti non pensanti
Per colmo dell'ironia, la nuova presidente della Camera è stata eletta come "indipendente", appunto: cioè, ponendo fin da subito la propria autonomia individuale di fronte alla dipendenza pratica. Una dozzina di senatori grillini, ieri, si sono comportati da indipendenti come lei: posti di fronte all'alternativa,per la presidenza del senato, tra un indagato per rapporti con la mafia e un procuratore antimafia,hanno scelto la decenza
Speriamo che sia solo il primo passa per una resa dei conti all'interno del M5Spiùelle,come ormai comincia a essere chiamato il movimento, secondo l'impietosa legge del contrappasso.Cioè, per una diaspora tra l'anima fascisteggiante che prende ordini da Grillo e Casaleggio, e l'anima democratica degli ingenui che si sono lasciati abbindolare dai loro proclami, ma che non hanno completamente rinuciato a pensare con la propria testa. Nelle votazioni segrete, almeno, questi ultimi si ricordino che la loro coscienza li vede ma Grillo e Casaleggio no
Locke la democrazia è fatta di molte persone