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Che succede alla scuola?

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Che succede alla scuola?

Messaggioda flaviomob il 22/07/2016, 11:12

http://www.corriere.it/scuola/medie/16_ ... 5352.shtml

«Anni di studio buttati via»
I risultati provvisori pubblicati dagli uffici scolastici regionali sembrano bollettini di guerra. Gli insegnanti di sostegno i più bocciati. Ma soffrono anche gli specialisti dell’italiano per stranieri, i tecnici di laboratorio, gli insegnanti di arte e disegno. La protesta dei docenti lombardi potrebbe allargarsi a macchia d’olio

http://www.orizzontescuola.it/news/conc ... a-stranier

...molte bocciature sono avvenute a seguito della prova di lingua straniera e della prova capacità/competenze informatiche, prove determinanti per un corpo docente nuovo e capace di competere a livello europeo.

http://www.orizzontescuola.it/news/conc ... -tipo-form

...l'Accademia della Crusca... (in) un documento, sottoscritto dai membri del Direttivo dell'ASLI e della Giunta dell'ASLI Scuola, e inviato al MIUR, lamentava l'assenza di quesiti di carattere linguistico in quella prova, peraltro carica di domande.


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Re: Che succede alla scuola?

Messaggioda pianogrande il 22/07/2016, 11:28

Probabilmente sono venuti a collisione (ed a sinergia) la assoluta mancanza di meritocrazia nel rapporto di lavoro con gli insegnanti e una preparazione dei test fatta da altrettanti incompetenti.

Conoscendo qualche realtà in cui gli insegnanti hanno un sacro terrore delle ispezioni e dei test e della classificazione a cui sono sottoposti, trovo naturale che il nostro sistema di selezione e classificazione sia il risultato di un corpo dirigente piatto e burocratizzato che deve valutare un corpo insegnante (o aspirante tale ma con esperienza di precariato e supplenze) altrettanto appiattito e burocratizzato.

Quanto all'insegnamento delle lingue senza conoscere bene l'italiano sollevata dall'accademia della crusca, aggiungerei che per insegnare le lingue bisognerebbe conoscerle e parlarle davvero quelle lingue ed avere come obiettivo dell'insegnamento una comprensione magari elementare ma reale e non solo letteraria e grammaticale di quelle lingue.
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Re: Che succede alla scuola?

Messaggioda mauri il 22/07/2016, 15:09

pianogrande ha scritto:Quanto all'insegnamento delle lingue senza conoscere bene l'italiano sollevata dall'accademia della crusca, aggiungerei che per insegnare le lingue bisognerebbe conoscerle e parlarle davvero quelle lingue ed avere come obiettivo dell'insegnamento una comprensione magari elementare ma reale e non solo letteraria e grammaticale di quelle lingue.


nella scuola si va avanti per corsi di aggiornamento e titoli che molte volte sono una farsa, corsi di inglese della durata di poche ore e ti danno l'attestato e poi tu puoi insegnare inglese, è un esempio che prendo dalla scuola primaria
hai ragione la scuola va sburocratizzata inutile fare riforme se l'impianto generale rimane immutato, ma lo stesso discorso vale per tutto il resto nello stato, dipendenti e dirigenti tirano a campare in attesa di andare in pensione, è una rivoluzione che nessuno vuol fare perchè sarebbe impopolare e quindi vuol dire sconfitta alle sucessive elezioni, si ragiona per interessi propri e di partito e non del futuro di una nazione
ciao mauri
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Re: Che succede alla scuola?

Messaggioda flaviomob il 27/07/2016, 18:47

Io credo che un insegnante vada valutato per quanto conosce bene ed approfonditamente la propria materia e per le competenze specifiche comunicative, sociali e relazionali necessarie a trasmetterne la conoscenza agli alunni, di cui peraltro vanno colti problemi, specifiche individualità, doti peculiari.


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Re: Che succede alla scuola?

Messaggioda pianogrande il 27/07/2016, 20:50

flaviomob ha scritto:Io credo che un insegnante vada valutato per quanto conosce bene ed approfonditamente la propria materia e per le competenze specifiche comunicative, sociali e relazionali necessarie a trasmetterne la conoscenza agli alunni, di cui peraltro vanno colti problemi, specifiche individualità, doti peculiari.


Questo è un crinale critico della valutazione.

La vera valutazione è la valutazione dei risultati e non dei parametri personali dell'insegnante.
I risultati si chiamano obiettivi raggiunti (oppure no).

Un insegnante può essere uno scienziato della pedagogia e della didattica e della comunicazione ma non ottenere i risultati per lo stesso motivo per cui un atleta di altissimo livello e che ha fatto tutti i corsi e superato tutti i test di questo mondo potrebbe essere un pessimo allenatore.

Il problema vero è la verifica (oggettiva) dei risultati e lì si apre un capitolo di lotte e veti e rifiuti e steccati e tutti i sinonimi di rifiuto che ci possono venire in mente.

In qualche altro paese, sia la scuola che gli insegnanti sono costantemente valutati e classificati; direi quasi schedati e le famiglie arrivano a cambiare quartiere per avere il diritto di iscrizione alla scuola buona.

Da noi questa competizione non c'è o ce n'è troppo poca.

Naturalmente, ad ogni sistema di valutazione deve corrispondere un sistema riconoscimenti (economici e di carriera) e lì il problema non dovrebbe essere se fare o no le valutazioni ma il loro grado di oggettività.
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Re: Che succede alla scuola?

Messaggioda flaviomob il 09/08/2016, 1:13

I risultati dipendono (anche) dal "fattore umano" costituito dagli studenti. Non possono essere valutati con quiz, test, crocette e indovinelli. In alcuni quartieri evitare l'abbandono scolastico è già il maggior risultato possibile. Meglio insegnare un metodo per "imparare ad imparare" che inserire un tot di nozioni tra le pieghe della materia grigia.


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Re: Che succede alla scuola?

Messaggioda pianogrande il 09/08/2016, 14:22

flaviomob ha scritto:I risultati dipendono (anche) dal "fattore umano" costituito dagli studenti. Non possono essere valutati con quiz, test, crocette e indovinelli. In alcuni quartieri evitare l'abbandono scolastico è già il maggior risultato possibile. Meglio insegnare un metodo per "imparare ad imparare" che inserire un tot di nozioni tra le pieghe della materia grigia.


E quindi ci vuole grande competenza e sensibilità nel fissare gli obiettivi che non ci vedrei niente di male se fossero legati anche ai parametri locali.
Gli obiettivi, però vanno fissati (meglio se concordati) e poi controllati.
Da lì non si scappa.
Diversamente, siamo tutti bravi e prendiamo tutti lo stesso stipendio e magari fesso chi si scalda tanto.
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Re: Che succede alla scuola?

Messaggioda trilogy il 10/08/2016, 0:36

Quando vai in una scuola tutti i docenti hanno una loro reputazione. Senti gli altri genitori: "in quella classe c'è tizio che è bravo, s'impegna ecc." Oppure: evita quella sezione sono uno peggio dell'altro, non fanno nulla..". Quindi criteri di valutazione ci sono, e un mix di valutazione formale e reputazione dovrebbe fornire risultati attendibili.
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Re: Che succede alla scuola?

Messaggioda mariok il 10/08/2016, 8:50

In tutte le grandi società di servizi è in uso la rilevazione della "client satisfaction" anche per la valutazione dei dipendenti.

Perché nei servizi pubblici, come la scuola, ciò non è possibile?
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Re: Che succede alla scuola?

Messaggioda pianogrande il 10/08/2016, 12:16

mariok ha scritto:In tutte le grandi società di servizi è in uso la rilevazione della "client satisfaction" anche per la valutazione dei dipendenti.

Perché nei servizi pubblici, come la scuola, ciò non è possibile?


Questo è anche un limite culturale del corpo insegnante che, da solo, vale già a squalificarlo.

I nostri figli sono educati e valutati da gente che di valutazione non vuole sentirne parlare.
Ma che educazione gli danno?

Poi, se le cose non vanno bene, la colpa è solo e tutta delle famiglie.

La guerra alle valutazioni rende tutti uguali e garantiti.
Una, mentalità che, nel mondo di oggi dove la competizione è perfino crudele, non può essere idonea a preparare i cittadini di domani.
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