diffidente ha scritto:Io personalmente penso che il rischio di autocrazia nel caso in ci dovesse vncere Berlusconi con talicum e Costituzione modificata in senso riformato dal referendum sarebbe troppo forte, di fatto non saremmo piu' in un Paese libero, ma in una autocrazia e questo, sempre a mio parere non é accettabile e per questo penso che sarebbe preferibile anche un po' di instabilità politica come nella Prima Repubblica.
La governabilità puo' essere assicurata anche con il sistema ad oggi, 12 luglio 2016, vigente, in un Paese in cui Mussolin é ancora una piaga purulenta e le istanze dittatoriali molto forti, credo che la priorità sia impedire che si instaurino dittature, non pensare alla governabilità,come fanno in Gran Brtagna, Paese che NON ha avuto dittature negl ultimi 200 anni.
Sono dispiaciuto che una persona intelligente come Pianogrande non veda quanto sia facile che si instauri una autocrazia nel nostro Paese e voglia anzi, agevolarle il compito prpugnando sistemi elettorali rischiosi
Grazie per l'intelligenza.
i sistemi elettorali sono tutti "rischiosi" ma la dittatura non si combatte coi governi deboli anzi se ne acuisce il bisogno tra una popolazione delusa.
Anche a me dispiace vedere che si scambia la governabilità con il rischio di dittatura.
Ormai ho avuto tutte le conferme che il (falso) problema è quello.
Il terreno di coltura delle dittature sono proprio i governi deboli.
Ne abbiamo un esempio proprio con il nostro fascismo che è seguito alla assoluta stupidità politica dei Savoia abbinata a governi inconsistenti e non in grado di ordinare a un tenente di aprire il fuoco quando per fermare la tragica buffonata della "marcia su Roma" sarebbe bastata una pattuglia di guardie comunali.
Sarebbe stata la meritata fine dei Savoia e della loro corte di traditori e la prevenzione delle tragedie che sono seguite a quell'atto.
Il ragionamento dei governi deboli come garanzia di democrazia è una rinuncia al fare politica.
Fare politica richiede il meccanismo della delega così come fare impresa.
Il problema è scegliere la gente giusta e su quello ci deve essere una evoluzione che non ci sarà mai se mai si comincia.
L'Inghilterra non ha avuto dittature non certo grazie al suo sistema elettorale (che è ingiusto sotto il profilo della rappresentanza e non garantisce la governabilità).
Rende la governabilità, semmai, abbastanza probabile dato il tritacarne del collegio uninominale che riduce i partiti che contano a pochissimo più di due.
L'Inghilterra ha avuto una storia sociale che è entrata nella modernità molto prima della nostra e quindi, da quel punto di vista è semplicemente più evoluta e questa evoluzione l'ha sofferta con un coraggio che noi assolutamente non abbiamo se siamo disposti a rinunciare ai vantaggi della politica perché ne abbiamo paura.
Ricordo anche che il potere è una categoria più vasta della politica.
Se non lo diamo a chi può poi essere controllato (se impariamo a farlo ma per imparare dobbiamo cominciare) se lo prende qualcun altro e quelli non li eleggiamo e tanto meno li controlliamo.
Una bella lotta la politica ma possiamo anche scegliere di arrenderci e accontentarci di quattro figurine del brodo con cui litigare e da usare per litigare tra noi mentre i fatti proseguono indisturbati alle nostre spalle.