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E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda mariok il 21/06/2016, 9:26

Si sta molto parlando in questo dopo-elezioni del "trionfo", vero o presunto, del M5S, della sconfitta di Renzi, della crisi del PD.
La cosiddetta "sinistra" (quella vera, posto che ormai secondo alcuni il PD sarebbe un partito di centro-destra) è uscita dalla scena. Il flop di Fassina a Roma ha qualcosa di patetico e forse sancisce la fine di un "nuovo" percorso già morto sul nascere. Di Pietro Ingroia ormai si sono perse anche le tracce.

L'unica eccezione è quella di Napoli e di De Magistris. A mio giudizio, un pessimo sindaco, una città potenzialmente la più bella del mondo ormai fuori da un sia pur minimo standard europeo.

Eppure è l'unico pezzo sopravvissuto della cosiddetta "rivoluzione arancione", che pure qualche successo lo aveva registrato coma a Milano e Genova.

Specificità di una città che conferma anche in questo la sua "anomalia" o merito di un personaggio (l'unico della sinistra massimalista) che ha rifiutato la solita operazione di raccolta di reduci di varie provenienze nella consapevolezza che la somma di più debolezze non fa una forza?

Da Scampia a Bagnoli, Napoli laboratorio del futuro nazionale di De Magistris
La promessa di abbattere le Vele. Il reddito di cittadinanza. La questione rifiuti e la sicurezza. Ma soprattutto la riconversione dell'area siderurgica, epicentro del conflitto col governo. In attesa del nuovo movimento politico che lanci la sfida a Renzi
DI PAOLO FANTAUZZI
20 giugno 2016

Cinque anni fa l'obiettivo principale era la munnezza: «La prima delibera di giunta sarà sui rifiuti, in sei mesi porteremo la differenziata al 70 per cento». Acqua passata ormai. Adesso la preoccupazione principale sono i palazzoni che hanno reso (tristemente) celebre la Napoli di “Gomorra”: «Come primo atto firmerò l'abbattimento delle vele di Scampia». L'annuncio Luigi De Magistris l'ha lanciato durante l'ultimo comizio della campagna elettorale. Eppure la città non è diventata Zurigo e la differenziata in un quinquennio non solo non è arrivata ai livelli promessi in un semestre ma col suo 30 per cento è ancora fra le più basse delle principali città italiane.

Proprio la promessa “Numero uno” della Rivoluzione arancione di DeMa, come lo chiamano i suoi, è la cifra per dare un senso al primo mandato e immaginare come sarà il secondo. Non solo perché dopo un quinquennio restano sul tappeto ancora numerose criticità che portarono De Magistris a Palazzo san Giacomo nel 2011. Ma anche perché attorno a quella promessa c'è qualcosa che racconta molto del personaggio. Per risolvere la questione rifiuti l'ex pm chiamò infatti il “mago” Raphael Rossi, l'incorruttibile manager che con una sua denuncia, dopo aver rifiutato una tangente, aveva fatto arrestare i vertici della municipalizzata torinese. Doveva essere il segno visibile del nuovo corso, durò sei mesi appena. Fu il primo a fare le valigie, dimissionato dal sindaco con un sms.
De Magistris festeggia a Napoli: maglia da calcio e champagne

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«Squadra che vince non si cambia - ha assicurato il primo cittadino - almeno all'inizio». Chiosa necessaria, visto che in cinque anni ha cambiato 26 assessori e dell'avventura originale è rimasta solo la responsabile all'Educazione Annamaria Palmieri. Addii eccellenti, anche in questo caso, a cominciare dal primo: il magistrato Giuseppe Narducci, delegato alla Legalità, che lasciò dopo appena un anno per la gestione del patrimonio immobiliare municipale. Porte girevoli di arrivi e partenze ma De Magistris, come un'araba fenice, è sempre risorto dalla proprie ceneri. Capace di perdere uno dopo l'altro tutti i suoi principali sponsor ma di risolleversi puntualmente e riuscire a superare indenne perfino la decadenza imposta dalla legge Severino, nel periodo che lo vide (autodefinizione) compiaciuto “sindaco di strada”.

Una serie di ragioni che spiega perché questo secondo mandato sarà inevitabilmente intrecciato col ruolo nazionale che il sindaco di Napoli intende ritagliarsi fuori dal capoluogo partenopeo: «Dopo le elezioni nascerà un movimento politico non leaderistico, un movimento popolare che vada oltre i confini di Napoli» ha annunciato. Un rilancio del Movimento arancione, che dopo aver perso spinta propulsiva è definitivamente naufragato assieme al progetto di un altro ex pm, Rivoluzione civile di Antonio Ingroia. Da cui però De Magistris ha già marcato le distanze: «Non rifaremo una cosa con i pezzi dei vecchi partiti». E se il premier dice che le amministrative sono una cosa e la vita del governo un'altra, ecco che il primo citadino ribalta la tesi e politicizza il suo successo: «È una vittoria del popolo napoletano, ottenuta anche avendo contro il premer Renzi».

Perché l'obiettivo sarà ovviamente rivendicare il “modello Napoli” come esempio di buongoverno e biglietto da visita, come fece (senza succeso) Walter Veltroni nel 2008. Il sindaco di Napoli ha dalla sua il plebiscito popolare che lo ha confermato con il 67 per cento, come cinque anni fa. Ma con quasi un elettore su due rimasto a casa. E su questo campo da gioco, locale e nazionale, tutto si intreccia a sua volta, nella costruzione di una sinistra alternativa ma possibile che guarda allo spagnolo Podemos. La questione della demolizione delle Vele con quella più generale della sicurezza, con le gang di baby camorristi che nel centro storico hanno iniziato da tempo a seminare morte e terrore. L'annunciata lotta agli sfratti. La promessa di istituire un reddito minimo di 600 euro per giovani disoccupati e persone che hanno perso lavoro, cavallo di battaglia dei Cinque stelle: la delibera è già stata firmata ma la copertura finanziaria non c'è.

Ma il vero banco di prova, tale da tramutarsi in autentico terreno di battaglia col governo (come in parte è già avvenuto), sarà il futuro di Bagnoli. Proprio il destino dell'ex area industriale è stato negli ultimi mesi il principale motivo dell'innalzamento del livello di scontro con Palazzo Chigi. Dopo una stasi durata anni, il governo ha commissariato l'area per accelerare la bonifica tramite i poteri straordinari; De Magistris, da parte sua, ha già disertato le riunioni della cabina di regia e confermato l'intenzione di non partecipare alle prossime.

In fondo l'obiettivo, simbolico ma non solo, e tale da travalicare la pratica amministrativa quotidiana, resta pur sempre quello di “derenzizzare” Napoli. Nella speranza, prima o poi, di riuscire a fare lo stesso col resto del Paese.
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Re: E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda pianogrande il 21/06/2016, 18:16

Certo che è scoraggiante (o avvilente) vedere che i comuni possono essere usati come leva per la lotta di potere a livello nazionale.

Il povero cittadino che si aspetta il nuovo parcheggio o la pista ciclabile o una raccolta rifiuti che non trasformi le strade in un letamaio si deve chiedere come questo gioca sul tavolo delle diatribe tra Renzi e la sinistra superstite o tra la Boschi e non mi ricordo chi altro ma il concetto è chiaro.

Tutto è strumento di potere e i giochi si intrecciano e interagiscono a tutti i livelli.

Allora è meglio il federalismo che sgancia il potere locale da quello centrale?
No perché il potere locale non avrebbe limiti e potrebbe commettere abusi non più bilanciati.

Signori miei (citazione credo ben nota), probabilmente non esiste una formula politica o una struttura di governo che possa fare a meno di persone serie, oneste e competenti.
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Re: E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda Robyn il 21/06/2016, 18:25

Adesso nella sx massimalista anche Vendola e Bertinotti se ne sono andati sarebbe il caso di un ricambio nella sx massimalista darla ai più giovani e forse con il ricambio generazionale è più facile in futuro stabilire una certa unitarietà
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda pianogrande il 21/06/2016, 21:03

Di tutto ciò che è "massimalista" si può tranquillamente fare a meno.
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Re: E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda flaviomob il 26/06/2016, 20:59

Dove la sinistra ha ben governato è stata determinante nei ballottaggi e ha confermato le giunte uscenti. Come in passato i buoni risultati di Vendola hanno favorito Emiliano, a Milano il buon lavoro di Pisapia e il suo impegno elettorale a favore di Sala hanno permesso di tenere la seconda metropoli d'Italia. Idem per Cagliari (già al primo turno). De Magistris ha certamente creato un clima favorevole alla legalità a Napoli e gli è stato riconosciuto. Sicuramente a Roma gran parte della sinistra extra PD ha scelto la Raggi, che non è compromessa col sistema mafioso che ben conosciamo. A Torino è invece stata la destra ad essere determinante, ma Fassino non ha conquistato i voti della sinistra extra pd che in parte (pare meno della metà).

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/ ... tml#foto-1

http://www.lastampa.it/2016/06/07/itali ... agina.html

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... id=ADOhXuf

Sala ha vinto perché non solo è riuscito a riportare al voto i suoi elettori del primo turno, ma anche perché per lui hanno votato il 91% degli elettori di Rizzo, il candidato della sinistra radicale che al primo turno aveva preso 19.000 voti.
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/OdepVP


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Re: E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda pianogrande il 26/06/2016, 21:31

Si conferma la volatilità del voto che è un ottimo deterrente contro i collegi sicuri o le regioni rosse o quale altra espressione si possa usare per fare previsioni.
Questa non è affatto una brutta notizia perché l'elettorato, in grosse percentuali, cambia orientamento ad ogni elezione.
Questo non significa non essere coerenti.
Significa che l'elettorato è più partecipe e più indipendente.
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Re: E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda mariok il 26/06/2016, 22:22

La sinistra "extra PD" è semplicemente ridicola.

Fassina, dopo il risultato di Roma, se fosse una persona seria dovrebbe ritirarsi dalla politica.

A Milano, la Sinistra-Sinistra x Milano non è arrivata al 4%.

Ma di che parliamo?

E' chiaro che ai ballottaggi anche mille voti possono fare la differenza. Ma è una vita che la sinistra campa di questo tipo di rendita di posizione.
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Re: E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda flaviomob il 26/06/2016, 23:25

La Sinistra non si esaurisce e spesso non si esprime nemmeno in maniera significativa nelle varie listarelle, listine, partiti ad personam, partitini ad minchiam. E' di sinistra Pisapia, a Milano, che faceva parte della coalizione col PD al primo turno e ha coperto a sinistra Sala, il consigliere Monguzzi (PD, ma già ambientalista nei Verdi da tempo, tra l'altro recordman per presenza in consiglio comunale), Rizzo i cui voti sono andati a Sala quasi interamente al secondo turno, eccetera. Buona parte della sinistra in uscita dal PD non va più a votare se non trova candidati validi (o giunte valide, nel caso milanese). Fassina, CIvati, Landini, RC, SEL rappresentano - pur rappresentando anche alcuni valori condivisibili - una polverizzazione cosmica nella rappresentatività; tuttavia la consistenza viene ancora fuori quando la Sinistra intesa come corpo elettorale non sceglie l'astensione ma riconosce elementi validi e progetti politici che concretizzano la differenza, soprattutto sul piano morale (e tutto questo a Milano si è visto, pure in Regione Lombardia per la verità).

Se poi andiamo a vedere "di che parliamo", beh e quei comuni del sud dove il PD è al 7%? Di che parliamo?


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Re: E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda mariok il 26/06/2016, 23:51

la Sinistra intesa come corpo elettorale è un'astrazione in cui ognuno può metterci quello che gli pare.

Quello che conta è il consenso che si riesce a raccogliere intorno ad una proposta politica chiara e ben individuabile.

Altra cosa è il voto di opinione che elettori con un certo orientamento definibile più o meno di sinistra possono esprimere di volta in volta.

Mettere poi insieme cavoli con patate, come una cultura di governo incarnata in questi anni a Milano da Pisapia ed il populismo di De Magisris a Napoli, consente le interpretazioni di comodo più diverse.
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Re: E la cosiddetta sinistra-sinistra?

Messaggioda flaviomob il 26/06/2016, 23:58

Sarà anche populismo quello di DM ma non pare intaccato da indagini su camorra, voto di scambio, irregolarità e brogli che si sono visti tra PD e ex PDL locale. E un incremento del 100% nel turismo senza bisogno di Expo, giubilei, olimpiadi.


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