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4 conti sul fotovoltaico

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda franz il 10/04/2016, 8:41

Qui trovi un po' di conti sulla resa energentica. Temperatura 750.
Ci sono anche ipotesi sul costo al Kg dell'idrogeno prodotot in qauel modo.
http://www.gizmag.com/hydrogen-producti ... co2/40502/
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Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda franz il 10/04/2016, 14:42

flaviomob ha scritto:L'Olanda ha preso una decisione drastica:

Olanda verso divieto vendita auto benzina e gasolio dal 2025
Governo ottiene primo ok dal Parlamento sul provvedimento


http://www.ansa.it/canale_motori/notizi ... 76497.html

Premesso che la decisione definitiva non è ancora stata presa, infatti si parla di "verso il divieto di vendita" qualche amico mi segnala che non è un divieto di immatricolazione. Spiego l'inghippo. L'Olanda facente o nolente fa parte dell'europa e quindi non puo' emanare leggi che rappresentino un impedimento/danno per gli altri partner. Magari puo' vietare che i concessionari olandesi vendono auto a benzina o diesel ma non puo' impedire che un olandese vada in belgio, danimarca, germania, Francia, compri un'auto a benzina e la immatricoli in Olanda. Cosi' come se il veneto impedisse la vendita di macchine a benzina, non si puo' impedire che il veneziano vada a comprarsela a Milano oppure a Bologna. Dunque i venditori tedeschi, belgi e danesi si stanno fregando le mani.

Poi c'è un'altra notizia da considerare. Questa:
L’aumento delle auto elettriche fa crescere l’inquinamento

Il caso dell’Olanda è paradossale: per far fronte al fabbisogno energetico, che aumenta con l’aumentare delle auto green, il governo ha costruito tre nuove inquinantissime centrali a carbone

L’Olanda è il secondo paese con la maggiore percentuale di macchine elettriche al mondo, dopo la Norvegia. Lo Stato è piccolo e con i veicoli più avanzati si può girare da cima a fondo con una sola ricarica. Se si aggiungono gli sgravi fiscali garantiti dal governo e l’aumento delle accise sulla benzina, si capisce perché l’anno scorso il quattro per cento di tutte le macchine vendute nel 2014 in Olanda era alimentato a batterie elettriche.

BOOMERANG. L’obiettivo del paese, e soprattutto quello di Rotterdam, è di migliorare l’ambiente e abbattere inquinamento e smog a partire dalle automobili. L’intento è positivo ma, come dichiarato da diversi esperti al Washington Post, rischia di rivelarsi un boomerang. Chi compra un’auto elettrica per fare del bene all’ambiente potrebbe ritrovarsi nella stessa situazione di chi ha acquistato una Volkswagen prima del recente scandalo.

AUTO ELETTRICHE. Il boom delle macchine elettriche ha aumentato il fabbisogno energetico del paese. Una singola ricarica dell’automobile green per eccellenza consuma tanta elettricità quanto un frigorifero in un mese e mezzo. Così, per soddisfare la crescente domanda con il minimo della spesa, il governo olandese ha inaugurato tre nuove economiche ma super inquinanti centrali a carbone, due delle quali costruite a Rotterdam.

CENTRALI A CARBONE. «Guidare una macchina elettrica non è positivo come potrebbe sembrare», spiega Luc Werring, ex consigliere della Commissione europea sui temi energetici. Entro il 2023, secondo le proiezioni dello stesso governo olandese, con il crescere del numero dei veicoli, sarà necessario il 50 per cento di elettricità in più rispetto ad ora. Per ora le centrali a carbone soddisfano il 29 per cento del fabbisogno energetico olandese e a causa dell’aumento della richiesta, nonostante gli investimenti in energia pulita, si prevede che la percentuale rimarrà nella migliore delle ipotesi invariata anche nel 2030. Così, oltretutto, Rotterdam non manterrà le promesse fatte in vista della Cop21. «Si è parlato anni fa di chiudere le centrali a carbone, ma quella discussione ora è chiusa. Il costo del carbone è troppo basso» per sostituirlo con altri tipi di energia, meno inquinanti, ma più costosi.

SPOSTARE IL PROBLEMA. Le macchine elettriche, dunque, rischiano semplicemente di spostare il problema dai centri delle città piene di macchine alle periferie dove le centrali a carbone che forniscono l’energia vengono costruite. Il nodo delle emissioni di Co2, però, resta uguale. Perché possano aiutare a diminuire l’inquinamento è necessario che il paese che sponsorizza questi veicoli aumenti l’approvvigionamento di energia da fonti pulite in modo considerevole. Ecco perché l’aumento di auto elettriche è un’ottima notizia in Norvegia ma è disastrosa in Cina.
Per John DeCicco, docente all’Istituto di energia dell’università del Michigan, il gioco non vale la candela: «Dal punto di vista economico [e ambientale] non ha senso favorire l’entrata nel mercato di un numero maggiore di auto elettriche. È molto più conveniente investire per rendere i motori a combustione tradizionale più efficienti».
http://www.tempi.it/aumento-auto-elettr ... z3sdaiXVHW
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Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda pianogrande il 10/04/2016, 15:21

Molto interessante.
Grazie Franz.

Bolle di gas in stagno fuso.
Il bilancio dell'energia è positivo visto che il reattore è scaldato con una parte dell'idrogeno formatosi.
La separazione del carbone non è un problema e contano, in tre anni, di aumentare le dimensioni senza problemi di scala.

Solo una considerazione.
Per non produrre CO2 perdiamo il potere calorifico del carbonio e a quello dell'idrogeno dobbiamo togliere il consumo per il processo.

La resa di conversione è, inoltre, del 78 %.

Senza fare grandi calcoli sono percentuali altissime di perdita.
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Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda franz il 10/04/2016, 15:54

pianogrande ha scritto:Per non produrre CO2 perdiamo il potere calorifico del carbonio e a quello dell'idrogeno dobbiamo togliere il consumo per il processo.

La resa di conversione è, inoltre, del 78 %.

Senza fare grandi calcoli sono percentuali altissime di perdita.

<<tutto netto, tutto senza sospetto non si trova mai>> [attribuita a Machiavelli, NdR]
Se non vogliamo CO2, un qualche scotto lo dobbiamo pagare.
Il meno possibile (e questo del fracking per ora lo è) ma un costo c'è sempre, da comparare con altri costi: quello dell'eventuale eccesso di CO2 in aria e nel mare.
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Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda gabriele il 11/04/2016, 12:30

per completezza:

Risorse energetiche, la versione 
di Carlo Rubbia
La politica energetica europea? Disastrosa. 
Il nucleare? Roba 
da secolo scorso. 
Il Nobel e senatore a vita ha un nuovo progetto. Per abbattere la CO2 
e spendere meno. Ecco la sua shale revolution
di Simona Regina
25 novembre 2014

http://espresso.repubblica.it/plus/arti ... a-1.189020
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Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda pianogrande il 11/04/2016, 19:05

Quella storia del cracking ancora non mi convince.
Ve le immaginate le montagne di carbone "da usare nell'industria automobilistica"?
E le quantità di idrogeno (gas molto pericoloso) in giro per il mondo?
Quest'ultimo, però, è un fattore comune se non si vuole rilasciare CO2.

Vedrei più fattibile l'elettrolisi dell'acqua (nell'intervista a Rubbia non se ne fa cenno) con energia pulita; grandi centrali idroelettriche o eoliche o solari etc. dove possibile e trasportando l'idrogeno invece che l'energia elettrica (siamo comunque sul complicato).

Tutte cose, comunque, per il futuro.

Al momento, il discorso più razionale mi sembra quello di utilizzare più possibile il gas naturale che è molto meno inquinante del carbone.
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Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda trilogy il 11/04/2016, 20:40

Desertec, il solare termico nel deserto era un bel progetto, ma si sono ritirati praticamente tutti. 400 miliardi di euro d'investimenti, problemi tecnici, politici e di sicurezza complessi da gestire. Un quadrato di 300 km di lato di specchi è difficile da proteggere.
In generale il solare termico è valido, ma la tecnologia è più complessa di quello che sembra. Inoltre richiede un sacco di spazio e clima praticamente desertico. L'idea di Rubbia sulla rottura del metano, sulla carta, è interessante. Il problema è quanto viene a costare un metro cubo di idrogeno e che ci facciamo col carbonio che avanza.
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Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda flaviomob il 12/04/2016, 1:16

Articolo Oxford, 4 aprile 2016
Studio shock dell’Università di Oxford
Basta fossili dal 2017 per fermare il cambiamento climatico

Per salvarci dagli effetti del cambiamento climatico, tutte le infrastrutture energetiche dovranno essere zero carbon dal prossimo anno



(Rinnovabili.it) – Per mantenere un 50% di possibilità di evitare gli effetti più catastrofici del cambiamento climatico, dopo il 2017 non si dovrebbero più costruire impianti a carbone, a gas o a petrolio.
Forse starete sbattendo le palpebre, increduli, ma non c’è niente di complicato. Tutte le nuove infrastrutture energetiche dovranno essere zero carbon dal 2017.
Lo afferma uno studio pubblicato sulla rivista Applied Energy da un team di ricercatori dell’Università di Oxford. Le conclusioni di questo lavoro, in sostanza, disintegrano qualsiasi piano a medio e lungo termine che i governi del mondo potrebbero aver redatto con l’intento di uscire dall’era del fossile.
«Per i responsabili politici che considerano i cambiamenti climatici un problema lontano nel futuro, questo dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme», ha detto Cameron Hepburn, co-autore dello studio, secondo cui tutte le centrali elettriche alimentate da fonti fossili dovrebbero essere dotate di sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio.

Basta fossili dal 2017 per fermare il cambiamento climatico 3In tutta onestà, possiamo immaginare che nonostante un numero sempre maggiore di ricerche abbia già chiarito la completa inadeguatezza dell’accordo sul clima raggiunto alla COP 21, non cambierà nulla.
Secondo un report di Sierra Club e Greenpeace appena pubblicato, circa 1.500 impianti a carbone sono in fase di costruzione o allo stadio progettuale in tutto il mondo. Possiamo anche scordarci che, sebbene il buon senso imponga ai governi di stracciare quei piani, gli impianti verranno mai bloccati o equipaggiati con costose tecnologie per il CCS (carbon capture and storage).
Se gli esperti di Oxford hanno ragione, il 2017 è l’ultimo termine possibile per mantenere aperto un 50% di possibilità di evitare gli effetti catastrofici del cambiamento climatico. Questo potrebbe causare impatti severi anche in Occidente, con un aumento del costo della vita, la svalutazione delle abitazioni in località costiere, l’aumento di fenomeni meteorologici estremi e delle migrazioni. Prepariamoci: un semplice ombrello non sarà sufficiente.

http://www.rinnovabili.it/ambiente/stop ... atico-333/


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Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda franz il 12/04/2016, 7:34

trilogy ha scritto:Desertec, il solare termico nel deserto era un bel progetto, ma si sono ritirati praticamente tutti. 400 miliardi di euro d'investimenti, problemi tecnici, politici e di sicurezza complessi da gestire. Un quadrato di 300 km di lato di specchi è difficile da proteggere.
In generale il solare termico è valido, ma la tecnologia è più complessa di quello che sembra. Inoltre richiede un sacco di spazio e clima praticamente desertico. L'idea di Rubbia sulla rottura del metano, sulla carta, è interessante. Il problema è quanto viene a costare un metro cubo di idrogeno e che ci facciamo col carbonio che avanza.

Ci sono poi le tempeste di sabbia. Quindi grandi costi per la manutenzione e la possibilità che il servizio sia interrotti con attentati alle linee elettriche. Insomma, troppi rischi per un investimento da 400 miliardi.
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Re: 4 conti sul fotovoltaico

Messaggioda franz il 12/04/2016, 7:36

flaviomob ha scritto:Articolo Oxford, 4 aprile 2016
Studio shock dell’Università di Oxford
Basta fossili dal 2017 per fermare il cambiamento climatico

Sono sostanzialmemte d'accordo anche se su alcuni punti ho diverse obiezioni.
Tuttavia questo thread è sul fotovoltaico (nemmeno sulle energie rinnovabili in generale) non sui combustibili fossili.
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