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la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda trilogy il 03/04/2016, 20:54

150 Capi di Stato, leader politici e funzionari pubblici coinvolti
800 I clienti italiani coinvolti
204 I paesi di provenienza dei clienti
511 Le banche coinvolte
14.153 Gli intermediari finanziari clienti dello studio

Panama Papers: così vip e potenti del mondo hanno nascosto miliardi nei paradisi fiscali

È la più grande fuga di notizie nella storia della finanza. Undici milioni e mezzo di file segreti su oltre 200mila società offshore. Create dallo studio Mossack Fonseca di Panama. Ecco gli affari riservati degli uomini di Putin, della famiglia Cameron, dei vertici comunisti cinesi. Insieme a star come Leo Messi e Jackie Chan

Una colossale fuga di notizie. La più grande della storia della finanza internazionale. Milioni di pagine di documenti che raccontano quasi 40 anni di affari offshore. Tutto parte dallo studio legale Mossack Fonseca, con base a Panama city, nel cuore di uno dei più efficienti e impenetrabili paradisi fiscali del mondo. Grazie a un informatore, i giornalisti dell'Icij ( International consortium of investigative journalists ) a cui partecipa l'Espresso in esclusiva per l'Italia, hanno avuto accesso a questo enorme archivio di carte segrete.

L'inchiesta è durata più di un anno, da quando i file panamensi - 11,5 milioni in tutto - sono stati recapitati al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung, che poi li hai messi in comune con gli altri giornali del consorzio. Sulle stesse informazioni sono già al lavoro anche le autorità fiscali di diversi Paesi, tra cui la Germania e gli Stati Uniti. Mai prima d'ora una simile mole di dati finanziari riservati era stata messa, tutta insieme, a disposizione della pubblica opinione e degli investigatori.

I numeri parlano da soli. Oltre 200 mila società, fondazioni, trust con sede in 21 paradisi fiscali sparsi per il mondo, dai Caraibi ai mini Stati del Pacifico, da Cipro fino al deserto del Nevada, negli Stati Uniti. E poi decine di migliaia di clienti, cittadini di 200 Paesi diversi, tra cui politici, uomini di spettacolo, imprenditori, sportivi. I nomi degli italiani citati nell'archivio, come l'Espresso racconta in un altro articolo , sono circa 800. I file riguardano operazioni che vanno dal 1977 fino alla fine del 2015. E offrono un resoconto inedito sulla gestione di grandi flussi di denaro attraverso il sistema finanziario globale, soldi che a volte sono il frutto dell'evasione fiscale, della corruzione o anche del crimine organizzato.

La maggior parte dei servizi offerti dall'industria dell'offshore è infatti perfettamente legale se usata nel rispetto delle leggi e dichiarata al Fisco. Ma i documenti esaminati dall'Icij mostrano che banche e studi legali non avrebbero seguito le norme che permettono di individuare i clienti coinvolti in attività illegali. I file di Mossack Fonseca mettono in luce che alcuni dei più importanti istituti di credito internazionali sono coinvolti nella creazione di società difficili da rintracciare, nelle Isole Vergini britanniche, Panama e in altri paradisi fiscali.

La banca dati esaminata dall'Icij comprende più di 15.300 sigle di comodo costituite dalle banche, tra cui giganti come la svizzera Ubs e la britannica Hsbc, al servizio dei propri clienti. Nei documenti compaiono società offshore che riconducono alla cerchia degli uomini più vicini al presidente russo Vladimir Putin. C'è il presidente ucraino Petro Poroshenko e pure il padre, deceduto nel 2010, del primo ministro britannico David Cameron, che in patria si è lanciato in una campagna politica contro l'evasione.

I professionisti che più di 40 anni fa hanno fondato lo studio di Panama – e continuano a gestirlo oggi come partner principali – sono personaggi molto conosciuti nella società e nella politica del loro Paese. Jürgen Mossack è un immigrato tedesco arrivato a Panama con il padre, che cercava una nuova vita dall'altra parte dell'Atlantico dopo aver servito le SS hitleriane durante la seconda guerra mondiale.

Ramon Fonseca, noto in patria anche come romanziere, negli ultimi anni ha lavorato come consigliere del presidente di Panama. Da quando a marzo la sua società è stata coinvolta nel caso, il consorzio Icij ha cominciato a fare domande sull'attività dello studio legale, Fonseca ha preso un periodo di aspettativa dal suo incarico di consigliere.

Anche Lionel Messi, il più famoso calciatore del mondo, si è rivolto allo studio Mossack Fonseca per creare una società che si chiama Mega Star Enterprises Inc., un nome che si aggiunge alla lista di scatole offshore di Messi, già finito nel mirino del Fisco spagnolo. E ancora a proposito di sport e affari, le carte tirano in ballo anche personaggi coinvolti nello scandalo della Fifa, la Federazione mondiale di calcio. I report rivelano, per esempio, che lo studio legale di Juan Pedro Damiani, membro del comitato etico della Fifa, ha avuto relazioni commerciali con il vicepresidente della Federazione Eugenio Figueredo, arrestato a Zurigo il 15 maggio dell'anno scorso e sotto inchiesta in Uruguay. Come Messi, anche un altro big dello star system internazionale come l'attore Jackie Chan si è rivolto a Mossack Fonseca per aprire sei società.

Panama è da sempre anche uno dei paradisi fiscali più attivi nella registrazione di navi di ogni tipo, dai panfili dei super - ricchi ai mercantili. Ebbene, lo studio Mossack Fonseca risulta aver gestito la creazione delle società offshore a cui sono intestati gli yacht del re dell'Arabia Saudita, Salman bin Abdulaziz Al Saud e del sovrano del Marocco Mohammed VI.

L'immensa banca dati a cui ha avuto accesso l'Icij dimostra anche che, tra i leader politici internazionali, la famiglia del presidente dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha usato fondazioni e società di Panama per nascondere partecipazioni azionarie in alcune miniere d'oro e anche proprietà immobiliari a Londra. I figli del primo ministro del Pakistan, Nawaz Sharif, hanno invece comprato palazzi nella capitale britannica, intestati a offshore create da Mossack Fonseca.

I membri della famiglia di almeno otto tra ex e attuali componenti del vertice del Partito Comunista cinese (Comitato Permanente dell'Ufficio Politico) dispongono di società in paradisi fiscali create attraverso Mossack Fonseca. Tra questi c'è anche il cognato del presidente Xi Jinping, a cui sono riconducibili due società nelle Isole Vergini britanniche.

Nella lista dei leader mondiali che hanno usato lo studio Mossack Fonseca per creare società offshore compare anche l'attuale presidente dell'Argentina, Mauricio Macri, già sindaco di Buenos Aires e imprenditore. Macri risulta amministratore e vice presidente di una società alle Bahamas, amministrata dallo studio Mossack Fonseca. Un portavoce dell'uomo politico argentino ha risposto alle domande dell'Icij precisando che quella società faceva capo alla famiglia di Macri, il quale però non ha mai posseduto personalmente azioni.

Una presa di posizione simile è arrivata anche dallo staff del presidente ucraino Petro Poroshenko. La holding registrata nelle British Virgin islands, così come altre due società di Cipro e dei Paesi bassi «non hanno nulla a che fare con l'attività politica» di Poroshenko. Questa la dichiarazione dei portavoce del leader di Kiev, che è anche un uomo d'affari a capo tra l'altro di una grande azienda alimentare.

Le informazioni sulle sue proprietà offshore avrebbero invece potuto compromettere la rapida carriera Sigmundur David Gunnlaugsson, da tre anni primo ministro dell'Islanda. Sin dal 2009, quando è entrato in Parlamento, Gunnlaugsson possedeva azioni in una società delle British Virgin islands, di cui in quell'anno ha girato la proprietà alla moglie per un dollaro. Il fatto è che il patrimonio di quella offshore era in gran parte costituito da obbligazioni delle banche islandesi fallite in seguito alla crisi finanziaria del 2008. Gunnlaugsson è quindi diventato un creditore di quegli istituti di credito di cui nel frattempo ha negoziato il salvataggio in qualità di primo ministro. Tutto questo senza che nessuno sapesse della sua società nelle Isole Vergini britanniche.

Nel Regno Unito il premier Cameron si è messo alla testa di una battaglia contro i centri offshore invitando, per esempio, le Isole Vergini britanniche, territorio d'oltremare della Corona, a «mettere ordine in casa propria». Un compito difficile per lo stesso Cameron, visto che suo padre Ian, multimilionario agente di cambio, era un cliente di Mossack Fonseca. Lo studio legale panamense era stato utilizzato per proteggere il proprio fondo d'investimento, Blairmore Holdings Inc., dalle tasse inglesi. Cameron padre ha controllato il fondo dalla creazione nel 1982 fino alla sua morte avvenuta nel 2010.

Quest'ultima vicenda è un esempio di quanto profondamente le società offshore facciano parte della vita delle élite politiche e economiche in tutto il mondo. Nel caso di Putin, i file alzano il velo su una serie di operazioni finanziarie riservate gestite da banche, società e persone legate al leader russo. Ne esce un network di transazioni in grado di movimentare più di 200 milioni di dollari per volta.

Ecco un esempio concreto. Il 10 febbraio del 2011, una società anonima delle Isole Vergini britanniche, la Sandalwood Continental Ltd, ha prestato 200 milioni di dollari a un'altra società fantasma con base a Cipro, chiamata Horwich Trading Ltd. Ventiquattr'ore dopo, la Sandalwood ha girato il proprio credito alla Ove Financial Corp., un'altra misteriosa società delle Isole Vergini, che ha concluso l'acquisto sborsando un solo dollaro. Ma il giro del denaro non finisce qui. Lo stesso giorno Ove ha passato quei medesimi crediti a una offshore di Panama, denominata International Media Overseas. Anche questa transazione è stata conclusa al prezzo di un dollaro. Nel giro di un solo giorno, quindi, il prestito era passato attraverso tre Paesi, due banche e quattro società, con il risultato finale di rendere molto difficile ricostruire l'origine e la destinazione.

C'erano molte motivazioni che potevano aver spinto gli ideatori di questo schema a scegliere un percorso tanto complicato. Una su tutte: il fiume di denaro lambisce pericolosamente la cerchia più intima di Putin. La banca Rossiya di San Pietroburgo, un'istituzione il cui azionista di maggioranza e presidente è considerato uno dei cassieri personali del presidente russo, ha costituito la Sandalwood Continental e diretto il flusso del denaro. La International Media Overseas, dove il credito di 200 milioni sembra essere infine “atterrato”, è invece controllata, in base ai documenti ufficiali, da uno dei più vecchi amici di Putin, Surgey Roldugin, un violoncellista di musica classica, che è il padrino della figlia maggiore del presidente russo

Il prestito da 200 milioni è solo una delle dozzine di transizioni, che ammontano a un totale di 2 miliardi di dollari, trovate nei documenti di Mossack Fonseca che coinvolgono persone o società legate a Putin. In una risposta scritta alle domande dell'Icij, lo studio legale panamense ha affermato di «non aver mai agevolato o promosso operazioni illegali». Le accuse secondo le quali sarebbero state create strutture finanziarie studiate apposta per nascondere l'identità dei reali proprietari «sono completamente prive di fondamento e false».

Ramon Fonseca, uno dei due soci fondatori, ha detto in una recente intervista a una tv panamense che lo studio «non ha responsabilità per ciò che i clienti fanno con le loro società offshore». Fonseca ha paragonato la sua attività a quella di un produttore di automobili. Incolpare il nostro studio per quello che la gente fa con le proprie società - dice Fonseca - è come accusare una casa automobilistica «se la macchina viene usata per fare una rapina».

* Inchiesta realizzata da: Bastian Obermayer, Gerard Ryle, Marina Walker Guevara, Michael Hudson, Jake Bernstein, Will Fitzgibbon, Mar Cabra, Martha M. Hamilton, Frederik Obermaier, Ryan Chittum, Emilia Díaz-Struck, Rigoberto Carvajal, Cécile Schilis-Gallego, Matthew Caruana-Galizia, Miguel Fiandor and Mago Torres.

http://espresso.repubblica.it/inchieste ... e-1.256370
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Re: la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda franz il 04/04/2016, 7:24

Ramon Fonseca, uno dei due soci fondatori, ha detto in una recente intervista a una tv panamense che lo studio «non ha responsabilità per ciò che i clienti fanno con le loro società offshore». Fonseca ha paragonato la sua attività a quella di un produttore di automobili. Incolpare il nostro studio per quello che la gente fa con le proprie società - dice Fonseca - è come accusare una casa automobilistica «se la macchina viene usata per fare una rapina».

Il paragone è tirato per i capelli. Chi è specializzato per la costituzione di queste offshore sa benissimo per cosa saranno usate, cosi' come chi costruisce macchine truccate sa che verranno usate per corse clandestine su strada o per rapine, non certo per portare i figli a scuola. Se poi la costituzione parte da banche, per agevolare i loro clienti, la cosa è chiarissima, perché le banche conoscono perfettamente la situazione e le necessità dei loro clienti con i conti piu' alti.
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Re: la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda franz il 06/04/2016, 11:11

trilogy ha scritto:L'inchiesta è durata più di un anno, da quando i file panamensi - 11,5 milioni in tutto - sono stati recapitati al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung, che poi li hai messi in comune con gli altri giornali del consorzio. Sulle stesse informazioni sono già al lavoro anche le autorità fiscali di diversi Paesi, tra cui la Germania e gli Stati Uniti. Mai prima d'ora una simile mole di dati finanziari riservati era stata messa, tutta insieme, a disposizione della pubblica opinione e degli investigatori.

Questo aspetto (dell'anno di tempo intercorso) non è chiaro. Dalle notizie di ieri appare che il fisco italiano cade dal pero e che "chiederemo i nomi". Ma è da un anno che questo consorzio di giornalisti ha segretamente i ocumenti in mano.
Lo chiarisce Paolo Attivissimo, indicando anche che per proteggere la documentazione è stato fatto uso della crittografia. Cosa che tra l'altro non avevano fatto quelli dello studio Mossack Fonseca di Panama, a quanto pare.
Scrive Paolo nel suo blog:
Molti colleghi si stanno un po’ perdendo nel far notare la presenza, fra gli elenchi dei coinvolti, di quel tale calciatore o di quel talaltro attore o politico o manager, o di questa o quell’altra banca svizzera, ed è passato in secondo piano (o forse è stato proprio ignorato) il dettaglio fondamentale che tutto questo scoperchiamento della cloaca delle società scudo è stato reso possibile dal fatto che la fonte segreta dei 2,6 terabyte di dati scottanti rivelati ha contattato un giornalista della Süddeutsche Zeitung, Bastian Oberway, tramite una chat cifrata. La fonte non ha voluto incontrare di persona nessuno perché la sua vita è, piuttosto ovviamente, in pericolo. Sputtanare i potenti della Terra di solito ha un prezzo molto alto: non lasciare tracce è vitale. I giornalisti di un numero straordinario di redazioni di vari paesi hanno potuto lavorare in segreto per un anno, comunicando e condividendo dati, grazie alla crittografia.

Ora si dà il caso che le società offshore sono usate non solo per nascondere redditi e capitali al fisco ma anche per le triangolazioni necessarie per finanziare guerre (caso syria) e per tutto quanto deve essere nascosto, per esempio il riciclaggio del narcotraffico ed ogni attività criminale. Inoltre sono usate da despoti e dittatori per nascondere il bottino della predazione attuata nei confronti del proprio popolo. I panama papers contengono quindi notizie di reati e crimini gravissimi. Non solo illeciti ed elusioni fiscali.
Ma emerge anche che la prassi di costituire offshore è perfettamente legale, spetta allo stato dimostrare che servano da paravento ad attività illecite ed esiste la presunzione di innocenza, perché si possono costituire offshore anche per attività lecite.

La domanda che mi pongo è perché i giornalisti hanno tenuto per se' tutta questa documentazione per un anno.
Ok, per verificare, si dice.
Ma compito di verificare notizie di reato (veri o presunti) appartiene alla magistratura dei vari paesi coinvolti, i quali hanno perso un anno di tempo in indagini. Non sarebbe stato meglio affidare subito il malloppo ai governi, facendone comunque un caso mediatico per evitare che poi cadesse tutto nel dimenticatoio? L'articolo afferma che in effetti i governi di altri paesi tra cui usa e de stanno già lavorando sulla documentazione, ma dubito che lo stiano facendo da un anno. Il caso sarebbe scoppiato molto prima.
I giornalisti, deontologicamente, non dovrebbero subito rivolgersi alla magistratura se vengono a conoscenza di reati? Ok, possono e devono proteggere la fonte ma dovrebbero subito allertare le autorità.


Link consigliato - Quadro sinottico generale dei Panama Papers https://panamapapers.icij.org/graphs/
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Re: la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda trilogy il 06/04/2016, 20:35

Ci sono diverse cose che non quadrano.....

http://www.lastampa.it/2016/04/06/econo ... agina.html
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Re: la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda franz il 07/04/2016, 7:08

trilogy ha scritto:Ci sono diverse cose che non quadrano.....

http://www.lastampa.it/2016/04/06/econo ... agina.html

Va beh, il fatto che assange abbia un buon legame con la Russia è noto (e la Russia con Assange).
https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_As ... televisivo
http://www.ilpost.it/wikileaks/2010/12/ ... r-la-pace/
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Re: la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda trilogy il 07/04/2016, 7:51

È un dato di fatto che almeno per ora non escono dati rilevanti su imprese,imprenditori, politici americani. Hanno trilioni di dollari nei paradisi fiscali ma non emerge nulla. Questo fa pensare che siano dati manipolati.
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Re: la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda trilogy il 07/04/2016, 8:16

Bella gente... questi sono quelli che danno le pagelle di trasparenza :lol:

Il presidente di Chile Trasparencia, Gonzalo Delaveau, si è dimesso dal suo incarico dopo che i documenti dei Panama Papers hanno rivelato che il suo nome compare in circa 200 società offshore create dallo studio legale panamense Mossack Fonseca.

Delevau - che era presidente ad interim della filiale cilena di Transparency International, con un mandato che scadeva fra pochi giorni - ha detto alla stampa che "siccome mi rimaneva solo una settimana nell'incarico e comunque non posso andare avanti nemmeno come direttore, perché il danno all'immagine di questa istituzione è ormai fatto, credo sia meglio che mi metta da parte".

Gli archivi della Mossack Fonseca indicano che nelle società offshore costituite nel paradiso fiscale centroamericano Delaveau era socio, tra l'altro, di Hernan Buchi, proprietario del principale giornale cileno, El Mercurio, nonché ex ministro del Tesoro di Augusto Pinochet.

fonte: http://www.swissinfo.ch/ita/panama-pape ... y/42067914
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Re: la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda franz il 07/04/2016, 9:08

trilogy ha scritto:È un dato di fatto che almeno per ora non escono dati rilevanti su imprese,imprenditori, politici americani. Hanno trilioni di dollari nei paradisi fiscali ma non emerge nulla. Questo fa pensare che siano dati manipolati.

Beh, dai questa è facile facile! Gli americani hanno già il loro bel paradiso fiscale all'interno: uno dei 50 stati.
Non hanno bisogno di andare a Panama ;)
Comunque qualche americano emerge anche dai panama papers. Circa 200 nomi.
http://www.mcclatchydc.com/news/nation- ... 43337.html
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Re: la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda franz il 09/04/2016, 9:24

In compenso ci sono nomi greci .... http://www.thetimes.co.uk/tto/news/worl ... 596933.ece
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Re: la più grande fuga di notizie nella storia della finanza

Messaggioda franz il 09/04/2016, 16:23

franz ha scritto:In compenso ci sono nomi greci .... http://www.thetimes.co.uk/tto/news/worl ... 596933.ece

Prima lista, provvisoria ed incompeta, dei nomi citati nei panama papers (non pampers, come in TV qualcuno ha detto)

https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_p ... ama_Papers
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