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Garanzia Giovani, numeri flop

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Garanzia Giovani, numeri flop

Messaggioda franz il 28/03/2016, 9:43

Garanzia Giovani, numeri flop: solo 3 su 100 trovano un lavoro
In due anni, a fronte di 865 mila iscritti, appena 32 mila contratti. Ciascuno è costato 36 mila euro. Per il 74% l’aiuto non va oltre un colloquio. Ed è boom di finti tirocini

27/03/2016
gabriele martini

A quasi due anni dal lancio, il programma Garanzia Giovani, nato per aiutare gli under 30 a trovare un lavoro, si rivela un flop. È quanto emerge da un report dell’Istituto per lo Sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol), ente pubblico di ricerca che dipende dal ministero del Lavoro. Quasi un milione di giovani si sono iscritti al programma, ma solo 32 mila (il 3,7%) hanno trovato un lavoro vero. Dunque ciascun contratto è costato oltre 36 mila euro. Gran parte dei soldi arrivati dall’Europa (1,5 miliardi) si disperde in sprechi e costi burocratici.

Progetto ambizioso
Il programma Garanzia Giovani nasce nel maggio 2014 per offrire opportunità di lavoro o formazione a ragazzi tra 15 e 29 anni, disoccupati o «neet» (coloro che non studiano, non lavorano e non si formano). In Italia sono oltre due milioni, circa un giovane su quattro. Da Bruxelles arrivano 1,5 miliardi di euro distribuiti alle Regioni in base al tasso di disoccupati.

Oltre un milione di giovani si sono iscritti al piano, che garantiva una risposta in quattro mesi. Impegno in gran parte non rispettato. Al netto delle cancellazioni (per mancanza di requisiti o perché qualcuno nel frattempo trova lavoro) il totale di iscritti al 18 marzo è di 865 mila. Se ne aggiungono 7/8 mila ogni settimana. Numeri record nel campo delle politiche del lavoro. Gli uffici per l’impiego non riescono a gestirli. Dopo quasi due anni, un iscritto su quattro non ha ancora ricevuto risposta. Alcune regioni fanno ancora peggio. In Lombardia, Campania, Calabria e Molise uno su tre è ancora in attesa. In Piemonte il record negativo: senza risposta il 47% dei partecipanti.

I 642 mila fortunati che hanno ricevuto una chiamata dai servizi per l’impiego risultano semplicemente «presi in carico» dal sistema: significa che effettuano un colloquio. Ma non si può valutare il successo del piano sulla capacità di istituire una pratica. Solo per 227 mila al colloquio ha fatto seguito una «misura concreta». In gran parte si tratta di tirocini. Oltre 52 mila hanno seguito corsi di formazione. I «veri» contratti di lavoro sono stati appena 32 mila. Cinquemila ragazzi sono stati invece indirizzati verso il Servizio civile. Il ministro Poletti, interpellato, preferisce non commentare.

Lavori mascherati?
Come mai 139 mila tirocini, oltre quattro volte i contratti? Perché i ragazzi sono pagati meno e le imprese risparmiano due volte: buona parte della retribuzione è infatti coperta dai fondi europei di Garanzia Giovani in versione «Pantalone». La spesa per i tirocini ammonta a 404 milioni di euro. Niente di male, almeno finché non si scorre l’elenco delle offerte sul sito del ministero del Lavoro: commesso, muratore, cameriera, aiuto pizzaiolo, assistente idraulico, badante, barista. La verità è che il tirocinio è spesso lavoro mascherato con orari che a volte superano le 40 ore settimanali, ritardi nei pagamenti e nessun progetto formativo. E così nella bacheca annunci online c’è perfino chi cerca un pescivendolo ambulante «con esperienza».

Il business dei corsi
Dove sono finiti gli 1,75 miliardi stanziati? Un euro su tre in tirocini. Il resto tra centri per l’impiego e bonus alle imprese. Ma anche in una miriade di corsi, convegni, seminari. Nel bilancio del programma ci sono 240 milioni di euro sotto la voce «formazione». Altri 120 sono destinati all’«accompagnamento al lavoro». Circa 75 milioni sono stati stanziati per affiancare i ragazzi che tentano di mettersi in proprio, mentre 61 milioni sono andati in accoglienza e orientamento. Il timore è che una fetta non marginale della torta si sia persa nei gangli della burocrazia. Perché i giovani senza lavoro, per tanti, sono un affare.
http://www.lastampa.it/2016/03/27/itali ... agina.html
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Re: Garanzia Giovani, numeri flop

Messaggioda pianogrande il 28/03/2016, 11:13

"I gangli della burocrazia".

Si evidenzia sempre di più il male del paese.

Una "casta" molto ma molto più numerosa dei "politici".
Questa casta ha in mano il governo del paese ed è il primo nemico della governabilità.

I politici, oltre che a riformare se stessi, sono chiamati a ripulire questo letamaio al quale invece debbono appoggiarsi per realizzare qualcosa.

Due missioni impossibili, salvo un miracolo.
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Re: Garanzia Giovani, numeri flop

Messaggioda Robyn il 28/03/2016, 12:06

Gli impiegati statali della burocrazia penso debbano essere spostati nel privato.Per ex il programma di liberalizzazioni di Bersani prima e Monti dopo è positivo.Facciamo l'ex delle poste e telecomunicazioni.Possono esserci agenzie private che offrono dei servizi ,per ex se ho urgente bisogno di fare un bonifico se voglio ricaricare una carta ricaricabile se devo pagare delle utenze se ho bisogno urgente di pratiche.In questo modo centomila e più impiegati statali non peserebbero più sui contribuenti e la spesa diminuirebbe.Ma ci sono tanti spazi in cui si può diminuire la spesa pensiamo ad un'assicurazione privata per la sanità per chi supera un certo reddito non si peserebbe più sul bilancio pubblico.In relazione agli investimenti il pareggio di bilancio includerebbe gli investimenti,la differenza tra entrate e uscite è nulla ma nelle uscite è compresa la spesa per investimenti.Invece la flessibilità è diversa perche è fatta a debito "uscite> delle entrate" e se cresce il debito cresce la spesa per interessi.Poi c'è la separazione previdenza assistenza realizzabile con lo sviluppo della previdenza complementare ed in cui è possibile reperire risorse per il welfare
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Re: Garanzia Giovani, numeri flop

Messaggioda pianogrande il 29/03/2016, 1:15

Robyn ha scritto:Gli impiegati statali della burocrazia penso debbano essere spostati nel privato.Per ex il programma di liberalizzazioni di Bersani prima e Monti dopo è positivo.Facciamo l'ex delle poste e telecomunicazioni.Possono esserci agenzie private che offrono dei servizi ,per ex se ho urgente bisogno di fare un bonifico se voglio ricaricare una carta ricaricabile se devo pagare delle utenze se ho bisogno urgente di pratiche.In questo modo centomila e più impiegati statali non peserebbero più sui contribuenti e la spesa diminuirebbe.Ma ci sono tanti spazi in cui si può diminuire la spesa pensiamo ad un'assicurazione privata per la sanità per chi supera un certo reddito non si peserebbe più sul bilancio pubblico.In relazione agli investimenti il pareggio di bilancio includerebbe gli investimenti,la differenza tra entrate e uscite è nulla ma nelle uscite è compresa la spesa per investimenti.Invece la flessibilità è diversa perche è fatta a debito "uscite> delle entrate" e se cresce il debito cresce la spesa per interessi.Poi c'è la separazione previdenza assistenza realizzabile con lo sviluppo della previdenza complementare ed in cui è possibile reperire risorse per il welfare


Tutta roba a pagamento che dovrebbe andare in corrispondente diminuzione delle tasse.

Se gli alti redditi dovessero essere esclusi dall'assistenza sanitaria, allora, non capisco più perché le imposte si paghino in base al reddito.
Gli alti redditi pagano e i bassi redditi si godono i servizi?
Mi sembra veramente un po' troppo.
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Re: Garanzia Giovani, numeri flop

Messaggioda Robyn il 29/03/2016, 8:15

Questo è il ssn inglese per redditi fino ad un certo limite c'è la fiscalità generale quelli che la superano si fanno l'assicurazione ma si può usufruire del ssn ed è l'assicurazione che paga la sanità pubblica.La logica è che puoi provvedere a te stesso poi naturalmente si possono abbassare di poco le tasse per chi ha l'assicurazione
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Re: Garanzia Giovani, numeri flop

Messaggioda franz il 29/03/2016, 8:59

Robyn ha scritto:Questo è il ssn inglese per redditi fino ad un certo limite c'è la fiscalità generale quelli che la superano si fanno l'assicurazione ma si può usufruire del ssn ed è l'assicurazione che paga la sanità pubblica.La logica è che puoi provvedere a te stesso poi naturalmente si possono abbassare di poco le tasse per chi ha l'assicurazione

Se si prosegue il ragionamento allora è che tutti devono essere assicurati e se non puoi provvedere a te stesso è lo stato che ti paga l'assicurazione. E le tasse sono piu' basse per tutti, non solo per i ricchi.

Comunque non divaghiamo. ;) Di questo si parla in un altro thread.

Qui si discute di come sia possibile spendere un miliardo e mezzo, se ho capito bene, per 32'000 posti di lavoro.
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Re: Garanzia Giovani, numeri flop

Messaggioda Robyn il 29/03/2016, 9:13

Qualcuno deve spiegare a renzi che deve tagliare la spesa.Se vuole combattere la burocrazia deve spostare centomila impiegati nel privato ed in questo il sindacato non può mettersi di traverso perche si indebolirebbe ancora di più debolezza che c'è perche non cambia
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Re: Garanzia Giovani, numeri flop

Messaggioda trilogy il 29/03/2016, 9:31

E' una misura sostanzialmente destinata al fallimento per varie ragioni.

La prima è che se i posti di lavoro non ci sono, non c'è "garanzia giovani" che funzioni. Un aspetto positivo è che l'andamento delle assunzioni fa piazza pulita della leggenda metropolitana, che periodicamente compare sui giornali, secondo cui le imprese hanno migliaia di posti vacanti e non trovano personale. Con oltre 800 mila curricula messi in rete, a meno che non cerchi il premio nobel a 500 euro al mese, il candidato lo trovi.

Il secondo aspetto è che non puoi aspettarti da strutture pubbliche che non hanno mai prodotto nulla, non hanno mai avuto obiettivi e target da rispettare, improvvisamente gestiscano efficacemente centinaia di migliaia domande, facciano orientamento professionale ecc.

Un piccolo aspetto positivo è che con il 2016 hanno spostato maggiori risorse dai tirocini ai contratti a tempo indeterminato, e tenuto conto dei massimali a 12000 euro per i più svantaggiati in pratica lo stipendio lo paga lo Stato.
Oggi, per assurdo, un imprenditore che cumulasse tutte le agevolazioni disponibili per le assunzioni a tempo indeterminato in pratica incasserebbe dallo Stato più di quanto spende in stipendi e contributi :mrgreen:
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