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L'eccellenza mortificata

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda flaviomob il 21/02/2016, 15:28

Ranvit, sicuramente agl'Italiani le eccellenze non sono mai mancati nei secoli, ci mancherebbe. Dalla retorica e dal diritto dell'Antica Roma a Dante, dall'Umanesimo e dal Rinascimento alla musica (erano italiani alcuni dei principali maestri di Mozart e in parte anche di Beethoven, che studiò con l'ingiustamente vituperato Salieri, come Schubert; fu Domenico Scarlatti ad inventare la forma sonata con due temi che poi sarebbe diventata la base della Sonata, e della Sinfonia di Haydn, Mozart, Beethoven e successori). Tuttavia l'eccellenza non basta se poi il contesto sociopolitico ti costringe a lavorare all'estero: quanti se ne sono andati? Dante fu esiliato dalla sua città, Leonardo dovette riparare in Francia... e così via.


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Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda pianogrande il 21/02/2016, 16:37

E Cristoforo Colombo finì in Spagna cambiano così la storia del mondo.

Niente di male se i geni (o le eccellenze) se ne vanno.
Quello che veramente non va è che il bilancio è fortemente negativo.
Vengono anche geni da noi?
Pare proprio di no (sicuramente no in termini di bilancio entrate-uscite) ed è quello il vero problema; ed è quella la vera dimostrazione che da noi non c'è trippa.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda flaviomob il 21/02/2016, 16:47

Niente di male se se ne vanno per scelta e se lo scambio è reciproco. Scarlatti scelse di vivere in Portogallo e poi in Spagna, mentre il coevo Vivaldi otteneva un successo continentale rimanendo a Venezia. Lo stesso Mozart studiò composizione e contrappunto dal coltissimo Padre Martini di Bologna che rappresentava l'eccellenza del suo tempo.

Oggi i migliori se ne vanno a causa del nepotismo e della mediocrità al potere. Diamo alla ricerca poco e male: di fatto chi vuole emergere per merito è costretto ad emigrare.


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Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda franz il 21/02/2016, 17:38

pianogrande ha scritto:E Cristoforo Colombo finì in Spagna cambiano così la storia del mondo.

Quale storia del mondo? L'america fu scoperta lo stesso.
Casi mai si litiga in stile "derby" se la scopetra vada attribita ad un itaico o ad un ispanico.
A me pare che non sia chiaro che il dramma qui non è che tanti italiani vadano all'estero, cosa tutto sommato positiva.
Si tratta infatti di un arricchimento. Un periodo all'estero è auspicabile per tutti.
I drammi sono due: 1) che pochi tornano; 2) che pochi stranieri vengano qui a studiare e fare ricerca.
Se tanti vanno e ne attiriamo pochi, un problema reale c'è.
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Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda ranvit il 21/02/2016, 18:43

Indubbiamente c'è un problema....ma non è nato oggi. Sono secoli che è cosi'!
E non è facile cambiare, oltre che la volontà (e Renzi ha piu' volte detto che vorrebbe rimediare....mentre nessun altro prima lo ha detto), ci vogliono risorse....che non ci sono!

Questo è un Paese che andrebbe rifondato! C'è tanta troppa gente che qualunque mestiere faccia, lo fa senza professionalità e direi....amore! Tanta troppa gente se ne strafotte del bene comune, a partire da gran parte della classe dirigente e giu' giu' fino all'ultima ruota del carro! Ma questo è il frutto, come dicevo in altro 3d, della ns storia di secoli e secoli di mancanza di identità nazionale e di atteggiamenti servilistici per stupido campanilismo verso i Paesi potenti di turno.
Non è una cosa che si risolve in quattro e quattr'otto....e senza risorse.
Ma si potrebbe almeno cominciare con il non vedere in noi sempre e solo il bicchiere mezzo vuoto...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda trilogy il 21/02/2016, 19:02

franz ha scritto:...
I drammi sono due: 1) che pochi tornano; 2) che pochi stranieri vengano qui a studiare e fare ricerca.
Se tanti vanno e ne attiriamo pochi, un problema reale c'è.


Infatti il problema c'è ed è grande come una casa. La ricerca scientifica e tecnologica ha bisogno di una visione a lungo termine, di programmazione, di organizzazione; di risorse. Tutte parole sconosciute in Italia.
Il piano nazionale della ricerca, documento triennale previsto dalla legge non esce più da non so quanti anni.

Poi l'innovazione richiede: flessibilità; aggiornamento continuo, meritocrazia, rischio. Nel paese degli azzeccagarbugli, e dei ricorsi al tar, manca proprio l'ecosistema.

Il primo passo sarebbe abolire il ministero della ricerca. Trasferire tutte le competenze programmatiche alla presidenza del consiglio.
Creare una agenzia esecutiva per la gestione
dei fondi con a capo un manager quarantenne con esperienza internazionale.
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Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda mauri il 21/02/2016, 19:32

chi avrà ragione?
se il politecnico vuol dire che la commissione di esperti del ministero è insufficiente, il presidente dell’Invalsi Piero Cipollone, l’ingegnere ed ex rettore Stefano Paleari, il chimico Piero Baglioni, la biologa Irene Bozzoni e il giurista Giulio Vesperini, sembrano pezzi da 90 ma non possono essere competenti in tutte le discipline, e allora bisogna cambiare qualche cosa
ciao mauri


http://www.lastampa.it/2016/02/20/crona ... agina.html
Dimonte è uno dei 24 ricercatori (su 110) ad aver superato la selezione. Pur di riportarlo in Italia lo Stato gli pagherà tre anni di stipendio e gli ha consentito di scegliere l’università nella quale accasarsi. Lui voleva il Politecnico che però l’ha rifiutato, non considerandolo all’altezza. Una decisione che il direttore del dipartimento, Fabio Fagnani, rivendica: «Il profilo scientifico di Dimonte è risultato di scarso interesse, soprattutto, per il livello fin qui raggiunto, che a noi non è parso di eccellenza».
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Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda trilogy il 21/02/2016, 23:30

Io per curiosità ho provato a leggermi un lavoro di quel ricercatore ed ho abbandonato :lol: Dubito che un giurista o chiunque non si occupi di teoria matematica possa valutare un lavoro di quel tipo. Il fatto che uno venga valutato dai suoi pari è invece parte integrante del metodo scientifico. E qua entrano in gioco molti fattori.Ci sono lavori e ricercatori che vengono capiti ed apprezzati ad anni di distanza.

Comunque se il politecnico cercava un docente, è vero che quel ricercatore non ha esperienza d'insegnamento. Ci sono alcuni che sono grandi insegnanti e mediocri ricercatori; altri grandi ricercatori e modesti insegnanti, alcuni bravissimi in entrambe le attività.
Per il resto il fatto che un ricercatore o un docente, anche molto valido, non venga preso da una università o da un centro di ricerca è una cosa che accade quotidianamente in tutto il mondo.

Hanno detto che per loro non è abbastanza "eccellente", perchè ha poche pubblicazioni, e non ha esperienza di docenza.
Criteri chiari. Se poi assumono al suo posto la figlia di tizio, o il nipote di caio, che ha preso una laurea a calci nel sedere, ed ha pubblicato qualche scritto nella rivista della parrocchia, a quel punto provveda il ministero tagliando i fondi per gli stipendi alla facoltà in questione. Fino a quel momento secondo me è una scelta legittima.

Comunque rimango contrario alle cosiddette politiche di rientro dei cervelli.
Vanno promosse le politiche di "attrazione dei cervelli". Se in questo ambito poi rientrano anche degli italiani va benissimo. Ma se arrivano russi, francesi, indonesiani, cinesi, ecc. va bene comunque.
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Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda pianogrande il 22/02/2016, 0:15

franz ha scritto:
pianogrande ha scritto:E Cristoforo Colombo finì in Spagna cambiano così la storia del mondo.

Quale storia del mondo? L'america fu scoperta lo stesso.
Casi mai si litiga in stile "derby" se la scopetra vada attribita ad un itaico o ad un ispanico.
A me pare che non sia chiaro che il dramma qui non è che tanti italiani vadano all'estero, cosa tutto sommato positiva.
Si tratta infatti di un arricchimento. Un periodo all'estero è auspicabile per tutti.
I drammi sono due: 1) che pochi tornano; 2) che pochi stranieri vengano qui a studiare e fare ricerca.
Se tanti vanno e ne attiriamo pochi, un problema reale c'è.


Intendevo dire che fu scoperta ma la cosa andò tutta a favore della Spagna; forse trascuravo il fatto che l'Italia non esisteva.
Per quanto riguarda il resto, dovrebbe essere chiaro che sono più che d'accordo.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: L'eccellenza mortificata

Messaggioda mauri il 23/02/2016, 20:32

il punto è, caro signore, in italia lavoreresti gratis o disoccupato
ciao mauri

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... i/2486332/
Ora Domenico ha fatto nuovamente le valigie: vive in Francia e lavora, sempre come professore, nel Principato di Monaco. L’Italia, distante pochi chilometri, sembra lontana: “Io ho deciso di partire per motivi di crescita personale e professionale. E lo rifarei, ho cambiato il mio modo di pensare e mi ha permesso di avere grandi opportunità. Ma non sono assolutamente più ricco di chi fa il mio stesso lavoro in Italia”.
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