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Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Messaggioda franz il 13/02/2016, 18:43

Notate qualcosa di strano in questa immagine?

Questa foto, scattata il 19 ottobre 2015, ritrae un gruppo di migranti che camminano nei pressi di Berkasovo, al confine tra Serbia e Croazia. La donna, a piedi nudi, porta un bambino in grembo, uno sulle spalle e tiene per mano la figlia. Accanto a lei ci sono sette giovani con le mani in tasca.

E allora viene da chiedersi…
Possibile che neanche uno di loro si sia scomodato per aiutarla? E perché la donna è scalza con un tempo orribile?

Da esperto di comunicazione mi sono chiesto: la foto è vera o è tutta una messinscena? D’istinto propendevo per la seconda ipotesi, poi però grazie a un amico ho scoperto che a scattare quell’immagine è un noto fotografo dell’Associated Press, Darko Vojinovic, nell’ambito di un reportage sui Balcani, pubblicato peraltro dal Daily Mail sulle rotte dei migranti (vedi qui: http://www.dailymail.co.uk/wires/ap/art ... route.html )

La foto giornalisticamente è bellissima e molto significativa, però è stata ampiamente ignorata dai media. E allora il dilemma si ribalta e assume un altro significato: è stata ignorata perché politicamente scorretta? Oppure la verità potrebbe essere un’altra. Forse nasconde una storia umana straordinaria e allora perché non indagare?

Temo di conoscere la risposta: perché qualunque foto che esca dal Mainstream tende ad essere ignorata dai media e siccome la tendenza implicita nella maggior parte delle redazioni è quella di non esasperare le reazioni sulla questione degli immigrati, quasi tutti hanno preferito rinunciare non solo a pubblicarla ma persino a tentare di capire le circostanze. Meglio pubblicare le solite foto sui migranti. si vive meglio e non si corrono rischi.

E’ il conforto del conformismo.


PS: Laura Boldrin ha affermato che gli immigrati sono portatori di "nuovi valori".
Se sono i valori che si vedono in quella foto, facciamo volentieri a meno.
In che non significa non volerli accogliere. Accoglierli è anzi doveroso ma non facciamoci belli con concetti politicamente corretti ed altisonanti. Altro che valori. Quelli sono disvalori.

Marcello Foa, su FB e twitter
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Re: Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Messaggioda mauri il 14/02/2016, 17:37

potrebbe diventare il simbolo del "sesto stato" ma portatore di una cultura decisamente maschilista e non di riscatto, mi domando se quella la donna pensa ad un futuro di emancipazione per se e i figli oppure continuerà a perpretare la loro cultura di sottomissione
ciao mauri
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Re: Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Messaggioda annalu il 14/02/2016, 19:49

Certo non è una bella foto, però andiamoci piano nel giudicare solo sulla base di quella foto tutta una cultura, soprattutto ignorando il contesto.
Siete sicuri che in una situazione del genere - di fuga a rischio della vita - un uomo maschio "europeo" si sarebbe comportato meglio? Qui e qui ci sono due esempi di comportamento maschile in Europa, in situazioni meno gravi certo, ma anche meno gravi per chi avrebbe potuto prestare aiuto (nella metropolitana tra l'altro con posti riservati) in cui le disponibilità è stata pari a zero.
E se posso citare un caso personale, quando avevo i bambini piccoli mi sono trovata all'uscita dalla stazione ferroviaria con le valige e due bambini piccoli, mi è successo che un giovanotto ben prestante mi spintonasse (avevo il figlio piccolo in braccio e l'altra in piedi sul marciapiede accanto alle valige) per salire sul taxi che si era fermato per farmi salire.
Egoismo e maleducazione purtroppo sono diffusi in tutte le culture, e non sono molti coloro, anche ricchi e ben nutriti, che si leverebbero le scarpe per darle ad una madre scalza.

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Re: Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Messaggioda trilogy il 15/02/2016, 22:26

Con tutta la fantasia possibile è veramente difficile immaginare che stiamo accogliendo portatori di valori laici e progressisti :mrgreen: nell'insieme ci saranno anche, ma sono una minoranza.
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Re: Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Messaggioda franz il 16/02/2016, 8:19

Il problema di quella foto, come raccontato da Foa, non è tanto l'immagine in se ma il fatto che la foto sia rimasta nel cassetto delle agenzie in quanto raccontava una storia che non si accordava con il mainstream. So bene che ci sono altre foto in cui uomini tengono in braccio bambini e che hanno fatto il giro del mondo. Questa foto invece è stata ignorata dai media e la domanda è perché. Non perché "disturba" in un senso classico. La foto del bambino morto sulla spaggia, se vogliamo disturba molto di piu' ma questa di cui parliamo disturba in altro modo. Nella foto del bambino morto c'è un normale sentimento di pietas verso il corpo e la situazione che ha generato la tragedia. In questa foto si prova compassione per la donna ma contemporaneamente un adulto osserva la scena e rimane disturbato dal comportamento degli uomini intorno. Si prova compassione per la donna e contemporaneamente c'è riprovazione per gli uomini. C'e contrasto ... e la foto è stata tenuta nel cassetto perché questo contrasto è disturbante per il mainstream.

Foa scrive: Temo di conoscere la risposta: perché qualunque foto che esca dal Mainstream tende ad essere ignorata dai media e siccome la tendenza implicita nella maggior parte delle redazioni è quella di non esasperare le reazioni sulla questione degli immigrati, quasi tutti hanno preferito rinunciare non solo a pubblicarla ma persino a tentare di capire le circostanze. Meglio pubblicare le solite foto sui migranti. si vive meglio e non si corrono rischi.
Mi pare abbia tutto sommato ragione.
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Re: Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Messaggioda trilogy il 16/02/2016, 10:02

franz ha scritto:... C'e contrasto ... e la foto è stata tenuta nel cassetto perché questo contrasto è disturbante per il mainstream....


Condivido e non è un caso isolato, i media costruiscono una realtà, orientano l'opinione pubblica, su questi argomenti giornalisti e intellettuali europei sono conformisti. E' vero d'altro lato che è difficile parlare con equilibrio e lungimiranza di questi temi, mettendo in risalto sia le opportunità ma anche i rischi che questa migrazione si trascina dietro.
La società e europea ne verrà profondamente cambiata e non è per nulla scontato che cambierà in meglio.


Molto bello, in parallelo, questo articolo sul corriere:

L’intellettuale algerino: «Impossibile scrivere di Islam, mi ritiro»
In Algeria una fatwa. Lo scrittore Daoud lascia il giornalismo. «Dai musulmani in Algeria ai caffè parigini che mi accusano di islamofobia, solo insulti»

Appena pochi giorni fa Kamel Daoud ha ricevuto il premio Jean-Luc Lagardère per il miglior giornalista dell’anno. Ora lo scrittore algerino, sfinito dalle polemiche e in particolare da un attacco collettivo contro di lui firmato su Le Monde da 19 studiosi, annuncia: «Sono stanco, abbandono il giornalismo». «Scriverò ancora qualche articolo fino alla fine del mese, e da marzo chiudo - dice al telefono con il Corriere dall’Algeria -. Ho dato molto in questi anni, ho scritto tanto, ho cercato di impegnarmi. Ma le pressioni sono troppo forti: in Algeria gli islamisti mi lanciano la fatwa, e adesso in Occidente c’è chi mi accusa di islamofobia. È un insulto immorale, un’inquisizione. In Francia è diventato troppo difficile esprimere le proprie opinioni». Kamel Daoud è entrato al Quotidien d’Oran oltre vent’anni fa, poi è diventato caporedattore del giornale della seconda città d’Algeria. Nel 2014 il suo romanzo Il caso Meursault (edito in Italia da Bompiani) ispirato allo Straniero di Camus è arrivato in finale al Prix Goncourt diventando un caso letterario: da allora Daoud ha continuato a scrivere per il suo Quotidien d’Oran ma ha cominciato a essere conteso anche dai grandi giornali stranieri tra i quali Le Monde e il New York Times .

La sua voce è unica: esprime critiche feroci e allo stesso tempo amore nei confronti della cultura di appartenenza, del mondo arabo-musulmano. Dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre,Daoud ha scritto per il New York Times un memorabile pezzo di denuncia sull’Arabia Saudita, «un Isis che ce l’ha fatta», e sugli stretti legami che la Francia e l’Occidente ancora intrattengono con l’oscurantista regime wahabita. Il 31 gennaio poi lo scrittore algerino ha pubblicato un lungo articolo su Le Monde a proposito dei fatti di Colonia, dove molti immigrati nordafricani e mediorientali hanno molestato decine di donne la sera di Capodanno. Daoud ha osato parlare della miseria sessuale degli uomini e della condizione della donna nel mondo arabo. «L’Occidente dimentica che il rifugiato proviene da una trappola culturale che si riassume soprattutto nel suo rapporto con Dio e la donna. (...) Non basta accoglierlo dandogli dei documenti e un dormitorio. Bisogna offrire asilo al corpo ma anche convincere l’anima che deve cambiare. L’Altro arriva da questo vasto universo doloroso e spaventoso che sono la miseria sessuale nel mondo arabo-musulmano, il rapporto malato con la donna, il corpo e il desiderio. Accogliere l’Altro non significa guarirlo». Daoud ha avuto il coraggio di denunciare una realtà che conosce bene, provenendo lui da quel mondo, e vivendo ancora ad Orano, in Algeria.

Pochi giorni dopo su Le Monde un gruppo di 19 tra sociologi, storici e antropologi hanno firmato un testo in cui accusano Daoud di «riciclare i più triti cliché orientalisti», di contrapporre un «mondo della liberazione e dell’educazione» (l’Occidente) a un «mondo della sottomissione e dell’alienazione» (l’Oriente islamico), e di «produrre l’immagine di una fiumana di predatori sessuali potenziali, perché tutti colpiti dagli stessi mali psicologici. Pegida non chiedeva tanto». In conclusione dell’articolo Daoud viene tacciato di islamofobia, la parola definitiva che vale come una scomunica. «Trovo immorale e insopportabile che mi vengano impartite lezioni dai caffé parigini», si sfoga Daoud, che ieri ha scritto una «Lettera a un amico straniero» sul Quotidien d’Oran annunciando l’addio al giornalismo dopo oltre vent’anni. «Viviamo nell’epoca delle ingiunzioni: o stai da una parte o dall’altra.

Ogni volta che scrivo qualcosa scateno reazioni eccessive, ricevo tonnellate di insulti e minacce e per fortuna anche manifestazioni di sostegno. Ma non mi trovo a mio agio, perché non sono un provocatore, sono solo un uomo libero che vuole esprimere la sua opinione. Questo non è più possibile». Ha fatto molto male a Daoud il riferimento a Pegida, il movimento xenofobo. «La differenza fondamentale tra me e gli estremisti di destra è che loro criticano l’islamismo per rifiutare l’altro, io per accoglierlo. Il loro scopo è l’esclusione, il mio è la condivisione. Io non sono affatto islamofobo, dico che la religione deve essere una scelta, non un’imposizione. Ma la Francia è un Paese con molti tabù, e io adesso ne faccio le spese». Stefano Montefiori

http://www.corriere.it/esteri/16_febbra ... bf2e.shtml
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Re: Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Messaggioda annalu il 16/02/2016, 15:40

franz ha scritto:Il problema di quella foto, come raccontato da Foa, non è tanto l'immagine in se ma il fatto che la foto sia rimasta nel cassetto delle agenzie in quanto raccontava una storia che non si accordava con il mainstream. [...]

La foto disturba, non c'è dubbio, ma non sappiamo in quale contesto sia stata scattata. Che la cultura araba sia maschilista lo sappiamo anche senza questa foto, che non mi sembra indicativa di una situazione generale: basta guardare le fotografie di grandi gruppi di profughi in marcia per vedere che di solito i bambini (e i carichi) vengono portati sia da donne che da uomini e tutti sono vestiti in modo più o meno analogo (a parte il niquab, ovviamente).
Ma perché non capovolgiamo la domanda e non ci chiediamo perché mai Foa abbia sentito il bisogno di riportare questa foto con tanta enfasi, e Franz il link l'abbia dato al reportage originale (dove non c'è alcuna particolare enfasi, ede è l'unica del genere) e non all'articolo di Foa sul blog de Il Giornale dove si possono leggere anche i commenti?
Il più corretto è quello di Ovidio Gentiloni • 4 giorni fa: E' normale amministrazione per quella "cultura". Basta viaggiare nei loro paesi per rendersene conto.
Ma la maggioranza sono più decisi: cerberus • 4 giorni fa: I codardi che fuggono dai loro paesi si dimostrano per quello che sono,cioè un peso per i popoli che li DEVONO ospitare e completamente inutili anche verso i propri compagni di fuga.
O anche: agosvac • 4 giorni fa: Bene, molto bene, ha fatto Marcello Foa a fare notare questa discrepanza. Una donna a piedi scalzi che porta in braccio i suoi figli mentre un gruppo di uomini, o piuttosto delinquenti, le stanno intorno con ai piedi scarpe che sembrano impermeabili senza fare niente di niente per aiutarla!!! Chissà perché mi fa pensare ad un gruppo di terroristi islamici che usano la donna come scudo!!!
Ed ho citato solo i primi.
Quando si pubblica una fotografia isolata dal contesto, lo si fa per creare un simbolo. La foto del bimbo Aylan morto sulla spiaggia turca rappresenta perfettamente tutti i bambini (e gli innocenti in genere) vittime della fuga dalla guerra. Foa considera questa fotografia un'immagine che rappresenta bene i profughi ed i fuggitivi: siamo certi che sia la rappresentazione giusta, e non la strumentalizzazione di un'immagine fuori contesto? Ed il parallelo con la situazione dello scrittore algerino Kamel Daoud mi sembra poco pertinente.

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Re: Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Messaggioda flaviomob il 17/02/2016, 1:19

E' politicamente scorretto dire che se si esportano guerre giuste ed armi miliardarie poi si finisce per importare immigrati e profughi?

E' politicamente scorretto sostenere che la foto del bambino morto in riva al mare ha avuto un effetto di due o tre giorni su parte dell'opinione pubblica (perché non penso che i Borghezio e i Gasparri ne siano stati particolarmente segnati, come i loro seguaci), quando ci sono centinaia di morti nel mediterraneo ogni settimana?

La foto in questione poi non significa nulla: allo stesso link indicato da franz ci sono altre foto in cui le donne hanno le scarpe, come i maschi. Una singola foto che cosa significa? Non sappiamo se la donna con i bambini ha qualche relazione con gli uomini della foto (clan, famiglia, sito urbano di provenienza) o si trovava semplicemente sullo stesso percorso. Potrebbe averle rotte le scarpe, dopo centinaia di chilometri, no?

Domandiamoci invece quanti paesi civili hanno personaggi pubblici come Adinolfi che si permettono di esprimere sulle donne posizioni inqualificabili, o disparità di reddito legate al genere, ingiustificabili. O magari tolgono la reversibilità alle vedove.


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Re: Portatori di nuovi valori ... ma la foto disturba!

Messaggioda franz il 17/02/2016, 8:47

flaviomob ha scritto:La foto in questione poi non significa nulla: allo stesso link indicato da franz ci sono altre foto in cui le donne hanno le scarpe, come i maschi. Una singola foto che cosa significa? Non sappiamo se la donna con i bambini ha qualche relazione con gli uomini della foto (clan, famiglia, sito urbano di provenienza) o si trovava semplicemente sullo stesso percorso. Potrebbe averle rotte le scarpe, dopo centinaia di chilometri, no?

Esatto ma appunto Foa si chiede perché la foto sia stata autocensurata e nessuno nemmeno abbia indagato sulle possibili e giustificabili cause. In altri casi invece i giornalisti hanno cercato i personaggi, per raccontare e approfondire la storia. Certo, la foto isolata dal contesto dice poco ma forse l'atteggiamento dei media dice di piu'.

PS: il testo di Foa l'ho trovato su twitter e su facebook (uno rimandava all'altro) e non sapevo che lo stesso testo fosse anche sul Giornale o ma gari anche su altri media.
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