da pianogrande il 26/10/2015, 16:00
Abbiamo già discusso parecchio su Marino ma visto che la storia è ancora in corso non fa male tornarci.
Perché?
Quelli prima di lui l'hanno amministrata meglio Roma?
Per me, l'uscita di Marino ha senso solo se si ripresentasse poi alle prossime elezioni.
E' stato il sindaco più isolato ed attaccato della storia del pianeta.
Dal patetico divieto di sosta agli scontrini di qualche cena (per carità, una scorrettezza, se comprovata) alla storia del non invito e al fatto che si sia preso un po' di ferie ad agosto, Marino è assurto a simbolo della criminalità, della corruzione, del marcio, della incapacità di tutta la politica italiana.
Il PD non ha saputo usare una espressione più convincente, nel silurarlo nonostante gli oltre 600.000 voti, che sfiorato da una inchiesta o un termine del genere.
Se tanto mi dà tanto, degli altri politici dovrebbe andarsene a casa una percentuale di poco inferiore a cento.
Forse Marino non è un genio della politica (e forse questo può essere un pregio trattandosi comunque di persona intelligente e di buona volontà) ma non è neanche un novellino.
Ripeto un concetto già espresso ma sempre buono.
Marino è una occasione persa dal PD per creare un simbolo del rinnovamento tanto annunciato.
E' diventato il simbolo della frustrazione dei cittadini che lo hanno votato e che ci avevano creduto.
L'Italia (cominciando da Roma) non la può risanare una singola persona.
C'è bisogno di una volontà politica comune a prova di bomba.
Questa volontà il PD non l'ha manifestata.
Dovevano riformare "il PD romano" e invece tutti addosso a Marino.
Da Alemanno, alla mafia di Roma e di Ostia, a tutto il malaffare incancrenito nella capitale, si tirerà un sospiro di sollievo in fiduciosa attesa di un personaggio capace.
Fotti il sistema. Studia.