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C'è del marcio in Germania

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

C'è del marcio in Germania

Messaggioda flaviomob il 25/09/2015, 0:49

Germania, non soltanto lo scandalo Volkswagen: banche, sottomarini, calcio e Olimpiadi. Ecco truffe e tangenti in salsa tedesca
di Marta Panicucci

Tangenti, truffe, manipolazioni, corruzione, non sono pratiche tutte all’italiana. Contrariamente a quanto l’immagine pulita e rigorosa della Germania faccia pensare, questi reati rientrano ampiamente anche nel menù tedesco. Ultimo, ma non certo primo scandalo che coinvolge la Germania, ha messo sotto accusa la Volkswagen scoperta a manomettere i software per i test sulle emissioni dei suoi motori diesel. E mentre una delle principali società tedesche è al centro di una bufera mondiale è interessante ripercorrere le storie delle colleghe che l’hanno preceduta sulle pagine di cronaca.


Olimpiadi 2004, Atene. Alla fine dei giochi una maxi inchiesta, partita dal fatto che la manifestazione sportiva era costata circa tre volte l’importo previsto, ha portato alla luce un flusso di tangenti dalla Germania verso la Grecia. Nel 2006 la Siemens fu costretta ad ammettere di aver pagato almeno 1,3 miliardi di euro per incoraggiare funzionari ellenici ad affidarle commesse a appalti legati alle Olimpiadi. I vertici aziendali furono colpiti duramente dallo scandalo: il presidente Heinrich von Pierer e l’amministratore delegato Klaus Kleinfeld furono costretti alle dimissioni.

Fu uno scandalo enorme che si allargò anche ad altri Paesi del mondo a cui la Siemens aveva girato pagamenti in nero per aggiudicarsi ordini e appalti per impianti di telecomunicazioni. La Siemens è uno dei principali orgogli industriali della Germania e lo scandalo fu un duro colpo per il Paese e la sua reputazione. In Parlamento nessuno difese l’azienda o accampò scuse e giustificazioni. La Siemens era una società corrotta e come tale doveva essere punita, senza alcuno sconto. Oltre ai 600 milioni di euro alle autorità tedesche, la Siemens pagò altri 800 milioni alle autorità americane e altri 100 milioni a organizzazioni internazionali no-profit che combattono la corruzione negli affari.

Deutsche Post

Febbraio 2008, la polizia tributaria tedesca fa irruzione nella lussuosa villa di Klaus Zumwinkel, 64 anni, amministratore delegato di Deutsche Post, il colosso tedesco di posta e logistica. Zumwinkel è stato arrestato con l’accusa di evasione fiscale aggravata e perpetrata per anni, si parla di circa 10 milioni di euro portati in conti in Liechtenstein e forse nei paradisi fiscali delle Cayman o dei Caraibi. Anche questo fu un megascandalo per la Germania. Zumwinkel era uno dei manager tedeschi più stimati e potenti, sostenuto dai cancellieri di ogni colore politico. Dal 2003 era alla guida di Deutsche Post e l'aveva trasformata da carrozzone pubblico in società di alto profilo internazionale, privatizzato al 70% con un fatturato di 60 miliardi di euro e mezzo milione di dipendenti.

MAN

MAN, acronimo di Maschinenfabrik Augsburg-Nürnberg, è una società tedesca produttrice di automezzi pesanti (autocarri e autobus), di motori diesel e di turbine. Il caso scoppia nel 2009 quando MAN va a processo con l’accusa di avere pagato tangenti per vincere contratti all’estero. Il colosso, una delle principali società quotate alla Borsa di Francoforte, ha pagato 150 milioni di euro per concludere il processo, altri 500mila euro sono stati versati in beneficienza dall’allora amministratore delegato, lo svedese Hakan Samuelsson, che però si è sempre dichiarato innocente.

Bayer

A giugno 2012 la prima casa farmaceutica della Germania ha comunicato di aver speso 142 milioni di dollari per le cause intentate contro la pillola Yasmin. Solo negli Stati Uniti le cause contro la Bayer sono state 11.900 di cui circa la metà riguardano trombosi o embolie polmonari. Nel 2010, secondo i dati del Ims Health, la vendita della pillola contraccettiva negli USA ha generato un mercato di 1,58 miliardi di dollari. Ma la Bayer non è nuova a scandali di questo genere. Il più datato e più vergognoso risale agli anni ’80. La società tedesca fu accusata di aver venduto dosi per milioni di dollari di un farmaco per emofiliaci mettendo a rischio clienti di Asia e America latina; mentre la versione più sicura della medicina era in commercio in Europa e negli Stati Uniti. Attualmente la Bayer è oggetto di numerso cause in giro per il mondo; soltanto negli Stati Uniti rischia multe per complessivi 5,6 milioni di dollari.

Krauss-Maffei Wegmann

Dopo lo scandalo Siemens arriva un’altra maxi inchiesta che si snoda sull’asse Atene-Berlino. Questa volta ad essere coinvolta è la Krauss-Maffei Wegmann, azienda nata a Monaco di Baviera a fine 800 come industria di materiale ferroviario e diventata, negli anni, società leader nel settore della difesa tedesca. Lo scandalo risale al 2013, l’arma del delitto sono 18 milioni di euro di tangenti, il movente spingere i funzionari della Difesa di Atene all’acquisto di sottomarini Poseidon della Krauss e carri armati Leopard. Un alto dirigente del ministero della Difesa ellenica, Antonis Kantas, è finito in carcere a fine 2013 per aver incassato le tangenti provenienti dalla Germania.

Deutsche Bank

“Il 2015 è iniziato come un anno di ricavi record, circa +24%. Ma i profitti sono stati influenzati da spese legali pari a 1,5 miliardi di euro, per effetto della conclusione delle vicende giudiziarie, negli Usa e in Gran Bretagna, in materia dei tassi interbancari”, sono queste le parole dei due amministratori delegati Deutsche Bank, Jürgen Fitschen e Anshu Jain. Nella primavera del 2015 infatti, la principale banca tedesca ha dovuto pagare a Stati Uniti e Regno Uniti 2,5 miliardi di dollari di multe per aver manipolato i tassi Libor, Euribor e Tibor che regolano prestiti tra banche e mutui. Ma non era la prima volta che il colosso bancario tedesco si trovava sotto processo. Nel 2013 pagò, insieme ad altre sei banche della Germania, 1,7 miliardi di euro alla Commissione Ue, per il Libor e altri indici truccati.

Lufthansa

Lo scandalo, o meglio, il disastro più recente riguarda la Lufthansa e il volo Germanwings che schiantandosi sulle Alpi francesi ha ucciso 150 passeggeri. La natura volontaria del disastro, provocato dal gesto folle del copilota, ha aperto un’inchiesta sui sistemi di controllo della compagnia aerea tedesca. Il copilota soffriva di depressione grave e la Lufthansa è stata accusata di “responsabilità illimitata” per avergli permesso di volare e quindi suicidarsi con tutti i passeggeri dell’Airbus 320.

Calciopoli alla tedesca

Nemmeno il calcio tedesco è immune da scandali all’italiana. In Germania ricordano il caso Bochum dal nome della procura che aprì un’indagine sulla Bundesliga. Il risultato? Scoprirono 3 partite della Champion’s League truccate e 323 incontri manipolati in diversi campionati europei 69 dei quali in Germania per un giro di mazzette di 12 milioni di euro a arbitri e dirigenti sportivi.

Tutto questo per dire che gli scandali accadono ovunque, ci rendono disonesti, ma umani, deboli di fronte alle tentazioni del Dio denaro. E nessun Paese ne è immune, compresa la rigorosa Germania. Ma ciò che differenzia uno Stato come quello tedesco dall’Italia è il modo con cui le aziende, l’opinione pubblica e la giustizia affrontano gli scandali. Dimissioni immediate, ripudio collettivo e giustizia veloce e severa per la Germania, attaccamento alla poltrona, memoria collettiva brevissima e giustizia inefficente per il Belpaese. Ecco perchè, nonostante gli scandali siano della stessa matrice, ciò che conta è come un Paese ne esce: rafforzato nell’onestà collettiva e nella reputazione mondiale oppure confermandosi pasticcione e vulnerabile di fronte ai giochi di potere.

http://it.ibtimes.com/germania-non-solt ... -truffe-e#


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Re: C'è del marcio in Germania

Messaggioda pianogrande il 25/09/2015, 10:01

Sono d'accordissimo con la conclusione dell'articolo.

Il marcio c'è dappertutto (o almeno ci prova).

Quello che conta è come lo si considera socialmente e come si reagisce e la certezza o meno della punizione.
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Re: C'è del marcio in Germania

Messaggioda Robyn il 25/09/2015, 11:27

Lo scandalo dieselgate in germania fà tornare l'attualità dell'energia che si può ricavare dalle celle a idrogeno bisogna finanziare la ricerca scientifica sulle celle a idrogeno e per tutte le fonti di produzione di energia compatibili con l'ambiente
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Re: C'è del marcio in Germania

Messaggioda gabriele il 25/09/2015, 12:05

pianogrande ha scritto:Sono d'accordissimo con la conclusione dell'articolo.

Il marcio c'è dappertutto (o almeno ci prova).

Quello che conta è come lo si considera socialmente e come si reagisce e la certezza o meno della punizione.


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Re: C'è del marcio in Germania

Messaggioda Robyn il 25/09/2015, 18:55

La differenza fra l'Italia e la Germania è la frequenza con la quale si manifesta la corruzione nel nostro paese per cui diventa difficile reagire se ogni cinque minuti c'è uno scandalo di corruzione.La repressione,l'aumento delle pene non servono a niente se non a rendere invivibili le carceri,perche la corruzione è un problema strutturale se non si agisce sulle cause se non si separano i partiti dalla Pa se non si fanno altre cose è del tutto inutile,il richiamo alla legalità è necessario ma può diventare una bella statuina in mancanza di azioni concrete
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Re: C'è del marcio in Germania

Messaggioda flaviomob il 26/09/2015, 0:20

In Germania però la magistratura è molto più controllata dal potere politico. Le inchieste per corruzione, almeno secondo quanto riporta Panorama, spesso vengono insabbiate o portano a una percentuale minima di condanne. In Italia invece le condanne sono molto più elevate in proporzione ai processi istituiti. Inoltre negli ultimi anni si è fatto rilevante il fenomeno di aziende tedesche pescate ad "ungere le ruote" in appalti esteri o comunque verso governi stranieri (vedi il caso del precedente governo greco).


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Re: C'è del marcio in Germania

Messaggioda gabriele il 26/09/2015, 15:04

Lampi di Cassandra/ Stallman 3 - Automotive 0
di M. Calamari - Il software libero non può millantare qualità e sicurezza, non può essere usato per esercitare potere ai danni di chi lo usa. Il software dell'automotive, di FCA, Volkswagen e non solo, è software proprietario
Roma - "Uffa - avrebbero detto i 24 indispettiti lettori - un altro articolo su Marchionne". Proprio per evitare di mandare "fuori centro" questo delicato articolo, esso volutamente non riporta il nome dell'AD di FCA. Cassandra aveva questo sassolino nella scarpa, ed il buon Paolo Attivissimo gli ha dato la spinta finale a toglierselo. I fatti descritti oggi da Cassandra sono gli stessi di cui Paolo ha parlato, ma la chiave di lettura è un'altra, ed il focus dell'interesse spostato in direzione assai diversa.

Perdonando quei lettori che ancora non abbiano capito cosa è successo nel Datagate, agli altri non c'è bisogno di ricordare la ormai ultratrentennale attività del mai abbastanza lodato Richard M. Stallman, che ha imposto il concetto del software libero descrivendolo non in termini tecnici e legali, ma prima di tutto in termini di libertà. Stallman teorizza che, se non puoi mettere le mani nel software, qualcuno lo userà per esercitare il suo potere su di te. Quindi il software non libero è uno strumento di potere e come tale sarebbe certamente stato usato. Ed essendo un software chiuso, sarebbe stato anche di cattiva qualità e poco sicuro ed avrebbe contenuto funzionalità nascoste e dannose per gli utenti che accettassero di utilizzarlo.

Fino a che punto? Beh, Unix era in tutto un milione di righe di codice, ed era un software generico che girava su qualunque computer. Nemmeno il buon RMS, trent'anni fa, poteva immaginare automobili che contengono decine di milioni di linee di codice, scritto in fretta e riciclando librerie e vecchie versioni.

Ma l'automotive, con i due casi di Fiat Chrysler Auto e Volkswagen ne ha in sole due settimane fornito tre esempi incontrovertibili e di dimensioni epocali.
Ed ecco la telecronaca del match.

Primo gol: la violazione e la guida da remoto di un modello di Jeep prodotta da FCA ha dimostrato che il software non libero è scritto male ed insicuro anche in prodotti di lusso, dove i soldi da spenderci per scriverlo bene ci sarebbero.

Secondo gol: il caso del software truffaldino di Volkswagen, che si accorgeva quando la macchina era sotto test e riduceva le emissioni sacrificando, senza che la cosa fosse rilevabile, le prestazioni del motore. Questa enorme truffa ha dimostrato che il software non libero contiene funzioni nascoste e malevole (oltre che truffaldine ed illegali) e viene utilizzato per esercitare un potere (in questo caso la licenza di inquinare) sulle persone.
Viene anche utilizzato da industrie che si sentono onnipotenti e pensano davvero di poterla fare franca: non si rendono conto che basta una sola persona "sveglia" (qualcuno ha detto "hacker"?) per gridare che 11 milioni di macchine sono nude. Non hanno mai capito, evidentemente, cosa vuol dire sviluppare software.

Terzo gol, il meno evidente ma di gran lunga il più importante.
Il fatto, eclatante ma sfuggente, che in ambedue i casi, mentre i media strombazzavano la cosa a destra ed a sinistra, solo i diretti interessati (FCA prima, Volkswagen poi) dicevano qualcosa.
Tutto il resto dell'industria e degli specialisti automotive hanno brillato per il loro assordante silenzio.
Nessuno ha detto: "Il nostro software è migliore e più sicuro".
Nessuno ha detto: "Ma per chi ci prendete? Non siamo disonesti, noi queste porcherie non le facciamo".

Perché?

La risposta è lasciata all'attento ed avveduto lettore.

http://punto-informatico.it/4272461/PI/ ... otive.aspx
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Re: C'è del marcio in Germania

Messaggioda pianogrande il 26/09/2015, 15:21

Occhi a passare da tutti ladri nessun ladro a un ladro tutti ladri.

Facile ma solo spunto per eventuali approfondimenti.

Benvenuto qualsiasi approfondimento sul tema.

Tra l'altro, mi interesserebbe tantissimo sapere quali sono i modelli Volkswagen venduti in Italia e che potrebbero essere taroccati.

Il motivo è facilissimo da capire e senza troppi approfondimenti.
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Re: C'è del marcio in Germania

Messaggioda Robyn il 26/09/2015, 15:40

Il problema del software elude il problema vero e che cioè i grandi interessi ostacolano l'energia compatibile con l'ambiente come l'idrogeno,l'energia del vento sfruttata sulle grandi arterie,la differenziata,la bonifica delle discariche,il recupero del paesaggio con le piante,pini,abeti,faggi,il materiale biodegradabile,il fotovoltaico il risparmio energetico.L'edilizia non è un problema perche si può andare sulle ristrutturazione senza utilizzare altri spazi di verde,esistono grandi periferie degradate nelle grandi città,centri storici da recuperare
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Re: C'è del marcio in Germania

Messaggioda gabriele il 26/09/2015, 16:05

pianogrande ha scritto:Occhi a passare da tutti ladri nessun ladro a un ladro tutti ladri.

Facile ma solo spunto per eventuali approfondimenti.

Benvenuto qualsiasi approfondimento sul tema.

Tra l'altro, mi interesserebbe tantissimo sapere quali sono i modelli Volkswagen venduti in Italia e che potrebbero essere taroccati.

Il motivo è facilissimo da capire e senza troppi approfondimenti.


essere sospettosi è una prassi ormai. Se ne sentono di tutti i colori.

Fatto sta che se fossero stati installati software open, questa cosa non sarebbe successa.
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