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Di Pietro attacca Napolitano

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda pierodm il 30/01/2009, 1:53

Il testo è pubblicato qui sul forum: ci vuole poco a fare un copia-incolla.
Il discorso sarebbe molto più chiaro se le frasi offensive "inaccettabili" a Napolitano fosero stralciate e riportate in premessa alle critiche che gli vengono fatte - perchè immagino che queste offese si trovino nelle parole usate da Di Pietro e non in uno scintillìo delle pupille o nel ticchettìo delle mani.

Se a qualcuno interessa, vi dico la mia sul problema più grave del PD: non la mediocrità dei suoi dirigenti (che pure esiste), ma l'eterogeneità inconciliabile del suo elettorato, che ben si riscontra anche in questo forum.
Su molte cose, forse perfino su tutto, ci possono e devono essere idee diverse: ma non opposte, e non opposte su quasi tutto, e non troppo diverse o opposte su i fondamentali di ogni politica.
Dentro questo partito, e dentro questo forum, ci sono visioni più distanti tra loro di quante ce ne siano tra la destra e la sinistra degli altri principali paesi europei - e ricordiamoci sempre che il PD è stato voluto per liberarsi da opinioni considerate troppo divergenti e creare una forza politica più unita.
In questo senso, non si tratta di discutere su chi ha più ragione o meno torto. Qui si tratta di unità e di omogeneità, e di quanto di questi due valori sia necessario per fare da fondamento ad un partito.
Personalmente, con quella che credo sia onestà, fin dai primi momenti ho capito che non avrei potuto far parte del PD, perché se è vero che un dipinto è fatto da tante pennellate, non è altrettanto vero che tante pennellate fanno un dipinto - anche se è vero, per altro, che chi guarda una tela piena di pennellate ci può vedere quello che vuole, e questo gli fornisce l'occasione per un'intensa e gratificante attività intellettuale.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda guidoparietti il 30/01/2009, 2:05

Va bene con le pennellate, e invece con i finti tonti che cosa si fa? Vuoi il copia e incolla del pezzo di di pietro su napolitano? Ma perché, sta pochi post più sopra... ma se proprio lo vuoi, eccotelo:
L'appello a Napolitano.

Signor Presidente, lo sa che questa mattina si sta cercando, ancora una volta, di farci lo scherzetto che è stato fatto a Piazza Navona? Credo che in una civile piazza dei cittadini italiani abbiano il diritto di manifestare. Si può non essere d'accordo su quanto abbiamo fatto e su quanto stiamo facendo, ma è un nostro diritto, garantito dalla Costituzione, poter dire che quello che fanno determinate persone non ci convince? Ci possiamo permettere, signor Presidente della Repubblica, di accogliere in questa piazza anche qualcuno di noi che non è d'accordo su alcuni suoi silenzi? Possiamo permettercelo o no? O siamo degli eversori? Siamo dei cittadini normali che ci permettiamo di dire a lei, signor Presidente della Repubblica, che dovrebbe essere l'arbitro, che a volte il suo giudizio ci pare poco da arbitro e poco da terzo. Lo possiamo dire o no? Noi la rispettiamo, abbiamo il senso delle istituzioni, vogliamo essere tranquilli. Oggi, un cittadino ha messo un manifesto, uno striscione, dove senza offendere nessuno dice “Napolitano dorme, l'Italia insorge”. Perché lo hanno sequestrato? Chi ha ordinato di sequestrare questo manifesto? Perché non c'è possibilità di manifestare senza bastoni, senza nulla? Stiamo semplicemente dicendo che non siamo d'accordo sul fatto che si lasci passare il lodo Alfano, che non siamo d'accordo sul fatto che si criminalizzino le persone che fanno il loro dovere, che non siamo d'accordo sull'oblio che hanno le istituzioni nei confronti di questi familiari delle vittime, che non siamo d'accordo nel vedere terroristi che vanno a fare gli insegnanti e informare a loro modo le cose, che fanno i saputoni e poi vediamo le vittime del terrorismo e della mafia che vengono dimenticate e abbandonate a se stesse. Lo possiamo dire o no? Rispettosamente, ma il rispetto è una cosa, il silenzio è un'altra: il silenzio uccide, il silenzio è mafioso, il silenzio è un comportamento mafioso. Ecco perché non vogliamo rimanere in silenzio.


Se uno non vede che non è né conveniente né giusto attaccare in questo modo Napolitano,mi pare manchi molto gravemente di capacità di giudizio.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda Stefano'62 il 30/01/2009, 12:12

Ecco,io per esempio non lo avevo letto.
Devo dire che le differenze con quello che è passato sui media (tutti) sono enormi e la dicono lunga sul fatto che qualcuno molto potente abbia interesse a far passare Di Pietro per qullo che non è.
Evidentemente Tangentopoli fa ancora molto male.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda lucameni il 30/01/2009, 12:17

"L'allarmante caso Di Pietro

FABRIZIO RONDOLINO
L’uragano che si è scatenato su Di Pietro induce ad una riflessione sullo stato della libertà nel nostro Paese. Non c’è giornale, gruppo politico, sito Internet o commentatore che non si sia scagliato con furia contro l’ex Pm più famoso d’Italia: e non per controbattere l’opinione sul presunto «silenzio» del Quirinale, ma per negarne la legittimità, la possibilità stessa di esistere. Mezzo Pd ha chiesto di rompere ogni rapporto con l’Italia dei Valori, tutti i senatori della Repubblica sono scattati in piedi per applaudire la loro «convinta solidarietà» a Napolitano, il presidente emerito Scalfaro ha segnalato l’esistenza di un reato. E lo stesso Quirinale, con un comunicato che ha pochi precedenti, ha giudicato «pretestuose» e «offensive» le parole di Di Pietro. Quelle parole sono probabilmente sbagliate, ma non sono né arbitrarie né insultanti: appartengono al dibattito politico. Ci sono molto buoni argomenti e una notevole documentazione per sostenere che il presidente Napolitano sulle questioni della giustizia non è venuto meno al suo ruolo costituzionale di arbitro, e che il suo presunto «silenzio» non è affatto assimilabile a un comportamento mafioso. Le opinioni sollecitano controargomentazioni: non comunicati di solidarietà, ritorsioni politiche o denunce alla magistratura.

Il caso Di Pietro è tanto più allarmante, in quanto non è isolato. Il capitano della Nazionale, Fabio Cannavaro, per aver detto che Gomorra (il film) «non gioverà all’immagine dell’Italia nel mondo, abbiamo già tante etichette negative», è stato accusato di colludere con la camorra, e più d’uno ha chiesto che gli sia tolta la fascia di capitano. Su Facebook, il network sociale più popolare di Internet, è in corso una campagna per cancellare quei gruppi di discussione che si proclamano fan dei mafiosi e, più recentemente, quelli che inneggiano allo stupro di gruppo. Sono opinioni abominevoli, ma sono opinioni. Questo confine non va mai cancellato. Un conto è sostenere cha la Shoah non è mai esistita, e un conto è bruciare una sinagoga. Un conto è chiedere che i rom siano cacciati, e un conto è assaltare i loro campi. È evidente che c’è un nesso fra le parole e le azioni: altrimenti, perché mai dovremmo parlare o scrivere? Il concetto stesso di educazione si basa sulla convinzione che le parole producano risultati. Ma spetta singolarmente a ciascuno di noi compiere o meno un’azione, e assumersene la responsabilità. Alle parole si può rispondere soltanto con altre parole.

Se ci pensiamo, l’unica vera libertà che ci appartiene come diritto naturale, e che definisce il nostro orizzonte nel mondo, è la libertà di esprimerci: è cioè la libertà di pensiero, di stampa, di coscienza, di religione, di ricerca scientifica... Tutte le nostre attività, che sia scrivere una canzone o andare in chiesa, votare alle elezioni o comprare un giornale, trovare un rimedio all’Alzheimer o scegliere una compagnia telefonica, hanno a che fare in un modo o nell’altro con la libertà di espressione. Poter dire la nostra, senza costrizioni né vincoli, è dunque il bene più prezioso. Se introduciamo un qualsiasi criterio per giudicare quali opinioni si possono esprimere e quali no, in quello stesso momento deleghiamo ad altri, fosse pure una maggioranza democraticamente eletta, la nostra personale libertà di espressione, che è invece inalienabile perché è soltanto nostra, come la vita. Chi può decidere che cosa è lecito dire e che cosa non lo è? Mentre è evidente che ammazzare un uomo per strada è un reato, è molto meno evidente la linea che separa un fan club dei Soprano da un fan club di Riina: in realtà, se ci pensiamo bene, questa differenza non c’è. Sta alla responsabilità di ciascuno capire che una cosa è un telefilm, una cosa è scrivere corbellerie su un capomafia pluriomicida, e un’altra cosa ancora è sparare.

La libertà di espressione è indivisibile. Tutti dovrebbero poter esprimere liberamente le loro opinioni. Soprattutto le più ributtanti. Mentre infatti la censura nasconde il problema e in questo modo sceglie di non risolverlo, un dibattito libero e aperto non esclude la possibilità di convincere chi non la pensa come noi."

La Stampa del 30/01/2009
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda lucameni il 30/01/2009, 12:26

Stefano'62 ha scritto:Ecco,io per esempio non lo avevo letto.
Devo dire che le differenze con quello che è passato sui media (tutti) sono enormi e la dicono lunga sul fatto che qualcuno molto potente abbia interesse a far passare Di Pietro per qullo che non è.
Evidentemente Tangentopoli fa ancora molto male.
Stefano



E' ovvio che non ce la raccontano giusta.
Le intemperanze verbali dell'ex-PM danno il destro a reazioni piuttosto scontate, ma "dubito" che, proprio da parte di chi ha fatto una campagna furibonda contro Scalfaro, ci sia alla base la volontà di difesa delle istituzioni.
Gli argomenti in discussione in questi giorni (riforma della giustiuzia, intercettazioni, legge elettorale etc etc) la dicono lunga.
Ormai lorsignori conoscono bene gli strumenti per orientare l'opinione pubblica e l'informazione, magari col pretesto del "giustizialismo" (di modo da mettere al macero in una botta sola sia le intemperanze di Di Pietro sia le resistenze alle porcherie che vogliono imbastire).
Un film già visto che troppe parole in libertà, o nella migliore delle ipotesi poco prudenti seppur legittime, non fanno che replicare a vantaggio dei Violante e dei Berlusconidi.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda pinopic1 il 30/01/2009, 12:32

guidoparietti ha scritto:Se uno non vede che non è né conveniente né giusto attaccare in questo modo Napolitano,mi pare manchi molto gravemente di capacità di giudizio.


E se uno non vede l'ipocrisia e la strumentalizzazione e non comprende lo scopo di chi oggi attacca Di Pietro di cosa manca?
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda guidoparietti il 30/01/2009, 13:00

pinopic1 ha scritto:
guidoparietti ha scritto:Se uno non vede che non è né conveniente né giusto attaccare in questo modo Napolitano,mi pare manchi molto gravemente di capacità di giudizio.


E se uno non vede l'ipocrisia e la strumentalizzazione e non comprende lo scopo di chi oggi attacca Di Pietro di cosa manca?

Ah ma io la vedo, e l'ho detto esplicitamente in questo stesso forum (e potremmo continuare, cosa manca a chi non legge i messaggi altrui prima di rispondere? Ma fermiamoci qui).
Solo che due torti non fanno una ragione.
Le distorsioni mediatiche cui è stato sottoposto l'intervento di Di Pietro non rendono più giusto un intervento comunque sbagliato (e questa non è censura, è una opinione contro un'altra opinione, come appunto dice Rondolino che però fa un po' di confusione a mio parere a mettere nello stesso mazzo negazionisti, mafia e camorra, cannavaro e di pietro).
E di esempi del genere ce ne sono tanti. Sempre restando in ambito dipietrista, gli attacchi di Berlusconi allo stato di diritto non rendono migliore il giustizialismo (né viceversa), né il fatto che la destra abbia attaccato Scalfaro giustifica oggi gli attacchi a Napolitano... e così via, inseriteci tutti gli altri esempi che volete, ce ne sono a bizzeffe.
Due torti non fanno una ragione. Pare semplice a dirlo, chissà perché questo banale e innegabile principio è così difficile da applicare.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda Paolo65 il 30/01/2009, 13:32

Ho visto il filmato e Di Pietro ha,senza dubbio in buona fede, equiparato il silenzio mafioso al silenzio del PDR.

Non nutro alcun dubbio che Di Pietro non voleva accusare Napolitano ma la gaffe è stata pesante.

Concordo in toto sul fatto che per il resto le critiche di Di Pietro a Napolitano non avevano nulla di offensivo, come lo striscione sul quale era scritto che Napolitano dorme. Io non le condivido ma non erano offensive.

Resta il fatto che mediaticamente qulla gaffe è stata enorme ed ha messo in difficoltà in primis l'IDV ed ovviamente di conseguenza il PD.

Siccome però alla politica dell'IDV dannosa per il PD si sommano pure gaffe di questa portata, sarebbe meglio chiudere l'alleanza ed attendere tempi migliori.

Di certo le gravi difficoltà del PD dipendono soprattutto dai suoi leader e poco da Di Pietro.

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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda pinopic1 il 30/01/2009, 14:28

guidoparietti ha scritto:
pinopic1 ha scritto:
guidoparietti ha scritto:Se uno non vede che non è né conveniente né giusto attaccare in questo modo Napolitano,mi pare manchi molto gravemente di capacità di giudizio.


E se uno non vede l'ipocrisia e la strumentalizzazione e non comprende lo scopo di chi oggi attacca Di Pietro di cosa manca?

Ah ma io la vedo, e l'ho detto esplicitamente in questo stesso forum (e potremmo continuare, cosa manca a chi non legge i messaggi altrui prima di rispondere? Ma fermiamoci qui).
Solo che due torti non fanno una ragione.
Le distorsioni mediatiche cui è stato sottoposto l'intervento di Di Pietro non rendono più giusto un intervento comunque sbagliato (e questa non è censura, è una opinione contro un'altra opinione, come appunto dice Rondolino che però fa un po' di confusione a mio parere a mettere nello stesso mazzo negazionisti, mafia e camorra, cannavaro e di pietro).
E di esempi del genere ce ne sono tanti. Sempre restando in ambito dipietrista, gli attacchi di Berlusconi allo stato di diritto non rendono migliore il giustizialismo (né viceversa), né il fatto che la destra abbia attaccato Scalfaro giustifica oggi gli attacchi a Napolitano... e così via, inseriteci tutti gli altri esempi che volete, ce ne sono a bizzeffe.
Due torti non fanno una ragione. Pare semplice a dirlo, chissà perché questo banale e innegabile principio è così difficile da applicare.


Due torti non fanno una ragione. Ma quando il primo torto quasi non esiste (a parte la gaffe di cui parla Paolo e che tale è, una gaffe) e il secondo viene ingigantito all'inverosimile, io mi concentro sul secondo ed evito di dare un colpo al cerchio e uno alla botte.
Sullo striscione sono convinto, conoscendo come tutti del resto, la storia di Napolitano che lo stesso sarebbe stato contrario alla sua rimozione.
Per quanto voglia bene a Napolitano, e posso dirlo a differenza dei suoi ipocriti difensori del momento, credo che in un paese democratico si possa criticare, civilmente, anche il Capo dello Stato.
Nel mio primo intervento sul tema ho fatto notare come Di Pietro si sia esposto inutilmente alle strumentalizzazioni. Ma la cosa di gran lunga più importante è la strumentalizzazione considerata la gravità del fine di queste strumentalizzazioni.
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Re: Di Pietro attacca Napolitano

Messaggioda guidoparietti il 30/01/2009, 14:41

pinopic1 ha scritto:Due torti non fanno una ragione. Ma quando il primo torto quasi non esiste (a parte la gaffe di cui parla Paolo e che tale è, una gaffe) e il secondo viene ingigantito all'inverosimile, io mi concentro sul secondo ed evito di dare un colpo al cerchio e uno alla botte.
Sullo striscione sono convinto, conoscendo come tutti del resto, la storia di Napolitano che lo stesso sarebbe stato contrario alla sua rimozione.
Per quanto voglia bene a Napolitano, e posso dirlo a differenza dei suoi ipocriti difensori del momento, credo che in un paese democratico si possa criticare, civilmente, anche il Capo dello Stato.
Nel mio primo intervento sul tema ho fatto notare come Di Pietro si sia esposto inutilmente alle strumentalizzazioni. Ma la cosa di gran lunga più importante è la strumentalizzazione considerata la gravità del fine di queste strumentalizzazioni.

Allora se la metti così, tu non vedi i due torti, tu vedi la ragione di Di Pietro, appena macchiata da una piccola gaffe, e i torti di tutto il resto.
Altri, tra cui io, credono che l'attacco al capo dello stato fosse uno sbaglio politico serio, cui la "gaffe" (ma non è quello che dice sempre berlusconi?) sui silenzi mafiosi aggiunge soltanto peggio al peggio. A me pare che se uno, come Di Pietro, non vede quanto sia sbagliato e assurdo, nonché autolesionista, mettersi ad attaccare impropriamente napolitano in questo momento, farebbe meglio a non occuparsi di politica perché solo danni potrà fare.
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