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Le petizioni non servono?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Le petizioni non servono?

Messaggioda flaviomob il 26/06/2015, 12:40

Cari avaaziani,

La nostra campagna ha seguito ovunque Angela Merkel per le ultime 6 settimane.
In tanti ci avevano detto che era impossibile, ma noi non ci siamo arresi. E pochi giorni fa le 7 potenze mondiali del G7 si sono impegnate a dire basta, e per sempre, ai combustibili fossili!

Anche i più scettici hanno ammesso che è un risultato incredibile.

E non solo: è un grande passo verso una vittoria epocale al vertice sul clima di Parigi di dicembre, quando tutto il mondo potrebbe prendere questo stesso impegno. Sappiamo che è l’unico modo per impedire una catastrofe climatica.

Per questo da 2 anni ci impegniamo in ogni modo per far arrivare ovunque questa campagna. Ecco come siamo arrivati fin qui:
guidando l’enorme Marcia per il Clima da quasi 700mila persone, che ha messo il clima al centro del dibattito mondiale;
raccogliendo 2 milioni e 700mila firme per la nostra petizione per il 100% di energia pulita, consegnandole poi ai principali leader mondiali;
organizzando innumerevoli manifestazioni, incontri istituzionali, sondaggi e campagne di sensibilizzazione, tutti autofinanziati dalla nostra comunità;
e infine, nelle ultime settimane, facendo una pressione costante sugli organizzatori del G7, soprattutto su Angela Merkel, per mettere il clima come priorità dell’incontro e arrivare all’obiettivo del 100% di energie pulite.

C’è ancora tanto da fare, ma oggi possiamo festeggiare: clicca qui sotto per saperne di più e congratularti con tutti i membri di questa meravigliosa comunità!!

https://secure.avaaz.org/it/paris_here_ ... ab&v=60937

Eravamo in prima linea alla più grande marcia per il clima della storia, insieme a quasi 700mila persone unite per il cambiamento
Solo un anno fa, il cambiamento climatico sembrava una tragedia inevitabile, un mostro alimentato dalla nostra stessa stupidità e corruzione che rischiava di far estinguere interamente la nostra specie.

Ma con speranza e strategia - la formula segreta di Avaaz :) - l’impegno di tanti leader come Angela Merkel e Papa Francesco, organizzazioni amiche come 350. org, i reportage del Guardian sui combustibili fossili, e la pressione ad alto livello di enti come il World Resources Institute, ora tantissimi esperti pensano che la situazione stia davvero cambiando: stiamo creando le giuste condizioni per arrivare a un accordo globale e definitivo sul clima a Parigi. Manca ancora tanto e non possiamo abbassare la guardia, ma oggi possiamo festeggiare una battaglia vinta!

Con gioia e gratitudine,

Ricken, Alice, Emma, Iain, e tutto il team di Avaaz

http://www.avaaz.org/it/

PS Anche gli appelli di Amnesty International ogni anno permettono la scarcerazione e l'assistenza legale per centinaia di detenuti in tutto il mondo. E' vero che ciò avviene mediamente per il 35% dei casi trattati, ma il 35% di più di un migliaio di persone innocenti è comunque una cifra importante.

http://appelli.amnesty.it/lostessosi/

http://www.amnesty.it/elenco-appelli-firma-online.html


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
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Re: Le petizioni non servono?

Messaggioda trilogy il 07/07/2015, 13:30

A proposito di petizioni...In questo caso bisognerebbe lanciarne una per difendere la posizione delle banche contro l'Antritust! 8-)


La stretta del credito decisa da alcune banche per le aziende di gioco fa muovere l’Antitrust, che intende ora riscontrare «eventuali anomalie nella disponibilità degli istituti a offrire servizi di credito e finanziamento» agli operatori associati a As.tro, il principale sindacato di gestori di slot machine. In una lettera inviata venerdì scorso all’associazione, l’Authority chiede di fornire la ragione sociale delle banche che non erogano finanziamenti né concedono credito e «le motivazioni addotte per giustificare tale comportamento», oltre all’elenco degli operatori che non hanno ottenuto servizi e la relativa documentazione con le richieste presentate e i dinieghi ricevuti. Inoltre, As.tro dovrà inviare - entro 20 giorni - ogni altra documentazione relativa a «criticità concorrenziali» registrate dai gestori nell’accesso ai servizi di credito. L’associazione aveva già dato l’allarme nelle scorse settimane, segnalando come i maggiori istituti di credito italiani stiano mettendo in un angolo le aziende del gambling, perché in contrasto con i propri codici etici.

Negli ultimi mesi, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Unipol hanno adottato misure restrittive nei confronti dei clienti che hanno rapporti con il mondo del gaming: nel primo caso, bloccando le transazioni di gioco su carte di credito ed eliminando dalle filiali la vendita di lotterie e Gratta&vinci. Unipol ha invece annunciato l’intenzione di non voler investire nel settore e non fare credito a imprese esclusivamente attive nel gioco d’azzardo. «Non si tratta più di sporadici episodi di singole compagnie assicurative e di credito», sostiene As.tro, «il censimento del fenomeno indica, ormai, che i primi 20 istituti bancari del paese sono orientati verso l’esclusione delle aziende del gambling».

Un atteggiamento che porta a un «ostracismo bancario ingiustificato e discriminatorio», nonostante si parli di aziende autorizzate dallo stato. Molti operatori si sono così visti liquidare i propri rapporti bancari o negare l’accensione di conti o rapporti assicurativi provocando, conclude l’associazione, «un inevitabile impatto negativo anche sulla percezione erariale dei tributi inerenti la raccolta del gioco lecito».

http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio ... %27azzardo
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Re: Le petizioni non servono?

Messaggioda pianogrande il 07/07/2015, 14:31

Il secondo mi sembra un argomento che da solo vale un thread.

Le banche che negano credito ai ricchi mi sembra una notiziona.

Certo che il precedente è comunque pericoloso perché darebbe alle banche un vero e proprio potere politico e di indirizzo dell'economia.
Per carità!
Sono un acerrimo nemico del gioco d'azzardo (e delle mafie che ci sono dietro).

Secondo me, questo è l'ennesimo segno (come il dilagare del giudiziario nel politico) della inconsistenza della nostra classe politica.

Tra un po', qualcuno proporrà di privatizzare la politica in modo che sia aperta alla libera concorrenza e il cittadino sia messo in condizione di farsi rappresentare da un politico pubblico (stavo per dire gratuito ma mi è scappato da ridere) e uno privato (con chiare prestazioni e tariffe).

Il vuoto non esiste; diceva quel tale mentre si alzava faticosamente da tavola.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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