pianogrande ha scritto:Sarà anche necessaria la sperimentazione sugli animali e non lo metto in dubbio.
Il primo passo verso una società più civile e sensibile sarebbe una regolamentazione piuttosto severa.
Per esempio (ma solo un esempio) abolirla o irrigidirla molto per quanto riguarda i cosmetici che non credo salvino delle vite.
Come chimico ho sempre letto con orrore che il grado di aggressività (il primo gradino della scala è "irritante") di un prodotto viene valutato sugli occhi del coniglio.
Possibile che non ci si possa inventare un surrogato più tecnologico e meno barbaro?
Insomma, ci dobbiamo interrogare e metterci un po' di coscienza.
Chiariamo una cosa: la sperimentazione animale è necessaria quando si studia un prodotto nuovo ed innovativo, che può salvare vite ma anche avere effetti collaterali devastanti. Un prodotto cosmetico di rado può salvare vite ma a volte può avere effetti collatarali gravi ma spesso prevedibili; dubito che la sperimentazione che descrivi per i cosmetici, negli occhi dei conigli, sia ancora in uso, se non forse in casi estremi e del tutto particolari.
I regolamenti sulla sperimentazione animale ci sono e sono molto rigorosi; nulla vieta di perfezionarli ulteriormente, ma altro è impedire del tutto che la ricerca possa avvalersene.
I metodi alternativi alla sperimentazione animale - dalla simulazione al computer all'uso di colture cellulari - è molto meno costosa rispetto alle sperimentazione su animali condotta correttamente, in quanto gli animali da esperimento devono essere allevati in condizioni controllate che assicurino loro una salute ottimale ed uno "standard di vita" uniforme e stabile, tutti elementi costosi e difficili da mantenere. Sono quindi prima di tutto gli stessi ricercatori a cercare ed auspicare soluzioni alternative.
La simulazione al computer però si basa esclusivamente su ciò che gli sperimentatori già conoscono, in quanto i dati inseriti nel computer sono quelli che già sono noti, quindi se ci si avventura in un territorio sconosciuto o poco noto, la simulazione può essere del tutto inadedeguata.
Quanto alle cellule in coltura, anche qui stiamo in presenza di una situazione che, se da una parte fa uso di cellule viventi, dall'altra non tiene conto dei sistemi complessi che costituiscono un organismo, dove tutte le componenti interagiscono con tutto.
Ovviamente nel tempo i fattori ignoti si spera siano sempre meno, le colture cellulari veranno via via sostituite da colture di organi dove una certa interazione tra i sistemi è presente e nota, e questo via renderà sempre più marginale la necessità di esperimenti su animali di laboratorio.
Marginale, ma non eliminabile. E purtroppo non sarà certo un animalista a poter stabilire quando sia indispensabile e quando no. E mi sembra assurdo che la comunità scientifica, così sensibile al dolore delle persone umane, venga considerata del tutto incapace di valutare la sofferenza degli animali di laboratorio.
Annalu