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E adesso?

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E adesso?

Messaggioda Robyn il 04/05/2015, 21:07

Adesso la legge elettorale è stata approvata,legge che ben presto rileverà i suoi diffetti con le preferenze e le liste bloccate quindi bisognerà passare al collegio uninominale con primarie di collegio.Adesso bisognerà occuparsi degli altri problemi andare al cuore delle riforme di sistema "giustizia,corruzione,tasse elevate,cuneo fiscale,contrasto deciso alla disoccupazione,adempimenti burocratici,taglio spesa superflua,rimodellamento welfare etc" non limitarsi alle carezze ed eventualmente rivedere la riforma costituzionale.Per quel che riguarda le liste bloccate Brunetta,Verdini e Gasparri vogliono andare lì
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Re: E adesso?

Messaggioda franz il 05/05/2015, 7:37

E adesso ci sono venti di referendum.
E di eventuali decisioni della Consulta.

Personalmente quello che non mi piace sono i 100 bloccati, le candidature multiple, il limite del 3% per accedere.
Non aver ridotto i parlamentari è un grave errore.
Anche il premio di maggioranza fisso se si passa il 40% mi sta indigesto e preferirei il ballottaggio sempre.

Totale se i punti negativi superano i positivi (a trovarli) meglio bocciare il tutto.
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Re: E adesso?

Messaggioda pianogrande il 05/05/2015, 12:13

Anche io preferisco il ballottaggio.
Inoltre sono contrario alla soglia visto che la governabilità viene dal premio di maggioranza.
Il ballottaggio garantisce la governabilità in ogni caso (se non c'è il 40 % siamo da capo) e recupera i voti dispersi del primo turno.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: E adesso?

Messaggioda gabriele il 05/05/2015, 12:31

franz ha scritto:E adesso ci sono venti di referendum.
E di eventuali decisioni della Consulta.

Personalmente quello che non mi piace sono i 100 bloccati, le candidature multiple, il limite del 3% per accedere.
Non aver ridotto i parlamentari è un grave errore.
Anche il premio di maggioranza fisso se si passa il 40% mi sta indigesto e preferirei il ballottaggio sempre.

Totale se i punti negativi superano i positivi (a trovarli) meglio bocciare il tutto.



Io sono per il maggioritario. Quindi la boccio su tutta la linea ;-)
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Re: E adesso?

Messaggioda franz il 05/05/2015, 12:44

Ho qualche dubbio, già espresso in passato, che premi di maggioranza e/o ballottaggi garantiscano governabilità.
Ed in fondo forse nemmeno Renzi lo sostiene. Lui parla infatti di un sistema in cui il giorno dopo si sa chi ha vinto e chi, quindi, governa. Non che il sistema garantisca governabilità per 5 anni (pura illusione).

Ma stante il fatto inconfutabile che da decenni i parlamentari cambiano casacca e spesso votano contro il proprio partito in caso di mozioni di sfiducia, il fatto di avere una maggioranza artificiale (con premio o ballottaggio) non mette la maggioranza al riparo da imboscate, soprattutto quando il governo chiede la fiduca ogni tre per due. In base ad una rapida ricerca vedo che Renzi ha chiesto 41 volte la fiducia ed ora, pur essendoci in aula solamente i sostenitori della maggioranza i contrari all'italicum (e alla fiducia) sono 61. In passato Prodi cadde per due. Il premio di maggioranza fa si' che si possa cadere per numeri piu' alti ma come vedete si stiamo avvicinando a larghi passi.

Ed appare anche evidente ai più che il potere di ricatto dei piccoli partiti (eliminato con la soglia di sbarramento) viene totalmente riversato a favore del potere di ricatto delle minoranze prensenti nei grandi partiti (soprattutto quello che vince).

Da oggi quindi chi - in minoranza - abbandona un grande partito, dimostrerà di non aver capito nulla.
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Re: E adesso?

Messaggioda franz il 05/05/2015, 13:06

gabriele ha scritto:Io sono per il maggioritario. Quindi la boccio su tutta la linea ;-)

Io per il proporzionale alle camere ed il maggioritario per eleggere direttamente l'esecutivo.
Con due votazioni (schede) diverse.
Poteri separati: uno legifera, uno governa.
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Re: E adesso?

Messaggioda gabriele il 05/05/2015, 13:09

franz ha scritto:Ho qualche dubbio, già espresso in passato, che premi di maggioranza e/o ballottaggi garantiscano governabilità.
Ed in fondo forse nemmeno Renzi lo sostiene. Lui parla infatti di un sistema in cui il giorno dopo si sa chi ha vinto e chi, quindi, governa. Non che il sistema garantisca governabilità per 5 anni (pura illusione).

Ma stante il fatto inconfutabile che da decenni i parlamentari cambiano casacca e spesso votano contro il proprio partito in caso di mozioni di sfiducia, il fatto di avere una maggioranza artificiale (con premio o ballottaggio) non mette la maggioranza al riparo da imboscate, soprattutto quando il governo chiede la fiduca ogni tre per due. In base ad una rapida ricerca vedo che Renzi ha chiesto 41 volte la fiducia ed ora, pur essendoci in aula solamente i sostenitori della maggioranza i contrari all'italicum (e alla fiducia) sono 61. In passato Prodi cadde per due. Il premio di maggioranza fa si' che si possa cadere per numeri piu' alti ma come vedete si stiamo avvicinando a larghi passi.

Ed appare anche evidente ai più che il potere di ricatto dei piccoli partiti (eliminato con la soglia di sbarramento) viene totalmente riversato a favore del potere di ricatto delle minoranze prensenti nei grandi partiti (soprattutto quello che vince).

Da oggi quindi chi - in minoranza - abbandona un grande partito, dimostrerà di non aver capito nulla.


E' per questo motivo che è essenziale la formula del recall.

A braccetto con l'articolo 67, il sistema lascerebbe libertà d'azione per i parlamentari ma con il contrappeso necessario relativo alla loro sostituzione da parte del collegio elettorale con una riserva nel qual caso esagerino (magari passando di casacca) nello svolgimento delle loro funzioni
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Re: E adesso?

Messaggioda franz il 05/05/2015, 16:53

gabriele ha scritto:E' per questo motivo che è essenziale la formula del recall.

Esatto ma per farlo occorre mettere mano in modo profondo alla costituzione, inserendo quei meccanismi di DD, tra cui il recall, che tolgono potere alla Casta per darlo ai cittadini.
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Re: E adesso?

Messaggioda Robyn il 05/05/2015, 21:00

L'art 67 non si tocca perche rappresenta il cardine della democrazia parlamentare.Se un parlamentare cambia partito semplicemente mette fine alla sua vita da parlamentare perche se si ripresenta non viene più rieletto nel suo collegio.Il parlamentare non rappresenta le istanze territoriali del collegio ma il partito nel collegio e agisce senza vincolo di mandato perche spesso per un bene superiore può agire in favore della democrazia e non stare alla disciplina di partito,la disciplina di partito spesso contrasta con l'art 67.L'art 67 permette di filtrare le istanze degli elettori incanalandole democraticamente non esiste cioè un vincolo di mandato con gli elettori
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Re: E adesso?

Messaggioda Robyn il 05/05/2015, 22:33

In realtà solo parlare di art 67 è pericolosissimo per la democrazia perche il rischio sono parlamenti e partiti fatti da deputati senza libertà in pratica delle dittature vere e proprie.Se un parlamentare cambia partito non può contare più sulla base elettorale che lo ha sostenuto precedentemente se si ripresenta nel collegio uninominale con il partito originario con cui era stato eletto non supera neanche le primarie di collegio.Il problema non è l'art 67 ma la legge elettorale e di casi trasformistici possono verificarsi con le liste bloccate.Inizialmente si viene eletti dalla base elettorale di un partito e passando ad un'altro partito per essere rieletti basta finire nelle liste bloccate.Lart 67 non c'entra niente e neanche il limite dei due mandati perche sono gli elettori che decidono se confermarti o mandarti a casa più semplice di così,non ci vuole molto per capirlo
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