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Fracking e terremoti

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Fracking e terremoti

Messaggioda flaviomob il 25/04/2015, 12:57

Ci siamo occupati delle implicazioni dell'estrazione di gas tramite fracking in "Shale caos" di Roberto Pozzan del 12/05/2014

da ilsole24ore.com

Ora anche una agenzia scientifica del Governo Usa lo dice esplicitamente: esiste una connessione tra le attività di estrazione dal sottosuolo di petrolio e gas con il metodo della fratturazione idraulica, il cosiddetto fracking, e i terremoti. A sostenerlo è un esauriente rapporto realizzato dallo United States Geological Survey (Usgs), l'agenzia scientifica del governo degli Stati Uniti che si occupa del territorio, delle sue risorse naturali e dei rischi che lo minacciano.
Si tratta del più ampio rapporto mai pubblicato dall'Usgs su un fenomeno che negli ultimi anni è notevolmente cresciuto nel Paese, insieme alla produzione di gas e petrolio di scisto, in cui sono state identificate e mappate 17 regioni dove i terremoti sono avvenuti. Lo Stato decisamente più colpito è l'Oklahoma, dove i terremoti ora sono centinaia di volte più comuni di quanto fossero pochi anni fa, proprio a causa dell'immissione nel sottosuolo dell'acqua di scarto delle attività di fracking. Nel rapporto, inoltre, sono state mappate zone di altri otto Stati, dal lago Erie alle Montagne Rocciose, dove la stessa pratica ha provocato terremoti e che rischiano, in futuro, di subire scosse ancor più potenti.
Mark Petersen, a capo del gruppo che si è occupato del rapporto, ha detto che «in Oklahoma c'erano uno o due terremoti di magnitudo pari o superiore a 3 all'anno, ora invece uno o due al giorno. Ora in Oklahoma - ha aggiunto - ci sono più terremoti di quella magnitudo che in California».
Il rapporto è stato pubblicato due giorni dopo che il governo statale dell'Oklahoma, per la prima volta, ha riconosciuto che la comunità scientifica dello Stato non ha ormai dubbi: il recente aumento dell'attività sismica è il risultato dell'immissione nel sottosuolo dell'acqua di scarto del fracking. Nel 2011, l'Oklahoma centrale ha affrontato la scossa più forte mai registrata nello Stato, di magnitudo 5,6, che sconvolse gli scienziati, che lo definirono il maggior terremoto indotto dall'uomo negli Stati Uniti. La situazione, poi, potrebbe peggiorare: «Non dico che avremo una scossa di magnitudo 7 in Oklahoma - ha detto Petersen - ma non credo che si possa escludere».
Il rapporto dell'Usgs è un passo avanti verso la capacità di predire il rischio di terremoti indotti dalle attività umane, considerata molto difficile da raggiungere. Lo studio ha anche mostrato che, nelle zone dove l'iniezione di acqua di scarto è stata fermata, la frequenza dei terremoti si è ridotta quasi a zero, per esempio nell'Arkansas centrale dal 2011 e in un'area a nord di Denver, in Colorado, negli anni '70.
La fratturazione idraulica, tecnica estrattiva che inietta in profondità una miscela ad alta pressione di acqua e agenti chimici per rompere la roccia e liberare gli idrocarburi, è sotto accusa da tempo da parte degli ambientalisti.

24 aprile 2015

(dal sito di Report)

http://www.report.rai.it/dl/Report/news ... refresh_ce


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Re: Fracking e terremoti

Messaggioda franz il 25/04/2015, 16:47

a me piace accedere alle fonti originali e Report su questo non mi aiuta.
Si parla di un rapporto USGS ma non si menzionano link al rapporto.
Pessimo giornalismo? Non arriverei a tanto ma almeno "scarso" direi sì.

Nel 2000 un articolo in Rete che menziona un "recente rapporto" governativo deve indicare un link ad esso.

Allora cerco con google (USGS Fracking) e trovo un documento di 5 giorni fa. Sarà quello?

Leggo con attenzione e trovo un unico accenno al fracking:
Hydraulic fracturing, commonly known as “fracking,” does not appear to be linked to the increased rate of magnitude 3 and larger earthquakes

Nel caso: http://earthquake.usgs.gov/research/induced/

Va bene, penso. Sarà allora responsabile dei microsismi, quelli di magnitudine d'ordine 1 o 2, quelli puramente strumentali. Che sono piu' frequenti statisticamente solo perché solo da una decina danni si è diffusa la strumentazione con la sensibilità adatta a rilevarli. Ma anche qui non trovo nulla di rilevante.

Ma allora di cosa parla Report? Non si sa. Sempre cercando con Google approdo ad una pagina di USGS di un anno fa. Anche li si affronta l'ipotesi d un collegamento tra incremento dei sismi con mag >=3.0 e la tecnica di fracking. Senza conludere nulla. Ma ci sono due immagini interessanti. La prima è la cassica "mazza da hockey" usata anche da altre analisi per indicare che un fenomeno è in crescita (ed infatti è questo il nome dato all'immagine: http://www.usgs.gov/blogs/features/file ... -stick.jpg) . La seconda è una mappa delle zone interessate da questi (crescenti) sismi di intensità 3.0 o superiori. Ecco il link: http://www.usgs.gov/blogs/features/usgs ... rthquakes/

Allora cerco una mappa dell'impiego dello shale gas o fracking in usa.
Potete farlo anche voi usando google ("usa fracking map") e poi selezionando "images".
Una è questa: https://tpzoo.files.wordpress.com/2010/06/map.jpg

Potete metterla in relazione con questa (dal sito USGS) http://www.usgs.gov/blogs/features/file ... gure-1.jpg

A me pare che tutto sommato le zone con elevata intensità sismica siano proprio quelle piu' lontane dalla zona in cui si attua il fracking.

Voi che ne dite?

PS: nemmeno il sole24ore, che cita abbondantemente il rapporto USGS, fornisce il link al documento.
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=ABaHd1UD
Ma almeno fornisce il nome del ricercatore (Mark Petersen).
Vediamo se usando questo come chiave di ricerca sarò più fortunato.
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Re: Fracking e terremoti

Messaggioda franz il 25/04/2015, 17:40

Ok forse trovato qualche cosa.
http://www.usgs.gov/newsroom/article.as ... TuwN-SBxkr
Sembrerebbe lui e lascio a voi leggere. In fondo sono rapporti circostanziati, che riassumono il problema, enunciano studi e prospettive di analisi, descrivono nuovi metodi indagine. Lo devono fare perché se il fracking è giustamente sotto osservazione è dovere istituzionale analizzare. Poi alla fine si arriva alla frase classica:
Many questions have been raised about whether hydraulic fracturing—commonly referred to as “fracking”—is responsible for the recent increase of earthquakes. USGS’s studies suggest that the actual hydraulic fracturing process is only occasionally the direct cause of felt earthquakes.

In effetti tra le mappe indicate l'unica in cui c'è una FORTE sovrapposizione tra sismi percepiti e fracking è l'Oklahoma. 1 stato su 50. Negli altri 49 o ci sono zone ad incremento sismico in cui non c'è attività di fracking, o ci sono zone oggetto di fracking ma senza incremento di sismi. Da qui l'uso del temine "occasionale". Poi si parla di altre 16 piccole zone ma è chiaro che statisticamente parlando tra due fenomeni che si riferiscono a migliaia di eventi casuali ci sono sempre microzone di sovrapposizione, che non significano affatto una relazione causa-effetto.

Una cosa poi strana è non tanto la "mazza da hocky" ma il fatto che essa venga messa in relazione ad una interpolazione lineare (linea tratteggiata) . Come se fosse del tutto normale che dal 1975 in poi (quando di fracking non si parlava) i sismi possano aumentare in modo perfettamente lineare. Almeno fino al 2009. Mi pare inverosimile. Che esistano crescite (o cali) lineari, intendo. Caso mai la natura ci mette di fronte e fenomeni ciclici, quindi con andamento sinusoidale. Direi che siamo sempre in presenza di coniche o andamenti simili. Un adamento lineare è impensabile. Sarebbe come a dire che migliaia o milioni di anni fa non c'erano terremoti. Cosa che sappiano falsa. L'incremento osservato quindi potrebbe essere messo in relazione a diversi fattori naturali ed anche umani, come il fatto che piu' misurazioni fai, piu' accurati sono gli strumenti, piu' fenomeni riscontri e metti n banca dati.
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Re: Fracking e terremoti

Messaggioda pianogrande il 25/04/2015, 23:42

L'articolo di Repubblica mi sembra interessante.
Tra l'altro, oltre ad affermare che lo studio è stato contestato (scientificamente, voglio sperare) mette in evidenza un altro parametro legato al fracking e cioè l'inquinamento delle falde acquifere.

http://www.repubblica.it/ambiente/2015/ ... 112748394/

Sotto questo aspetto ritengo che il nesso causa-effetto sia più facilmente evidenziabile e non meno allarmante di quei terremoti.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Fracking e terremoti

Messaggioda franz il 26/04/2015, 9:16

Ad essere contestato era il legame, non lo studio (troppo recente).
Ho imparato a mie spese che correlazione non significa causazione ed in questo senso anche trovato che una correlazione esite (in principalmente Oklahoma) non significa ancora che ci sia un rapporto causa effetto. Si parla poi di eventi di magnitudine 3, percepibile come una leggera vibrazione (come se passasse un camion per strada, vedere http://it.wikipedia.org/wiki/Scala_Richter#Effetti ) e non è detto che questo sia preludio a fenomeni di magnitudo piu' elevata. Anzi forse proprio il continuo sprigionarsi e liberarsi di energia evita l'accumulo di tensioni che potrebbe portare ad eventi piu' gravi. Da notare che rischi sismici sono stati rilevati anche nel caso della geotermia (a Basilea una centrale in costruzione è stata sospesa: http://www.swissinfo.ch/ita/geotermia-- ... lea/462828 ).

Il problema dell'inquinamento delle acque mi sembra effettivamente piu' rilevante. Tuttavia la profondità a cui si opera dovrebbe escludere contaminazione. Ed in effetti essa non avviene sempre ma solo in alcuni casi. C'è da dire che le tecniche di idrofratturazione sono relativamente facili da iniziare e sospendere e che una volta sospese i fenomeni cessano. Diverso invece è il caso dei pozzi tradizionali, soprattutto offshore. In quei casi l'investimento è enorme ed anche le spese di dismissione, tanto che oggi si va avanti ad estrarre anche se il prezzo di vendita è inferiore al costo di produzione. Costerebbe di piu' smettere e smantellare la piattaforma. Anche lo shale gas costa ad estrarlo ma le operazioni di inizio e fine attività sono molto meno costose ed infatti oggi che il petrolio è basso non è un problema fermare la produzione mentre lo è per le estrazioni in mare aperto.

Tornando alla correlazione tra sismi e idrofratturazione, essa sarebbe vera se una certa percentuale di zone in cui si fa frackin avesse un incremento di terremoti. Se questa percentuale è del 5% (mettiamo) sarebbe una correlazione negativa. Se fosse del 95% sarebbe assolutamente positiva. Uno studio serio dovrebbe prendere in considerazione tutte le zone in cui si fa fracking e tutte le zone in cui si registrano eventi sismici (ed il loro incremento). Mi pare che quel rapporto, indicando un legame "occasionale" sia piu' verso la bassa correlazione che verso l'alta correlazione. E ribadisco inoltre che correlazione non significa causazione (http://it.wikiversity.org/wiki/Correlaz ... alit%C3%A0 ) ma ovviamente si puo' parlare eventualmente di causazione solo se una correlazione c'è ed è di una certa forza.
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Re: Fracking e terremoti

Messaggioda annalu il 29/04/2015, 20:52

Sul fracking non ho le idee chiare, ma anch'io ritengo che la preoccupazione maggiore riguardi l'inquinamento delle falde idriche.
Quanto ai terremoti, di questi tempi non sono tanto gli effetti del fracking a preoccuparmi, quanto piuttosto la situazione generale.
franz ha scritto:Ok forse trovato qualche cosa.
http://www.usgs.gov/newsroom/article.as ... TuwN-SBxkr
[...]
Una cosa poi strana è non tanto la "mazza da hocky" ma il fatto che essa venga messa in relazione ad una interpolazione lineare (linea tratteggiata) . Come se fosse del tutto normale che dal 1975 in poi (quando di fracking non si parlava) i sismi possano aumentare in modo perfettamente lineare. Almeno fino al 2009. Mi pare inverosimile. Che esistano crescite (o cali) lineari, intendo. Caso mai la natura ci mette di fronte e fenomeni ciclici, quindi con andamento sinusoidale. Direi che siamo sempre in presenza di coniche o andamenti simili. Un adamento lineare è impensabile.
[...]

Leggendo quest'intervento di Franz, avevo notato un particolare non del tutto convincente, riguardante l'aumento lineare dei sismi dal 1975 al 2009 (poi non mi pare sia più lineare, se mai esponenziale, che è peggio).
Franz osserva che un andamento lineare non è verosimile, ma questo è vero solo se si considerano tempi molto lunghi, direi dell'ordine almeno dei millenni; 30 od anche 100 anni sono poca cosa in termini di tempi geologici, e nel breve periodo può avvenire di tutto.
Questa mia perplessità era all'inizio solo una considerazione personale, quindi non mi sembrava il caso di avviare una discussione sul tema finché, dopo il terribile sisma in Nepal, non ho letto questo articolo di Newsweek di ieri: "More Fatal Earthquakes to Come, Geologists Warn". Nell'articolo si parla di un costante aumento della frequenza dei forti terremoti e delle eruzioni vulcaniche sul pianeta, e questo incremento viene associato ai mutamenti climatici che comportano uno scioglimento anche solo parziale dei ghiacci ed un innalzamento delle acque, anche solo su scala locale.
Secondo gli autori questi fattori portanto a variazioni del "peso" della crosta terrestre in diversi punti del pianeta, con gravi conseguenze quando queste variazioni si verificano sui margini delle grosse faglie continentali, come in Nepal.

Se la situazione fosse davvero questa, il problema non può non interessare anche il nostro paese, che si trova tra la piattaforme continentali africana ed europea, ed è del tutto impreparata ad affrontare possibili sismi di intensità elevata.
Non pensate sia il caso di iniziare a parlarne?

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Re: Fracking e terremoti

Messaggioda franz il 29/04/2015, 21:56

Il discorso sul lineare era riferito a questa immagine, già linkata sopra:
Immagine
ed in particolar modo alla linea tratteggiata.
MI era parso di notare che fosse considerato normale (da chi ha disegnato la figura) che l'evoluzione recente e quella prevedibile seguisse un andamento lineare, sia pur crescente. A me sembrava inverosimile che questa linearità fosse ipotizzabile.

Comunque l'andamento è indicato come crescente perché la dicitura è chiara. Si tratta di un grafico cumulativo.
Quindi 2 ieri, 2 oggi, 2 domani, il dato è costante ma il grafico cumulativo indica un andamento crecente (2,4,6, ...)
Poi tra il 2000 ed il 2005 la linea dei fenomeni osservati inizia a staccarsi dalla linea retta (indicatore di una perdita della precedente costanza statistica).
Gli stessi dati (sempre USGS ma plottati da meteoweb) sono piu' eloquenti:
http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploa ... remoti.png
Come si vede ci sono alti e bassi. Gli alti preoccupano di piu' (ed in un grafico artatamente costruito in modo "cumulativo" diventano impressionanti) ma la domanda che dobbiamo farci è se le variazioni rientrano nella deviazione standard tipica dei fenomeni casuali. Sempre ammesso che i fenomeni siano veramente casuali e non pilotati da fatti esterni (macchie solari, orbite di altri pianeti (nel senso di allineamenti). Alla domanda non so rispondere fino a quando non ho una serie numerica di dati e non posso calcolare la deviazione standard. Solo vedendo un grafico è difficile stimare la deviazione standard.

L'idea del riscaldamento globale è intrigante ma mi pare che questo fenomeno sia iniziato molto prima.
Vedere i grafici sulle varie pagine che parlano della mazza da hockey e sulla sua "controversia"
http://en.wikipedia.org/wiki/Hockey_stick_controversy
L'icremento di temperature inizia ben prima del 2000 e direi circa verso il 1950.

Di certo possiamo considerare che per il nepal la casua fracking è esclusa e ricordare che il sisma era in qualche modo atteso, dato che purtroppo rientra nella periodicità nota per gli eventi di quella portata in quella zona.

Qui un articolo con diverse considerazioni interessanti:
http://www.meteoweb.eu/2011/12/i-terrem ... lo/105169/
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Re: Fracking e terremoti

Messaggioda annalu il 30/04/2015, 12:15

franz ha scritto:[...]Comunque l'andamento è indicato come crescente perché la dicitura è chiara. Si tratta di un grafico cumulativo.
Quindi 2 ieri, 2 oggi, 2 domani, il dato è costante ma il grafico cumulativo indica un andamento crecente (2,4,6, ...) [...]

Una curva cumulativa in linea retta con inclinzione a 45° rappresenta un andamento costante, non un aumento lineare (se oggio sono due, domani saranno 2+2=4, e dopodomani 4+2=6 e così via solo se ogni giorno si aggiunge un valore uguale al precedente. La curva che riporti indicherebbe quindi un andamento non crecente almeno sino al 2000.
franz ha scritto:[...]L'idea del riscaldamento globale è intrigante ma mi pare che questo fenomeno sia iniziato molto prima.
[...] l'incremento di temperature inizia ben prima del 2000 e direi circa verso il 1950.

Che il 1950 sia "molto prima" mi sembra un'osservazione originale. Anche se il riscaldamento globale viene studiato e desta preoccupazioni solo negli ultimi decenni, in realtà si tratterebbe di un fenomeno iniziato da molto tempo. C'è chi parla di inizio del riscaldamento globale a partire dalla rivoluzione industriale (quindi dall'inizio '800) e chi imputa il fenomeno in generale a tutti i viventi da quando è stata colonizzata la terraferma, ma qui scivoliamo in un discorso teorico non pertinente.

franz ha scritto:Di certo possiamo considerare che per il nepal la casua fracking è esclusa e ricordare che il sisma era in qualche modo atteso, dato che purtroppo rientra nella periodicità nota per gli eventi di quella portata in quella zona. [...]

Esatto!
L'evento era in qualche modo atteso (nel senso che si prevedeva dovesse aver luogo nell'arco del prossimo secolo), ma gli studiosi cui fa riverimento l'articolo di Newsweek da me citato non parlano del riscaldamento globale come causa di terremoti imprevedibili, ma solo come causa di una "leggera amticipazione" di episodi prevedibili e previsti.

Si da il caso che, tra gli eventi più o meno catastrofici previsti per il prossimo secolo, ce ne siano alcuni che ci riguardano da vicino.
Trascuriamo il "Big One" californiamo o l'esplosione del supervulcano dello Yosemite (contro questi eventi non disponiamo di difese possibili, mi pare); nel nostro piccolo, nel prossimo secolo è attesa un'eruzione violenta del Vesuvio. Vero che il Vesuvio è ben monitorato dai sismologi, ma è ben nota la mancanza di un piano di evacuazione, per Napoli soprattutto, ma anche per molte delle zone cosidette "rosse" dove il rischio è ben documentato anche per eruzioni di portata limitata.
Gli americani, che di tanto in tanto fanno trasmissioni sui pericoli dell'area vesuviana e dei campi Flegrei, hanno pronto un piano di evacuazione via mare per il loro personale militare di stanza a Napoli.
E noi che facciamo, aspettiamo tranquilli una novella Pompei, per la gioia dei posteri dei prossimi millenni?

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Re: Fracking e terremoti

Messaggioda trilogy il 30/04/2015, 20:34

- Si quello del Nepal era un evento atteso per effetto dei movimenti delle placche ogni 100 anni si crea nella zona una deformazione di 2 metri di spostamento. Tenendo conto del tempo trascorso dall'ultimo forte terremoto su quella placca i sismologi si aspettavano un evento di grande portata.

- Per il resto, c'è qualche evidenza su recenti "terremoti anomali", e che siano in qualche modo collegati al cambiamento climatico ed allo scioglimento dei ghiacci ai poli è una delle ipotesi.

Forte scossa di magnitudo 6.8 nel mezzo dell'Atlantico. Un terremoto anomalo
http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/f ... malo-68508

- Sul ruolo dell'acqua nei terremoti ci sono ricerche anche non collegate al fracking,e riguardano il ruolo del liquido nel mobilizzare la faglia ed amplificare l'intensità delle scosse.

L’acqua in grado di provocare grandi terremoti. E’ quanto si evince da uno studio condotto dall’universit di Liverpool e di recente pubblicato sulla rivista Nature Geoscience. Secondo i ricercatori, l’acqua intrappolata al confine tra due placche ha un’influenza cruciale nel processo che innesca i terremoti, come nel terremoto del 2010 che ha colpito il Cile con una magnitudo di ben 8.8.

Analizzando proprio questo sisma i ricercatori hanno combinato osservazioni da Gps, interferometria radar, analisi delle rocce, con cui stata realizzata una mappa dettagliata del confine delle placche del Pacifico e del Sud America, in cui avvenuto il terremoto.

Secondo gli autori per la prima volta stato mappato, a una risoluzione senza precedenti, la distribuzione della pressione dell'acqua tra due placche, mostrando che questa controlla l'accumulo e il successivo rilascio di energia sismica. stato scoperto che accumulo e successivo rilascio di energia sismica sono promossi dalla pressione del fluido nei pori delle rocce poste in profondit.

Nel caso del terremoto del Cile la variazione di pressione dell'acqua nei pori collegata all'acqua oceanica accumulata in una zona di frattura nella placca del Pacifico. Quando questa scivolata sotto la placca del Sud America, l'acqua intrappolata al confine della placca sovrastante ha fatto aumentare la pressione dell'acqua nei pori delle rocce. Questo processo, che ha preceduto il terremoto del Cile, secondo gli autori, responsabile dell'elevata intensit del sisma che si verificato e del conseguente tsunami.

http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/q ... moti-65184
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Re: Fracking e terremoti

Messaggioda franz il 01/05/2015, 9:37

trilogy ha scritto:- Per il resto, c'è qualche evidenza su recenti "terremoti anomali", e che siano in qualche modo collegati al cambiamento climatico ed allo scioglimento dei ghiacci ai poli è una delle ipotesi.

Ipotesi, appunto, e cercando di ragionare per ipotesi direi che per quanto riguarda i poli, il nord non dovrebbe creare problema alcuno dato che il ghiaccio che si scioglie non cambia il volume di accqua che c'è nel posto e quindi il peso sulla terra sottostante. Caso mai potremmo ipotizzare effetti per il ghiaccio che si scioglie da terre emerse e si riversa negli oceani.
Per quanto riguarda il ghiaccio che si scioglie, il peso diminuisce e c'è una sostanziale diminuzione della pressione su suolo, con un conseguente innalzamento dello stasso. Di quanto è difficile a dirsi ma studi sull'islanda parlano di 3.5 cm all'anno. http://www.tgcom24.mediaset.it/green/is ... 502a.shtml

Il peso che viene a mancare sul suolo si riversa negli oceani ma per ora l'incremento del livello è quasi impercettibile. Il livello dei mari aumenta caso mai perché all'aumento della temperatura l'acqua è leggermente piu' calda ed occupa un volume maggiore. Ma questo non comporta un aumento di peso. L'aumento di peso indotto dallo scioglimento dei ghiacciai, generale o locale, dovrebbe essere poi insignificante se paragonato a cosa avviene periodicamente con le maree (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Marea ). Esse comportano cambi di livello notevoli (anche diversi metri) ed è implicito che ogni aumento di livello (e di peso) locale implichi una diminuzione di pari importanza altrove e che quindi gli scompensi nella distribuzione di peso su diverse parti della crosta siano doppi. Malgrado questo continuno massaggio regolare, pur con diverse intensità a seconda che la Luna sia in congiunzione, opposizione o quadratura con il Sole, e che la Luna possa essere piu' o meno vicina alla Terra non si registrano terremoti collegati a questi notevoli cambi locali di peso.

Vero che c'è chi vede un nesso tra Eclissi e terremoti (e nel caso dell'eclissi di sole avremmo che Sole e Luna esercitano insieme la loro forza di attrazione verso la Terra conteporaneamente e lungo la stessa risultante di forze, ma l'ipotesi continua ad essere rigettata dal mondo scientifico. http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/e ... rato-57867

Tornando un attimo sul "lienare" credo di non essermi spiegato bene. Per lineare si intende un processo che indipendentemente dall'inclinazione negli assi cartesiani segue un andamento rettilineo. In termini piu' operativi, chi ha disegnato quel grafico, ha a aggiunto ai dati un'interpolazione lineare, probabilmente costruita sui dati 1970-2000 per meglio evidenziare l'incremento avvenuto dopo. Quello che volevo osservare è che in natura, in presenza di una serie rilevante di forze in gioco, interne ed esterne, i fenomeni lienari sono un rarità. Si assiste piuttoso a fenomeni ciclici. Ovviamente molto dipende dalla scala usata (temporale ma non solo) perché vista "da lontano" (un milione di anni) un andamento ciclico mensile tende a diventare una retta così come un pezzettino di andamento ciclico lungo, visto da vicino, sembra una retta.
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