da franz il 14/02/2015, 10:45
Si ritiene, penso in parte a ragione, che il problema non sia il nostro tempo di adattamento, dato che siamo rapidissimi e lo siamo sempre di più. Ma che sia costituito dal tempo di adattamento di tutte le altre specie viventi, che mantengono il loro ritmo lento tipico dei processi genetici. No, si dice, modifichiamo l'ambiente ad un ritmo tale che il resto del mondo vegetale e animale non riesce a starci dietro. E questo non da oggi ma circa 40'000 anni in modo impercettibile (contribuendo alla scomparsa di diverse specie animali) e piu' drasticamernte da 10'000 anni, con l'invenzione dell'agricoltura e la progressiva e conseguente desertificazione di vaste aree del pianeta, precedentemente fertili. Quello che sta avvenendo negli ultimi secoli, come conseguenza della rivoluzione industriale e tecnologica è forse poca cosa rispetto ai cambiamenti climatici e ambientali prodotti dalla desertificazione del sahara, della penisola arabica e della ex mezzaluna fertile.
Tuttavia un dubbio mi resta. Nel corso di milioni di anni ci sono state imponenti glaciazioni (con i mari che si ritiravano anche di 120 metri) e periodi molto piu' caldi di oggi, con enormi allagamenti. Solo prendendo gli ultimi 30 milioni (quindi dopo la scomparsa dei dinosauri e la comparsa di noi mammiferi) ci sono state 5 alternanze tra periodi freddi e periodi molto piu' caldi di oggi, pur all'interno di un periodo ritenuto "freddo". Malgrado questa alternanza gli orsi bianchi non si sono estinti. Oggi si teme per la loro sorte e si mostrano orsi che nuotano alla ricerca del pack. Ma questo è già successo diverse volte in passato eppure gli orsi bianchi, li vediamo, ci sono. Stessa cosa per le barriere coralline. Malgrado l'enorme dislivello subito dal mare, ci sono ancora. Magari si puo' pensare ad un modificazione lenta del livello ma alcuni indizi (in parte nelle leggende ed in parte in alcuni ritrovamenti) ci fanno pensare che in certi momenti il cambio di livello sia stato improvviso e disastroso, nel giro di pochi decenni. La natura come vediamo, è rimasta rigogliosa e con essa la biodiversità.
Pare allora che la natura non abbia degli equilibri statici ma assai piu' dinamici di quanto si pensa e quindi reagisca ai cambiamenti in modo molto piu' veloce del previsto. Tutto sommato se ci sono esseri viventi dal lungo ciclo di vita, come l'uomo, certe tartarughe, certe sequoie secolari, gli elefanti, il grosso della massa vivente è data ancora da microorganismi e piccoli animali, insetti compresi, con un ciclo di vita di pochi giorni, che quindi possono reagire rapidamente, sul piano genetico, ai cambiamenti ambientali. I grandi animali invece, come l'orso o come l'uomo, possono percorre migliaia di km in pochi anni e spostarsi. Le piante non si spostano ma i loro semi sì. Insomma facciamo disastri ma la natura si adatta ed in fondo noi stiamo meglio oggi rispetto a quando stavamo nelle caverne.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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