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Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda flaviomob il 06/02/2015, 2:15

Io non farei di tutta la... Grecia un fascio ;)

Ci sono quelli che ci hanno mangiato sopra, quelli che hanno portato i soldi all'estero, ma i poveri che stanno male oggi non possono essere caricati delle colpe della classe politica, anche perché sembra che sia il centrodestra che il centrosinistra abbiano fallito. Syriza è stata scelta proprio come rottura rispetto al passato e, fosse solo per abbassare il livello di corruzione (vicinissimo a quello record del Bel Paese), gli andrebbe dato un tempo sufficiente per cambiar passo.

Se invece tireremo troppo la corda, faranno default e si riprenderanno la loro moneta nazionale. Peccato che il 60% del loro debito sia in mano alla UE. Ci conviene?


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Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda franz il 06/02/2015, 10:18

flaviomob ha scritto:Io non farei di tutta la... Grecia un fascio ;)

Ci sono quelli che ci hanno mangiato sopra, quelli che hanno portato i soldi all'estero, ma i poveri che stanno male oggi non possono essere caricati delle colpe della classe politica, anche perché sembra che sia il centrodestra che il centrosinistra abbiano fallito. Syriza è stata scelta proprio come rottura rispetto al passato e, fosse solo per abbassare il livello di corruzione (vicinissimo a quello record del Bel Paese), gli andrebbe dato un tempo sufficiente per cambiar passo.

Se invece tireremo troppo la corda, faranno default e si riprenderanno la loro moneta nazionale. Peccato che il 60% del loro debito sia in mano alla UE. Ci conviene?

Sul piano della convenienza qualcuno pensa di si', perché se non c'è piu' rischio di contagio economico (effetto domino come nel 2008) c'è il rischio di contagio politico, in primo luogo Podemos in Spagna. Cedere alla Grecia significa mandare un chiaro messaggio alla Spagna: fatelo anche voi, perché funziona. Poi c'è il Portogallo. Non credo l'Italia ma non si sa mai. Grillo è cotto (leggo che ha annullato anche il suo giro europeo di spettacoli perché ormai non vende piu' biglietti) ma Salvini è dietro l'angolo. Per la Francia poi sappiamo che Marine Le Pen è no-Euro, no-Nato e vorrebbe uscire da tutto. In buona sintesi qualcuno pensa che sia meglio dare per persi i miliardi prestati alla grecia piuttosto che rischiare danni ancora maggiori.

Il discorso sui debiti condonati alla germania mi pare lo abbiamo già fatto e mi limito ad osservare che condonare debiti ad un paese come la germania è un ottimo investimento, visto che poi la germania cresce ed anzi è la locomotiva d'europa. Condoni ma in cambio hai asset in crescita. Non è solo quindi un ragionamento politico (germania forte) ma anche economico. Motivi che con la grecia non si riscontrano.
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Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda mariok il 06/02/2015, 10:21

Syriza è stata scelta proprio come rottura rispetto al passato e, fosse solo per abbassare il livello di corruzione (vicinissimo a quello record del Bel Paese), gli andrebbe dato un tempo sufficiente per cambiar passo.


Dare tempo per cosa? Non mi pare chiaro (forse per insufficiente informazione) cosa si accinge a fare Tsipras contro corruzione, evasione fiscale, privilegi vari. Per quello che si sa, vuole bloccare le privatizzazioni (mantenendo i carrozzoni brodo di coltura della corruzione), riprendere le assunzioni nel pubblico, riabbassare l'età pensionabile ed aumentare la spesa.

Se si tratta solo di questo, dargli tempo non serve.
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Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda franz il 06/02/2015, 11:54

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Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda mariok il 06/02/2015, 18:32

Debiti, Ucraina, gas e chiesa: il "flirt" anti-Troika tra Putin e Tsipras
Dopo la mossa della Bce e i "no" tedeschi il premier ellenico accetta l'invito del presidente russo per una visita il 9 maggio, quando Mosca celebra la vittoria sul nazismo. Il leader di Syriza:"Valorizzeremo i legami nel turismo e nell'energia e lavoreremo per la stabilità di Kiev". Sul tavolo il gasdotto Turkish Stream e il diritto di veto ellenico sulle sanzioni

di ETTORE LIVINI

MILANO - Isolato in Europa, ricercatissimo nel mondo, Alexis Tsipras si prepara a giocare con disinvoltura la strategia dei due (e forse tre) forni per rafforzare la posizione negoziale di Atene in vista delle trattative sul debito. E il jolly del leader di Syriza pare chiaro: la minaccia di creare un asse preferenziale con Vladimir Putin, da tempo impegnato in uno shopping sotterraneo di nuovi alleati nel cuore dell'Eurozona, spaziando con disinvoltura da Marine Le Pen a Matteo Salvini e ora a Tsipras.

L'amo di Mosca, forse non a caso, è stato lanciato ieri, pochi secondi dopo la fine dell'incontro non proprio positivo tra il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble e il suo omologo greco Alexis Varoufakis. In una lunga e cordiale telefonata Putin ha invitato il presidente del Consiglio greco per una visita di Stato il 9 maggio, quando sulla Piazza Rossa celebrerà - anche qui forse non a caso - la vittoria sul nazismo. Tsipras ha accettato subito: "Rafforzeremo la nostra cooperazione bilaterale - è stato spiegato in una nota del governo del Partenone - specie nel turismo e nell'energia. E lavoreremo assieme per una soluzione di pace e stabile per l'Ucraina".

Le comuni radici ortodosse non sono l'unico collante dell'asse Mosca-Atene. L'obiettivo del leader ellenico è chiaro: sventolare lo spettro di un rapporto privilegiato con Putin gli consente - dal suo punto di vista - di presentarsi al tavolo dell'Eurogruppo con un'alternativa in tasca (almeno teorica, visto lo stato di salute delle finanze russe) in grado di ammorbidire le controparti. "Se la Grecia chiederà assistenza finanziaria noi siamo pronti a dare una mano", ha detto il ministro alle finanze di Mosca, Anton Siluanov. I primi messaggi a Ue, Bce e Fmi sono già partiti. Atene si è irritata per un comunicato anti-Russia sul fronte ucraino scritto senza prima concordare la posizione con l'esecutivo neo-eletto. E ha fatto pesare molto il suo sì all'allungamento delle sanzioni fino a settembre.

Il fronte dell'Est, tra l'altro, è uno dei pochi punti un comune tra Syriza e i suoi alleati di governo di Anel. Panos Kammenos, per dire, ha risposto a muso duro agli attacchi del suo omologo tedesco Ursula von der Leyen che aveva accustato Atene di "mettere a rischio la sua posizione nella Nato avvicinandosi alla Russia". "Storie - ha risposto il leader di Anel -. Siamo sempre stati schierati con gli alleati sin da quando si è trattato di respingere le truppe d'invasione naziste". E chi ha orecchi per intendere, intenda. "Tsipras farebbe comunque una pazzia a consegnarsi tra le braccia di Putin", ha detto il finanziere George Soros.

Il rapporto Atene-Mosca ha anche però qualche dossier concreto: il più importante è Turkish Stream, il nuovo maxi-gasdotto russo che dovrebbe bypassare Kiev e - attraverso la Turchia - arrivare in Grecia. E gli uomini di Putin avrebbero mostrato anche interesse per aiutare Tsipras ha ricostruire e ammodernare alcune infrastrutture del paese a partire dalle Ferrovie. In concorrenza diretta, in questo campo, con i cinesi. A vegliare sull'asse ortodosso ci sono comunque con le antenne ben drizzate anche gli Stati Uniti. L'endorsment di Barack Obama al nuovo governo ellenico - " non si possono spremere i paesi in recessione, l'Europa ha bisogno di crescita" - è stato letto da tutti come un assist per non abbandonare Syriza al fronte orientale. Un doppio forno est-ovest che forze è l'unico asso nella manica di Tsipras nei negoziati con la Troika.
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Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda Robyn il 06/02/2015, 19:14

L'effetto domino non penso che ci sia perche il caso della Grecia è un caso particolarmente grave mentre gli altri paesi come la Spagna,l'Italia,il Portogallo,la Francia non hanno superato la barriera di protezione.Eppure una soluzione c'è e stà nello scorporare il 40% del debito dei vari paesi dell'eurozona che diventa debito federale e il rimanente 60% rimane nelle mani dei vari paesi partner dell'eurozona.Dal momento che il 60% del debito ellenico è nelle mani di Fmi,Bce e vari paesi europei tra cui anche l'Italia il debito che rimane in mano alla Grecia è il 60% detenuto da Bce,Fmi e vari paesi europei
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Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda franz il 07/02/2015, 9:46

L'effetto domino che oggi preoccupa non è quello economico, come piu' voltre spiegato sopra, ma quello politico.
A fronte di posizioni come quella della Francia, se Le Pen dovesse vincere, che per nazionalismo alla vecchia maniera vorrebbe uscire dall'Euro, dallaUE, dalla Nato e tutto il resto, c'è poco da giocare con le percentuali di debito.

A me pare chiaro che per l'Europa oggi stare cosi', in mezzo al guado, ne' carne ne' pesce, non funziona piu'.
Si rischia la frantumazione. La soluzione è trasformare l'europa in una vera federazione, togliendola dalla fase attuale che è un aborto vero e proprio. Per farlo servono concetti alti, una spinta innovativa basata sui principi istitutivi (sussidiarietà, responsabilità, autonomia, libertà) e poi solo dopo vedere i dettagli numerici. Se si discute solo su come dividersi i soldi (che siano attivi o passivi) si puo' solo litigare ed al massimo raggiungere compromessi deleteri.
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Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda mariok il 07/02/2015, 11:15

franz ha scritto:L'effetto domino che oggi preoccupa non è quello economico, come piu' voltre spiegato sopra, ma quello politico.
A fronte di posizioni come quella della Francia, se Le Pen dovesse vincere, che per nazionalismo alla vecchia maniera vorrebbe uscire dall'Euro, dallaUE, dalla Nato e tutto il resto, c'è poco da giocare con le percentuali di debito.

A me pare chiaro che per l'Europa oggi stare cosi', in mezzo al guado, ne' carne ne' pesce, non funziona piu'.
Si rischia la frantumazione. La soluzione è trasformare l'europa in una vera federazione, togliendola dalla fase attuale che è un aborto vero e proprio. Per farlo servono concetti alti, una spinta innovativa basata sui principi istitutivi (sussidiarietà, responsabilità, autonomia, libertà) e poi solo dopo vedere i dettagli numerici. Se si discute solo su come dividersi i soldi (che siano attivi o passivi) si puo' solo litigare ed al massimo raggiungere compromessi deleteri.


Ovviamente concordo. Purtroppo manca la politica alta e leader adeguati per un tale scatto.

L'Europa non è nuova a questa miopia. I grandi personaggi son sempre venuti fuori dopo che le tragedie si sono consumate.
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Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda Robyn il 07/02/2015, 12:09

Per effetto domino non intendevo quello economico ma quello politico con la quale si prende atto che la situazione della Grecia è ben diversa da quella di altri paesi come Italia Spagna Portogallo Francia che non hanno superato la barriera di protezione.Gli eurobond sono una buona soluzione ai debiti sovrani cioè far confluire il 40% del debito di ogni paese dell'eurozona nel debito federale.Altre proposte sugli eurobond non vanno bene perche non si può unificare i singoli debiti pubblici in un solo debito,sarebbe anche rischioso per es il 60% o più al debito federale.Non vanno bene neanche bond al 10% del debito federale perche non si avrebbero grandi effetti.La Germania si oppone agli eurobond integrali perche se i paesi mediterranei pagano meno come interessi i paesi del nord europa pagherebbero un pò di più,per cui dovrebbe rimanere che i singoli paesi possono continuare ad emettere bond ai loro interessi ma per di più possono usufruire degli eurobond a bassi tassi di interesse.Si parla molto di affidabilità finanziaria ed in questo contesto se la Germania accetta tassi di interesse leggermente più alti i paesi meno virtuosi dovrebbero cercare di essere più virtuosi
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Re: Elezioni in Grecia, fatti e conseguenze

Messaggioda pianogrande il 07/02/2015, 13:07

Un'altra riflessione politica è questo colonialismo economico di chi si compra i paesi in difficoltà.

Putin, tra l'altro e come faceva notare Franz, compra con moneta a grosso rischio svalutazione ma, intanto, crea legami politici che rischiano di diventare irreversibili anche in caso di futuri ripensamenti.

Vorrei vedere se, con i metodi mafioso/dittatoriali che vigono in Russia, potrebbe nascere così liberamente un movimento come Syriza.

I filo russi si fa in fretta a crearli sul posto o a esportarli dalla madre patria.

I greci, nell'entusiasmo (o nella rabbia) del momento, non si rendono conto in quale pasticcio si stanno cacciando.

Tsipras sta scherzando col fuoco e sono sicuro che, nei colloqui in corso tra la Merkel Hollande e Putin, non manca l'argomento Grecia.
Fotti il sistema. Studia.
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