La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Jobs act, Art 18, indennizzo

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Re: Indennizzo

Messaggioda franz il 27/12/2014, 21:06

Pare che confondessi ... ma stasera vedo che la soluzione relativa al licenziamento individuale si pone, pari-pari, in qzuelli collettivi. Ed è la polemica del momento, insieme all'applicabilità o meno del job act al pubblico impiego.

Mi spiace che questo dibattito sia distribuito in mille thread e se domani ho tempo vedo di riunificare il tutto.

Nota: qui Ichino spiega il Job Act
http://www.pietroichino.it/?p=33918
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Indennizzo

Messaggioda Robyn il 27/12/2014, 22:09

Nell'impiego statale non si entra con il contratto a tutele crescenti ma tramite concorso.L'uscita anche c'è ma è regolata in modo differente dal privato.Poletti mi pare abbia detto che per il pubblico impiego ci sia una delega a parte.Invece questa riforma penso sia il frutto degli errori della riforma Fornero in particolare sugli intervalli tra un contratto a termine e l'altro e nel non aver regolato bene altre forme flessibili della legge Biagi.Altri aspetti mancanti sono stati la diminuzione del cuneo fiscale redditi e costo del lavoro più alto per i flessibili relative protezioni come l'indennità di disoccupazione la mancanza del rmg della serie poi non vanno a lavorare,l'opting out del magistrato cosa in cui già allora ero favorevole cosa bloccata da sel di Vendola.La precarietà danneggia la produttività non dimentichiamocelo e conculca la stessa libertà
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11368
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Indennizzo

Messaggioda franz il 27/12/2014, 22:19

entrare tramite concorso non significa inamovibilità, impossibilità di essere licenziati, individualmente o collettivamente.
Se le regole non valessero per tutti (anche per gli statali) ecco un buon motivo per uno sciopero generale.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Indennizzo

Messaggioda Robyn il 28/12/2014, 5:42

quando arriverò io cancellerò il contratto a tutele crescenti voluto da scelta civica,io sono il ministro Poletti fà tutto quello che dico io.Devo insegnare a scelta civica e ai poteri forti qual'è la vera flessibilità qual'è il vero liberalismo.Il partito lib_lab deve riconquistare lo spazio perso
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11368
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Indennizzo

Messaggioda franz il 28/12/2014, 10:29

la riforma del lavoro
«Il Jobs act non vale per gli statali»
E’ scontro aperto nel governo
Se si vuole affrontare il tema c’è la legge delega sulla Pubblica Amministrazione, dice il ministro del Lavoro. Ma il sottosegretario Zanetti (Scelta civica) replica: «Sconcertante»

di Redazione Online

E’ scontro aperto nel governo sul Jobs act e sulla sua applicabilità ai dipendenti pubblici. Secondo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, le nuove regole [non?, NdR]* valgono anche per i lavoratori del pubblico impiego, «perché tutta la discussione sulla legge delega è stata fatta sul lavoro privato e quindi non è applicabile al pubblico impiego». Confermando quanto detto già dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, Poletti aggiunge: «Se si vuol discutere del lavoro pubblico in Parlamento c’è una legge delega sulla Pubblica Amministrazione». Una posizione che smentisce quanto sostenuto dal giuslavorista Pietro Ichino (Sc), che ha contribuito alla stesura del testo: secondo Ichino, l’assenza di un riferimento esplicito all’esclusione degli statali si traduce in un loro coinvolgimento. Sbotta il sottosegretario al Mef e deputato di Sc Enrico Zanetti: «Trovo francamente sconcertante questo affannarsi di alcuni ministri nel negare l’applicabilità del Jobs act al pubblico impiego». E spiegaCome si fa a non capire che certi distinguo non rappresentano giuste rassicurazioni per il pubblico impiego, bensì ingiuste discriminazioni per i dipendenti del settore privato?». Critico pure il senatore di Ncd Roberto Formigoni, che parla di «riformismo di Renzi piccolo piccolo»: «E così il Jobs Act non vale per i dipendenti pubblici, il settore che ne aveva più bisogno».

Il nodo degli ammortizzatori sociali

Quello della validità o meno del Jobs act per i dipendenti pubblici era solo uno dei nodi rimasti aperti dopo l’approvazione dei decreti attuativi della riforma del lavoro nel consiglio dei ministri del 24 dicembre scorso.La prima partita si gioca sul nuovo ammortizzatore sociale destinato ad assorbire progressivamente i precedenti Aspi e mini-Aspi e a mandare in pensione la cig in deroga. Il decreto attuativo è stato infatti approvato «salvo intese», in assenza cioè della bollinatura finale della Ragioneria generale dello Stato e l’individuazione certa delle coperture. Al momento l’unico importo scritto nero su bianco è quello inserito nella legge di stabilità che ai nuovi ammortizzatori destina 2,2 miliardi per ciascun anno 2015 e 2016 e 2 miliardi di euro per gli anni a seguire a partire dal 2017. Le risorse potrebbero però non bastare: nel 2013, ad esempio, - anno, è vero, di crisi profonda, non necessariamente destinato a replicarsi - secondo i dati Inps, Aspi e mini-Aspi sono costati ben 7,5 miliardi di euro. Anche senza arrivare a quelle cifre, comunque, il problema risorse resta, tanto che già nel corso dell’esame della legge di stabilità le minoranze del Pd avevano chiesto ulteriori stanziamenti.

La questione dei licenziamenti collettivi

C’è poi la questione dei licenziamenti collettivi. Inaspettatamente il decreto prevede infatti che le regole sui licenziamenti individuali valgano anche per quelli di almeno cinque lavoratori. Una regola che forse è servita per placare gli animi più bellicosi all’interno della maggioranza ma che ha mandato su tutte le furie i sindacati. Non solo la Cgil, già pronta a nuovi scioperi e a ricorsi giudiziari contro tutto il pacchetto, ma anche la finora più cauta Cisl. Proprio l’ex sindacalista Cesare Damiano promette il suo impegno, invitando anche ad apprezzare quello che finora è stato ottenuto. Sicuramente, in qualità di presidente della Commissione Lavoro della Camera, si batterà per ricondurre la norma ai soli licenziamenti individuali, ma nel frattempo, sottolinea, l’importante è essere riusciti a disinnescare alcuni «pericoli», come il cosiddetto «opting out», voluto fortemente da Ncd, che avrebbe permesso al datore di lavoro di «aggirare» l’impossibilità di un licenziamento ritenuto illegittimo attraverso il pagamento di un mega indennizzo. Qualsiasi sia il parere che le Commissioni parlamentari invieranno al governo, l’esecutivo non sarà comunque obbligato a tenerne conto, visto che sulle deleghe le indicazioni parlamentari non sono vincolanti.

http://www.corriere.it/economia/14_dice ... 3684.shtml

Nota: (*) Il [non] l'ho aggiunto io perché senza la frase è contraddittoria.

Nel merito pero' mi sembra surreale che ministri litighino sull'applicabilità di una norma. La Legge è legge e se scrivono male i testi, o in modo non abbastanza chiaro, non spetta ai ministri dare chiavi interpretative.
Spetta eventualmente alla magistratura, in caso di conflitto di interpretazione. In uno stato di diritto.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Ichino e la PA

Messaggioda ranvit il 28/12/2014, 10:47

Sono convinto che Renzi e Poletti applicherebbero di corsa il Jobs Act al pubblico impiego.....ma bisogna procedere per gradi: lo si farà appena possibile ;)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Indennizzo

Messaggioda ranvit il 28/12/2014, 10:52

NCD ha bisogno di visibilità....della serie "anche le pulci hanno la tosse" :lol:

Renzi e Poletti appena possibile estenderanno il Job Act al pubblico impiego....Orazi e Curiazi docet ;)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Indennizzo

Messaggioda Robyn il 28/12/2014, 15:28

Ai dipendenti statali và applicata una disciplina diversa,ncd e sc fanno propaganda predicano il falso universalismo invocano il principio di uguaglianza dove conviene pescano nel populismo che è insidioso per la democrazia e questo spiega il loro fallimento.La prima cosa è che in ingresso se non ci fosse il concorso si svilupperebbero fenomeni clientelari,in uscita invece se il dirigente pubblico farebbe il licenziamento e non avesse ragione dovrebbe pagare l'indennizzo e se l'indennizzo fosse pagato dallo stato aumenterebbe la spesa.Inoltre è più difficile licenziare per sottrarlo ai capricci di qualsiasi cittadino dal momento che è a contatto con il pubblico e con una pluralità di soggetti.Per il dipendente statale è già previsto il trasferimento e se si rifiuta è licenziabile.Non c'è dubbio che può scattare una procedura di esubero e che il dipendente statale che non fà nulla,che esce senza permesso e che si fà timbrare il cartellino da un'altro può essere licenziato.L'impiego statale è molto variegato per esempio i magistrati sono inamovibili per ragioni legate allo stato di diritto
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11368
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda Robyn il 28/12/2014, 19:12

Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11368
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52

Re: Jobs act, Art 18, indennizzo

Messaggioda franz il 28/12/2014, 21:04

Robyn ha scritto:Luoghi comuni da sfatare sulla Pa
http://www.allievisspa.it/2013/11/10-lu ... -pubblici/

Articolo di un anno fa, un po' datato. nel frattempo in UK Cameron ha cambiato un po' di cose. ;)
E non prenderei come esempio la Francia, che è in difficoltà quasi piu' di noi, quanrto a costi dell'apparato pubblico.

Prendiamo esempio da chi ha meno dipendenti ed ha una qualità migliore dei servizi pubblici.
Naturalmente visto che si tratta di un articolo scritto da "ex allievi della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione" che possiamo immaginare sono tutti finiti nella PA, è difficile immaginare che sia critico, ... e che citino gli esempi piu' virtuosi ... comunque grazie.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

PrecedenteProssimo

Torna a Economia, Lavoro, Fiscalità, Previdenza

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

cron