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La Coop sei tu, chi può darti di più?

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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda ranvit il 11/12/2014, 10:22

Chi non e' daccordo col sistema Cooperativistico, non e' costretto a postare. Non mi son rivolto a costoro! Possono riposarsi un po


Infatti io non intervengo se non per dire che da tempo (decenni) in larghissima parte lo spirito sooperativo di sinistra è stato soppiantato da affarismo: mi prendo i benefici dell'essere una cooperativa ma poi faccio i cazzi miei come qualsiasi altra impresa!
Concludo dicendo che le cooperative andrebbero tolte di mezzo! Se si comportano come una qualsiasi impresa che senso hanno? :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda gi.bo. il 11/12/2014, 10:30

Franz, non è' proprio cosi.

Da un'occhiatina al link sotto che si riferisce agli affiliati/associati alla lega delle cooperative

STATUTO
Capitolo 1
Art. 3 compiti
Lega coop si propone di:
........

Capitolo 2
Rapporti associativi
Art. 8 Adesione alla lega coop
........
Art. 9 Obblighi degli associati
........

Art.10 Inosservanza degli associati
........

Quindi, ho preso un'abbaglio e ho visto lucciole per lanterne?
Mi augurerei proprio di si perché preferisco fare ammenda piuttosto di veder confermare i mie dubbi sulla deriva gestionale del sistema cooperativistico della lega delle cooperative.

http://www.legacoop.coop/wp-content/upl ... atuto1.pdf

Hola
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda franz il 11/12/2014, 10:41

flaviomob ha scritto:Non sono "come ogni altra società", hanno vantaggi fiscali (e fino a qualche anno fa sgravi contributivi, a danno dei dipendenti) ma in cambio devono garantire di non lucrare e di perseguire progetti per il bene comune della collettività.

Un attimo: tecnicamente parlando devono garantire un servizio particolare ai soci (il concetto di mutualità è tra i soci).
Se i servizi (vendita, produzione) sono per tutti (anche i non soci) allora ogni sgravio e vantaggio fiscale generalizzato si configura come aiuto di stato.
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda franz il 11/12/2014, 10:46

gi.bo. ha scritto:Quindi, ho preso un'abbaglio e ho visto lucciole per lanterne?
Mi augurerei proprio di si perché preferisco fare ammenda piuttosto di veder confermare i mie dubbi sulla deriva gestionale del sistema cooperativistico della lega delle cooperative.

La lega delle cooperative è una cosa. http://it.wikipedia.org/wiki/Lega_Nazio ... ve_e_Mutue
Coop Italia un'altra. Coop fa parte di ANCC: http://www.e-coop.it/web/guest/ancc (cooperative di consumatori)
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda franz il 11/12/2014, 11:05

trilogy ha scritto:Per il resto in Italia ci sono dei problemi culturali, che riguardano tutti gli ambiti, non la cooperazione, il primo è che il controllo formale prevale sulla sostanza. Una amministrazione pubblica può sperperare miliardi di euro, purchè tutte le carte siano in regola.

Il secondo è che quando si parla di corruzione o malaffare si cerca di sostenere che il problema riguardi solo qualche specifica categoria: i politici sono ladri, gli industriali sono corruttori ecc. Non è così, sono problematiche che attraversano tutte le categorie del paese. Per cui in qualunque settore trovi gente che fa il suo lavoro onestamente e gente che ruba o abusa del potere che ha.

Giusto, ma c'è di piu', Trilogy.
Impossibile non ammettere che il mondo delle cooperative ha un evidente legame con la politica. Un po' come la politica ha funzione di governance sulle banche tramite le fondazioni bancarie. Il fatto che le cooperative abbiano legami ed appoggi politici (di colore diverso, rosso, rosa, bianco ed ora anche nero) e che i politici governino le amministrazioni pubbliche fa ci che si possano generale favoritismi negli appalti ed anche ostacoli eccessivi alla concorrenza. Che dire in fatti che proprio nelle regioni in cui le cooperative di consumatori (e relativi supermercati) sono forti sono le stesse in cui i concorrenti (esselunga, carrefoour ... ma ho letto anche di Ikea) ci mettono 10 anni ad avere le autorizzazioni per aprire punti vendita? Tanto che poi qualcuno desiste e si ritira (Carrefour, se non sbaglio).

Questo crea pero' anche un effetto pericoloso: quello del cavallo di troia. Si crea una cooperativa e questo diventa lo strumento, con gli appoggi giusti, per vedersi assegnare lavori dagli enti pubblici. Mi spiegate bene che differenza c'è allora con il sistema mafioso?
È un caso che abbiano parlato di "Mafia Capitale"?
Nel sistema mafioso forse a fare la differenza c'è l'aspetto della violenza fisica ma va considerato che un cartello tra imprese assistito dal potere politico non ha bisogno di alcuna forma di violenza per affermarsi, basta la "moral suasion" e qualche ostacolo burocratico alla concorrenza. Ma è comunque una sorta di consorteria mafiosa.
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda gi.bo. il 11/12/2014, 11:12

trilogy ha scritto:
gi.bo. ha scritto:... Trilogy, non puoi giustificare tutto questo asserendo che sì ci sono le regole ma queste sono solo di faccaita e oltre oltre a questo non ci sono persone formate x il controllo.
Mi preoccupi quando fai queste considerazioni.

A questo punto puo' passare di tutto e se anche le Coop sono entrate in questa logica come si puo dire che : la coop sei tu. chi puo darti di piu'?
La Coop è una Cooperativa di consumatori che vuole coniugare utili e socialità, reddito e solidarietà e su questo ha creato il suo statuto.Ed e' nella logica dei padri fondatori
e' carta da macero tutta questa?
Cmq vale sempre quanto ho scritto sopra:
Chi non e' daccordo col sistema Cooperativistico, non e' costretto a postare. Non mi son rivolto a costoro! Possono riposarsi un po' [/color]
hola


gi.bo Io non giustifico un bel nulla. Vorrei sapere dove lo faccio. Mi limito ad osservare la situazione, e conosco il mondo cooperativo molto bene, dato che ho fatto le mie prime esperienze di lavoro proprio nel settore cooperativo, occupandomi di finanza.
Stai facendo un sacco di confusione con lo slogan delle cooperative di consumo che fatturano centinaia di milioni in tutta Italia e non centrano nulla con questa storia. Qui è coinvolta una cooperativa, di ex detenuti, che fattura qualche milione con gli appalti del comune di Roma. Stai confrontando realtà completamente differenti, nella storia, nel modello di governance, nella partecipazione dei soci, nei controlli a cui sono sottoposte.
Se prendiamo un caso e automaticamente lo estendiamo a tutto un settore, allora tutta la cooperazione è marcia, tutto il terzo settore è una banda di mafiosi ecc.ecc. Anche nelle varie associazioni per la legalità, anti racket, antiusura, sono documentate da varie indagini pesanti infiltrazioni mafiose. Allora che facciamo? Dobbiamo concludere che tutti coloro che si occupano di legalità, di contrasto all'usura, al racket sono mafiosi?

Per il resto in Italia ci sono dei problemi culturali, che riguardano tutti gli ambiti, non la cooperazione, il primo è che il controllo formale prevale sulla sostanza. Una amministrazione pubblica può sperperare miliardi di euro, purchè tutte le carte siano in regola.

Il secondo è che quando si parla di corruzione o malaffare si cerca di sostenere che il problema riguardi solo qualche specifica categoria: i politici sono ladri, gli industriali sono corruttori ecc. Non è così, sono problematiche che attraversano tutte le categorie del paese. Per cui in qualunque settore trovi gente che fa il suo lavoro onestamente e gente che ruba o abusa del potere che ha.

Caro trilogy, quando asserisci:
Non ho idea se i regolamenti siano stati rispettati o meno. Ma è probabile di si, perchè in Italia i controlli sono più sulla forma che sulla sostanza, quindi rispettano la forma.
Poi si diventa "revisore" con 90 ore di formazione, :mrgreen: Un revisore nelle società di capitali ha alle spalle 5/7 anni di studi superiori e qualche anno di esperienza sul campo... e a volte ingannano anche quelli....
Il pensare che i regolamenti siano fatti e che i revisori non siano ancora adatti alla loro funzione, la Coop non se lo puo' permettere.
Quindi anche te, in un certo qual modo parlando al condizionale emani un sentori di dubbio ma quello che mi stupisce conoscendoti da vecchia data e pure stimandoti. è che non vedo da parte tua le stesse critiche che sollevo malvolentieri io.
Sembra quasi che te ne fai una ragione poiche cosi' va il mondo..Senza offesa, sia chiaro.

Questo mio sfogo viene rivolto a voi perche mi sembra di intuire un senso di giustificazione che non aiuta certamente a venirne fuori mentre ora, se i miei dubbi fossero confermati, avremo bisogno di ben altro. Di far scoppiare come nella politica le contraddizioni interne per ripartire con i veri obiettivi per cui sono nate le Leghe delle cooperative e Mutue.

Per quanto riguarda lo statuto della lega delle cooperative con tutti gli annessi apri il link sotto
http://www.legacoop.coop/wp-content/upl ... atuto1.pdf

Anche a te come ho detto a Franz, non vorrei aver preso un abbaglio e se cosi' fosse son pronto a fare ammenda.

hola
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda gi.bo. il 11/12/2014, 11:19

franz ha scritto:
gi.bo. ha scritto:Quindi, ho preso un'abbaglio e ho visto lucciole per lanterne?
Mi augurerei proprio di si perché preferisco fare ammenda piuttosto di veder confermare i mie dubbi sulla deriva gestionale del sistema cooperativistico della lega delle cooperative.

La lega delle cooperative è una cosa. http://it.wikipedia.org/wiki/Lega_Nazio ... ve_e_Mutue
Coop Italia un'altra. Coop fa parte di ANCC: http://www.e-coop.it/web/guest/ancc (cooperative di consumatori)
Certo che son due cose diverse ma se ci dai un'occhiatina ad entrambi i regolamenti/statuti, dicono in maniere diversa le stesse cose sui doveri e sulle responsabilita' che dovono avere entrambe sia per le affiliate che per la Coop a cui fanno capo..
Se ho fatto un'errore questo e' di non aver inserito entrambi i link che avevo gia estratto dal web.

Importante e' che la sostanza non cambi ed e' su questa che vorrei si discutesse.


hola
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda Robyn il 11/12/2014, 11:24

Le coop oggi più che modello alternativo al sistema capitalistico normale dovrebbero essere un esempio di come può funzionare il sistema capitalistico.Gli utili reinvestiti di continuo "investimenti" dividendi dati agli azionisti coop,merito nel lavoro tutele dell'ambiente con prodotti biocompatili tutele e sicurezza del lavoro,ricerca scientifica,diffusione con la pluralità più che concentrazioni monopolistiche cooperative,trasparenza legalità,prodotti a prezzi accessibili a tutti possibilità di inserire le fasce escluse e marginalizzate del mercato del lavoro.Se invece non c'è nessuno che si mette in competizione sù questi piani il normale capitalismo più che reinvestire gli utili e coniugare competitività,biocompatibilità tutele e sicurezza del lavoro investiranno gli utili nell'economia finanziarizzata si giocheranno gli utili alle slot machine,non investiranno nella sicurezza e daranno precedenza alla precarietà
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda gi.bo. il 11/12/2014, 11:46

franz ha scritto:
trilogy ha scritto:Per il resto in Italia ci sono dei problemi culturali, che riguardano tutti gli ambiti, non la cooperazione, il primo è che il controllo formale prevale sulla sostanza. Una amministrazione pubblica può sperperare miliardi di euro, purchè tutte le carte siano in regola.

Il secondo è che quando si parla di corruzione o malaffare si cerca di sostenere che il problema riguardi solo qualche specifica categoria: i politici sono ladri, gli industriali sono corruttori ecc. Non è così, sono problematiche che attraversano tutte le categorie del paese. Per cui in qualunque settore trovi gente che fa il suo lavoro onestamente e gente che ruba o abusa del potere che ha.

Giusto, ma c'è di piu', Trilogy.
Impossibile non ammettere che il mondo delle cooperative ha un evidente legame con la politica. Un po' come la politica ha funzione di governance sulle banche tramite le fondazioni bancarie. Il fatto che le cooperative abbiano legami ed appoggi politici (di colore diverso, rosso, rosa, bianco ed ora anche nero) e che i politici governino le amministrazioni pubbliche fa ci che si possano generale favoritismi negli appalti ed anche ostacoli eccessivi alla concorrenza. Che dire in fatti che proprio nelle regioni in cui le cooperative di consumatori (e relativi supermercati) sono forti sono le stesse in cui i concorrenti (esselunga, carrefoour ... ma ho letto anche di Ikea) ci mettono 10 anni ad avere le autorizzazioni per aprire punti vendita? Tanto che poi qualcuno desiste e si ritira (Carrefour, se non sbaglio).

Questo crea pero' anche un effetto pericoloso: quello del cavallo di troia. Si crea una cooperativa e questo diventa lo strumento, con gli appoggi giusti, per vedersi assegnare lavori dagli enti pubblici. Mi spiegate bene che differenza c'è allora con il sistema mafioso?
È un caso che abbiano parlato di "Mafia Capitale"?
Nel sistema mafioso forse a fare la differenza c'è l'aspetto della violenza fisica ma va considerato che un cartello tra imprese assistito dal potere politico non ha bisogno di alcuna forma di violenza per affermarsi, basta la "moral suasion" e qualche ostacolo burocratico alla concorrenza. Ma è comunque una sorta di consorteria mafiosa.
Io non la vedo tragica come asserisci te, perche non lo e'. Potrebbe succeder, questo si.

Detto questo, a riguardo certe critiche, dobbiamo tener conto che il sistema cooperativistico e' nato nelle regioni rosse quali Emilia e Romagna in un periodo in cui faceva scandalo solo parlare di cooperativa ed in un momento un cui per contrapposizione si erano create le cooperative bianche.

Era lo spauracchio di una società socialista e le cooperative potevano essere un primo passo verso questo.
Mai visto un prete o una suora entrare in una Coop? Che voleva dire questo?
Ora pero si vedono un po' di tutto. Preti, monache e perfino la classe dominante.
Costoro non guardano piu' al colore del negozio . Fanno i conti col loro portafoglio. Ci possono essere altri perche? Bella domanda questa.

Ora, tornando al tema, con molta fatica tutto questo si e' sviluppato e si e' dimostrato che era e poteva essere in prospettiva una via percorribile in contrapposizione al solito mercato privato il cui unico scopo sono gli utili alla max potenza.

Quindi di che si possono incolpare queste regioni rosse se hanno favorito tutto questo?

Non lo dovevano fare?

Daltronde non era altro che la volontà di questo popolo. Quello Emiliano-Romagnolo.

"La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.”
Articolo 45 della Costituzione italiana

Quindi, se qualcuno continua a dire che il sistema cooperativistico non possa avere agevolazioni questa e' una cazzata .
Se non le hanno queste che dovrebbero averle?
Certo devono rispettare il loro statuto non con troppa leggerezza ma con severità e controlli continui. Ne va del suo nome e dei soci a cui devono rendere conto.

Quindi, per chiudere, la mia critica va nel senso di evitare che tutte le critiche che abbiamo mosso possano succedere e quindi diano spazio a coloro che hanno il solo scopo di eliminare il sistema cooperativo magari cercando di fargli percorrere strade che non sono proprio quelle originarie.
Tutto qui.
Ultima modifica di gi.bo. il 11/12/2014, 11:55, modificato 1 volta in totale.
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Re: La Coop sei tu, chi può darti di più?

Messaggioda flaviomob il 11/12/2014, 11:52

Le cooperative sociali non hanno il compito di creare vantaggi e mutualità a favore dei soli soci, ma anche a favore della cittadinanza, del territorio, dei soggetti più svantaggiati.

Ad esempio, gli utili vengono spesi per costruire (fisicamente) comunità per minori, per disabili, per ex tossicodipendenti oppure strutture non residenziali (centri di aggregazione giovanile, centri socio educativi per disabili, RSA per anziani), mentre le entrate vengono utilizzate per gestirli (con educatori ed altri operatori).

Vi sono poi le cooperative sociali di tipo B che perseguono anche l'inserimento lavorativo, al loro interno, di persone con disabilità o gravemente svantaggiate.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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