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Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’affluen

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda franz il 24/11/2014, 19:42

Per Renzi sarà secondario (e l'affermazione mi pare molto superficiale) ma i numeri sono numeri.

Vedete voi quali
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Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda Salemi il 24/11/2014, 19:54

da franz il oggi, 10:20
Abolite le province (nel senso non del livello amministrativo di gestione della cosa pubblica ma di livello di governanti da votare) e svuotato di contenuto democratico il livello regionale, con gli astenuti che superano votanti,si apre una riflessione sulla democrazia nel nostro paese.
……… Come andrà a finire?


da gi.bo. il oggi, 16:30
indipendentemente a quali partiti appartengono, coloro che fanno certe affermazioni, sono persone pericolose per la democrazia.

=======

Non è che ci sia un abuso comune in generale del termine democrazia???

Domanda:

Cos’è per voi la democrazia?


Ps. Nella società italiana, soprattutto tra i media, si verifica un abuso costante dei termini. Ad esempio lo fa frequentemente la Gruber a Otto e mezzo quando parla di sinistra e centrosinistra, senza accorgersi che nell’uno nell’altro esistono più.

L’unico tentativo di Cs vero in Italia è stato quello di Prodi. Mica i socialisti di Craxi erano tali nel Cs della Prima Repubblica. Basta vedere che sono andati tutti nel Cd berlusconiano. Possiamo considerare il Conte Max di sinistra ora che sappiamo anche che apparteneva alla massoneria, oltre ad aver fatto un accordo con B. nel 1994 per la spartizione del potere (Vedi dichiarazione del senatore Luigi Sabatini, allora parlamentare del Pds. Oppure la dichiarazione di Violante alla Camera del 2003)?

Non a caso Moro chiede a Berlinguer di attuare il compromesso storico. Non lo ha chiesto di certo a Craxi.
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Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda ranvit il 24/11/2014, 20:15

Ma quante storie! Erano elezioni regionali in cui si sapeva già chi avrebbe vinto!

Ma credete che la gente si diverta ad andare a votare? Se molti sanno già con certezza che il proprio voto è inutile (elettori FI e M5S)....non ci vanno. Punto!

Viceversa quelli che sanno di dover contribuire a qualcosa, ci vanno eccome: gli elettori Pd per assicurarsi dell'elezione del proprio rappresentante; gli elettori della Lega sulle ali dell'entusiasmo della preannunciata crescita.

E questi si sono ovviamente aggiunti ai soliti astensionisti che come in tutti i Paesi democratici sono tanti, suppergiu' intorno al 50%!

Tutto regolare :D
State sereni :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda flaviomob il 24/11/2014, 20:38

Mah a me risulta che il fascismo (Rsi) fu buttato fuori (anche) dagli scioperi delle grandi città del Nord.

Forse abbiamo studiato su libri di storia diversi... :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda Salemi il 24/11/2014, 20:49

“È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.”
Winston Churchill

=======

A parte questo, in Italia c’è mai stata la democrazia???

Nella Prima Repubblica, per ragioni storiche, Trattato di Yalta, e la presenza del maggiore partito comunista europeo, la democrazia classica, che prevede l’alternanza dei partiti al governo, non si è mai verificata.

Hanno sempre dominato delle oligarchie. Anche nella Seconda Repubblica.

Di Battista ha segnalato che non si ricandiderà più perché i parlamentari in Tv promettono l’Eden dietro l’angolo ma poi in Parlamento si occupano solo dei loro affari e delle loro poltrone.

Lo sapevamo molti anni prima di lui, ma ce lo ha confermato

Questa la possiamo chiamare democrazia?
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Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda franz il 24/11/2014, 21:48

flaviomob ha scritto:Mah a me risulta che il fascismo (Rsi) fu buttato fuori (anche) dagli scioperi delle grandi città del Nord.

Forse abbiamo studiato su libri di storia diversi... :lol:

No, forse allora non si poteva votare ma solo andare in piazza o imbracciare il fucile.
Oggi al voto ci possiamo andare (anche se viene negato per senato e province).
Diversi sono i contesti, per chi la storia la capisce ...
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Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda franz il 24/11/2014, 21:55

Salemi ha scritto:da franz il oggi, 10:20
Abolite le province (nel senso non del livello amministrativo di gestione della cosa pubblica ma di livello di governanti da votare) e svuotato di contenuto democratico il livello regionale, con gli astenuti che superano votanti,si apre una riflessione sulla democrazia nel nostro paese.
……… Come andrà a finire?


da gi.bo. il oggi, 16:30
indipendentemente a quali partiti appartengono, coloro che fanno certe affermazioni, sono persone pericolose per la democrazia.

=======

Non è che ci sia un abuso comune in generale del termine democrazia???.

Scusa una cosa: prima mi citi, e poi parli di persone pericolose per la democrazia.

Tanto per chiarire (e cito Tax Driver...)
"Ma dici a me?" :) :lol:
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Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda Salemi il 24/11/2014, 21:59

Il virus del berlusconismo ha attecchito ai massimi livelli nel Bel Paese.

La Santanché e Gasparri hanno fatto scuola e ce ne libereremo solo tra una o due generazioni. Cioè tra 25/50 anni.

In più c'è il problema preesistente segnalato da Magaldi nel libro appena uscito, "Massoni", fondatore della Loggia massonica Grande Oriente d'Italia Democratico :
Il capitolo finale è un colloquio tra Magaldi e altri confratelli collaboratori con quattro supermassoni delle Ur-Lodges. Racconta uno di loro, a proposito del patto unitario tra grembiulini per la globalizzazione: “Ma per far inghiottire simili riforme idiote e antipopolari alla cittadinanza, la devi spaventare come si fa con i bambini. Altrimenti gli italiani, se non fossero stati dei bambinoni deficienti, non avrebbero accolto con le fanfare i tre commissari dissimulati che abbiamo inviato loro in successione: il fratello Mario Monti, il parafratello Enrico Letta, l’aspirante fratello Matteo Renzi”.


Tanto è vero che la Lega canta vittoria per essere arrivata seconda (vero se si considera la torta dei votanti) ma in senso assoluto ha perso 50.000 voti mentre in senso percentuale è passata dal 4% del 2010 al 19,4% di oggi pur perdendo 50.000 voti in senso assoluto. Ma dato che altri ne hanno persi di più e l'astensionismo è volato, diventa più che evidente il loro secondo posto.

Ma come si usa dai tempi dei Gasparri e delle Santanché, si usano i dati supponendo che gli italiani siano dei bambinoni deficienti.

Trattano solo i valori percentuali, badando bene dal non confrontare i valori assoluti e i valori totali. Appare quindi che la Lega che ha preso 232.433 voti, si attesta al 19,4 %, mentre nel 2010, con 288.601 si era attestata al 4%.

Salvini racconta ai quattro venti di un grandissimo risultato, come se la Lega fosse stravolata nei consensi, mentre ne ha persi in realtà 50.000.

Ma oggi si usa così. I signori della truffa sbandierano risultati manipolandoli a loro piacimento , tanto che ai bambinoni deficienti si può far credere di tutto e di più.

Il Pd ha perso anche lui. Passando da 844.915 voti a 615.723 consensi, quindi peredendo ben 229.192 in meno. Perdendo sostanzialmente almeno un quarto dei voti.

E come sta dicendo Cacciari a Otto e mezzo, non si può paragonare l'Emilia-Romagna ad altre regioni, perché questa ragione aveva una salda tradizione di sinistra, e non si può banalizzare quanto accaduto.

Quello che hanno evidenziato a Piazzapulita è questo dato:

Senza parlare del Pd, passato da 1.212.392 voti di sei mesi fa alle europee, ai 532.132 di ieri (44,5%)
680.260 voti in meno in soli 6 mesi.
Ultima modifica di Salemi il 24/11/2014, 22:44, modificato 6 volte in totale.
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Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda Salemi il 24/11/2014, 22:01

franz ha scritto:
Salemi ha scritto:da franz il oggi, 10:20
Abolite le province (nel senso non del livello amministrativo di gestione della cosa pubblica ma di livello di governanti da votare) e svuotato di contenuto democratico il livello regionale, con gli astenuti che superano votanti,si apre una riflessione sulla democrazia nel nostro paese.
……… Come andrà a finire?


da gi.bo. il oggi, 16:30
indipendentemente a quali partiti appartengono, coloro che fanno certe affermazioni, sono persone pericolose per la democrazia.

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Non è che ci sia un abuso comune in generale del termine democrazia???.

Scusa una cosa: prima mi citi, e poi parli di persone pericolose per la democrazia.

Tanto per chiarire (e cito Tax Driver...)
"Ma dici a me?" :) :lol:



La domanda richiesta riguarda l'uso del termine "democrazia", usata sia da te che da gi.bo.

Se guardi anche il post successivo :Messaggio da Salemi il oggi, 20:49 puoi vedere che quello si riferisce al termine "democrazia".

E dato che hai citato:....si apre una riflessione sulla democrazia nel nostro paese,sarebbe più che opportuno un approfondimento sul tema e su cosa si intende per democrazia oggi.
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Re: Regionali, urne flop: in Emilia Romagna e Calabria l’aff

Messaggioda Salemi il 24/11/2014, 22:19

Regionali, Renzi esulta: “Vittoria netta”

Emilia Romagna, ecco il trionfale flop di Stefano Bonaccini (Pd)
24 - 11 - 2014Giovanni Bucchi
I numeri, le tendenze, i confronti con le precedenti elezioni, il Pd rattrappito, la Lega che fagocita Forza Italia, il fallimento del progetto centristra, i grillini che perdono molte stelle e a sinistra... Ecco che cosa è successo alle regionali in Emilia Romagna dati alla mano.

Il flop storico dell’affluenza, la vittoria più che azzoppata di Stefano Bonaccini e del Pd che perde mezzo milione di voti rispetto alle europee, l’exploit della Lega Nord che sconquassa il centrodestra annullando Forza Italia, la resistenza residuale della sinistra radicale e il tramonto del progetto centrista.

I NUMERI

Sono le principali indicazioni che arrivano dall’Emilia-Romagna alla conclusione delle operazioni di scrutinio per una tornata elettorale che rimarrà nella storia per la sua bassissima affluenza: appena il 37,67%, lontanissima dal 68,07% delle regionali del 2010, senza parlare del 76,67% delle regionali 2005, ma anche del 69,99% delle ultime europee. Nella “rossa” Emilia-Romagna ha vinto l’astensionismo militante, e per la prima volta sono i calabresi a dare una lezione di partecipazione con il loro seppur basso 44,07% di affluenza.

LA VITTORIA AZZOPPATA DI BONACCINI

Meglio di lui è riuscita a fare anche Anna Maria Bernini cinque anni fa. La candidata, sconfitta, del Pdl alle regionali del 2010 aveva infatti raccolto 844.915 voti (pari al 36,73%). Stefano Bonaccini del Pd, vincitore di queste elezioni regionali, s’è invece fermato a 615.723 consensi (49,05%), quindi ben 229.192 in meno della Bernini. Rispetto a quanto fatto da Vasco Errani c’è un abisso: l’ex governatore cinque anni fa venne confermato per la terza volta con 1.197.789 voti personali. Senza parlare del Pd, passato da 1.212.392 voti di sei mesi fa alle europee, ai 532.132 di ieri (44,5%), poco più di quelli del Pdl nel 2005, quando i berlusconiani ne presero 518.108. In sostanza, i dem hanno perso 680.260 voti in pochi mesi. Si salva in extremis Sel con il 3,2%, che riesce così a restare a galla dentro al centrosinistra.

LA LEGA SBARAGLIA IL CENTRODESTRA

Annunciato in pompa magna, il sorpasso della Lega Nord su Forza Italia è arrivato. Molto meno scontato però il doppiaggio, che segna un fallimento storico nel partito berlusconiano. Il candidato di coalizione, il leghista Alan Fabbri, non supera la soglia del 30%, fermandosi al 29,85% con 374.736 consensi. Il Carroccio, trainato dall’instancabile campagna elettorale di Matteo Salvini, si attesta al 19,4% con 232.433 voti. Le europee di maggio sembrano un’altra epoca, quando la Lega in Emilia-Romagna aveva racimolato 116.394 voti (5,04%). Rispetto invece all’ottimo risultato delle regionali del 2010, quando i padani si attestarono sul 13,68%, voti sono calati, seppure di poco; complice l’affluenza, cinque anni fa il Carroccio ne prese 288.601, mentre ieri s’è fermato a 232.433. Scherzi della partecipazione.

FORZA ITALIA ECTOPLASMATICA

Chi poi aveva bollato in campagna elettorale Forza Italia come un ectoplasma ha trovato conferma nelle urne elettorali: un misero e imbarazzante 8,4% è il risultato dei berlusconiani, con appena 100.152 voti. Alle europee con l’11,78% i consensi erano stati quasi il triplo, 271.951. Ridotti di un quinto invece rispetto alle regionali del 2010 (518.108 per il Pdl, 24,56%). Il partito di Silvio Berlusconi è andato peggio di quanto fece Alleanza nazionale di Gianfranco Fini nel 2005, quando la formazione di destra prese 201.962 voti e una percentuale simile a quella di Fi ieri (8,85%). Qualche briciola infine per Fratelli d’Italia con 22.990 voti e l’1,9%.

IL FALLIMENTO DEL PROGETTO CENTRISTA

Lo strepitoso successo della Lega nel centrodestra e il crollo dell’affluenza hanno anche fagocitato il progetto centrista di Nuovo Centrodestra e Udc, che con la loro lista unica Emilia-Romagna Popolare non hanno raggiunto la soglia del 3%. Il candidato forlivese Alessandro Rondoni si deve accontentare del 2,7% con 33.437 voti, molti meno dei 59.544 presi alle europee di maggio quando pure – sempre per via della partecipazione – la percentuale era stata del 2,58%. Le urne parlano chiaro: non c’è uno spazio adeguato per un centrodestra moderato e autonomo da Lega e Fi, il Carroccio di Salvini ha catalizzato su di sé le preferenze degli elettori, e chi non ha riconosciuto nel leader leghista l’alternativa alla sinistra se n’è stato a casa e non è andato certo a votare per Rondoni. Meglio aveva fatto, in questo senso, Gianluca Galletti nel 2010, quando da candidato presidente solitario dell’Udc conquistò un seggio con il 3,76% (79.244 voti).

IL CROLLO DEI GRILLINI

Hanno già trovato giustificazioni di ogni tipo, a partire dal presunto oscuramento da parte dei mezzi di comunicazione, ma anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle sono chiamati a un serio esame di coscienza. Nella regione dove sono nati, si sono fermati al 13,3% con la loro candidata Giulia Gibertoni, con 167.022 voti. Lontani i 443.936 consensi delle europee di maggio (19,23%), senza parlare dei 658.453 (24,67%) voti raccolti alla Camera alle politiche di febbraio 2013. In sostanza, la Gibertoni ha fatto quanto l’espulso eccellente Giovanni Favia, che nel 2010 con 161.056 consensi voti si fermò al 7%. Qualche elettore è finito per sostenere la lista civica Liberi Cittadini per l’Emilia-Romagna, che però con l’1,1% non ha certamente sfondato.

RITORNO A SINISTRA

Risorge, infine, una forza a sinistra del Pd, in grado di poter mettere piede nelle istituzioni senza alleanze di alcun tipo. L’Altra Emilia-Romagna raggiunge un buon 4% (50.211) con la candidata Maria Cristina Quintavalla, confermando la percentuale della lista per Tsipras alle europee di maggio (4,07%, 93.964).

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