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Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda gabriele il 20/11/2014, 9:04

Eternit, Cassazione: annullata condanna. Cancellati tutti i risarcimenti
Giustizia & Impunità

Accolta totalmente la tesi del pg: la Suprema Corte dichiara la prescrizione e annulla la condanna a 18 anni di carcere a carico del magnate Stephan Schmidheiny per disastro ambientale. Il pm Guariniello: "Adesso apriamo il capitolo degli omicidi". I famigliari delle vittime in Aula alla lettura del verdetto: "Vergogna, ingiustizia è fatta"
di F. Q. | 19 novembre 2014

La corte di Cassazione accoglie la richiesta del procuratore generale nel processo Eternit: dichiara la prescrizione – che era maturata al termine del primo grado nel 2012 – e cancella la condanna al magnate svizzero Stephan Schmidheiny, unico imputato. In questo modo sfuma anche la possibilità per i familiari delle vittime e per le comunità locali di ottenere i risarcimenti. Il sostituto procuratore della Suprema Corte Francesco Iacoviello aveva appunto chiesto di dichiarare prescritto il reato di disastro ambientale doloso di conseguenza, di annullare la condanna a 18 anni di carcere per Schmidheiny. Iacoviello però, nel corso della requisitoria, aveva sottolineato: “Per me l’imputato è responsabile di tutte le condotte che gli sono state ascritte”, aggiungendo che il problema è “che il giudice tra diritto e giustizia deve sempre scegliere il diritto”. I fatti sui quali era chiamata a discutere la Cassazione riguardavano avvenimenti del giugno 1976. Pesa sulla decisione anche la mancata riforma della giustizia promessa da Renzi che langue ancora in Parlamento.

il resto:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... i/1222265/

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Re: Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda ranvit il 20/11/2014, 10:07

Pesa sulla decisione anche la mancata riforma della giustizia promessa da Renzi che langue ancora in Parlamento.

E ti pareva! :twisted:
Come se la riforma della giustizia fosse una cosina da risolvere in quattro e quattr'otto.... come tutte le altre questioni che affliggono l'Italia: non risolte da nessuno in 60 anni, toccherebbe, secondo questi intelligentoni della sinistra radicale, a REnzi risolverle in 60 minuti :lol: :lol:
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Re: Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda flaviomob il 20/11/2014, 10:26

Su questo concordo: impossibile riformare la prescrizione e la giustizia in pochissimi mesi. Che poi le riforme di Renzi migliorino le cose, per intercessione di Verdini, è tutt'altro discorso! :evil: :cry:


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Re: Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda pianogrande il 20/11/2014, 11:46

Attenzione, però, a non cadere in una efficacissima trappola per cui dire che la giustizia fa schifo finisce per aiutare i criminali.
Il concetto è molto più allargato.
E' lo stato italiano che fa schifo, nella sua interezza, se succedono queste cose.

Renzi potrà rimediare (a qualcosa, almeno)?

Stiamo a vedere.
Intanto, non gli attribuiamo la colpa di tutto.

Ha detto che vanno cambiate le regole della prescrizione.

La prescrizione, però, è anche una garanzia contro le persecuzioni giudiziarie.

Non è allungando i tempi della prescrizione che si risolve il problema ma cambiando le regole del processo.

Tre gradi di giudizio prima che la sentenza diventi esecutiva è trattare la criminalità come una specie protetta.
Le sentenze debbono diventare esecutive subito dopo il primo grado.
Questa sarebbe la vera riforma.
La revisione del processo non deve essere automatica e garantita ma contemplata solo in casi particolari.

Perché deve esistere un grado di giudizio che, per definizione, è rivedibile?

Se gli altri sono più bravi, facciamo subito il processo d'appello.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda flaviomob il 20/11/2014, 12:44

Mineo dixit:

Amianto e impunità. Caffè del 20

L’indignazione in prima pagina, tranne che sul Sole24Ore e sul Giornale. “Tremila morti nessun colpevole”, Repubblica. “Nessuno pagherà per Eternit”, Corriere. “Sentenza beffa”, la Stampa. Però il dolore, l’amaro di una giustizia negata, il colpo allo stomaco, e la rivolta perché un ricco e potente la fa franca, il senso di vuoto che resta, non credo li possa cogliere chi non abbia incontrato un parente delle vittime d’amianto, un figlio o una moglie che ha udito la sentenza di morte,“mesotelioma pleurico”, e ha visto la persona che amava spegnersi senza riparo. Non può intendere chi non abbia incontrato un operaio, uno solo della ex Eternit.


Questa è una storia antica: 2,191 vittime tra il 1952 e il 2008 - tanti altri sono morti in seguito e muoio ancor- e la condanna a18 anni al manager e miliardario svizzero Schmidheiny per disastro ambientale, perché è assodato come il gruppo dirigente dell’Eternit sapesse bene che gli operai morivano e sarebbero morti d’amianto. Sono andato a Casale Monferrato, davanti a quella fabbrica, quando ancora si lavorava con la cinepresa e un piccolo registratore, quando bisognava battere il ciak, si gira. Nebbia, polvere e un silenzio che ti avvolge. Lentamente si avvicina una bicicletta, l’uomo si ferma: “le polveri, sì - parla con un filo di voce come tutti i malati di asbestosi- non le senti, ma le respiri. Tutti i giorni. In fabbrica e a casa. E le vedi, le polveri, sulle lenzuola stese. Le respiri e ti tolgono l’aria, giorno dopo giorni”. Ex operaio, “scartato”, come direbbe il Papa, dopo aver contratto la malattia. Non so più nulla di lui, anche se immagino. Una città operaia, Casale Monferrato, ha sostenuto la fabbrica che gli dava lavoro, affrontato la malattia, visto la morte. Con dignità.


Ora Raffaele Guariniello dice - e ha ragione- che l’annullamento del processo non significa assoluzione. Ora la Procura potrà procedere contro gli stessi responsabili per omicidio, reato non prescritto. Ma il “disastro ambientale”, quello è stato cancellato. In base a una legge che tutela ricchi e potenti, i mafiosi e criminali con la camicia a posto. Basterebbe fermare i termini della prescrizione dopo una condanna di primo grado. Non si può fare -diciamolo- perché NCD, alleato di governo, e Forza Italia, alleato per le riforme, non vogliono. Perciò mi sono indignato, ieri, quando un senatore Pd della Commissione Giustizia ha twittato: “ora il processo breve!” Bravo, ma prima finiamola con l’assoluzione-prescrizione, cascame del patto del Nazareno! Questa mattina il Senato ha parlato di questa storia e il Capo Gruppo del Pd ha contestato la sentenza, non la legge taglia sentenze voluta dalla destra. Un solo intervento per gruppo, non mi hanno dato la parola.


Rai. Fa scandalo che il Consiglio di amministrazione abbia deciso di ricorrere contro il taglio di 150 milioni imposto all’azienda dal governo Renzi. E fa scandalo che, in consiglio, Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, indicati dalle associazioni e segnalati per l’incarico da Bersani, abbiano votato l’ordine del giorno proposto dal già berlusconiano Verro. Perché non avrebbero dovuto farlo? Qual è la proposta per la Rai, l’idea di servizio pubblico che il governo e il Pd hanno messo in campo? Nessuna. Rai ha fatto da stampella a Mediaset: si è spartita (ritagliandosi la fetta più piccola) la torta pubblicitaria, ha prodotto le stesse boiate per la gloria dell’auditel, non ha utilizzato le risorse che aveva, e pagato le stesse star Mediaset e i loro produttori, è uscita dal satellite (pagando una penale) perché Marina Berlusconi voleva una piattaforma unica, il digitale terrestre, per provare a recuperare il ritardo accumulato rispetto a Sky nella pay tv. Insomma ha fatto da ancella del conflitto d’interesse. Oggi non serve più. Oggi, come fa intendere lo stesso Bersani, il patto del Nazareno prevede un nuovo duopolio televisivo Murdoch Berlusconi. E la Rai a fare il vaso di coccio. In parlamento si discute di legge elettorale ma scompare il provvedimento sul conflitto d’interessi. Zanda mi dice che il gruppo di lavoro sulla Rai, chiesto da Renzi, si formerà “a livello dei capi gruppo”. Prosit.


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Re: Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda franz il 20/11/2014, 16:03

pianogrande ha scritto:Non è allungando i tempi della prescrizione che si risolve il problema ma cambiando le regole del processo.

Tre gradi di giudizio prima che la sentenza diventi esecutiva è trattare la criminalità come una specie protetta.
Le sentenze debbono diventare esecutive subito dopo il primo grado.
Questa sarebbe la vera riforma.

Sono perfettamente d'accordo.
Tuttavia questo non risolve il fatto che discutiamo, dove si parla avvenimenti del 1967 (nel post di apertura) ma il primo processo (quindi il primo grado di giudizio) inizia nel 2009, con la condanna nel 2012.
Qui' c'è un evidente problema di organizzazione giudiziaria. Tra l'altro scegliendo la fattispecie "disastro ambientale" e non omicidio un giudice istruttore o PM che dir si voglia doveva sapere che era a rischio di prescrizione. La tesi di Mineo che basterebbe fermare la prescrizione alla sentenza di primo grado (per me meglio ancora all'inizio del processo) non si applica al caso in questione perché secondo la cassazione la prescrizione è maturata al termine del primo grado, non del secondo, quindi il vizio era all'origine, già nella prima sentenza. Una sentenza emessa nel 2012 per fatti risalenti agli anni 60 (quelli imputabili a De Cartier de Marchienne direttore appunto in quegli anni) e che in quel caso erano già prescritti. Per quanto riguarda l'altro imputato invece c'era una finestra dubbia tra quando l'azienda ha smesso di produrre amianto (1984-1986) e quando ha smesso di commercializzarlo (tra il 1992 e il 1994). Da notare che se ho letto bene la tipologia del danno ambientale utilizzata è apparsa nel codice penale nel 2007, da qui il suo primo uso nel 2009 da parte di Guarinello. La Pena prevista è da tre a dieci anni. La prescrizione è appunto il massimo editabile (quindi 10 anni) e quindi la Cassazione avrà (leggeremo le motivazioni) considerato che la sentenza del 2012 era stata messa in prescrizione quando erano passati 10 anni.

Se l'imputazione fosse stata omicidio le cose sarebbero (forse) state diverse. Un omicidio volontario (premeditato o non) con le dovute aggravanti sfocia in un ergastolo e quindi non esiste prescrizione, nell'ordinamento italiano. Ma la tesi della volontarietà è difficile da dimostrare e per un omicidio colposo non esiste ergastolo. Mi sa che sapendo che la strada dell'omicidio era sbarrata, Guarinello tento' il disastro ambientale colposo, tentando di approcciare la tesi per cui il reato non finisce con la cessazione della produzione ma con gli effetti nel tempo dei prodotti inquinanti. È qui che sarà determinante leggere le motivazioni della Cassazione.

Ora si dice che pero' si aprono i processi per omicidio. Non ci credo molto. Non basta infatti la consapevolezza delle conseguenze di un atto colposo per trasformare un omicidio colposo in doloso premeditato. L'omicidio colposo ci sta tutto nel caso ethernit ma credo sia abbondantemente prescritto tanto quanto il disastro ambientale colposo. Il massimo, per la morte di piu' persone, è 15 anni e se 10 erano già prescritti nel 2012, dubito che si possa arrivare in tempo. Infatti non saranno tanti processi singoli (in questo caso il limite è 7 anni ed il reato è già prescritto) ma saranno processi che vedono insieme la morte di piu' persone (per poter arrivare al limite di 15 anni) e questo rende complesso il dibattimento e facile la difesa nel rifiutare gli abbinamenti.

In sintesi il processo ethernit è una vergogna per lo stato italiano, per le sue leggi e per come amministra a giustizia.
Qui do' pienamente ragione a pianogrande.
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Re: Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda Salemi il 20/11/2014, 20:50

Non si tratta solo di un problema di ordinaria malagiustizia, ma spinge ad ulteriori riflessioni.

Ma occorre anche dare una risposta alla domanda: Da dove veniamo, cosa ci stiamo a fare su questo pianeta, dove andiamo?

I credenti, soprattutto quelli, delle tra principali religioni, credono nell'aldilà. Ma non ne sono troppo sicuri e nell'incertezza cercano di spassarsela meglio nell'aldiqua. Osservando i cardinaloni del Vaticano, verrebbe da dire che i primi a non credere sono loro. La prima cosa che viene in mente sono i 700 metri quadri in cui vive il cardinal Bertone, mentre a Francesco, non ancora in pensione, ne bastano 70 di metri quadri. Silvio Berlusconi è nato a Milano e ha studiato dai Salesiani di Via Copernico. Per anni, da ragazzo, è andato a Messa tutte le mattine prima di iniziare le lezioni. Poi, il resto della sua vita induce a credere che non creda molto a quello che ha imparato in Via Copernico.

Gli atei non sanno dare una risposta oppure concludono che finisce tutto con la fine della vita.

Comunque sia, rimane la convinzione della maggioranza degli ospiti di questo pianeta, che questa vita sia un'esperienza unica.

Detto questo, diventa evidente che il reato di sottrazione della vita umana, diventa più grave. Lo è ancora di più se si sottrae la vita umana a scopo di lucro, come nel caso dell'eternit.

E' indiscutibile che l'uomo, che per alcuni è stato creato e per altri derivi dalla scimmia, abbia sviluppato, solo una parte del cervello. Quella che presiede allo sviluppo tecnologico. Mentre la parte del cervello che presiede alla vita sociale, è rimasta ai tempi delle caverne.

I cattolici integralisti hanno messo in scena un can can disgustoso nella vicenda umana di Eluana Englaro, mentre sono silenti per tutti i casi di sottrazione della vita umana a qualsiasi titolo.

In questo caso dell'Eternit, anche il senso della giustizia è venuto meno. Un fatto che va ad aggiungersi a molti altri che stanno ad indicare molto chiaramente che la curva del declino ha toccato l'ordinata 0 che coincide con l'asse delle ascisse.

Mettere mano alla riforma della giustizia comporta un sforzo sovrumano che comporta la presenza di una società di saggi.

Ma questa è pura fantasia.
Ultima modifica di Salemi il 20/11/2014, 21:06, modificato 1 volta in totale.
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Re: Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda franz il 20/11/2014, 21:04

È decisamente un mondo strano.
Per l'eternit, che ha provocato migliaia di morti, c'è stata la messa al bando ed ora ci sono (giustamente) i processi per i morti. La tesi è che si sapeva che il prodotto era nocivo per chi lo produce e per l'ambiente.
Per il tabacco, che di morti ne ha fatti a milioni, in Italia abbiamo un monpolio di stato che vende e lucra, sotto la foglie di fico di una etichetta che dovrebbe bastare a scoraggiare il consumo. Ma si incassano tra accise ed IVA 9 miliardi e mezzo.
Potremmo consolarci dicendo che il danno è solo per chi volontariamente cosuma ma solo dimendicandoci del fumo passivo.
Eppure anche qui le evidenze scientifiche sul danno da fumo, attivo e passivo, sono note da decenni.
Quindi una denuncia per omicidio colposo oppure omicidio volontario continuato potrebbe starci.
Anche per distastro ambientale colposo, perché no?
È decisamente un mondo strano.
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Re: Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda pianogrande il 20/11/2014, 22:11

Trovo qualche difficoltà ad assimilare l'eternit al tabacco.

Se lo stato rinuncia al tabacco deve poi avventurarsi in quel ginepraio che si chiama proibizionismo
Con o senza proibizionismo si otterrebbe semplicemente che a guadagnare sarebbero altri e magari la criminalità organizzata (come succede con le droghe).

Assimilerei di più il tabacco all'alcool e perfino agli aspetti consapevoli di una alimentazione malsana.

Anche l'alcool e il cibo (malsano e/o eccessivo) fanno tanti (ma tanti) morti.

40.000 persone/anno per l'alcool in Italia.

Per l'alimentazione non m i avventuro in numeri ma dovremmo essere su cifre ben superiori.

L'alcool, il fumo e il settore consapevole della alimentazione malsana rientrano, comunque, in una zona di scelte informate e tra diverse alternative.

L'alimentazione malsana, per la verità, non è tutta voluttuaria ma anche legata al livello di vita.
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Re: Eternit, Cassazione: annullata condanna.

Messaggioda pianogrande il 20/11/2014, 22:12

Tornando all'amianto, si parla di persone che non sapevano della sua nocività e, comunque, lo manipolavano per necessità, per guadagnarsi uno stipendio.

Ancora meno potevano essere consapevoli persone che facevano altro ma vivevano in zona.

L'amianto, sotto certi aspetti, rientra anche in quello che per decenni (adesso è un termine meno corrente) è stato definito ricatto occupazionale.

Da tecnico di fabbrica, ho letto i primi articoli sulla nocività dell'amianto negli anni settanta (si prendeva a riferimento il numero di morti tra gli addetti alla costruzione di navi, in America, durante la seconda guerra mondiale).

Lo stato italiano è stato assente a lungo su questa scena.

Prendo solo un esempio da Wikipedia (e metto anche il link).

La produzione e lavorazione dell'amianto è fuori legge in Italia dal 1992, ma non la vendita[9]. La legge n. 257 del 1992....

http://it.wikipedia.org/wiki/Asbesto

Copio un altro brano sempre dalla stessa pagina di Wikipedia.

La prima nazione al mondo a usare cautele contro la natura cancerogena dell'amianto tramite condotti di ventilazione e canali di sfogo fu il Regno Unito nel 1930 a seguito di pionieristici studi medici che dimostrarono il rapporto diretto tra utilizzo di amianto e tumori.[7] Nel 1943 la Germania fu la prima nazione a riconoscere il cancro al polmone e il mesotelioma come conseguenza dell'inalazione di asbesto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori colpiti.[8]

Non vado a cercare altro ma lo stato italiano non mi sembra abbia protetto gran che i suoi cittadini da questa nocività.
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