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Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda flaviomob il 03/11/2014, 9:12

Balle. Guardati la puntata di Report. Indumenti venduti a mille, duemila euro che ne costano solo 50-60 (in Italia) a chi li produce. Ma farli in Romania ne costa una decina in meno e per lucrare li fanno lì.


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Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda franz il 03/11/2014, 10:50

flaviomob ha scritto:Balle. Guardati la puntata di Report. Indumenti venduti a mille, duemila euro che ne costano solo 50-60 (in Italia) a chi li produce. Ma farli in Romania ne costa una decina in meno e per lucrare li fanno lì.

Ho visto la puntata (allucinante) ma trovo che sia fuori luogo farne un caso valido per tutte le aziende italiane.
A meno che non si voglia sostenenre che in Italia si possa tranquillamente vendere tutto a mille o duemila ero.
Vestiti, scarpe, pane, ombrelli. Basta che sia di lusso, no?

In realtà la produzione di lusso rappresenta una nicchia fortunata per chi è capace di immettersi in quel circuito ed è verissimo che in Italia sia sostenibile produrre a quei prezzi, proprio perché i margini sono elevati.
Il caso dell'imprenditore umbro spiegato alla fine lo dimostra.

Ma il paese non ha bisogno solo di piumini moncler o di borse di prada o di pullover di cachemire.
ha bisogno di mille altre cose, dove i margini sono ridotti ed anche pochi euro fanno la differenza, nella competizione internazionale.

Per quanto riguarda i piumini e compagnia, a me pare evidente che una volta che ci si rifornisce di piume nei paesi dell'est (prodotte nel modo atroce che abbiamo visto) allora tutto il circuito produttivo è razionale che stia là: produzione delle piume, delle imbottiture, confezionamento dei capi. Questo nel servizi non viene detto ma è comprensibile a chiunque sappia cosa è una catena produttiva. Anche perché se le piume arrivassero crude in Italia, ci sarebbe la possibilità di indagni e sequestri ed i furboni preferiscono quindi che tutta la lavorazione dei capi avvenga negli stessi luogi di raccolta.
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Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda gabriele il 03/11/2014, 12:20

Le aziende italiane vanno all'estero...

ormai di aziende italiane, in Italia, non ce ne sono più. Abbiamo svenduto quasi tutto agli altri. Sia arrivati al punto che stiamo svendendo (con la "s") anche le aziende strategiche come Terna.

Dove pensate andranno gli utili della aziende svendute all'estero?
http://www.mezzostampa.it/default.php?m ... ca&id=6912
http://economia.nanopress.it/made-in-it ... ro/P79055/
non rimarranno di certo in ItaGlia.

Siamo falliti e non ce ne rendiamo nemmeno più conto...
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Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda ranvit il 03/11/2014, 13:36

flaviomob ha scritto:Balle. Guardati la puntata di Report. Indumenti venduti a mille, duemila euro che ne costano solo 50-60 (in Italia) a chi li produce. Ma farli in Romania ne costa una decina in meno e per lucrare li fanno lì.


Le balle le dici tu e in parte anche Report (che fa dello scandalismo la sua arma auditel)! 8-)

Ma siamo sempre allo stesso punto: non si puo' pribire ad una azienda di delocalizzare! Punto!

Crea le condizioni....e mi riferisco a quelle vigenti nei Paesi europei che stanno meglio di noi, e vedrai che la delocalizzazione diventa un fatto legato esclusivamente alle produzioni in cui la manodopera è preponderante (almeno finchè anche in quei Paesi non aumenta il costo del lavoro).
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda Stefano'62 il 03/11/2014, 15:23

ranvit ha scritto:Meglio restare in Italia e fallire?
Di chi è la responsabilità se tanti imprenditori delocalizzano? Di Babbo Natale?
Abbassiamo le tasse alle imprese (almeno allo stesso livello dei Paesi concorrenti), applichiamo il jobs act, velocizziamo la giustizia, sburocratizziamo al massimo, etc etc e vedrai che non delocalizza piu' nessuno! 8-)

Bè certo,invece che gingillarci perchè non facciamo un passo in più nella stessa direzione e reintroduciamo la schiavitù e in Italia,così verranno persino da marte a investire in Italia,ma a chi gioverebbe ?
Non agli schiavi di sicuro.
Sinceramente non me ne frega una beneamata fava della sopravvivenza di una azienda italiana se di italiano c'è solo il padrone e il nome ma non ci lavora un solo italiano.
Non mi interessa della solidità di quattro mafiosi,ma della solidità dei dipendenti italiani.

Abbassare le tasse alle imprese....?
D'accordissimo,anzi io sono per azzerarle proprio,visto che ogni singolo euro di tassa ad una impresa è per definizione recessivo e deprimente del lavoro.
Invece renzi che fa ?
Vuole abbattere le tasse sul reddito e poi alzare le tasse nominali tipo l'iva,cioè il contrario di ciò che va fatto.
Renzi è un asino...oppure un colluso,e potrà solo farci del male.
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Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda ranvit il 03/11/2014, 16:16

...schiavismo? HO DETTO DI METTERE LE AZIENDE ITALIANE NELLE STESSE CONDIZIONI DI QUELLE DEGLI ALTRI PAESI EUROPEI!


Minchia avete proprio un'ossessione di Renzi...fra poco vedrete che a Renzi, con in mano un triangolo ed un compasso, spunteranno le corna. Ve lo sognate la notte nell'ambito di incubi spaventosi.... :lol: :lol: :lol:
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Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda Salemi il 03/11/2014, 18:04

da Stefano'62 il 36 minuti fa
Renzi è un asino...oppure un colluso,e potrà solo farci del male.
=
E se fosse un’asino colluso?
Perché asino. Perché di economia non comprende una beata mazza. Se intende aumentare l’Iva, il paese si affloscia definitivamente. L’Iva è una tassa che si paga sui consumi e sulle prestazioni di professionisti e imprese. Noi dobbiamo aumentare i consumi interni, non ridurli. E’ in corso la desertificazione delle imprese, e l’Iva va abbassata e non alzata. Non si può raccontare agli allocchi che si intende ridurre le tasse sulle imprese e poi si aumenta l’Iva che provoca nella fascia più larga della popolazione, quella che sostiene i consumi, una riduzione sensibile. Prendiamo in esame il flusso del denaro dell’anello delle imprese.
1) Iva significa imposta sul valore aggiunto. Che in pratica significa che lo Stato ti tassa sul ricarico dei prodotti acquistati. Più ricarichi più paghi. Ma in quel ricarico ci stanno dentro anche le spese delle materie prime, quelle di produzione, di gestione, le tasse che devi pagare ed infine l’utile d’impresa (quindi si tratta di una tassa sulla tassa-Più fatturato fai, più paghi le tasse, più quelle tasse le devi ricaricare sul singolo prodotto e quindi vai ad aumentare di conseguenza l’Iva.)
2) Il saldo dell'Iva lo ottieni attraverso la differenza tra iva a credito (iva calcolata sugli acquisti) e iva a debito (iva calcolata sulle tue vendite).
3) Ma almeno imprese (di ogni genere) e professionisti pagano sulla differenza del ricarico. L’utilizzatore finale no. Perché paga la tassa dell’ultimo passaggio del prodotto senza poterlo scaricare.
4) In tutti questi passaggi ne beneficiano solo le casse dell’Stato. Se aumento l’Iva aumento il costo finale del prodotto e quindi riduco i consumi.
5) Si scordino i consumatori che la riduzione delle tasse alle imprese comporti una diminuizione dei prezzi al consumo. Le imprese sono così messe male che non se lo possono permettere. E se anche qualche imprenditore coscienzioso e nazionalista praticasse la riduzione del costo finale del prodotto, questo non servirà ad aumentare i consumi all’interno di questo tipo di crisi.
6) La maggioranza degli imprenditori poi si comporteranno come lo Stato con la benzina. Quando il petrolio aumenta alla fonte, aumenta il prezzo alla pompa. Quando il costo del petrolio diminuisce, lo Stato si scorda di ridurre i costi della benzina in modo proporzionale.
Nella fascia alta della popolazione a partire da chi prende gli stipendi e la pensione alla Bonanni, l’aumento dell’Iva gli fa un baffo. Pagano senza fiatare. Ma quei numeri non fanno consumo a livello nazionale.
Già dal governo Berlusconi ci voleva uno shock economico per far ripartire i consumi. Ma il premier di Arcore governava con gli occhi puntati ai consensi. Da lui non ci si poteva aspettare nulla. Monti era la persona più qualificata dal punto di vista tecnico per far ripartire l’impresa con uno shock. Ma non aveva capacità politiche ed il suo governo è fallito miseramente. Enrico Letta era un uomo della macchina del potere e da lui non ci poteva aspettare nulla di più che quello che ha fatto. Renzi non c’entra niente con questa fase economica. E’ all’interno di una lotta di potere, in cui aspira a fare la parte della Wanda Osiris, in cui niente deve cambiare. O meglio, si fa credere che tutto cambi per non cambiare niente. Nella migliore tradizione dell’infinito gattopardismo italiano.
Stefano Feltri ha accennato di recente, sulla trasformazione in atto nell’intero mondo del lavoro. Siamo all’interno della bufera scatenata dopo 40 anni dall’inizio della Terza Rivoluzione industriale. Salteranno centinaia di migliaia di posti di loro che non verranno mai più recuperati. Basti pensare alla notizia di ieri dal Giappone. Nei negozi stanno installando commessi-robot.
E chi viene eliminato dal mondo del lavoro che ne facciamo??? Li mandiamo nelle camere a gas perché lo Stato non è in grado di sostenere il welfare???
Romano Prodi, uno dei maggiori esperti di economia della produzione in Europa, richiesto dallo Stato cinese per insegnare nelle sue università, ci aveva avvisati che se non ci si adeguava per tempo sarebbe arrivata la Notte dell’Europa. E noi come abbiamo reagito? Sostenendo che il Mortadella non era attendibile. Adesso cucchiamoci questi saltimbanchi che ci porteranno alla completa rovina.
Nel Job act Renziano esiste la risposta alla sfida del nuovo secolo??? Un operaio cinese lavora per una paga mensile che corrisponde a tre ore di un operaio italiano. E’una sfida persa in partenza. Ma tutti tacciono opportunamente. Gli italiani non devono sapere quanto sta accadendo.
Secondo Scalfari, quando ha affrontato il tema due anni fa, la soluzione all’attacco cinese ed indiano é quella di cinesizzarsi a nostra volta. In pratica diventare schiavi come i cinesi. Ed è questo il disegno in corso, piaccia o non piaccia. Cinesizzare le classi prestatrici d’opera (anche intellettuale ad ogni livello), mantenendo inalterati i privilegi dei mandarini.
O volete cinesizzare anche Squinzi, Farinetti o Marchionne?
Colluso.
Chi è passato attraverso la seconda parte del novecento, ha preso atto che Andreotti prima di assumere l’incarico di primo ministro per la prima volta, ha fatto esperienza guidando i dicasteri più importanti. E’ stato il migliore ministro degli Esteri della Repubblica. Adesso si ribalta tutto. Arriva una banda di inesperti guidati da un’inesperto totale che non era mai stato in Parlamento prima. Proprio nel momento in cui, poi, si deve affrontare la più grave crisi economico-finanziaria dopo quella del ’29. (Affermazione fatta anche dello stesso Padoan alcune settimane fa). Una crisi che farebbe tremare i polsi a De Gasperi ed Einaudi. I numeri uno nella storia dell’Italia repubblicana.
Dire che siamo all’interno di una gabbia di matti è fortemente riduttivo.
Chi ha messo Renzi a Palazzo Chigi???
Salemi
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Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda gi.bo. il 03/11/2014, 19:50

Salemi ha scritto:E se fosse un’asino colluso?
Perché asino. Perché di economia non comprende una beata mazza....
.....Ed è questo il disegno in corso, piaccia o non piaccia. Cinesizzare le classi prestatrici d’opera (anche intellettuale ad ogni livello), mantenendo inalterati i privilegi dei mandarini.
O volete cinesizzare anche Squinzi, Farinetti o Marchionne?
Colluso.
..................Chi ha messo Renzi a Palazzo Chigi???
Analisi perfetta Salemi.
Tutto questo non si puo sintetizzare oltre come qualcuno forse vorrebbe visto la lenzuolata.
E non so neppure chi potrebbe darti torto ma se c'e' si facci avanti senza paura. Non siamo ancora a certi livelli anche se potrebbero essere molto vicini. Non saranno come ai vecchi tempi. Anche su questo il potere si e' aggiornato

stanno per cinesizzrci e noi come rispondiamo? Come i soliti merli che accettano tutto come questo fosse inevitabile:cosi va la vita. I ricchi e i poveri son sempre esistiti.

Cosi va la vita una mazza!!! :twisted: :twisted:
La globalizzazione chi l'ha voluta in questo modo?
Chi ha voluto questo tipo di Europa se non chi aveva ben precisi obiettivi di delocalizzare per abbassare il costo del lavoro e fare piu' utili, anche fossero pochi cent ?

Lor signori sfruttano le aree geografiche mondiali e poi quando queste si son conquistate dei diritti sacrosanti passando da sudditi a persone vere e proprie, ecco saltar fuori chi li definisce privilegi e noi (non io) subito ad osannarlo come fosse il nuovo messia. E queste aree diventano povere. Sono esperti in rotazione, turnover . No sta' a loro, dicono, fare politiche sul lavoro ma ai governi. Certo han ragione ma vi mando lo stesso a waffa...lo!!! voi e chi ve lo permette

I padroni del vapore creano e disfano i paesi con le loro deboli democrazie e nella loro logica dovranno sempre esistere paesi poveri e paesi ricchi.

Tutto questo per far girare il loro capitale.

Purtroppo questo succede per la mancanza di consapevolezza, da parte di molti di noi, sulla logica di come costoro agiscono e, sempre purtroppo, parecchi di noi queste gioco delle tre carte lo accetta passivamente.

Pecoroni o moderati come qualcuno continua a definirsi?

E son molti a non rendersi conto che oramai siamo in un vicolo cieco dal quale possiamo uscire solo invertendo la marcia.
Cosa avete paura di perdere? Che arrivi baffone e vi prenda la casa e si mangi pure i pargoli piu teneri?.
Ma fin dove puo' arrivare l'inconsapevolezza del ns. popolo? Quando finira' il becchine da dare ai merli? :twisted: :twisted: :evil: :evil:


hola
Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo(Giordano Bruno)
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Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda flaviomob il 03/11/2014, 21:45

Se Report dicesse menzogne sarebbe querelato. Invece ogni tentativo legale di zittirlo è sempre finito con un'assoluzione per Gabanelli &c.

Il costo del lavoro in Italia è sotto la media europea, inferiore a quello inglese, francese o tedesco. Sono le grandi aziende che non investono in ricerca (del resto neppure lo Stato lo fa, attraverso l'università).

http://www.linkiesta.it/costo-lavoro-stime


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Re: Legge di Stabilità, Renzi: “Non tratto con sindacati”.

Messaggioda franz il 03/11/2014, 22:17

flaviomob ha scritto:Il costo del lavoro in Italia è sotto la media europea, inferiore a quello inglese, francese o tedesco. Sono le grandi aziende che non investono in ricerca (del resto neppure lo Stato lo fa, attraverso l'università).

http://www.linkiesta.it/costo-lavoro-stime

Ho letto.
Mi pare ci sia un errore di fondo.
Il costo del lavoro lordo comprende (per forza di cose) non solo la quota di contributi a carico del lavoratore (9.5) ma anche quella a carico dell'azienda (il doppio) per un totale del 33% solo per la previdenza. poi ci sono tutte le altre trattenute (infortuni etc) e si arriva al 50% nell'industria (dati CGIL Bologna che a suo temo ho postato nel forum).

Poi in un calcolo reale del costo del lavoro va compresa anche la produttività.
Vediamo perché.

Se nel paese A il lavoratore medio produce valore aggiunto per (mettiamo) 70'000 euro e riceve per questo una retribuzione lorda di 35'000 (che netta diventa 27'000) che dire del paese B in cui il valore aggiunto prodotto da un lavoratore è 40'000 (quindi molto meno) e riceve una retribuzione lorda di 25'000 che netti diventano 12'000?

Conta molto che nel paese A il lavoratore sia cosi' produttivo da dover lavorare solo 1400 ore mentre in quello B, meno produttivo, il lavoratore è costretto a compesare lavorando 1550 ore all'anno?

L'errore è calcolare il costo sulle ore lavorate e sul costo di quelle ore.
Cosa fa il lavoratore per quel costo e durante quelle ore? Quanto produce?
Questo è il punto.

La cosa è emersa (paradossalmente) nel servizio di report, quando hanno fatto notare la bassa produttività delle lavoratrici rumene e modave. Ma costano molto meno. Se il lavoratore italiano costa 1200 e produce 150 mentre il moldavo costa 300 e produce 75, alla fine la bilancia pende per la moldavia. Il singolo costo orario e le ore lavorate non contano se non verifichi quanto valore aggunto metti sulla bilancia. Per questo diverse aziende italiane (per lavorazioni ad alto valore aggiunto) si sono trasferite in austria, in svizzera, in germania. Il costo del lavoro sarà piu' alto ma se la produttività è ancora piu' alta e le tasse piu' basse, ci guadagnano.
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