incrociatore ha scritto:Guido, tu accusi me di attribuirti ragionamenti che non hai espresso... non fare altrettanto.
Io non ho affatto scritto che è volontà degli israeliani di schiavizzare i palestinesi...
Stiamo rapidamente scadendo al livello dell'asilo infantile "tu hai detto io ho detto". Quello che hai detto è scritto alla pagina precedente del forum, ma visto che te lo sei dimenticato te lo re-incollo qui:
Tutto sta a capire quale sia la parte che intende svolgere Israele... Vuole annientare i palestinesi? non sembra... i morti sono tanti, ma non siamo ancora all'olocausto... vuole soggiogarli? ci ha provato ma, infatti, come dice Freud deve rinunciare alla propria sicurezza...
Ora tu mi vuoi sostenere che il fatto che tu sostenga che Israele vuole soggiogare i palestinesi, citando un testo di Freud che parla di "mansioni servili", non significa che tu sostieni che Israele vuole schiavizzare i palestinesi. Cioè mi stai dicendo "x vuole soggiogare y" e poi dopo "non ho mai detto che x voglia soggiogare y". Cambiare idea è lecito, l'autonegazionismo un po' meno.
Quanto al resto, anche noi siamo un po' marziani, alcuni di noi più di altri, e largamente incapaci infatti di comprendere a tutto tondo le ragioni di un conflitto, e certamente se fossimo ancora più marziani di quanto siamo non le capiremmo meglio.
Come già ho detto svariate pagine fa, purtroppo (dal mio punto di vista) quasi del tutto ignorato (nel senso che invece la discussione è proseguita come prima, andando a perdersi in mille rivoli su centomila fatti incasinati tra loro e senza mai giungere al punto), la questione è sempre se Israele ha diritto di esistere. Se ha diritto di esistere, è chiaro che tutta l'oppressione del popolo palestinese nasce a partire dal fatto che nel 1948 non fu riconosciuto israele né da palestinesi né dai paesi arabi circostanti che anzi lo attaccarano immediatamente. Nel mezzo tra il 1948 ad oggi ci sono molti errori ed orrori compiuti da Israele – io questo non lo nego e l'ho ripetuto più volte, gradirei che tutti riconoscessero anche che Hamas è un'organizzazione terroristica pronta a trucidare i suoi oppositori e a farsi scudo della popolazione civile – tra i quali può essere o non essere annoverata anche l'attuale azione militare (e dopo ci torno su questo), ma non c'è dubbio che anche i marziani, se accettassero il presupposto del diritto all'esistenza di Israele (presupposto comunque dubbio dato che non tutti lo accettano) e arrivassero a conoscere un poco della storia concluderebbero allo stesso modo. Mentre al modo opposto se il loro giudizio (di valore e non di fatto) dovesse essere che no, Israele non avrebbe diritto ad esistere.
Nel caso specifico di questa attuale guerra, io vedo bene la tragica sproporzione tra i razzi fatti in casa e le centinaia o migliaia di vittime (vedremo purtroppo alla fine a che numeri si arriverà) causate da un'azione militare in forze. Mi chiedo anche però cosa avrebbe dovuto fare Israele, perché considero comunque inaccettabile subire il lancio di razzi (e sono d'accordo con francesco che se per anni partissero razzi dalla sicilia verso un altro paese e nessuno facesse nulla per fermarli quell'altro paese avrebbe diritto a difendersi anche con la forza).
La risposta che il lancio di razzi è una conseguenza della cattiveria di Israele è una cretinata di livello megagalattico, perché semplicemente prima dei razzi c'erano i kamikaze sugli autobus (prima del muro) e prima di questi c'erano le vere e proprie guerre degli stati circostanti contro Israele, guerre cominciate il giorno stesso della proclamazione dell'esistenza dello stato di Israele (quindi prima che si potessero accumulare le molte oppressioni subite dai palestines)... e quindi si ritorna su uno scivolo rapidissimo alla questione se Israele abbia il diritto di esistere oppure no.
Posto questo, ho difficoltà a vedere, e ancor più a giudicare la fattibilità, di alternative serie all'intervento militare, è possibile che ad esempio i servizi segreti Israeliani si mettano ad assassinare chirurgiamente tutti i membri di hamas lasciando così stare la popolazione civile. Ma questa soluzione, che io prospetto così per amor di immaginazione ma non credo sarebbe in realtà praticamente fattibile, sarebbe per certi versi ancora più lesiva del diritto internazionale e anche degli standard minimi di umanità (al contrario forse di come ragionano in tanti, io non credo che sia soltanto il numero di morti a qualificare un'azione o un'inazione). Sarebbe forse più plausibile una forza di interposizione armata sotto l'egida dell'Onu, e non è escluso che alla fine si vada verso questa opzione. Ma nel frattempo questa forza non c'era e non mi pare che stesse per materializzarsi all'improvviso prima che Israele prendesse la strada guerresca che ha preso (dopo anni, e non giorni, di lanci di razzi contro la sua popolazione). D'altronde, un'eventuale forza del genere correrebbe comunque il rischio di fare dei morti civili, a meno di non rinunciare ad usare veramente la forza, col che però sarebbe inutile nel suo scopo di impedire il lancio di razzi o altre azioni violente (perché io spero che un giorno il muro non ci sarà più, ma anche che in quel giorno non ci saranno neanche più i kamikaze che si fanno esplodere sugli autobus). Ho anche seri dubbi sul fatto che Hamas, PRIMA di questo intervento Israeliano, avrebbe pacificamente consentito a un contingente internazionale di fare da polizia militare sul proprio territorio (territorio per il controllo del quale, mi pare, non ha esistato a compiere azioni molto brutali nell'eliminare fisicamente o costringere ad andarsene i membri di Fatah). E naturalmente si potrebbero discutere molte altre alternative – ad esempio Israele poteva aiutare Fatah contro Hamas, ma anche qui visto l'odio per gli Israeliani non è affatto detto che avrebbe funzionato, e magari gli stessi che oggi criticano l'intervento militare avrebbero criticato anche simili ingenerenze – ma insomma a quel punto il problema non è più di principio ma di opportunità e possibilità di minimizzare i danni.
Contro il punto di base che in qualche forma Israele avesse il diritto-dovere di reagire al lancio di razzi, non ho visto alcun argomento valido né qui su questo forum né altrove. È vero che c'è una netta "sproporzionalità" in quest'uso della forza, ma è anche vero che, al di là della facile propaganda, non è così immediato individuare alternative contemporaneamente migliori e fattibili nella situazione data (data dal fatto che Hamas lanciava i razzi, senza che proprio nessuno li obbligasse a fare questi lanci).