pianogrande ha scritto:"........... qualcosa di certamente qualificato e per certi versi professionale,ma inderogabilmente più gestibile e "precario" (cioè licenziabile all'occorrenza in quattro e quattrotto tramite il voto) .................
Stefano62
Riformulo:
qualcosa di certamente qualificato e per certi versi professionale,ma inderogabilmente più gestibile e "precario" (cioè licenziabile all'occorrenza in quattro e quattrotto tramite il voto)
Quella piccolissima correzione e poi come non essere d'accordo?
Ti spiego quel "per certi versi".
Nel senso che il concetto di politica che ritengo indispensabile alla democrazia,non corrisponde al concetto universalmente inteso di politica.
La mia idea di politico professionale,è colui che unisce una competenza specifica ancorché non rigidamente certificata (a volte una laurea non è garanzia,e si trovano in giro competenze non certificate altrettanto valide quanto quelle corroborate da laurea),alla capacità di metterla al servizio del bene comune e alla capacità di organizzare diverse competenze in diversi ambiti a scopi superiori ai rispettivi ambiti.
Traduzione:c'è gente che riesce a "immaginare" qualcosa che possa migliorare le condizioni di vita di una comunità,e sa organizzare sinergicamente le diverse competenze necessarie a realizzare il progetto.
Quello è concetto di politica professionale e utile.
Altri riducono il concetto di politica ai soliti stereotipi tipo "l'arte del compromesso" o "l'arte del possibile",che non è che siano sbagliati,ma che sono riduttivi nella loro condizione di requisito non sufficiente per definire la politica utile (dato che possono essere presenti anche in cialtroni e corrotti);e magari lo condiscono con la skill di sapersi muovere untuosamente nelle stanze giuste....
Ma il concetto di politica per antonomasia che da quegli stereotipi deriva,identifica in realtà l'arte del raggiro che di fatto caratterizzava ed esauriva il concetto originario di democrazia delle antiche civiltà romana e ateniese (che appunto non inventarono la democrazia bensì la politica....."quella" politica,che caratterizza le democrazie di facciata quali difatti erano Roma e Atene).
I famosi oratori erano di fatto dei volponi capaci di infinocchiare le masse con la dialettica.
Questa non è la politica utile a scopi democratici.
La capacità di muoversi nei meandri machiavellici delle stanze del potere e di creare compromessi,e che viene universalmente identificata come skill indispensabile al politico professionale.......non è utile alla democrazia,anzi è il cancro da cui origina il Moloc.
Il politico professionale utile in democrazia non ha bisogno di sapersi muovere machiavellicamente perché invece e per definizione deve parlare dritto per dritto e francamente per mostrare ciò che ha immaginato per essere certo di venire compreso.
E la mancanza della "skill machiavellica" NON pregiudicherebbe la capacità di compromesso come a volte si obbietta,per il semplice fatto che esiste solo UN tipo di compromesso utile in democrazia:
quello che unisce i benefici di una chiara scelta A e di una altrettanto chiara scelta B.
Invece nei casi in cui "compromesso" significhi appunto compromettere i benefici insiti nelle versioni originali delle scelte A e B approdando ad un C che risulti una doppia occasione persa,il compromesso è evidentemente la scelta peggiore.
Ebbene la chiarezza è l'unica maniera di riconoscere se le diverse posizioni A e B possono incontrarsi in un compromesso positivo,invece la doppiezza dello scafato machiavellico lo impedisce per evidenti motivi fumogeni,e ogni compromesso raggiunto da due parti ambigue e poco aperte può generare solo un salto nel buio con grandi rischi di compromesso pernicioso del secondo tipo,quello che "compromette" entrambe le opzioni,e ne abbiamo continue prove sotto gli occhi da svariati decenni mi pare.....
Quindi il concetto di politica professionale cui mi riferisco è quello che ho scritto sopra e non necessita....anzi sarebbe un grosso cancro,e l'inamovibilità del politico aiuta a svilupparlo.....della skill centrale che nell'immaginario collettivo si ritiene debba avere il politico professionista,e che per me è la causa prima dell'avvento del Moloc.
La precisazione sui certi versi derivava dunque dal fatto che i requisiti che identificano la politica professionale che ritengo utile,NON sono gli stessi di quella accettata per antonomasia come tale.
Ciao