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Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda Iafran il 20/12/2013, 17:34

Il commento, sul volo in Sud Africa del compagno della Boldrini, dell'ex ministro Mastella ("Io ho fatto risparmiare allo Stato ... " - ignoro il seguito per cambio di canale), ieri mattina su La7, mi lascia con l'amaro in bocca: lo Stato può essere visto come qualcosa di esterno alle proprie funzioni pubbliche (statali). Ho dedotto che si potrebbe considerare alla stregua di un capo-condomino, di un direttore, di un sorvegliante ... di uno, insomma, che appena gira la testa dall'altra parte o non è presente ... si debba gabbare (per i propri interessi) senza alcuna remora.
Pensando che questa posizione non sia solo di Mastella ma sia comune a tanti nostri parlamentari (Razzi insegna benissimo) e governanti (passati, presenti e futuri) sono molto scettico che possiamo risollevare le sorti dei nostri conti pubblici ... senza la richiesta di perenni sacrifici alla popolazione.
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda pianogrande il 20/12/2013, 17:43

In qualche modo (e ce ne possono essere tanti) bisogna risolvere il problema (anzi lo scandalo) principale.
Basta con i politici che si votano gli stipendi, i privilegi etc.
In questo modo qualsiasi porcheria diventa "legale".

Questo delicatissimo incarico va demandato ad un potere autonomo dalla politica, che agisca nella massima trasparenza e che, periodicamente, presenti il conto ai cittadini.
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legge marchetta

Messaggioda mauri il 21/12/2013, 17:53

pianogrande ha scritto:In qualche modo (e ce ne possono essere tanti) bisogna risolvere il problema (anzi lo scandalo) principale.
Basta con i politici che si votano gli stipendi, i privilegi etc.
In questo modo qualsiasi porcheria diventa "legale".

Questo delicatissimo incarico va demandato ad un potere autonomo dalla politica, che agisca nella massima trasparenza e che, periodicamente, presenti il conto ai cittadini.


sembra pproprio ci pensino nemmeno per sogno
dal porcellum alla marchetta, a quanto pare si peggiore sempre di più, anche nel linguaggio, sarà un 2014 da dimenticare?
rinnovo gli auguri, mauri


http://www.lastampa.it/2013/12/21/econo ... agina.html

Legge di Stabilità da lunedì in Senato Via libera della Camera al ddl bilancio
In Aula la protesta dei Cinque Stelle con i cartelli: «Ecco chi è il lobbista Pd»
«A decidere in Parlamento - denuncia Sorial - non sono i ministri, non sono i sottosegretari o i deputati, sono i lobbisti, gli affaristi, come De Benedetti». «Questo governo - ha aggiunto - è fallimentare e fallito perché permette agli squali di mettere mano ai conti dello Stato». Sorial ha quindi ricordato il nome del relatore Maino Marchi, non casuale, a suo giudizio, «per una legge che deve essere chiamata marchetta» e ha fatto il nome di Tivelli come lobbista.
Durante il suo intervento, Sorial ha bocciato la legge di stabilità definendola una legge «marchetta», mentre, ha proseguito, «le nostre proposte sono state bocciate per insufficienti risorse». Poi Sorial ha attaccato il capogruppo del Pd, Roberto Speranza, affermando che nel successivo suo intervento avrebbe raccontato «un sacco di fregnacce». «Quando non si è abituati alla democrazia, c’è bisogno di un po’ di tempo per imparare le regole. Questa è l’Italia che noi non vogliamo, che noi fermeremo», ha replicato il capogruppo del Pd .
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda pianogrande il 21/12/2013, 23:12

Questo attacco a De Benedetti mi puzza terribilmente.
Fa parte della novella alleanza tra Grillo e Berlusconi?
Stiamo a vedere se FI restituisce il favore.
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda mauri il 22/12/2013, 17:50

mentre si parla finalmente della eliminazione delle province ecco ritornare il solito argomento, difficile da far digerire alla casta degli eletti, eppure dovranno decidere a ridursi gli stipendi e tutto il resto ed è scandaloso che non l'abbiano ancora fatto in questi ultimi 3 anni, anni persi che ci sono costati tasse su tasse e il progressivo impoverimento degli italiani
vedremo se renzi ne avrà la forza
ciao mauri

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... 1728.shtml
Lo stipendio dei parlamentari italiani è 5 volte il Pil pro capite, quello dei britannici solo due
I parlamentari italiani sono, in base alla dimensione dell'indennità in rapporto al Pil pro capite, di gran lunga i più pagati d'Europa. Nel 2012, infatti, lo stipendio da deputato in Italia era pari a 4,7 volte il Pil pro-capite, contro l'1,8 del Regno Unito. Contando anche i rimborsi spese (con e senza documentazione) i contributi ai gruppi parlamentari, i rimborsi elettorali e le spese di trasporto questo rapporto sale al 9,8 per il deputato italiano e al 6,6 per quello inglese. A fare i conti in tasca ai 945 parlamentari italiani è il rapporto di fine anno del Csc.
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda mauri il 27/12/2013, 17:55

quanto costano lo abbiamo capito, continuano a battere il chiodo ma forse anche confindustria vuole 23 miliardi a disposizione per le imprese, ora cerchiamo di capire quanto producono a fronte di un costo di 23 miliardi ma questo dato non lo dicono forse perchè nemmeno lo sanno quantificare, con tutti gli esperti che paghiamo salati non si riesce a capire? qui in tanti fanno i furbi
ciao mauri

http://www.lastampa.it/2013/12/26/econo ... agina.html

Confindustria: “Le imprese di Stato costano 23 miliardi di euro all’anno”
Lo studio degli imprenditori: 40mila partecipazioni statali, è l’1,4% del Pil
Confindustria contro le imprese di Stato. Il Centro Studi cita la banca dati CONSOC istituita presso il Ministero per la Pubblica Amministrazione e rileva che «nel 2012, erano 39.997 le partecipazioni possedute da amministrazioni pubbliche in 7.712 organismi esterni».
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda pianogrande il 27/12/2013, 18:48

Mi era venuto il dubbio che il messaggio fosse un po' forzato (nel senso che quel costo non fossero perdite ripianate dallo stato) e invece:

http://www.ilsole24ore.com/art/commenti ... 0001.shtml

E' proprio così.
Lo stato preleva soldi dei contribuenti per ripianare il deficit delle imprese statali.

Rimarrebbe da verificare se, per il servizio pubblico, sia ammissibile una perdita gestionale legata alla sua natura di servizio pubblico.
C'è sicuramente anche questa componente visto che le tasse le paghiamo per avere i servizi.
In pratica, ogni volta che lo stato privatizza un servizio, dovrebbe dirmi, di conseguenza, quante tasse mi toglie.
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda Iafran il 27/12/2013, 19:26

pianogrande ha scritto:E' proprio così.
Lo stato preleva soldi dei contribuenti per ripianare il deficit delle imprese statali.

Senza che i responsabili (ben retribuiti) vengano rimossi per incapacità e rispondano del procurato deficit economico.
Qui riporto una "disparità" con il resto d'Europa; ce ne saranno, comunque, tante altre in settori visibili ed in quelli nascosti (creati ad arte): basta scoprirle!

. . . .
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12 ... ti/825045/

Quei dirigenti ministeriali: così numerosi e iperpagati di Roberto Perotti, lavoce.info

La spesa per gli organi legislativi, analizzata nelle puntate precedenti su Lavoce.info, è di alto valore simbolico, ma è una piccola parte della spesa pubblica. La parte più importante è la remunerazione dei dipendenti pubblici. Questo è un argomento controverso, su cui è importante evitare conclusioni e generalizzazioni affrettate. Ma una componente importante può essere investigata e valutata abbastanza facilmente: la remunerazione dei maggiori dirigenti. (1)
La tabella sottostante confronta le remunerazioni dei dirigenti più senior di quattro ministeri italiani, quelli degli Esteri, dell’ Economia, delle Politiche Agricole, e della Salute, con i loro omologhi britannici. (2) In entrambi i paesi la remunerazione include la parte variabile, ed eventuali bonus e premi di produttività.
Una differenza tra il 50 e l’80 per cento
Cominciamo dal ministero delle Politiche Agricole, in cui c’è una corrispondenza praticamente perfetta fra le posizioni di vertice in Italia e Gran Bretagna: un capo di gabinetto (un permanent undersecretary), tre direttori di dipartimento (tre director general) e sette direttori generali (otto director) (3) La figura più senior in Italia è il capo di gabinetto, che guadagna 275.000 euro; in Gran Bretagna il permanent undersecretary guadagna 192.000 euro – una differenza del 43 per cento(4). Dopo di questi, in media i tre direttori di dipartimento guadagnano 287.000 euro, contro i 166.000 euro dei director general: una differenza del 70 per cento. I sette direttori generali in media guadagnano 192.000 euro contro i 118.000 euro dei director: una differenza del 60 per cento.
Passiamo al ministero degli Esteri. Il segretario generale guadagna oltre 300.000 euro all’anno, il 15 percento in più del suo omologo britannico – una differenza non enorme. Il capo di gabinetto guadagna 273.000 euro, l’80 per cento più del chief operating officerbritannico. Nel ministero degli Esteri italiano vi sono otto direttori generali, con uno stipendio medio di 250.000 euro, il 50 per cento più dei tre director general e l’80 per cento più della media dei tre director general e dei nove director (5). La differenza è ancora più significativa perché non vi possono essere dubbi che il Foreign Office britannico ha un ruolo internazionale enormemente più importante del ministero degli Esteri italiano.
(TABELLA)
Il terzo riquadro della tabella si riferisce al Ministero dell’Economia. Qui non ho dati sulla remunerazione del capo di gabinetto e del capo della segreteria tecnica. I quattro direttori generali in Italia guadagnano in media 289.000 euro, il 90 per cento più dei quattro director general. Gli altri 57 dirigenti di prima fascia italiani guadagnano in media 176.000 euro, il 60 per cento più dei 17 director britannici. (6)
Il quarto riquadro confronta i due ministeri della Salute. Il direttore del dipartimento ha uno stipendio di 293.000 euro, il 45 percento più del permanent secretary britannico. La media dei quattordici direttori generali italiani è di 232.000 euro, quella dei cinque director generalbritannici di 164.000 euro, una differenza del 40 percento.
…che non ha alcuna giustificazione
La conclusione è chiarissima: i dirigenti di vertice italiani sono troppi, e iperpagati. Non esiste alcuna giustificazione per remunerazioni così alte. Semmai, ci si aspetterebbe l’ opposto, per due ragioni. I ministeri britannici competono nell’attrarre talenti con la City di Londra, che ha salari altissimi, mentre non esiste niente di comparabile a Roma; e il costo della vita è molto più alto a Londra che a Roma.
Qualcosa va fatto, e sostanziale: non basterà bloccare l’ adeguamento all’ inflazione, o altri palliativi del genere. La Corte Costituzionale si opporrà, come in passato, perché ha un evidente conflitto di interessi in materia di stipendi d’oro, ed ha già mostrato di usare una logica economica contorta per bocciare alcuni provvedimenti ragionevolissimi proposti in passato. Si dovrà anche smettere di invocare la nozione di “diritto acquisito”. Qualsiasi cambiamento di legislazione lede qualche “diritto acquisito”: se si aumenta l’ aliquota dell’Imu, si svantaggia chi aveva comprato una casa rispetto a un individuo identico che aveva deciso invece di prendere in affitto.
E non è solo un problema politico, morale e simbolico, come nel caso degli organi politici legislativi: ora le somme in gioco sono probabilmente più alte. Quanto esattamente al momento è difficile dire; nelle prossime puntate cercherò di fornire una stima più precisa.
La tabella mostra le remunerazioni dei dirigenti di vertice in alcuni ministeri in Italia e in Gran Bretagna.
(continua con le Note)
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda Iafran il 28/12/2013, 7:22

Ma come farebbe l'Italia senza questi "super-uomini della provvidenza"?
. . . . . .
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12 ... le/824950/

Crac Parmalat, Enrico Bondi commissario per tutte le stagioni. E le parcelle di Costanza Iotti

Se dal crac di Parmalat sono passati dieci anni, per uno dei suoi protagonisti, Enrico Bondi, il contesto lavorativo non sembra poi essere così diverso. … Una triste storia quella dell’Ilva di Taranto che ha tante affinità con altre vicende delicate gestite dall’ex commissario Parmalat che il 10 ottobre scorso è stato rinviato a giudizio per falsa testimonianza nell’ambito del presunto dossieraggio illegale di Telecom Italia per la vicenda della microspia trovata sulla sua auto quando era diventato da poche settimane amministratore delegato del gruppo di telecomunicazioni.
Le aziende in difficoltà sono del resto la specialità di Bondi che solo per un breve periodo si è dedicato anche alla cosa pubblica, con l’ex premier Mario Monti che lo ha chiamato a diventare commissario della spending review con il decreto legge 52/2012 pubblicato l’8 maggio dello scorso anno in Gazzetta Ufficiale. Nella norma era prevista un’indennità lorda non superiore ai 170mila euro per un incarico fino al 30 aprile 2013. Una cifra tutto sommato contenuta per un incarico di tale importanza e responsabilità, ma solo un tassello del costo effettivo della spending review che, come testimonia la ragioneria dello Stato, alla voce Politiche economiche di bilancio nel 2013, con riferimento all’analisi, “monitoraggio e controllo della finanza pubblica”, nel periodo Bondi è costata alle casse pubbliche 880mila euro contro poco più di 200mila euro previsti per l’anno successivo. La somma è comunque ben lontana dai circa 33 milioni di euro che il commissario straordinario di Parmalat ha incassato in 26 mesi a Collecchio. Compensi poi scesi a 1,5 milioni del 2010 quando il passaggio ad amministratore delegato della nuova Parmalat era consolidato, fino ad arrivare alla rinuncia alla buonuscita che Il Sole 24 Ore battezzò comunque come “francescana” con un consiglio di amministrazione 2011 che complessivamente aveva incassato 1,6 milioni.
Ad ogni modo l’avventura di Bondi alla spending review dura poco ed è tra le sue più brevi esperienze professionali dopo la consulenza lampo al capezzale del San Raffaele di don Verzè su incarico del Vaticano nell’estate 2011. Il commissario abbandona le forbici dello Stato il 7 gennaio 2013 insieme all’incarico di commissario ad acta per la Sanità della Regione Lazio durato un paio di mesi. La decisione di uscire di scena arriva dopo che l’allora segretario Pd, Pierluigi Bersani, ne contesta il doppio ruolo come commissario pubblico alla riduzione della spesa e “selezionatore” dei curricula per la lista Scelta Civica dello stesso Monti. Non passano neanche sei mesi, che il 4 giugno Bondi viene chiamato al capezzale dell’Ilva dal governo di Enrico Letta con un incarico di 36 mesi i cui oneri sono tutti a carico dell’azienda come avviene in questi casi.
Di strada e di soldi, insomma, ne ha fatta il manager che, giovane chimico, venne assunto nel ’57 alla Montedison prima di passare al settore aerospaziale e, poi, di arrivare in Fiat e alla Gilardini dove stringe amicizia con Cesare Romiti. Da li l’incontro con il dominus di Mediobanca, Enrico Cuccia, che gli affida la prima azienda in crisi, la Torviscosa, storica fabbrica di cellulosa che rischia il crac. ... Con la prova del fuoco che arriva nel 1993 con l’ondata Mani pulite che rischia di affossare il gigante Ferruzzi-Montedison. Nell’ufficio del pm Francesco Greco, Bondi si presenta con i suoi fidati consulenti Guido Angiolinie Umberto Tracanella. ...
Anni difficili quelli post-Mani pulite cui segue la breve esperienza in Telecom Italia nel 2001 prima dell’incarico di amministratore delegato nella Premafin della famiglia Ligresti dove pure si trattiene poco. Gianni Agnelli, in fin di vita, lo vorrebbe alla Fiat, ma è il banchiere Cesare Geronzi a mettersi di traverso ... Così nel 2003 approda al gruppo dell’acciaio Lucchini dove conosce il numero uno Luigi, in passato presidente Montedison proprio mentre Bondi ricopriva l’incarico di amministratore delegato. La ristrutturazione non è facile, ma anche in questo caso Bondi riesce favorendo poi la vendita ai russi della Servestal. Di qui l’approdo nella Parmalat spolpata dalla famiglia Tanzi. Una mucca che però anche lui ha munto abbondantemente e che, tanto quanto i risparmiatori, ha goduto ben poco del denaro recuperato da banche e revisori.
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Re: Si vive di politica, ripulendo le tasche dei cittadini.

Messaggioda mauri il 25/01/2014, 18:21

al di là di questo signore che prende un "salario minimo" che sicuramente si avvicina ai 2 milioni solo per l'inps, bisognerebbe sistemare l'anomalia italiana della miriade di incarichi super pagati e del conflitto di iteresse negli incarichi, presidente inps e direttore generale di un ospedale, poi se abbia fatto ciò che dice l'articolo sarà da dimostrare

"Cartelle cliniche truccate per gonfiare i rimborsi" Indagato il presidente Inps: illeciti per 85 milioni
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/0 ... ef=HREC1-9

e questi non sono da meno, ci costano, se sono solo 100, circa mezzo miliardo/anno e non ho capito per fare cosa
ma ho paura siano molti di più
qui mi sa che renzi riuscirà a fare ben poco, si sa appena si toccano i poteri forti ti fanno fuori
qui ci vorrebbe un nuovo Robespierre che capeggi una rivoluzione, altro che renzi
ciao mauri

Ricomincia il valzer dei boiardi. Dall'Eni a Finmeccanica, le 100 nomine dello Stato padrone
Cinquanta? Cento? O, scendendo per li rami dei più doviziosi castelli merlati del potere, addirittura il doppio? Nessuno, neanche il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni che dovrebbe essere il loro principe regnante, sa con esattezza quanti siano, anche perché non sono ben definiti i confini dei feudi che controllano. Quel che è certo è che una coorte di anziani plurimilionari nati nel secondo dopoguerra (quando non nel primo) si appresta a garantirsi una quarta età da magnati feudali nelle grandi imprese e negli enti pubblici.
http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... ef=HRER2-1
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