da Repubblica:
Filippo Taddei e la nuova Matteonomics.
"Dimentichiamo l'Imu e tagliamo l'Irpef"La ricetta del neo responsabile economico del Pd passa per il taglio della spesa per la diplomazia, organi esecutivi e legislativi: "Paghiamo 16 miliardi l'anno in più della Gran Bretagna, non ha senso". E ancora: "La tassa sulla casa non è il vero problema. Dobbiamo impegnarci per il lavoro e la riduzione delle imposte sul reddito. Convido molto del programma economico di Renzi, ma ho criticato la mancanza di ambizione per cambiare davvero l'Italia"
di GIULIANO BALESTRERI
MILANO - Tremila nuovi follower su twitter in poche ore, cento chiamate non risposte, email e messaggi. Filippo Taddei quasi non ci crede: "Sto cercando di rispondere a tutti, ma non sono abituato a tanta attenzione, dovrò imparare rapidamente. Ho solo una richiesta: non chiamatemi giovane, ho 37 anni, in qualunque altro Paese sarei grande da tempo". Classe
1976, professore di economia alla John Hopkins University di Bologna, è il nuovo responsabile economico del Partito Democratico targato Matteo Renzi: prende il posto che Epifani aveva assegnato a Matteo Colaninno, lo stesso che prima Bersani aveva dato a Stefano Fassina, oggi vice ministro all'Economia. Promette di entrare in via del Nazareno in punta di piedi, ma le idee non gli mancano, così come il coraggio che a luglio lo aveva spinto a criticare alcuni passaggi della piattaforma economica del neo segretario: mancava di ambizione. Migliorare il Paese non gli basta: "Dobbiamo cambiare l'Italia". Di più: "Bisogna spostare l'attenzione su temi veramente importanti. Abbiamo perso l'ultimo anno a parlare di Imu, dimenticandoci il lavoro". E ancora: "Il Pd deve essere il primo attore nelle scelte di politica economica di questo Paese. Deve produrre pensieri e proposte di cambiamento efficaci".
Civatiano e critico nei confronti di Renzi, eppure è diventato responsabile economico del Pd...
"Il mio legame con Civati non cambia, credo anzi che questo sia un riconoscimento di Renzi al suo impegno e alle sue capacità. Quanto alle critiche è vero: ho sollevato alcuni rilievi, ma ho anche scritto che molto del programma di Yoram Gutgled (il consigliere economico di Renzi ndr) è condivisibile. Però è vero manca di quell'ambizione che il Pd deve avere per cambiare il Paese. E, soprattutto, manca di un approccio forte al mercato del lavoro e alla riduzione della pressione fiscale. Abbiamo perso un anno a parlare di Imu, non possiamo permettercelo".
La casa è un tema caro agli italiani. Il Pdl ha fatto un'intera campagna elettorale sulla sua abolizione. Ha sbagliato il Pd a seguirlo?
"Il Pd non può passare più tempo a parlare dell'Imu che del Fisco. L'importo medio dell'imposta sulla casa era di 250 euro l'anno, parliamo di 20 euro al mese, senza dimenticare che le fasce più deboli erano già esentate. Il problema vero è la pressione fiscale: un lavoratore con un reddito lordo di 30 mila euro l'anno guadagna circa 1.700 euro netti al mese. Un aumento di 100 euro potrebbe fare la differenze e cancellare le preoccupazioni dell'Imu, ma in tasca al lavoratore entrano poco più di 40 euro, gli altri vanno in tasse. Così non va. Bisogna cambiare passo".
E' quello che dicono tutti, ma sempre senza risultati. Ha una nuova ricetta per tagliare le tasse?
"Non possiamo nasconderci dietro a un dito. Le tasse seguono la spesa pubblica. Se vogliamo tagliarle dobbiamo iniziare da qui. Secondo Eurostat, nel 2010 la spesa per gli organi esecutivi, legislativi e affari esteri (la diplomazione, ndr) è in Italia di 1% di Pil più alta della Gran Bretagna, dello 0,7% più alta della Germania e dello 0,8% maggiore che in Spagna. Parliamo di 16 miliardi di euro e non si capisce per quale motivo. Dobbiamo tagliare. Ma dobbiamo anche essere consapevoli che non ci riusciremo in un mese o in un giorno: questo è un programma di legislatura che si rifletterà in benefici per i lavoratori".
Il taglio della spesa pubblica però sembra un totem intoccabile. Ora è arrivato il turno di Carlo Cottarelli. Voi che farete?
"Incontrarlo sarebbe un grande onore. Sappiamo che c'è molto lavoro da fare, ma fidatevi di noi. C'è anche l'economista Roberto Perotti che sta scandagliando l'intera spesa pubblica, con un quadro dettagliato prepareremo un piano d'azione. Di certo c'è molto da lavorare, ma dobbiamo dimostrare che il Pd è molto meglio di quello che sembra. Se ci riusciremo sapremo anche coinvolgere la parte migliore della società civile: in questo Paese c'è una grande intelligenza economica che troppo a lungo è rimasta esclusa dalla politica".
Il lavoro è un altro dei grandi temi sul tavolo...
"Dobbiamo chiudere il dualismo tra imprese e lavoratori, ma è un tema di compentenza di Marianna Madia. Di certo ne parleremo. Mi va bene un partito che si occupi con grande enfasi del rifinanziamento della cassa integrazione, ma vorrei che ci fosse
la stessa attenzione e preoccupazione per quei disoccupati che dalla cassa integrazione neppure sono coperti. Ecco, il lavoro deve essere centrale e tutti i lavoratori devono avere lo stesso peso. In questo modo possiamo tornare a far crescere la fiducia nel Paese: oggi prevale la delusione. Ci siamo dimenticati che questa deve essere una società fondata sul lavoro attraverso il quale ci si eleva: oggi non è più così, ma deve tornare ad esserlo. Noi ci dobbiamo occupare di questo e possiamo farlo tagliando le imposte sul reddito".
Non pensa che la sua impostazione su tasse, lavoro e spesa pubblica possa creare qualche attrito con il ministro dell'Economia?
"Fabrizio Saccomanni e Stefano Fassina sono economisti esperti da cui c'è sempre da imparare. Non ci saranno problemi, ma è chiaro che il Pd, prima forza politica del Paese, deve promuovere il vero cambiamento: produrre pensiero e proposte concrete. Dobbiamo fare il nostro lavoro e coinvolgere l'Italia: convincere gli elettori che la nostra è la ricetta giusta. Dobbiamo occuparci dei grandi mali che affligono il Paese e non pensare solo all'Imu. Anche se, mi rendo conto, le larghe intese non aiutano".
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Ma Renzi e Taddei dovrebbero anche dare un'occhiata qui...
http://inchieste.repubblica.it/it/repub ... -72666941/