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Renzi: pronto a guidare il PD

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda cardif il 29/09/2013, 15:42

O la fine di Veltroni: eletto alle primarie col 76% (primo) segretario del nascente PD nel 2007; sostenne la 'vocazione maggioritaria (non totalitaria)' del PD. Però fece una eccezione per l'IDV e imbarcò i Radicali Italiani alle elezioni politiche del 2008; e le perse.

Renzi parte come rottamatore, e ha rottamato pure Veltroni.

Crea una corrente forte, dall'esterno del PD, al grido "VENTI MOTIVI DI DIFFERENZA TRA NOI E LORO" su facebook dove ha 458.425 'mi piace', certamente in buona parte di centrodestra. Tra cui c'è pure un 'mi piace' di Elena Bartalini (Grande Informazione Libera Movimento 5 Stelle!!( che scrive: "Ti ricordo anche che sei nato nella DC....sei stato il portaborse di De Mita....non conosci gli ideali di sinistra!! Ma quale PD.....ben venga la tua sconfitta!!"Ed oggi vuole un partito senza correnti.

Vuole inventare un Nuovo PD. Ma molti, compreso me, non hanno capito in che consisterebbe.

Non si espone su questioni importanti; adesso tace. Mi sarebbe piaciuto sapere come vede l'attuale situazione, per capire meglio che cosa vuole.

Non mi pare che Letta, primo concorrente al nuovo governo, o Rosy Bindi, che dice "Renzi non lo voto", siano di sinistra.
Non so se si tratta della sola 'sinistra infantile e velleitaria' che lui non convince. E comunque se ne faccia una ragione, visto che lui vuole togliere i voti al centrodestra.
Il problema fondamentale, secondo me, è: quale PD immagina? Il resto è appariscenza mediatica.
Ridurre il problema Renzi sì Renzi no alla sola simpatia o antipatia per il personaggio, al di là dei contenuti o delle aspettative di grande vittoria del CentroSinistra, va bene. A me è simpatico e le aspettative le aspetto. Ma arriveranno?
Personalmente mi sarebbe piaciuto che Franceschini non fosse saltato sul carro del vincitore (ipotetico, ma di che?) e fosse stato lui il nuovo segretario dei PD; come del resto mi sarebbe già piaciuto Franceschini a suo tempo, al posto di Bersani. Ma questa è acqua passata. E' la futura che mi preoccupa.
Nel Pd c'è la lotta interna per la 'conquista del potere (segreteria e/o governo)' da parte di Renzi contro tutti gli altri che lo vogliono contrastare; diversa da quella che richiamò l'interesse dell'elettorato per il cs nelle primarie di coalizione del 2012, dove c'era il pd ma anche Tabacci e Vendola. Lotta che passerebbe al di sopra del referendum , perché pare che gli accordi su chi andrebbero le due cariche li vogliano prendere prima, alla faccia della base. E non so che appeal porterà al cs.
Nel revival di FI c'è il recupero dei 'valori' proposti dal suo fondatore, allora tanto condivisi; sarà un richiamo forte che potrà compensare quella parte di elettorato delusa dal delinquente; oltretutto questo, come al solito, farà la vittima (i comunisti, aiutati dalla magistratura, lo vogliono cacciare dal Parlamento, lo vogliono vedere sul lastrico con la sentenza Mondadori, ecc ecc: la solita solfa). E non so che appeal avrà sul cd.
Ma mo' mi so' capito bene?
cardif
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Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda Manuela il 06/10/2013, 20:08

A me sembra che la discussione su "che partito ha in mente Matteo Renzi" l'abbiamo fatta ancora. Ma riprendiamola.
A me pare che l'idea di partito di Renzi sia contenuta in molte sue dichiarazioni, anche se non ne ha mai fatto (a quel che mi risulta) un disegno organico.
Prima di tutto: "un partito senza correnti". Non credo che Renzi abbia una bacchetta magica con cui distruggere le correnti; penso però che abbia in mente un partito dove nei congressi si confrontano le idee, si vota, e chi ha più voti guida il partito. Gli altri, come ha fatto Renzi stesso, dopo aver perso le primarie, non chiedono posti, non chiedono "una gestione condivisa": in tal modo le responsabilità sono attribuite con trasparenza, senza nasconderle in una nebbia indistinta dove non si capisce più chi governa davvero il partito. Un partito dove le decisioni sono prese dagli organi dirigenti, non ha bisogno di "caminetti". Errore esiziale di Veltroni, dal quale mi pare abbia anche messo in guardia Renzi: le decisioni prese da "notabili" ciascuno dei quali ha un suo peso, è il contrario della democrazia. Gli organi dirigenti sono esautorati e le correnti prosperano, col loro carico di tessere, voti di scambio, incarichi, ecc.ecc.
Un partito la cui finalità sia governare il paese, non riprodurre se stesso. Fino alla quasi identificazione dei due piani (per questo penso che il segretario del PD debba essere naturalmente il candidato premier, altrimenti non vedo cosa stia a fare un segretario: a governare pletore di funzionari?) E se la finalità è il governo (locale e nazionale), deve essere profondamente ripensata la struttura organizzativa del partito stesso. Non è pensabile che possa essere un corpo parallelo al governo (quanto spesso i governi cadono nelles edi dei partiti, e non in Parlamento?), in grado di condizionarlo o, qualora gliene salti l'estro, di farlo cadere... cosa che è successa, non scordiamolo mai.
L'autofinanziamento deve essere un principio irrinunciabile: cosa per cui quella pletora di funzionari, la cui necessità è difficilmente ravvisabile, deve per forza essere ridotta all'osso. Verifichiamo chi è davvero indispensabile e chi invece campa alle spalle di noi tutti, grazie al finanziamento pubblico.
Mi fermo qui: mi sembra di aver gettato sassi sufficientemente pesanti nello stagno.
Diciamo che questa sarebbe l'intalaiatura del mio partito (cui non è necessario essere iscritti a vita... magari lo si potrebbe avvicinare anche solo per una campagna politica od elettorale): non so se sia davvero anche quella di Renzi, ma mi pare che dalle sue dichiarazioni, si possano trarre conclusioni simili
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Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda franz il 07/10/2013, 9:31

Sono abbastanza d'accordo con manuela ma ho una perplessità su questo ragionamento:
Un partito la cui finalità sia governare il paese, non riprodurre se stesso. Fino alla quasi identificazione dei due piani (per questo penso che il segretario del PD debba essere naturalmente il candidato premier, altrimenti non vedo cosa stia a fare un segretario: a governare pletore di funzionari?)

Secondo me l'identificazione dei due piani (partito e governo del paese) è un errore.
Il governo del paese è dato dalla PA sotto la direzione del Governo (ministri e ministeri).
Il partito è altra cosa e non deve identificarsi con il governo. Dove questo è successo (DC anni 50 e seguenti, oppure regimi autoritiari guidati da un partito unico) le cose non sono andate bene. Il partito, nella visione di oggi, è un'associazione democratica che fa da mediazione tra stato e cittadini.
Detto questo io ritengo che le due figure dovrebbero essere distinte. Nel caso di Renzi tuttavia è chiaro che se prima lui non arriva ad essere segretario del PD e rinnovarlo come dice, è inutile pensare ad un ruolo come PdC perché farebbe la fine di Prodi, PdC senza partito alle spalle, fatto fuori dalle varie correnti dei due principali partiti di governo di allora.
Diciamo che tra PdC e segretariato del maggior partito di governo ci deve essere sintonia, cosa possibile se è la stessa persona oppure se sono persone diverse ma collegati da finalità e visioni politiche quasi identiche.
Rimango pero' dell'idea che fare bene contemporaneamente il PdC ed il segretario del maggior partito di governo sia missione impossibile. O fai bene una cosa o l'altra. Soprattutto nel caso dell'Italia, dove siamo sull'orlo del baratro.
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Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda Robyn il 07/10/2013, 12:31

Si fanno troppe confusioni
leader e primo ministro separati
l'alleanza da sel a scelta civica
no ad entrare nel Pse altrimenti perdiamo voti
L'8 dicembre giorno dell'immacolata concezione
ci sarà la liberazione
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Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda annalu il 07/10/2013, 14:12

franz ha scritto:... Secondo me l'identificazione dei due piani (partito e governo del paese) è un errore.
Il governo del paese è dato dalla PA sotto la direzione del Governo (ministri e ministeri).
Il partito è altra cosa e non deve identificarsi con il governo. Dove questo è successo (DC anni 50 e seguenti, oppure regimi autoritari guidati da un partito unico) le cose non sono andate bene. Il partito, nella visione di oggi, è un'associazione democratica che fa da mediazione tra stato e cittadini.

Sono perfettamente d'accordo. Partiti e governo sono e devono restare ben distinti, in quanto sono nettamente distinti i loro ruoli. Il governo, e quindi il PdC, sono spesso il risultato di un compromesso tra più forze politiche, ed un partito può appoggiare un governo (ed esprimere eventualmente il PdC) anche senza condividerne la linea al 100%.
Un partito al contrario deve mantenere una propria linea elaborata dai suoi organi dirigenti in accordo con la propria base, e mantenere una funzione di pressione e di stimolo sul governo, perché il governo in carica col suo sostegno si adegui quanto più possibile alla linea del partito che lo appoggia.
Il Partito non deve essere una struttura "parallela" al governo, ma semplicemente deve essere "altro", ed il segretario rappresenta l'elemento unitario ed il portavoce del partito stesso, ben distinto dalla voce del governo.
In una repubblica parlamentare come la nostra - premetto che a me sta bene così, e l'idea di una repubblica presidenziale non mi attrae affatto - il parlamento è ovviamente influenzato dai partiti.
Un partito serio, effettivamente rappresentativo della propria base e con strutture dirigenti democratiche ed efficienti, senza caminetti o sotterfugi, l'appoggio al governo lo mantiene finché la linea del governo stesso resta nell'ambito delle condizioni che il partito ritiene accettabili, ed ovviamente se queste cambiano, un partito può suggerire ai suoi parlamentari di smettere di sostenere il governo; i parlamentari poi, se saranno "veri" e autonomi rappresentanti dei loro elettori e non marionette dei dirigenti, decideranno in piena coscienza come agire per il bene del paese.

Per quel che riguarda Renzi e la situazione attuale, mi sta bene che faccia il segretario del Pd mentre Letta continua ad essere il PdC. Avremo modo così di giudicare la reale forza di Renzi e di verificare come gestirà il partito. Se poi, quando Letta avesse concluso il suo ruolo, Renzi dovesse venir scelto come nuovo PdC, allora il partito sarà certo in grado di affiancargli un'altra personalità come segretario Pd.
Oppure no?
Le personalità politiche sono così poche che se se ne trova una funzionante si affida tutto a lui?
L'attuale tendenza alla concentrazione del potere nelle mani di una sola persona mi preoccupa.

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Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda Robyn il 07/10/2013, 14:25

ma che discorso è non nel Pse altrimenti perdiamo voti fatto da un'esponente di provenienza di area sinistra?Tutti nel Pse.Poi non si possono fare alleanze troppo etrogenne da sel a scelta civica perche minano la stabilità.Letta si tenga estraneo al congresso.Leadership e primo ministro coincideranno.Poi alla confusione non aggiungiamoci i rischi di frantumazione insiti nel proporzionale per cui no alla riduzione dei parlamentari perchè la democrazia ha bisogno di tante persone e quindi di tanti rappresentanti.Il FT ha detto l'Italia è ad un bivio deve scegliere
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Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda franz il 07/10/2013, 15:03

Robyn ha scritto:Si fanno troppe confusioni ...
1) no ad entrare nel Pse altrimenti perdiamo voti
2) ma che discorso è non nel Pse altrimenti perdiamo voti fatto da un'esponente di provenienza di area sinistra?Tutti nel Pse.


« Sia sul piano scientifico che su quello morale, venni dunque gradualmente avvicinandomi a quella verità, la cui parziale scoperta m'ha poi condotto a un così tremendo naufragio: l'uomo non è veracemente uno, ma veracemente due. »
http://it.wikipedia.org/wiki/Lo_strano_ ... ignor_Hyde
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Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda Robyn il 07/10/2013, 15:13

La Gran Bretagna non è una repubblica presidenziale ma parlamentare e pure leadership e primo ministro coincidino.Si può pensare tutt'al più ad un vice che affianchi la leadership nella guida del partito senza che ci siano altre elezioni manuale cencelli o altre spartizioni.Questo non può che essere una persona affidabilissima come <Cuperlo> ma la leadership rimane quella delle primarie
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Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda lodes il 07/10/2013, 19:33

An nalu scrive:
"Sono perfettamente d'accordo. Partiti e governo sono e devono restare ben distinti, in quanto sono nettamente distinti i loro ruoli. Il governo, e quindi il PdC, sono spesso il risultato di un compromesso tra più forze politiche, ed un partito può appoggiare un governo (ed esprimere eventualmente il PdC) anche senza condividerne la linea al 100%.
Un partito al contrario deve mantenere una propria linea elaborata dai suoi organi dirigenti in accordo con la propria base, e mantenere una funzione di pressione e di stimolo sul governo, perché il governo in carica col suo sostegno si adegui quanto più possibile alla linea del partito che lo appoggia."

Ecco il nodo del problema sta proprio qui. Cioè immaginare che partito e governo sono distinti significa attribuire un ruolo al partito che non è quello di "governare" -questo è un obbiettivo solo in seconda battuta- ma di affermare la propria idfentità e di acquisire consenso sulle cose da fare, poi, per l'appunto, solo in seconda battuta lavorare per un governo di coalizione. E' chiaro che questa impostazione guarda al passato della prima repubblica. Dove i partiti avevano una forte identità ideologica e i governi erano sempre di coalizione. In questa prospettiva la lotta per la conquista dell'elettorato avveniva sempre tra i partiti più vicini e la rappresentanza degli elettori più lontani era delegata ai partiti alleati. Conosciamo bene i guasti che questo sistema ha prodotto. Immaginare oggi, come fa annalu e altri (per esempio Cuperlo) un partito che ricostruisce il proprio ruolo nella società italiana sulla base di questa idea significa non vedere i cambiamenti avvenuti in questi ultimi decenni. Quale attrativa potrà avere un partito che si chiude in un ipotetico campo delimitato da confini? Oggi le appartenze sono formulate sulla base di nuovi fattori: non basta più il lavoro che è articolato, che si svolge in aziende dalle mille differenze, come non basta una identità ideologica - che, fra l'altro, è spesso una brutta copia di quelle del novecento-, non bastano più i valori etici che sono tradotti in comportamenti non più universali. Allora per farla breve l'unica vera novità sulla scena politica rimane quella di Renzi che riprende il filo del discorso originario del Partito democratico ante 2007. Cioè una riforma istituzionale dove possa stare dentro in modo coerente una legge elettorale maggioritaria basata sui collegi e una forma partito che abbandona le prassi politiche, comunicative e di linguaggio che furono utili per i partiti della prima repubblica ma che oggi farebbero franare ancor di più il paese verso il definitivo declino. Il futuro si costruisce se il il PD si libera da queste scorie novecentesche e rimette in campo il coraggio di abbandonare i porti sicuri (per il ceto politico) di un sistema politico che continua a decomporsi e da cui i cittadini stanno molto lontani.
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Re: Renzi: pronto a guidare il PD

Messaggioda flaviomob il 07/10/2013, 19:58

Ma se un partito esprime con due figure diverse il candidato premier ed il proprio segretario, che cosa succede quando le linee politiche dei due divergono? Tornano le diarchie, le correnti, i "due forni"?


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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