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Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

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Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda flaviomob il 02/10/2013, 7:55

Gli bruciano l'auto, il sindaco di Benestare si dimette e posta la foto su Facebook

di Biagio Simonetta

Nelle scorse settimane avevano dato fuoco all'autovettura della sorella, questa notte hanno riservato lo stesso trattamento alla sua di auto. Non c'è pace per Rosario Rocca, sindaco di Benestare, piccolo comune della Locride. E proprio per questo, il giovane primo cittadino alla guida di un'amministrazione di centrosinistra, ha deciso di dimettersi, ormai stremato dalle continue pressioni che i clan esercitano sull'amministrazione comunale.

È successo tutto nelle ultime ore. Ieri sera Rocca aveva parcheggiato l'auto sotto la sua abitazione, nella centralissima via Marconi. Ed è lì che stanotte qualcuno l'ha cosparsa di benzina e incendiata. Episodio analogo nelle scorse settimane era capitato al parroco del paese, don Rigo, e alla sorella dello stesso sindaco. Segno evidente del clima di guerra che si respira a Benestare, un posto dove il nome del paese sembra quasi beffardo.

E stamattina, Rosario Rocca ha detto basta. Sulla sua pagina Facebook ha postato la foto della lettera di dimissioni e della sua fascia tricolore ripiegata. Un'immagine che ha tanto il gusto di sconfitta. Rocca parla di decisione irrevocabile: «Lo stato di isolamento e di abbandono in cui versa il territorio, dimenticato volutamente e tragicamente da uno Stato sordo e assente non mi consente più di rappresentare dignitosamente la mia gente. Nè ritengo di averne più la forza dopo anni di resistenza isolata (e inascoltata) al malaffare, alla criminalità e alla burocrazia autoreferenziale».

Decine di sindaci nel mirino dei clan
Quello di Rosario Rocca è solo l'ultimo caso di amministratori pubblici finiti nel mirino della ‘ndrangheta. Sono decine, in Calabria, i sindaci che negli ultimi anni hanno subito ritorsioni più o meno inquietanti. A partire da Maria Brosio e Maria Carmela Lanzetto, sindache che dopo una prima resistenza alle intimidazioni dei clan, hanno deciso di dimettersi. Alla Brosio bruciarono le auto e fecero esplodere una bomba davanti al suo Comune. Alla Lanzetto spararono contro le persiane di casa e le bruciarono la farmacia: si dimise dicendo: «Gli attentati che ho subito di recente non mi permettono di continuare in modo sereno a svolgere il mio lavoro. Mi hanno distrutto l'anima».

Poi c'è Elisabetta Tripodi, sindaca dimissionaria di Rosarno che vive sotto protezione, alla quale il boss del clan Pesce scrisse una vera e propria lettera. Caterina Girasole, ex sindaca di Isola Capo Rizzuto, Antonio Barile (al quale allentarono i bulloni dell'auto su cui viaggiava la moglie) sindaco di San Giovanni in Fiore, fino ad arrivare a Domenico Lucano, sindaco di Riace, che ormai da anni vive nel mirino della criminalità organizzata.

Storie di amministratori locali che quotidianamente devono fare i conti con tutti i drammi di una regione periferica, dove i clan dominano indisturbati. E il pensiero non può che andare ad Angelo Vassallo, sindaco di Pollica che morì per difendere la sua terra.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... 5234.shtml


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Re: Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda pianogrande il 02/10/2013, 9:15

Né "lo stato" né "l'Europa" arrivano fino a lì.
Hanno altro da fare.
Anche gli aspiranti candidatopremier e/o segretario hanno altro da pensare.
Questi sindaci eroici non portano voti, anzi .....
Le mafie lo hanno realizzato da decenni il federalismo.
La divisione in territori funziona benissimo.
Anche lo stato, evidentemente, ha il suo e rispetta quello degli altri.
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Re: Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda Iafran il 02/10/2013, 10:00

pianogrande ha scritto:Né "lo stato" né "l'Europa" arrivano fino a lì.

L'Europa, di sicuro, non arriva fin lì, ma lo "Stato" (quello reale, la cui testa "è diversamente profumata") c'è, e si fa sentire parassitando la popolazione ...
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Re: Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda franz il 02/10/2013, 12:31

pianogrande ha scritto:Le mafie lo hanno realizzato da decenni il federalismo.
La divisione in territori funziona benissimo.
Anche lo stato, evidentemente, ha il suo e rispetta quello degli altri.

Con confondiamo il diavolo con l'acqua santa, pls.
Piu' che federalismo direi è una sorta di secessione tacita a macchia di leopardo, una pax mafiosa interrotta solo di tanto, se qualcuno alza la testa.
Tuttavia lo spunto è interessante per tentare di capire (se interessa) come il federalismo, quello vero, non quello all'amatriciana, potrebbe incidere su fenomeni come quello mafioso. Soccomberebbe? Vincerebbe? Non cambierebbe nulla?
Una prima domanda può essere: ci sono sindaci che gettano la spugna in USA, dove in passato le mafie hanno imperversato (non solo italiane, oggi abbiamo quelle cinesi, giapponesi, russe e latine) ed in parte imperversano anche ora? E se imperversano, perché non hanno bisogno di bruciare le macchine dei sindaci? In cosa differisce una nazione federalista e di economia ancora abbastanza Free dall'Italia centralizzata e statalista?

A me pare che in uno stato in cui la politica pubblica occupa piu' del 50% del PIL ed il sindaco non ha i poteri che ha in USA, la criminalità che cerca soldi deve passare per forza attraverso le maglie dello stato (autorizzazioni, appalti, licenze). E grazie a questo acquista piu' potere, fa piu' soldi ed aumenta il suo potere corruttivo sulla soceità e sulla poitica stessa.
Dove lo stato è piu' leggero ma localmente ha piu' poteri (anche di polizia) le cose cambiano un pelino. O un pelone.

Un'altra considerazione è che dove le mafie in Italia sono forti, assistiamo parallelamente a grossi trasferimenti monetari statali che finscono per alimentare la bestia, data la locale commistione tra mafie e politica. Ed è per questo che se un sindaco alza la testa viene subito punito. Ma questo in uno stato federale non avviene. A parte i trasferimenti legati al welfare, ogni stato e contea vive di fondi propri. Le esternalità sono ridotte e la criminalità non puo' prosperare quando cerca di fare da sanguisuga alle finanze pubbliche. Insomma, non c'è trippa per i gatti.
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Re: Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda pianogrande il 02/10/2013, 13:20

Mi piace questo elemento di riflessione Franz.
La mia idea (e la mia esperienza) dei pericoli legati a un eccesso di potere locale è piuttosto negativa.
I secessionisti di casa nostra (direi, in genere, i localisti) sono chiaramente a caccia di libertà di manovra, di farsi gli affari propri senza essere troppo controllati.
Così è, da noi, e non possiamo far finta che non sia così.
Nelle piccole realtà, troppo potere locale diventa anche micidiale controllo sociale ed intimidazione del dissenso.
Questo potere (già quello attuale) può portare a continui piccoli e grandi abusi tesi ad impaurire ed isolare socialmente chi non ci sta.
Li vogliamo isolare anche istituzionalmente?
Di uno stato centrale che incombe c'è un assoluto bisogno.
Il fatto che il nostro stato centrale non funzioni mette in ottima evidenza quello che sto sostenendo.
I sindaci uccisi o quelli che gettano la spugna meritano uno stato centrale presente e diverso non che venga consacrato in costituzione il loro abbandono ai poteri locali.
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Re: Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda franz il 02/10/2013, 14:17

Sul troppo potere si puo' discutere, provando pesarlo con dei numeri.
Per esempio prendendo il peso dello stato sull'economia (spesa pubblica su PIL)
http://www.google.it/publicdata/explore ... &ind=false
Partiamo dalla situazione italiana, dove complessivamente arriviamo al 51%.
Se lo suddividiamo facendo 100 quel 51 abbiamo che il 75% è nazionale, il resto è suddiviso tra regioni (18%) comuni (6.4%) e province (1.2%).
Vediamo la situzione americana, che dalla stessa banca dati è attorno al 42%. E facendo 100 quel 42 abbiamo che un 50% è nazionale e l'altro 50% è statale (poi contee e città).
Se poi andiamo al dato federalista per antonomasia, la vicina CH, abbiamo un peso dello stato pari a 34% e fatto 100 questo 34 contiamo che 1/3 circa è spesa federale, 1/3 cantonale ed 1/3 comunale.
Morale diminuisce il peso, il potere complessivo, ma aumenta proporzionalmente il potere locale, quello piu' vicino ai cittadini.
Il che in democrazia dovrebbe essere buona cosa.
Inoltre invece di un potere unico, con federalismo ci sono tre livelli autonomi di potere che si controllano reciprocamente e ricordo che la criminalità organizzata rimane pur sempre una competenza giurisdizionale federale (come terrorismo e reati finanziari).
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Re: Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda flaviomob il 02/10/2013, 17:05

Gli Stati Uniti sono stati il principale sbocco della mafia italiana negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali. Ancora oggi si parla di migliaia di affiliati alla mafia (cosa nostra) sul territorio americano.
Il federalismo può essere un ostacolo alla lotta al crimine organizzato se non entrano in azione forze federali (FBI) o sovranazionali. Di fatto, però, negli Usa ancora oggi Cosa nostra ha un peso rilevante.


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Re: Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda franz il 02/10/2013, 19:36

flaviomob ha scritto:Di fatto, però, negli Usa ancora oggi Cosa nostra ha un peso rilevante.

A me risulta che CN è stata sconfitta ed ora le emergenze sono altre mafie (giappone, latino americane).
Ma ripeto, le mafie non fanno saltare le auto dei sindaci americani.
Al massimo cercano di corrompere le forze di polizia e quindi esiste una forte e potente funzione di controllo (la nota commissione interna).
Se la struttura del potere è diversa, cambia tutto.
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Re: Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda flaviomob il 02/10/2013, 23:36

2011 indictments

On January 20, 2011, the United States Justice Department issued 16 indictments against northeast American Mafia families resulting in 127 charged defendants[50] and more than 110 arrests.[51] The charges included murder, murder conspiracy, loansharking, arson, robbery, narcotics trafficking, extortion, illegal gambling and labor racketeering. It has been described as the largest operation against the Mafia in US history.[52] Families that have been affected included the Five Families of New York as well as the DeCavalcante crime family of New Jersey and Patriarca crime family of New England.[53]

http://en.wikipedia.org/wiki/American_Mafia


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Re: Mafia: un sindaco ha gettato la spugna

Messaggioda franz il 03/10/2013, 6:55

Subito sotto, nella pagina italiana, leggiamo
Declino
Cosa nostra americana, dopo aver dominato per molti anni il mondo criminale statunitense, sta vivendo in questi anni una fase di profondo declino; molte "famiglie" non esistono più (es:Famiglia di New Orleans), altre hanno visto notevolmente ridotti i loro ranghi (es: Famiglia Patriarca, Famiglia di Los Angeles), vasti settori criminali sono stati conquistati da altre mafie. La situazione è dovuta a fattori sia interni che esterni l'organizzazione[4][5].
===
A me pare chiaro che il declino è dovuto sia al contrasto operato dalle autorità (non solo alla retata del 2011), sia alla competizione con mafie di altri paesi.
Da noi invece di declinare, la mafia si espande (lombardia docet).
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