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Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda flaviomob il 15/07/2013, 20:29

Come dovrebbe finire? In un paese in cui i diritti umani non contano nulla, se qualcuno tocca certi fili "scoperti", ci si può solo aspettare che la gente dimentichi.

Il caso Abu Omar

http://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Abu_Omar

ha portato addirittura alla grazia di Napolitano per l'ufficiale americano Joseph Romano, condannato a cinque anni.

http://www.articolotre.com/2013/04/abu- ... usa/157265


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda franz il 17/07/2013, 8:01

Caso Shalabayeva, Procaccini: "Alfano sapeva.
Nessuno mi disse dell'espulsione"


Il capo di gabinetto del ministro dell'Interno conferma che fu lo stesso Alfano a chiedergli di incontrare l'ambasciatore kazako, il quale gli riferì solamente della presenza in Italia, a Roma, di un "pericoloso latitante. "Informai poi il ministro che l'uomo non era stato trovato, ma nessuno mi parlò della moglie e della figlia, tantomeno della loro espulsione dall'Italia"

ROMA - Alle tre del pomeriggio, la voce di Giuseppe Procaccini, capo di gabinetto del ministro dell'Interno Angelino Alfano, non suona ancora come quella di un ex, quale pure ormai è. Né ha la remissività dell'agnello sacrificale. "Guardi - dice al telefono - Non sono abituato a smentire notizie vere. Quindi le confermo che mi sono dimesso ieri sera (lunedì, ndr). Ma le dico anche che il mio è un gesto di buona volontà per il bene dell'Amministrazione. Per svelenire questo incredibile clima. Ora sono fuori dal ministero per meditare un po'. Diciamo che adesso il mio stato d'animo è particolare. Domani, magari, tornerò nel mio ufficio per raccogliere le mie cose".

Procaccini racconta di aver saputo dall'ambasciatore kazako della presenza di un "pericoloso latitante" del suo paese e di aver ricevuto l'ambasciatore su richiesta del ministro Alfano. Il capo di gabinetto racconta anche di aver poi informato di nuovo il ministro il giorno successivo, il 29 maggio. E conferma anche di non aver avuto alcuna informazione che, in realtà, si trattava di un dissidente kazako.

Procaccini afferma inoltre di non aver saputo niente del fermo e dell'espulsione della moglie e della figlia di Ablyazov, di averlo poi appreso dai giornali. Ma agli atti dell'inchiesta ci sarebbero le telefonate del consigliere d'ambasciata kazako, mentre la donna e la bimba venivano caricate sull'aereo, verso il numero di cellulare del prefetto. Procaccini nega di aver ricevuto queste telefonate e aggiunge: "Mai nessuno mi parlò dell'espulsione".
www.repubblica.it


Ecco confermato che Alfano sapeva dell'operazione in corso (e come poteva non sapere, avrebbe subito dato la notizia per primo della cattura di un pericoloso terrorista) ma che nessuno sapeva della moglie della figlia (che forse erano il vero obbiettivo kazako). Insomma tutta una montatura kazaka in cui la polizia italiana è caduta avente come scopo il rimpatrio di mogli e figlie del maggior dissidente kazako. A cosa servono i servizi segreti e le operazioni di intelligence se non ad evitare almeno di essere presi per il deterano dai governi stranieri?
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Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda Iafran il 17/07/2013, 10:18

franz ha scritto:A cosa servono i servizi segreti e le operazioni di intelligence se non ad evitare almeno di essere presi per il deterano dai governi stranieri?

Per il solito problema: "abbiamo un unico uomo al comando" (in Italia), che dopo le vicende di Ruby è diventato più accorto e non telefona più, ma agisce (o fa agire) di persona ... per i suoi traffici strettamente privati.
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Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda ranvit il 19/07/2013, 7:05

Concordo totalmente con quanto dice Scalfari!


http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ref=HREA-1


Quel ministro non può restare al suo posto
di EUGENIO SCALFARI

ANGELINO Alfano non si dimetterà da ministro dell'Interno e da vicepresidente del Consiglio nonostante l'immane pasticcio di cui è responsabile per l'espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua e la sua consegna al regime dittatoriale del Kazakistan. Non si dimetterà perché Berlusconi lo incoraggia a restare al suo posto, Enrico Letta cerca di evitare la crisi di governo che avverrebbe qualora il premier sconfessasse il suo vice e il Pd ha dal canto suo le medesime preoccupazioni.

Il partito democratico è pressoché unanime nel considerare Alfano responsabile di quanto è avvenuto, sia che ne fosse al corrente, sia che (come lui afferma) fosse stato tenuto all'oscuro dai suoi più intimi collaboratori; ma il gruppo dirigente ha invece deciso, sia pure turandosi il naso, di non votare la sfiducia ad Alfano per evitare una crisi di governo con conseguenze nefaste sull'economia, sui mercati, sulla credibilità italiana in Europa che il pasticcio kazako ha comunque fortemente indebolito.

La conseguenza di questi fatti, che messi insieme determinano un vero e proprio evento politico, sarà comunque una crisi profonda del governo e del Pd, la cui base è in gran parte profondamente scontenta di quanto è accaduto e soprattutto di quanto non è accaduto, con tutte le conseguenze che questo scontento provocherà.

Il nostro giornale ha dato ampio conto dei fatti di questi giorni e la nostra posizione è stata nettamente manifestata dall'intervento di Ezio Mauro lunedì scorso e nei giorni successivi dai nostri principali editorialisti. Noi siamo per le dimissioni di Alfano e per un voto conforme da parte del Pd, anche se ci rendiamo perfettamente conto delle conseguenze negative d'una crisi di governo. Vorremmo cioè che il governo Letta continuasse nell'opera intrapresa che riteniamo positiva nonostante le difficoltà che deve superare. Non vorremmo affatto una crisi di governo ma giudichiamo che in ogni caso il rischio vada affrontato perché un cedimento costerebbe l'implosione a breve scadenza di quel partito e quindi del perno della sinistra democratica italiana.

Personalmente - oltre a condividere pienamente queste valutazioni - penso che non sia nell'interesse politico di Berlusconi la prova di forza sul caso Alfano.

Conosco Berlusconi da quarant'anni. Siamo stati concorrenti quando era semplicemente un imprenditore televisivo. Amici mai, già allora troppe cose ci dividevano, interessi e valori; ma conoscenti sì, fino alla sua entrata in politica. Da allora non ci siamo mai più né visti né parlati. Ma ora, in quest'occasione, ritengo opportuno fargli presente che i suoi interessi (non parlo di quelli generali sui quali abbiamo opposte valutazioni) dovrebbero consigliargli di far ritirare Alfano dal governo e sostituirlo con altra persona di sua fiducia e più adatta a ricoprire gli incarichi governativi che gli spettano.

A Berlusconi, qualunque sia il vero giudizio che dà dell'attuale segretario del suo partito, di Alfano non importa nulla. Gli è servito e gli serve anche se i contrasti tra loro non sono mancati. Ma gli serve assai di più che il governo Letta resti in carica per tutto il tempo non certo breve necessario a portare il paese fuori dalla recessione. E gli serve, affinché questo avvenga, che il Pd non diventi ingestibile, come la presenza al governo di Alfano lo renderà.

L'attuale ministro dell'Interno riaffermi pure la sua "innocenza" nel caso kazako; Letta dia per certa questa tesi e Berlusconi ancora di più, ma suggerisca al suo rappresentante di ritirarsi per ragioni di opportunità. Avvenne già in Italia un caso analogo quando il ministro per la Difesa, Vito Lattanzio, fu indotto dall'allora presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, a dimettersi per la

fuga del massacratore nazista Kappler dal carcere in cui stava scontando la pena inflittagli da una sentenza definitiva. Il ministro era all'oscuro della trama che aveva reso possibile quella fuga, ma Andreotti, su consiglio di Ugo La Malfa, lo invitò pressantemente a dimettersi per evitare che il governo fosse messo in crisi da un suo importante alleato.

Questo dovrebbe fare oggi Berlusconi. Se lo facesse, una volta tanto i suoi interessi coinciderebbero con quelli del paese.
(19 luglio 2013)
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Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda Robyn il 19/07/2013, 11:18

A dire il vero non è che ci abbia capito molto di questa vicenda.Il regime del Kazakistan che è l'ultima dittatura in Europa ha colpito la famiglia del dissidente per ottenere la sua estradizione dalla Gran Bretagna.In ogni caso l'Italia deve spedire un'aereo di linea in kazakistan per riprendersi Alamayeva e la sua bimba.Il kazakistan per la comunità internazionale è e rimane una dittatura da demolire
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Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda franz il 19/07/2013, 12:34

Robyn ha scritto:A dire il vero non è che ci abbia capito molto di questa vicenda.Il regime del Kazakistan che è l'ultima dittatura in Europa ha colpito la famiglia del dissidente per ottenere la sua estradizione dalla Gran Bretagna.In ogni caso l'Italia deve spedire un'aereo di linea in kazakistan per riprendersi Alamayeva e la sua bimba.Il kazakistan per la comunità internazionale è e rimane una dittatura da demolire

L'estradizione non è mai possibile per uno che ha chiesto ed ottenuto asilo politico, quindi il "rapimento" di moglie e figlia, con la complicità delle autorità politiche italiane, è solo un modo per fare pressione sul dissidente, non sui governi.

PS: il kazakisan non è in europa https://it.wikipedia.org/wiki/Kazakistan
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Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda Robyn il 19/07/2013, 18:19

Infatti pressione non estradizione sul paese di rifugio
Il kazakistan non fà parte dell'Europa.Il kazakistan è
sotto osservazione dalla comunità internazionale qualsiasi
iniziativa è in questo ambito
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Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda pianogrande il 20/07/2013, 9:38

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ref=HREA-1

"LA NOSTRA POLIZIA E' STATA MESSA A DISPOSIZIONE DI UN GOVERNO STRANIERO"

Il PD si è messo anche lui a disposizione di un governo straniero.
Chissà se, tra governi stranieri ed accoltellamenti interni, troverà anche il tempo e la voglia di pensare a governare il nostro paese?
Alfano è un buono a nulla ma, ormai, penso esattamente la stessa cosa di Letta.

LETTA E' UN BUONO A NULLA!
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda ranvit il 20/07/2013, 10:53

Non credo proprio....diciamo che è un democristiano purosangue! :D Ma considerando il livello dei politici italiani, neanche tanto male :roll:

Alfano ha fatto quello che "qualcuno" gli ha ordinato ;) Stupido non è....ed è un democristiano anche lui...
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Re: Espulsione di moglie e figlia del dissidente Kazako

Messaggioda Iafran il 20/07/2013, 11:50

E' buono quanto basta a soddisfare il cavaliere ed ... i suoi supporters.
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