LA PRESIDENTE DELLA CAMERA HA DECLINATO L'INVITO A VISITARE UNO STABILIMENTO FIAT
«No» a Marchionne, Boldrini sotto attacco
Gelmini: «Gesto divisivo e minoritario»
Ma Vendola la difende: «Ha la schiena dritta»
«Il gesto della presidente Boldrini contro una grande impresa nazionale e la stragrande maggioranza dei suoi lavoratori sembra purtroppo voler continuare lungo quel percorso divisivo, sbagliato e anche minoritario» avviato «nella scorsa legislatura, dall'interpretazione politica che il Presidente Fini ebbe a dare del proprio ruolo, creando un pericoloso precedente». Così Maria Stella Gelmini del Pdl, a proposito del no di Boldrini a visitare uno stabilimento Fiat.
L'ex ministro dell'Istruzione non è la sola a criticare la scelta della presidente della Camera. Varie le voci che si sono levate, considerandola sbagliata e poco «istituzionale». Solo Nichi Vendola la difende. E la ringraziano le donne del comitato mogli operai dello stabilimento Fiat di Pomigliano,.
CRITICHE - «La lotteria elettorale e un bizzarro tentativo politico, per fortuna fallito, hanno dato alle nostre Camere due nuove presidenze che non debbono mai dimenticare di parlare, da una tribuna istituzionale, la lingua ed il sentimento del nostro popolo» dice ancora Gelmini. «La Boldrini? Non sa di cosa parla» attacca anche Giuseppe Farina, segretario generale Fim Cisl, soprattutto per il passaggio sulla «gara al ribasso sui diritti» citato da Boldrini nella lettera con cui declinava l'invito. «Una lettera sbagliata sia nel merito che nel metodo» la liquida Farina in una intervista alla Stampa - certamente non adeguata al ruolo istituzionale che l'onorevole Boldrini ricopre», aggiungendo che «l'unico ribasso che ho notato in questi giorni è quello del livello istituzionale sulle vicende economiche e industriali del Paese. Visitando la fabbrica e incontrando i lavoratori Fiat in carne e ossa avrebbe potuto verificare personalmente il loro apprezzamento per l'impegno dell'azienda e per le scelte che il sindacato ha fatto in Fiat».
«Una «occasione mancata» definisce la scelta di Boldrini, Massimo Mucchetti, presidente Pd della commissione Industria del Senato, in una lettera pubblicata su la Repubblica.
Più morbida Susanna Camusso: «Penso che Boldrini abbia reagito a un invito della Fiat costruito provocatoriamente» dice la leader Cgil, intervistata da la Repubblica. Quindi aggiunge: è «evidente che è giunto per tutti il momento di cambiare pagina nelle relazioni industriali italiane, di tornare alla 'normalità ' e utilizzare le nostre energie per rimettere in piedi il Paese, per dare lavoro ai giovani, per rilanciare l'economia e garantire i diritti».
LA DIFESA DI VENDOLA - Nichi Vendola è tra i pochi a difendere Boldrini: «Per anni si è celebrato Marchionne in modo conformista, chiudendo gli occhi su una realtà fatta di promesse mancate, obiettivi non raggiunti, negazione di diritti, arroganza diventata normalità. Finalmente con Laura Boldrini la schiena dritta delle Istituzioni» scrive Nichi Vendola su Twitter il presidente di Sinistra Ecologia Libertà.
Anche le donne del comitato mogli operai dello stabilimento Fiat di Pomigliano, hanno ringraziato venerdì la presidente della Camera «per le forti critiche espresse nei confronti delle politiche industriali della Fiat». Il plauso è arrivato nel corso dell'attivo operaio convocato dallo Slai Cobas a Pomigliano.
Redazione Online 6 luglio 2013 | 12:24 www.corriere.it