Travaglio a Prodi: "ho nostalgia di lei"

[annalu]

A Bologna
L'omaggio di Travaglio a Prodi in platea: ho nostalgia di lei
Il giornalista dal palco del suo show ringrazia l'ex premier seduto in dodicesima fila. E la sala applaude

MILANO — «Presidente, sento spesso nostalgia di lei». Il destinatario del sospiro è, sorpresa, Romano Prodi. Il «nostalgico» è Marco Travaglio. Il giornalista di Bananas e Uliwood party l'altra sera era in quel di Bologna per la sua ultima «chiacchierata teatrale», Promemoria, con cui dal luglio scorso gira i palcoscenici nazionali con gran successo: proprio nel capoluogo emiliano Travaglio ha dovuto fare alcuni spettacoli extra per soddisfare la domanda del pubblico.

Domanda non poi così scontata, visto che si tratta di oltre tre ore di one man show, uno spettacolo che ripercorre gli ultimi quindici anni di storia patria muovendo da un assunto: «La prima Repubblica muore affogata nelle tangenti, la seconda esce dal sangue delle stragi, ma nessuno ricorda più niente. La storia è maestra, ma nessuno impara mai niente». E forse, allora, la prima sorpresa è che in platea ci sia Romano Prodi, che non è detto condivida la sconsolante visione che ha Travaglio dell'Italia recente. Tra l'altro, si sa, il Professore è l'anti vip per eccellenza. E la sua presenza avrebbe potuto fin passare inosservata. Perché lui si trova sì al teatro delle Celebrazioni, ma non certo in prima fila: per trovare l'ex presidente del Consiglio bisogna risalire le poltroncine su su fino alla dodicesima. A quel punto, eccolo lì con la moglie Flavia, la deputata ulivista di Cesena Sandra Zampa e alcuni altri amici. Marco Travaglio racconta, il «promemoria» è diviso in sette quadri dedicati soprattutto a Tangentopoli, alla mafia e ai governi Berlusconi.

Ma son quadri e quadretti per nulla accomodanti anche con la «sinistra dell'inciucio» o con le «leggi vergogna bipartisan». L'ultimo atto è «Avanti il prossimo: se non vi son bastati Andreotti, Craxi, Berlusconi e D'Alema, ora magari arrivano Lele Mora e Fabrizio Corona... ». A quel punto, il sipario dovrebbe abbassarsi. E invece no, arriva la seconda sorpresa. Il giornalista, prima di concludere, si esibisce in un fuori programma che è un omaggio all'ex premier, del tutto inatteso anche per i tecnici del teatro: «Ringrazio il presidente Prodi che è in platea. E voglio dirgli che sento spesso la nostalgia di lui». Gli applausi sono scroscianti, e solo a quel punto il sipario cala per davvero. L'ex premier, pubblicamente, non dice nulla. Ma l'abbrivio di Travaglio ha suscitato l'emozione degli spettatori, che circondano il professore e riprendono ad applaudirlo.

In realtà, il tributo non è poi una sorpresa. Il giornalista piemontese molto spesso ha separato, magari con qualche generosità, Romano Prodi dai suoi governi. E anche quando ha usato parole dure, ha sempre trovato all'ex presidente del consiglio una giustificazione. Come quando, nell'ottobre dello scorso anno, l'allora premier aveva aspramente criticato la puntata di Annozero dedicata al caso De Magistris. In quell'occasione Travaglio aveva sì dichiarato che «il giudizio di Prodi su Annozero è un diktat di sapore bulgaro emanato da Torino anziché da Sofia». Salvo poi precisare che la responsabilità era probabilmente del «quotidiano ricatto» di Clemente Mastella: «Non penso che Prodi abbia la stessa concezione della libertà di informazione che alberga nella testa di Berlusconi».

Marco Cremonesi
corriere.it, 23 dicembre 2008

[annalu]

Non so voi, ma anch'io ho molta nostalgia.
Soprattutto ora, in tempi di crisi. Ci sarebbe un gran bisogno di serietà al governo. Come Prodi, e Padoa Schioppa.
Sono stufa di proclami televisivi che non somigliano ai fatti reali, della mancanza di sincerità e di chiarezza.

Per esempio, secondo Berlusconi i dati ISTAT sul numero dei poveri in Italia, non dovevano venir divulgati, perché generano pessimismo. Invece le menzogne ed i silenzi cosa generano?
Quanto meno, insicurezza.
Ecco: vedrei bene, tra i compiti dell'opposizione, quello di diffondere e pubblicizzare i dati reali, i provvedimenti promessi e non fatti, quelli fatti ma nel più assoluto silenzio...

Annalu

[Paolo65]

Continuo a non comprendere perchè non si riesca a fare una distinzione tra l'uomo e la sua azione politica.

Prodi è sicuramente una brava persona,competente che in un contesto diverso sarebbe un ottimo PDC.

Ma Prodi è anche il portatore politico del CS che era più un'accozzaglia di partiti che un polo.

Lo sfascio del CS non dipende tutto da lui ma anche Prodi è da mettere sul banco degli "imputati", nel senso politico del termine.

Neppure il ragionamento che gli altri si stanno dimostrando peggiori è di conforto,perchè la DX vince comunque.

Paolo

[franz]

Continuo a non comprendere perchè non si riesca a fare una distinzione tra l'uomo e la sua azione politica.

Prodi è sicuramente una brava persona,competente che in un contesto diverso sarebbe un ottimo PDC.

Ma Prodi è anche il portatore politico del CS che era più un'accozzaglia di partiti che un polo.

Lo sfascio del CS non dipende tutto da lui ma anche Prodi è da mettere sul banco degli "imputati", nel senso politico del termine.

Neppure il ragionamento che gli altri si stanno dimostrando peggiori è di conforto,perchè la DX vince comunque.

Paolo

La prima frase è quella giusta.
poi tu stesso ti contraddici, non facendo la distinzione che invochi e dici che gli altri non sanno fare.
Ciao,
Franz

[Paolo65]

Scusa Franz,ma non ho capito dove sbaglio.

Io dico: Prodi ottima persona ma ha sbagliato politicamente.

Poi dico, non è tutta colpa sua ma ha la sua responsabilità politica.

Non comprendo dove faccia lo stesso errore degli altri,ma forse ognuno,me compreso, non riesce a valutarsi con distacco.

Ciao

[franz]

Scusa Franz,ma non ho capito dove sbaglio.

Io dico: Prodi ottima persona ma ha sbagliato politicamente.

Poi dico, non è tutta colpa sua ma ha la sua responsabilità politica.

Per me a disturbare è il "ma".
L'avversativo ha il ruolo di negare la prima parte del discorso, sottolineando la seconda.
. E' intelligente, ma non si applica.
. Sono andato al teatro, ma mi sono divertito.
. Sono andato a mangiare al ristorante con Mc Gregor, ma ha pagato lui.
. Si, è un negro, ma è una brava persona.
Il "ma" confonde le due cose, non le separa.
Dietro ogni "ma" c'è un messaggio subliminale. Rileggi le frasi qui sopra e prova ad individuarlo.

Quando il capo ti chiama per un colloquio e ascolti per 10 minuti le lodi che ha per te, inizi a sospettare (mo' arriva la fregatura ...) e non hai dubbi che al primo "ma, tuttavia, pero' " sta iniziando il vero discorso, il succo.
E piu' sono sperticate le lodi e maggiore sarà l'effetto dirompente dell'avversativo.

Per quanto riguarda Prodi anche io ho le mie critche (e sicuramente anche lui ne avrà per se stesso).
Ha accettato un incarico difficlile ed ha tentato di portarlo a termine, malgrado tutto.
Lo ha potuto fare proprio per la sua "persona" (non so altri come se la sarebbero cavata).
Ci sono responsabilità individuali (grandi in un leader ) e collettive, ancora piu' grandi in una coalizione.

Elencami gli errori del leader e quelli della coalizione (anche qui ci sono persone) e ne riparliamo.

Ciao,
Franz

[Paolo65]

Caro Franz, allora è un discorso più complesso ma così ho compreso meglio il perchè della critica,che accetto volentieri.

Ciao, Paolo

[pierodm]

Questo su Prodi rischia di diventare un luogo comune: ogni volta si sente la necessità di partire con la precisazione sulla "brava persona".
Ma perché, D'Alema o Veltroni sono delinquenti, menano i figli, torturano il gatto di casa?
E poi: chi se ne frega di quanto sono "bravi" i personaggi che vediamo sulla scena politica, loro personalmente, come padri, mariti, mogli, amici e amanti.
E' ovvio che, quando si parla di loro, li valutiamo in senso politico.
Anche noi qui, quando polemizziamo tra noi, non giudichiamo le persone, ma il discorso che passa sul forum sotto un determinato nickname - a meno che in questo discorso non sia proposta una propria figura personale, in qualche accenno autobiografico.

Quanto alle nostalgie di Travaglio, devo confessare che anch'io ho nostalgia di Rumor e di Fanfani, e perfino dell'Andreotti presidente: una questione di ecosistema politico, di tempi e di tempo, e di paragone con l'oggi, nel quale le seconde e terze scelte di allora sono diventate protagoniste.
L'unica ragione di qualche nostalgia per il Prodi di una quindicina di anni fa è che ci trovavamo in un momento in cui sembrava possibile sperare in un salto di qualità, un cambiamento vero: per la verità io non ci speravo un granché, e comunque non ci avrei sperato confidando su Prodi, la cui debolezza politica mi sembrava evidente - la sua debolezza e quella soprattutto della formazione della quale fu messo a capo.

[mario]

Prodi ha vinto due elezioni perchè è stato capace di aggregare tutta la sinistra.
La sua colpa nel 2006 fu quella di aver vinto per pochi voti e di essere circondato da leader infidi e stupidi (primi fra tutti gli attuali dirigenti del PD).
Rutelli si oppose alla lista unica dell’ulivo alle elezioni per il senato, puntando su una separazione tra DS e Margherita che finirono per riportare insieme una percentuale di voti inferiore a quella riportata dall’Ulivo alla Camera.
Marini volle la presidenza del senato occupando un posto che se lasciato all’opposizione avrebbe garantito al cs, nel primo ramo del parlamento, due voti in più, importanti per meglio governare.
Prodi ha saputo essere l’uomo dell’unità al punto da riuscire a governare con un solo voto di differenza.
Chi gli è succeduto ha saputo solo disaggregare e perdere, condannando la sinistra (salvo cambiamenti) ad una progressiva disfatta.
E' certo che c’è nostalgia di Prodi.
E di chi se no?

[franz]

Rutelli si oppose alla lista unica dell’ulivo alle elezioni per il senato, ...

Diciamo bene le cose: Fassino e Rutelli si opposero alla lista unica al Senato ....
Per il resto, sono sostanzialmente d'accordo.
Ciao,
Franz