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Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda mauri il 12/06/2013, 17:17

franz ha scritto:
flaviomob ha scritto:Veramente sei stato proprio tu, Franz, ad aver riportato nel forum che il dato sulle pensioni di invalidità erogate in Italia è inferiore alla media europea (od Ocse, non ricordo) e io a quel riscontro mi sono attenuto.

Mi sembra folle pensare che, con un dato del genere, sia plausibile ipotizzare il 25% di falsi invalidi. A meno che un 25% di veri invalidi non rimanga fuori!!

Ed infatti confermo e ribadisco. 1) la spesa per invalidità è inferiore alla media (anche se non di tanto). Questo è un dato di fatto. Sono numeri. La composizione interna di quelle spesa pero' è altra cosa. 2) Possibilissimo che 1/4 della spesa sia stata erogata in modo clientelare a chi non ne ha diritto e che un rilevante numero di casi che averebbero diritto non sono assistiti.


infatti ci stanno pensando i carabinieri, non certo il governo, a tagliare gli sprechi e che riescano a trovare la catena delle complicità, si perchè come fa uno a passare per cieco totale senza esserlo?, pareri medici e dei funzionari usl e imps , deve esserci un bel giro di soldi per questa attivitò criminale
e tutto va a discapito dei veri invalidi che continuano a subire doppi estenuanti controlli biennali da commissioni mediche pagate, lo considero un'altro spreco, e chi per loro credono si possa guarire da malattie croniche o si possa riprendere a camminare, magari fosse vero magari ci fossero i miracoli
ciao mauri

Maxitruffa da 3,5 milioni di euro
Scoperti 40 falsi ciechi nel Lazio
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/ ... -60908425/
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Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda franz il 12/06/2013, 17:31

mauri ha scritto:infatti ci stanno pensando i carabinieri, non certo il governo, a tagliare gli sprechi e che riescano a trovare la catena delle complicità, si perchè come fa uno a passare per cieco totale senza esserlo?

Ok, ma non è compito del governo. Il governo dirige la macchina della pubblica amministrazione ed essa, tra le varie cose che fa, va a caccia degli abusi. La proposta di Boldrin non è relativa ai controlli da incrementare ma un tabula rasa, tra due anni, uno stop and go, con chi ha diritto che chiede e ri-ottiene, sulla base pero' di controlli piu' seri fatti nelle strutture pubbliche, non solo da dottori compiacenti che devono rendere qualche favore ad un amico e firmano certificati medici fasulli. Non dimentichiamo che dietro i 40 finti ciechi di cui si parla ci sta comunque un dottore che ha predisposto la pratica. E se il cieco puo' essere un caso rarmo ma eclatante, quando lo becchi al cinema, il vero problema piu' difficile da scoprire riguarda colpi di frusta, dolori alla schiena, malattie di origine psicologica (in forte aumento, tanto da essere quasi il 40% dei casi totali). Io pero' non parlerei in questo caso di veri e propri "sprechi" ma di abusi. Lo spreco è quando compri 100 ma te ne serviva 25 ed il resto dopo un po' lo butti perché è scaduto o non serve piu'. Lo spreco è una diseconomia. L'abuso è un reato. Spesso un reato di necessità perché mancando una vera assistenza sociale agli indigenti, si cerca di rimediare con una (finta) invalidità.
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Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda ranvit il 12/06/2013, 18:56

Resta il fatto che, come dicevo un anno fa (meglio usciore dall'euro...), stiamo fallendo.....nessuno fa un cazzo di niente!
Letta cincischia, non si taglia la spesa pubblica nè gli sprechi, non ci sono soldi per abbassare le tasse (perchè l'Europa non vuole):

http://www.huffingtonpost.it/2013/06/12 ... _ref=italy


Enrico Letta: attacco del Financial Times: "Finora in letargo, il voto lo spinga a fare qualcosa"


L'Huffington Post | Pubblicato: 12/06/2013 12:40 CEST | Aggiornato: 12/06/2013 13:20 CEST

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.
"Da quando è stato scelto dal presidente Giorgio Napolitano", Enrico Letta "ha fatto molto poco" per l'economia, ma ora, dopo un risultato delle elezioni amministrative che sembra dare maggiore stabilità al governo, "dovrebbe provare a far ripartire l'Italia". Perché finora, secondo il Financial Times, ha dormito. È stato "in letargo". Lo scrive il quotidiano londinese in un editoriale dedicato al presidente del Consiglio dal titolo, appunto, "La letargia di Letta" in cui si parla di una "impossibile trilogia" di obiettivi del premier.

Letta - si legge - "vuole ridurre le tasse, aumentare la spesa sull'istruzione e, allo stesso tempo, rispettare gli obiettivi di deficit fissati da Bruxelles. Ma governare - commenta il Ft - comporta scelte difficili". Il quotidiano della City ricorda che fare le riforme spesso lo si paga in termini di popolarità, come successo al governo Monti, e sottolinea anche la possibilità che il futuro del governo possa essere a rischio a causa delle sentenze in arrivo su Silvio Berlusconi. Tuttavia, conclude il Financial Times, "nessuna giustificazione regge quando le riforme sono così urgenti". E ora che con le amministrative "gli elettori hanno dato spazio a Letta", il presidente del Consiglio dovrebbe darsi da fare per rimettere in marcia il Paese.

Letta ha motivi per sorridere dopo l’ultima tornata delle elezioni amministrative. Il suo partito ha vinto in tutte e 16 le grandi città in cui i cittadini sono andati alle urne. Soprattutto, il centrosinistra ha riguadagnato il controllo di Roma, dove aveva subito una sconfitta umiliante nel 2008.
La brutta figura del Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi, che sostiene il governo, rende meno probabile l’eventualità che il magnate e politico opti per staccare la spina alla coalizione. Il centrodestra è ancora avanti nei sondaggi a livello nazionale. Ma il risultato della scorsa settimana mostra che il Cavaliere potrebbe imbattersi in brutte sorprese se dovesse decidere di forzare in direzione del voto anticipato
.

Anche la sconfitta del Movimento 5 Stelle è giudicata dal Ft “politicamente rilevante”. “La creazione di Beppe Grillo, un comico trasformato in attivista, ha pagato un prezzo pesante per il suo rifiuto a sostenere ogni sorta di governo di coalizione”.

"È una buona notizia che l'ondata di populismo frenetico che era scesa sull’Italia alle elezioni politiche sembri essere diminuita. Gli italiani – prosegue l’editoriale – vogliono soluzioni alla crisi economica. Fino ad ora, sembrano disposti a dare al signor Letta e al suo gabinetto il beneficio del dubbio".

È a questo punto che parte l’affondo/avvertimento al premier. “Il presidente del Consiglio, tuttavia, dovrebbe utilizzare questo tempo saggiamente. L'economia si è contratta del 2,4% in un anno, secondo i dati dei primi tre mesi. Il governo si aspetta una ripresa nella seconda metà di quest'anno, ma ciò sembra sempre più improbabile”.

E ancora: “Da quando è stato scelto dal presidente Giorgio Napolitano, l'onorevole Letta ha fatto ben poco per far funzionare l'economia. Così com'è, il suo programma appare sempre più come una trilogia impossibile: vuole tagliare le tasse, aumentare la spesa per l'istruzione e, allo stesso tempo, rispettare gli obiettivi di disavanzo fissati da Bruxelles. Ma il governare richiede scelte difficili”.

“È difficile conciliare le priorità divergenti dei partiti che sostengono l'esecutivo”, riconosce il quotidiano Ft. “Una lezione dall'esperienza del governo tecnico di Mario Monti è che le riforme non sempre pagano in termini di consenso popolare. Vi è il rischio che la coalizione non durerà se Berlusconi viene condannato in uno dei processi che deve affrontare”.

Non sono ammesse, tuttavia, giustificazioni. “Nessuna delle scuse di cui sopra resta in piedi, quando la necessità di riforme è così pressante. Gli elettori hanno dato spazio signor Letta. E lui dovrebbe provare a rimettere l’Italia in movimento”.
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Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda ranvit il 12/06/2013, 18:59

http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... ref=HREA-1



Bonanni: "Paese al limite del collasso".
Letta: "Senza lavoro non ci salviamo"

Il segretario generale della Cisl apre il XVII Congresso confederale: "Ok a governo per 'decreto del fare', ma bisogna unirsi". E sulle pensioni "va reintrodotta flessibilità nell'accesso". Il messaggio del presidente Napolitano: "Scenario economico e sociale difficile". Il premier: "Mi aspetto sindacato inflessibile"

ROMA - "La situazione economica e sociale è al limite del collasso". Per evitarlo, occorre "una svolta": lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, aprendo il XVII Congresso confederale. L'obiettivo è "uno choc fiscale finalmente positivo, un taglio forte delle tasse" sui redditi da lavoro e pensione e per le imprese che assumono e investono. Il leader sindacale ha risposto così al presidente Giorgio Napolitano che, in un messaggio inviato proprio a Bonanni, aveva sottolineato come i sindacati sono di fronte ad "una sfida di grande complessità": "si tratta di riuscire a tenere insieme la prioritaria difesa dei diritti e della dignità del lavoro con l'individuazione degli interventi e degli strumenti innovativi necessari per superare, attraverso l'aumento della produttività e della competitività dell'autonomia italiana e anche attraverso il ricorso a forme coraggiose di solidarietà, la drammatica caduta dell'occupazione specie giovanile". Per il capo dello Stato, in Italia oggi c'è "uno scenario economico e sociale difficile, su cui gravano i pesanti effetti della persistente recessione". Letta, presente al Congresso, ha invitato il sindacato a errere inflessibile nel suo lavoro: "Non esiste un sindacato che non faccia il suo mestiere e il mestiere del sindacato è difendere i lavoratori", per questo "mi aspetto un sindacato che sia inflessibile con noi e che ricordi ogni minuto la centralità

del lavoro". Le parole di Bonanni sono piaciute anche segretario generale della Uil, Luigi Angeletti: ''Mi è piaciuta la linea del taglio delle tasse: è la questione centrale proprio perchè è la più difficile e decisiva''.

Lavoro da fare insieme. Più tardi il segretario si è rivolto all'esecutivo: "Se il governo pensa ad un 'decreto del fare', noi rispondiamo: bene. Ma facciamolo insieme! Anche per scongiurare gravi errori", come accaduto, ha detto il leader della Cisl, che sottolinea l'urgenza di interventi concordati e avverte: "Diciamo subito che le decisioni non potranno essere calate dall'alto, senza un confronto sociale". A cominciare dal mercato del lavoro. Poi ha ricordato che "tocca ora al governo e alle forze politiche assumere le iniziative necessarie per far uscire il Paese dalla crisi. La tenuta del governo - ha proseguito - dipende solo dalla efficacia della sua azione. Dai risultati che saprà realizzare rispetto al lavoro e alla crescita. Solo se il governo porterà risultati concreti alle persone, si potrà rispondere anche all'astensionismo, alla pericolosa sfiducia che c'è oggi nel paese nei confronti dei partiti e delle istituzioni".

All'appello a collaborare ha risposto subito il premier, Enrico Letta: ''Dobbiamo remare tutti insieme, se no non risolveremo i problemi perché non ci sarà più il debito pubblico a cui attingere e che è il drammatico fardello che grava su di noi''. Ed è un treno da non perdere: "Se non cogliamo l'occasione di questa situazione politica e di questa emergenza, ma anche di questa ritrovata unità sindacale che è uno dei più grandi e positivi eventi che la storia politica del nostro Paese sta registrando, non ci sarà un'altra possibilità", ha aggiunto. Infine un impegno: "Se non c'è il lavoro un Paese non si salva: l'impegno che mi prendo qui con voi e ci prendiamo tutti noi è lavorare incessantemente per mettere il lavoro al centro di tutte le politiche del governo di questo Paese''. Serve, dunque, uno sforzo comune di tutto il Paese perché "il governo e la politica da soli non ce la faranno mai: o siamo tutti insieme oppure non ci riusciremo mai". Per questo, già il "messaggio forte che uscirà da Roma" venerdì al vertice con Francia, Germania e Spagna "deve essere amplificato dall'intero Paese". E proprio dal vertice di venerdì "cercheremo di mettere insieme un'agenda che dica che dal prossimo semestre non saranno solo parole quelle contro la disoccupazione giovanile, ma saranno temi concreti la detassazione, l'anticipo della youth guarantee, il nuovo apprendistato".

Pensioni. "Va reintrodotta la flessibilità nell'accesso al pensionamento, perché i lavoratori non sono tutti uguali; un operaio edile non è come un alto dirigente dello Stato, una maestra non è come un magistrato", ha ribadito Bonanni, che ha proseguito: "Nel 2014, lo ricordiamo scade il blocco in atto delle rivalutazioni delle pensioni. Nessuno pensi di decidere alcunché senza un confronto preventivo con il sindacato. Non possiamo tollerare la politica di due pesi e due misure. Qualcuno deve spiegarci perché l'Alta Corte ha ritenuto incostituzionale il taglio delle retribuzioni e delle pensioni dei super burocrati dello stato che prendono centinaia di migliaia di euro all'anno. Ed è invece normale non rivalutare al costo della vita le pensioni sopra le 1.400 euro al mese. Lorde! Questo è uno scandalo!". Non è mancato, poi, un riferimento agli esodati per i quali va trovata una soluzione definitiva, per evitare che ci siano lavoratori privilegiati e altri penalizzati".

Riforma fiscale. La questione fiscale resta un nodo fondamentale da sciogliere: "Bisogna ridurre le tasse sui redditi da lavoro e pensione". E ha aggiunto che bisogna tagliare le tasse anche "alle imprese che investono e assumono i giovani e i disoccupati. Dobbiamo farlo subito per dare una spinta forte all'economia ed ai consumi. Lo diciamo al presidente del Consiglio Letta e ai partiti che lo sostengono. E gli diciamo anche che occorre introdurre anche un nuovo assegno familiare e il credito di imposta per gli incapienti". Per la Cisl le risorse possono venire dalle "flessibilità che l'Ue deve concederci, dal risparmio sugli interessi con la discesa dello spread e dalla riduzione delle troppe agevolazioni fiscali e detrazioni senza alcuna finalità sociale. Si devono anche tassare di più i grandi patrimoni immobiliari e finanziari. E dobbiamo vendere il patrimonio del demanio pubblico. Ma - ha proseguito - il governo deve bloccare ulteriori aumenti delle tasse locali. Non è possibile continuare così. Ci vuole finalmente un coordinamento tra tassazione nazionale e locale". Letta concorda sul fatto che "il peso del fisco colpisce in modo asimmetrico", ma bisogna partire dal lavoro "perché il cuneo fiscale è la vera zavorra del nostro Paese".

Iva. Anche sull'Iva il segretario ha fatto una riflessione: "Se si vuole evitare di aumentarla, lo si faccia a condizione che non comporti altri interventi che colpirebbero i più deboli, come su carburanti e affitti. Non può diventare una partita di giro a danno dei lavoratori e dei pensionati".

Industria e investimenti. "In Italia senza un sistema industriale solido, diffuso ed innovativo c'è solo il deserto. Senza industria non ci può essere uno sviluppo del terziario". Per questo il segretario generale della Cisl ha chiesto che vengano resi "favorevoli gli investimenti e bonificare i fattori dello sviluppo, territorio per territorio. Nessuno verrà ad investire in Italia se non affronteremo il problema dei costi troppo alti dell'energia, dei trasporti, delle assicurazioni, dello smaltimento dei rifiuti. Per non parlare poi delle tasse locali e nazionali eccessive, delle infrastrutture bloccate dalle lobbies, della giustizia civile troppo lenta, di una pubblica amministrazione inefficiente, spesso in mano a dirigenti politicizzati e spesso corrotti, e dei territori con alta presenza delle mafie", ha concluso Bonanni. Anche su questo punto ha risposto il premier: "Bonanni ha detto che il nostro Paese deve tornare ad essere un grande Paese industriale. È vero. Dobbiamo tornare ad essere il Paese che mondo guarda con invidia. Non possiamo vivere di rendita". In questo senso, ha insistito, "il ruolo del sindacato e della Cisl è fondamentale. Nel governo troverete, sempre nella logica di autonomia, un grande aiuto", ha assicurato.

Il ruolo delle imprese. Anche le imprese "possono, anzi, devono fare di più. Basta con la testa solo alla finanza, ai servizi monopolistici senza concorrenza e dalle uova d'oro, ai giornali, alle televisioni, alle squadre di calcio", ha detto Bonanni. "Gli imprenditori italiani devono investire di più in ricerca e sviluppo, cambiare i propri modelli organizzativi, puntando su nuove tecnologie e sulla ricerca di nuovi prodotti". E "la politica - aggiunge - deve premiare i comportamenti delle imprese virtuose e penalizzare quelli deviati. Purtroppo oggi la politica fa il contrario".

Il 'caso' Sud. Nel corso del suo intervento, Bonanni ha voluto puntate di nuovo i riflettori sul problema del Mezzogiorno: "Una parte importante del Sud è ormai terra di nessuno. Anzi si può dire che molte significative realtà meridionali sono ancora terre di mafie, di corruzioni, di clentelismi, di populismo. In questa situazione è certo che nessuno verrà a investire nel Mezzogiorno". "Non ci possiamo rassegnare a ogni illegalità e a ogni inefficienza - ha insistito-: dall'impiego della spesa pubblica per alimentare la corruzione, allo scandalo di opere che non si completano mai o restano inutilizzate". Il leader della Ccisl ancora ricordato che "ci sono 31 miliardi di fondi strutturali non spesi nelle regioni del Sud. Una cifra enorme". E in tal senso ha proposto: "perché non utilizziamo una parte di questi soldi per finanziare il credito di imposta per i giovani disoccupati e le misure per combattere la povertà, come fondo per i non autosufficienti?".

Problema 'Nimby'. Bonanni si è soffermato a ribadire che "il problema italiano è l'effetto Nimby! ('not in my back yard', non nel mio cortile ndr). Ci sono troppi silenzi, troppe omissioni, una cultura davvero sbagliata dello scarica barile. I diritti esistono dove ci sono i doveri. Questo soprattutto ci ruba il futuro!". E ancora: "la crisi morale, politica ed economica del Paese esige un impegno di responsabilità". Il Paese, ha aggiunto, "ha bisogno di una vasta alleanza".

Presidenzialismo bocciato. ''Siamo diffidenti verso soluzioni che poggino esclusivamente sul rapporto diretto tra i massimi vertici istituzionali e l'elettore'', ha detto poi il leader della Cisl, bocciando il presidenzialismo. ''Nella riforma di governo e Parlamento, che devono assicurare stabilità ed efficienza, vanno comunque preservati gli equilibri di una democrazia parlamentare, aperta alla valorizzazione dei corpi intermedi. E diciamo: Attenti! Attenti alle scorciatoie, che non prevedono una soluzione equilibrata e bilanciata dei vari poteri centrali. Un equilibrio che va ricercato tra poteri centrali dello Stato e quelli locali, ma tenendo conto del ruolo indispensabile della società civile organizzata''.

Idem propone piano strategico nazionale per i giovani. "Serve un piano strategico nazionale delle politiche giovanili che sia introdotto nel documento economico e finanziario del governo e contenga interventi organici". La proposta è stata lanciata dal ministro per le Pari Opportunità e lo Sport, Josefa Idem, nel corso dell'audizione in commissione Affari Sociali della Camera. Per il ministro il piano deve individuare le azioni per "agevolare l'accesso dei giovani al mondo del lavoro e contrastare la dispersione scolastica e il disagio giovanile che ha tante facce e tanti effetti".
(12 giugno 2013)
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Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda flaviomob il 12/06/2013, 21:35

franz ha scritto:
mauri ha scritto: La proposta di Boldrin non è relativa ai controlli da incrementare ma un tabula rasa, tra due anni, uno stop and go, con chi ha diritto che chiede e ri-ottiene, sulla base pero' di controlli piu' seri fatti nelle strutture pubbliche, non solo da dottori compiacenti che devono rendere qualche favore ad un amico e firmano certificati medici fasulli.


La proposta di Boldrin creerebbe semplicemente un ingorgo burocratico-sanitario insostenibile e determinerebbe una sollevazione popolare tra chi ha davvero diritto e magari deve affrontare code, spostamenti, iter burocratici estenuanti su una carrozzina o con bisogno di assistenza continua.
Un fesseria totale, considerando che già i controlli avvengono all'interno di strutture pubbliche. Se ci sono medici corrotti o compiacenti è facilissimo perseguirli: identifichiamo i falsi invalidi con i controlli già in essere e andiamo a vedere chi ha firmato la loro invalidità. Vediamo quali comuni / province hanno tassi di invalidità % sulla popolazione "anomali" e indaghiamo, invece di rendere la vita impossibile agli onesti.


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Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda franz il 13/06/2013, 7:52

flaviomob ha scritto:La proposta di Boldrin creerebbe semplicemente un ingorgo burocratico-sanitario insostenibile e determinerebbe una sollevazione popolare tra chi ha davvero diritto e magari deve affrontare code, spostamenti, iter burocratici estenuanti su una carrozzina o con bisogno di assistenza continua.
Un fesseria totale, considerando che già i controlli avvengono all'interno di strutture pubbliche. Se ci sono medici corrotti o compiacenti è facilissimo perseguirli: identifichiamo i falsi invalidi con i controlli già in essere e andiamo a vedere chi ha firmato la loro invalidità. Vediamo quali comuni / province hanno tassi di invalidità % sulla popolazione "anomali" e indaghiamo, invece di rendere la vita impossibile agli onesti.

Su tre milioni di invalidi i controlli pianificati in un anno erano 250'000 ma ne sono stati effettuati solo 112'000.
Sui 112'000 controlli, l'esito è stato di 37'000 revoche perché le persone non si sono presentate e 34'000 revoche (una su tre casi) perché i parametri accertati non davano diritto all'assegno o all'accompagnamento. Probabilmente è da queste cifre che parte l'ipotesi che tra 1/4 ed 1/3 delle invalidità non siano da corrispondere. Al ritmo dei "controlli in essere" che è di 112'000 all'anno, quanto tempo ci vuole per esaminare 3 milioni di casi? Il calcolo non è difficile. Sono tra 26 e 27 anni. E naturalmente se non si cambia sistema, nel frattempo nuovi casi si vengono sempre a creare e quindi non si finirà mai.

http://www.corriere.it/economia/12_febb ... 5f9f.shtml

PS: naturalmente se l'Italia spende meno ma ha 3 milioni di casi (il 5% della popolazione) è perchè paga mediamente poco ogni singola pensione. Altri stati magari spendono di piu' ma è perché danno assegni decisamente piu' dignitosi al giusto numero di casi.
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Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda flaviomob il 13/06/2013, 10:17

Ma cosa c'entra: non si possono conteggiare solo i controlli pianificati quando molte revisioni di posizioni di invalidità sono addirittura biennali e quando abbiamo una stragrande maggioranza di patologie croniche irreversibili? Già pensare di controllare ogni due anni una patologia irreversibile è segno che il paese è impazzito. Controlliamo invece alla radice i medici delle commissioni, che sono responsabili di false diagnosi o false attestazioni.

Gli "altri paesi" forse non hanno 120 miliardi di evasione all'anno...


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Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda mauri il 13/06/2013, 17:20

flaviomob ha scritto:Ma cosa c'entra: non si possono conteggiare solo i controlli pianificati quando molte revisioni di posizioni di invalidità sono addirittura biennali e quando abbiamo una stragrande maggioranza di patologie croniche irreversibili? Già pensare di controllare ogni due anni una patologia irreversibile è segno che il paese è impazzito. Controlliamo invece alla radice i medici delle commissioni, che sono responsabili di false diagnosi o false attestazioni.

Gli "altri paesi" forse non hanno 120 miliardi di evasione all'anno...


concordo, forse sarebbe più semplice e rapido controllare i controllori, le commissioni che hanno certificato le invalidità in questi ultimi 10-20 anni, ad ogni commissione fare una campionatura dei certificati e verificarli convocando le persone per verificare se ci sono anomalie e se ci sono controllare tutti e condannare la commissione al risarcimento e cancellazione dall'albo dei medici e licenziamento, credo ci voglia 1 anno, nelle commissioni non ci sono solo medici ma anche funzionari se operano in piccole province e piccole città, all'inps di milano ti esamina 1 medico che ti guarda oltre a fare domande ma nessuna visita troppo occupato a scrivere al computer e a fare in fretta, poi si consulta con altri 3 che svolgono il lavoro negli studi di fianco
dice giusto franz
"Spesso un reato di necessità perché mancando una vera assistenza sociale agli indigenti, si cerca di rimediare con una (finta) invalidità."
e qui bisognerebbe verificare caso per caso, a volte è giusto chiudere 2 occhi
invece bisogna riflettere del perchè non si tagliano gli sprechi veri, stipendi regalati a politici e amici che non si meritano, tutte le persone elette che sono sempre assenti, enti inutili, commissioni inutili, presidenze e consigli di società statali e di enti per ricollocare i trombati premiandoli con lauti stipendi, fondazioni fasulle... ne ho citati alcuni e chissà quanti ce ne sono di assurdi che non ci fanno certamente sapere, credo che alla fine i risparmi sarebbero di decine di miliardi, anche questa è evasione
ciao mauri
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Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda Iafran il 21/06/2013, 9:32

Sprechi? Spending review? ... Bisogna smuovere il mercato, fare circolare comunque moneta ... (non importa se in un solo verso!).
. . . . . .
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06 ... ri/632525/

F-35 insicuri e anti-economici. Ma il Parlamento discute se acquistarne altri di Enrico Piovesana

Un anno fa il governo Monti decise di ridurre da 131 a 90 il numero dei contestatissimi velivoli. Ora il ministro della Difesa Mauro dice che il "Parlamento è sovrano" e potrebbe ripristinare l'intero programma. Che non ci serve, è antieconomico e ci mette sotto "tutela" americana, visto che le "chiavi elettroniche" degli aerei resteranno in mano Usa

. . . . . .
Vuoi mettere avere la gratitudine di una ditta americana per il ministro che, non dimentichiamo, è stato prima vicepresidente e poi capo della delegazione del PdL nel Parlamento europeo, illuminato dall'Agenda Monti e saggio a tutti gli effetti per nomina del PdR! :o
È meglio accontentarlo: un "pezzo da novanta" così non si trova in giro facilmente e la nomina a ministro della difesa potrebbe finire quanto prima.
Iafran
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Re: Ma...come mai nessuno taglia gli sprechi?

Messaggioda Manuela il 21/06/2013, 10:40

Non si potrebbe dire meglio...

Prima del voto tutte le maggiori forze politiche in campo avevano dichiarato di saper come «reperire» svariati miliardi di «risorse», chi per abbattere l’Imu (più o meno integralmente), chi per rilanciare gli investimenti pubblici, chi addirittura per restituire l’Imu dell’anno scorso.
Ora che si ritrovano tutte insieme nel medesimo governo, ora che appaiono miracolosamente d’accordo su alcune priorità (ad esempio bloccare l’aumento del l’Iva), ora che non possono accusare l’avversario politico di intralciare l’azione del governo, improvvisamente scoprono di non saper più come trovare quelle medesime risorse che in campagna elettorale consideravano a portata di mano. Con 400 miliardi di spesa pubblica extra-pensionistica e 150 miliardi di evasione fiscale, i nostri governanti ci dicono candidamente di non saper proprio come fare a recuperarne anche solo 4, quanti sarebbero necessari per evitare l’aumento dell’Iva.
Ed ecco allora la soluzione: chiedere all’Europa di fare più deficit, l’unico vero punto di contatto importante fra destra e sinistra. Era chiaro fin dai programmi elettorali di Pd e Pdl, è chiaro da come si stanno muovendo sullo scenario europeo i loro leader. L’unica vera differenza è che i dirigenti di centro-sinistra vogliono salvare le apparenze, negoziando con le autorità europee il permesso di sforare su determinate voci (investimenti pubblici, pagamenti della Pubblica Amministrazione), mentre Berlusconi ha meno peli sulla lingua e ogni tanto si lascia scappare quello che molti pensano, anche a sinistra: e cioè che un po’ di deficit fa bene, certo non lo si può annunciare spudoratamente e programmaticamente, e però sì, lo sappiamo perfettamente che l’anno prossimo, a conti fatti, ci troveremo con diversi decimali di deficit pubblico in più. Di qui un permanente navigare a vista, con molta retorica ma senza grandi progetti, con un campionario di buone intenzioni ma senza nessuna scelta forte.


http://www.lastampa.it/2013/06/21/cultu ... agina.html
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