Che fiducia possiamo avere per queste forze dell'ordine che continuano ad offendere i cittadini che dovrebbero proteggere?
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Aldrovandi, sit-in della polizia sotto l’ufficio della madre. Lei: “Non ho parole”
di Marco Zavagli
“Speravo di non dover mai più essere costretta a mostrare ancora in pubblico quella foto”. L’ultima volta che Patrizia Moretti espose in strada l’immagine del figlio Federico Aldrovandi fu in occasione della manifestazione nazionale per chiedere verità e giustizia su quanto avvenuto invia Ippodromo a Ferrara la notte del 25 settembre 2005. Era il 23 settembre 2006 e ancora la morte del diciottenne non aveva un colpevole. Da allora ci sono stati tre processi con altrettante condanne, ora definitive: 3 anni e 6 mesi per omicidio colposo.
Ora la madre torna a mostrare quella foto. E lo fa in occasione del sit-in organizzato dal Coisp, sindacato indipendente di polizia, voluto per manifestare solidarietà ai quattro poliziotti condannati nel giorno del congresso regionale del sindacato, voluto non a caso a Ferrara. “La legge non è uguale per tutti. I poliziotti in carcere, i criminali a casa. Solidarietà, amicizia, speranza, affetto per Luca, Paolo, Monica, Enzo”. Così recitava lo striscione alzato in piazza Savonarola, sotto le finestre del municipio, dove la madre lavora come dipendente comunale. Una coincidenza che poteva dar adito a provocazioni e strumentalizzazioni. Ne è nata una polemica.
Il sindaco Tiziano Tagliani è sceso in strada per incontrare i manifestanti e chiedere di spostare il sit-in di qualche decina di metri. “Vorrei solo evitare delle letture strumentali”, ha detto il primo cittadino al segretario generale Franco Maccanti, che per tutta risposta gli ha detto di non aver “mai visto in tutta Italia un sindaco comportarsi come lei. Non avrebbe fatto questa discesa con nessuno. L’ha fatto con noi perché noi siamo corretti”. A gettare benzina sul fuoco si è aggiunto l’europarlamentare ex Pdl e poi Fli Salato (famoso per aver chiesto aerei diretti tra Strasburgo e le capitali europee: “a volte siamo costretti a cambiare tre aerei”): “Lei è il sindaco? Bene, se ne può andare”. Il clima si accende e Tagliani: “mi mandano via nella mia città, quando ho solo chiesto di spostarsi di qualche metro. Sono anni che cerco di riappacificare il clima tra le gente e le forze dell’ordine. Prima c’era il sospetto, ora c’è la certezza che si trattava di una strumentalizzazione”.
A quel punto, andato via sdegnato Tagliani, è arrivata la Moretti, che ha srotolato la foto del figlio davanti ai manifestanti. Con quell’immagine è rimasta qualche istante di fronte alle bandiere del Coisp. Davanti all’esposizione dell’immagine del diciottenne privo di vita i manifestanti hanno voltato le spalle. Poi, dopo qualche minuto, se ne sono andati verso il Circolo dei Negozianti, per partecipare al dibattito “Poliziotti in carcere, criminali fuori, la legge è uguale per tutti?”. E nel corso del dibattito Maccanti non ha perso l’occasione per chiarire i pensieri del Coisp di fronte a una “stampa vigliacca e penosa che ha pubblicato cose ignobili, compreso il non voler prendere atto che la foto di stamattina non è stata ammessa in tribunale perché non veritiera”. A onor di cronaca proprio riferendosi a quella foto il pm Nicola Proto, in sede di requisitoria, chiese la condanna degli agenti: “la foto di Federico parlano al posto suo, lui on può più”.
Le reazioni
Il Senato - In serata l’intera aula del Senato, compresi i componenti del governo, si sono alzati per esprimere lo sdegno, su sollecitazione di una senatrice del Pd, per la protesta organizzata dai poliziotti del Coisp. Quando la senatrice Maria Teresa Bertuzzi ha preso la parola nell’Aula, dopo il dibattito con il governo sui marò, tutti i parlamentari e gli esponenti del governo, premier compreso, presenti nell’emiciclo, si sono alzati in piedi e hanno battuto a lungo le mani per esprimere solidarietà alla madre di Federico.
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