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Dai Grillo, dai!

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda flaviomob il 23/03/2013, 2:49

dal Fatto:

M5S: cinque cose in cui i grillini sbagliano

di Andrea Scanzi | 22 marzo 2013

Due giorni fa ho elencato alcuni aspetti positivi dei parlamentari 5 Stelle. Oggi voglio sottolineare (almeno) cinque cose che non mi convincono.

Comunicazione. Ragazze e ragazzi, a volte sembra che lo facciate apposta. Il fascismo buono, i microchip cutanei, i Vendola finti, i portavoce in silenzio stampa (okay, erano “coordinatori della comunicazione parlamentare”, ma l’autogol resta). Ma che state a ddì? Capisco l’inesperienza. Capisco che tutti non aspettino altro, e che prima di voi non c’erano i Churchill ma i Razzi (e i Razzi ci sono ancora). Capisco tutto. E conosco molto bene i vostri numerosi pregi. Ma datevi una regolata. Se non avete una cosa da dire, non ditela. Se siete in debito di visibilità, scegliete contesti facili (inutile andare a La zanzara e poi lamentarsi di quanto sia cazzara La zanzara: è come tuffarsi nel mare e poi dire “Oh cavolo, mi son bagnato, quanto è stronzo ‘sto mare”). E se non siete ancora in grado di gestire il circo mediatico, lasciate che altri – più bravi e scaltri – parlino per voi. Pizzarotti a settembre se la prese con parte del pubblico del Fatto che lo contestò e mercoledì è stato impeccabile dalla Bignardi. Non si nasce imparati, e ha ragione Sergio Romano quando vi augura (come corso di formazione accelerato) due anni di opposizione perché impariate il mestiere.

Monologhi Stampa. Non è possibile convocare una conferenza stampa e poi esordire dicendo “Niente domande”, come ha fatto la Lombardi. In un paese normale, i giornalisti avrebbero dovuto mandarvi a quel paese (come troppo spesso fate voi) abbandonando la “conferenza” (pardon un monologo). Se dovete comunicare una cosa senza contraddittorio, mandate una mail o scrivete un post (in quello siete esperti, giusto?). In Italia c’è questa moda di accettare ogni ghiribizzo della “star”. Soprattutto in conferenza stampa. Esempio: quando Galliani presentò Balotelli, una giornalista Rai gli ricordò che Berlusconi lo aveva definito “mela marcia”. Galliani non solo negò l’evidenza, ma trattò male la giornalista (rea di avere ragione). I colleghi cosa fecero? Un po’ sghignazzarono e un po’ solidarizzarono (con Galliani, mica con la giornalista). Troppo spesso servi e meri reggitori di microfoni, gli scribi hanno pressoché dimenticato il gusto antico della decenza. Quella decenza che, con rispetto parlando, avrebbe imposto ai giornalisti di rispondere alla Lombardi: “Abbella’, se vuoi cantartela e suonartela da sola, noi togliamo il disturbo”. Le domande (anche quelle stupide e sbagliate) si accettano. Altrimenti non si fa politica.

Non siete Grillo. Cara Rostellato (che non hai salutato la Bindi e te ne sei vantata, salvo poi chiedere scusa) e caro Crimi (che hai detto in streaming che Grillo ha tenuto sveglio Napolitano): non siete il vostro leader (o megafono che sia). Grillo può permettersi molto, se non tutto: ha una carriera alle spalle, credibilità, talento. Se lui dice “Morfeo”, ha un senso (discutibile), ottiene uno scopo e crea la notizia. Voi, no. Apparite arroganti, malamente acerbi e facilmente attaccabili. Datevi una svegliata. E più umiltà: vi tocca crescere in fretta (e non vi daranno tempo).

Aritmetica. Non siete la prima forza del paese. Non lo siete al Senato, non lo siete (di poco) alla Camera. Il M5S ha fatto della “verità” una delle sue battaglie. Appunto: Pd 8.932.523, M5S 8.784.499 (alla Camera e comprensivi dei voti degli italiani all’estero). Non avete preso “più voti degli altri”. Finitela con questa bugia, che peraltro non serve a nulla.

Pragmatica. Il menopeggismo ha ucciso la “sinistra” italiana, e oltretutto è da dimostrare che i D’Alema siano poi così migliori dei Berlusconi. Il M5S ha avuto successo anche perché ha incarnato una terza strada, adatta a chi non potrebbe mai votare questo centrodestra ma al tempo stesso trova che il centrosinistra (spesso, non sempre) sia un’accozzaglia incapace e tristemente comica. Siamo d’accordo. E capisco anche il desiderio di essere “oltre” e “diversi”. Va bene. Io però sono abituato a giocare con le carte che ho in mano (e con quelle che vedo in tavola). Non giriamoci troppo attorno. Al netto delle schermaglie, e mentre il paese muore, le strade sono solo tre: si torna rapidamente al voto (non lo vuole nessuno, men che meno con il Porcellum); si fa un inciucio Pd-Pdl, magari con il neo-intoccabile Grasso (piacerebbe a Berlusconi, a qualche tattico cinico del M5S e pure ai dalemiani, ma porterebbe alla morte del Pd); oppure si cerca – magari dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, lasciando nel frattempo Monti come prorogatio fino ad aprile/maggio – una figura realmente esterna. Non Bersani o Grasso (macché), ma un altro. Uno Zagrebelsky, un Rodotà (o altri che al momento non dico). E ci si accorda su un governo “a tema” che operi insieme, centrosinistra e M5S. Un anno o giù di lì. Poi di nuovo al voto, nemici come prima. So bene che la maggioranza dei votanti M5S sia ortodossa eduropurista; non ignoro che il centrosinistra sia quel che è; e so pure che al momento il M5S stia semplicemente rispettando il proprio programma (formalmente non c’è nulla da eccepire). Eppure, mai come oggi, si scorge la possibilità di sconfiggere definitivamente Berlusconi e di contribuire a creare qualcosa di realmente positivo. Accordarsi (con tanto di fiducia: se non c’è quella, non esiste nessuna legge da “approvare caso per caso”) con il centrosinistra non significa amnistiarlo delle colpe infinite di questi venti anni. E neanche vuol dire sposarlo per sempre. Vuol dire avere il senso dello Stato, delle cose, del presente. Dire “no” adesso ha un senso. Dirlo sempre e a prescindere è una forma di integralismo cinico, sperando nell’inciucio altrui per poi dire “Visto? Noi siamo più fighi”. Di più: è una forma di masturbazione adolescenziale. Null’altro che bimbominkismo politico (spiacenti, non è il mio genere). Se vi mostrerete ricettivi alle (eventuali e non scontate) sirene sincere del Pd, dimostrerete acutezza e maturità; se vi trincererete dietro il “O noi o morte”, la Casta avrà buon gioco a dire che è tutta colpa vostra e siete solo degli sfascisti irresponsabili.

Provate a costringere il Pd a fare qualcosa di buono, come in Sicilia: se poi il Pd deluderà un’altra volta, e non si scorgeranno Crocetta benemeriti, si andrà al voto. Chiamandovi anzitempo fuori, consegnerete un’altra volta il Pd al Pdl: forse (forse) guadagnerete un po’ di campagna elettorale, ma il paese si sfascerà definitivamente.

Avete preso troppi voti e non vi aspettavate così tante responsabilità? Sì. Comunque vi muoverete, vi attaccheranno? Yes. E’ un gioco troppo difficile e cattivo? Oui. Ma siete stati voi a voler giocare. Ecco: è il momento. E “rendicontare anche le caramelle” non basta. Non adesso.


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Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda Iafran il 23/03/2013, 16:15

flaviomob ha scritto:di Andrea Scanzi | 22 marzo 2013

Due giorni fa ho elencato alcuni aspetti positivi dei parlamentari 5 Stelle. Oggi voglio sottolineare (almeno) cinque cose che non mi convincono.

Bisogna proprio convenire: questi rappresentanti dei 5 stelle non sembrano per niente come quelli della casta! Non stringono la mano per compiacenza a chicchessia (io, per esempio, come loro forse rifiuterei di stringerla a persone che ritengo criticabili a livello comportamentale e morale, tipo il cavaliere, o i Cicchitto o i Capezzone … agli Sgarbi, ci penserei un po'), non accettano di interloquire con i giornalisti asserviti alla casta (i Fede, i Belpietro … brave persone, vero?), non concedono interviste di comodo, non vogliono partecipare a talk show (il colmo dei colmi!), non mangiano al ristorante, non reggono con la sinistra "il panino" … se i tanti Vespa-i della situazione, forse, non ne possono più (e sono sulla via che porta a qualche istituto per la rieducazione mentale), gli altri, i cittadini normali di Cs (quelli che prima avevano le tasche piene di quelli della casta), o accolgono il cambiamento "rivoluzionario" (con tutte "i peli che possono trovare nelle uova" degli uccelli che stanno per dare origine ai mammiferi) o riconoscano che la casta sia una fortuna per l'Italia (che tutto può fare senza renderne conto ad alcuno, specialmente a quelli con gli "apriscatole") e dicano pane al pane a questi "rivoluzionari in erba" decidendo, loro sì, di condannare i "rompiscatole" al rogo per eresia politica (… e buonanotte ai suonati, coscienti e non-coscienti)!
Sulla sostanza, cioè di concorrere a realizzare il programma dei 5S (non ulteriore candidatura dopo 2 mandati, riduzione del costo della politica, no ai rimborsi elettorali sia che si spendano in Africa o in Canada o in Albania per comprare lauree, etc.), convengo … scongiurando accordi con PdL e LN, che avevano ridotto le aule parlamentari in porcilaia o in stadi calcistici (da condannare sempre).
Chissà che non si possa fare come in Sicilia finora!
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Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda flaviomob il 23/03/2013, 17:02

Non è del tutto vero: indire una conferenza stampa senza rispondere alle domande dei giornalisti è inaccettabile, per qualsiasi eletto, oltre ad assomigliare tremendamente allo stile berlusconiano quando si rifiutava di rispondere ai giornalisti del tg3. Anche il nuovo che avanza può aspirare a progredire e migliorare, non abbiamo tempi lunghi come quelli dell'evoluzione delle specie per aspettare la trasformazione degli augelletti in mammiferi... nel lungo periodo, come disse qualcuno, saremo tutti morti. ;)


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Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda ranvit il 23/03/2013, 17:57

http://www.lastampa.it/2013/03/23/itali ... agina.html


politica

23/03/2013


Sale il malumore fra i 5 Stelle
In venti per la trattativa col Pd



andrea malaguti

roma


«Perché Grillo ci tratta così?». Fronda a Cinque Stelle. Il giorno dopo, venerdì, mentre Roberta Lombardi partecipa alla seduta dei capogruppo negli uffici della presidenza della Camera, i cittadini-parlamentari rimasti a Roma attraversano il Transatlantico con gli occhi bassi. Nervosi. Irritati. E questa volta non dai media, ma dal loro leader, Giuseppe Piero Grillo. E anche dal loro portavoce al Senato, quel Vito Crimi che dopo l’incontro al Colle col Presidente Napolitano aveva commentato con incomprensibile spocchia: «l’abbiamo tenuto sveglio». Frase buttata lì come si fa al bar dandosi di gomito. E poi ritirata con tante scuse. «Parole di cui io mi sono vergognato», racconta in un capannello un parlamentare eletto nel Lazio. «Ma chi pensiamo di essere?». Ha gli occhi lucidi. È come se, guardandosi attorno, vedesse un altro momento, da un’altra parte. Non il suo. «Stiamo prendendo una brutta piega», borbotta. Raccoglie solidarietà immediata. È l’ala trattativista del Movimento - minoritaria ma non irrilevante - quella che era riuscita a far votare la disponibilità a discutere col Pd la suddivisione delle cariche istituzionali. Quella che ora vorrebbe ragionare sulla possibilità di un accordo governativo. «Un esecutivo Pd-M5S sarebbe perfetto. Almeno nella mia testa. Il Presidente ha ragione, il malessere sociale è troppo largo per essere ignorato». Eresia. Che comincia a prendere piede. Alimentata da un’immagine diventata ossessione.



È quella di Grillo che lascia il Quirinale e sale in macchina sgommando lontano. Insopportabile. Perché scappando in mezzo al traffico di Roma, e infrangendo metà delle regole del codice stradale, la Guida del MoVimento ha segnato plasticamente non tanto la distanza incolmabile dai media, quanto quella - per lui molto più fastidiosamente radicale - da una larga parte dei suoi cittadini-parlamentari. «Né una parola né un saluto. Non ci ha incontrato, non si è confrontato. È assurdo», sbotta un senatore a Palazzo Madama. Finge di affrontare le cose con solidità, ma è evidente che dentro di lui un mondo è sparito. «Noi stiamo qui a lavorare. Lui arriva, impone la sua linea e sparisce. Evidentemente ci considera dei numeri. Magari è Casaleggio che gliel’ha fatto credere. Ma io non voglio ritrovarmi tra vent’anni a pensare che abbiamo buttato alle ortiche un’occasione storica per rendere l’Italia un posto migliore». Il mostro a due teste. Grillo-Casaleggio in cima alla montagna incantata, gli altri a valle a portare l’acqua divisi in tre sottogruppi. I talebani, gli spaventati, i trattativisti. Si risana una frattura così?



È passata una settimana dall’insediamento del Parlamento. Il MoVimento sembrava un esercito con una sola voce: «Siamo un gruppo compatto, meraviglioso». Era questo il ritornello. Sono cose che si dicono quando si è all’inizio. Poi si scopre di avere un passato, qualche risentimento, e all’improvviso - da un istante all’altro - niente è più come prima. È un processo rapido. Accelerato dalle pagelle affibbiate una sera sì una sera no dal papa ligure sul suo blog. «Molti non parlano per paura. Ma il giorno della fiducia non escluderei sorprese. Avete letto quello che dice Crocetta? Beh, ha ragione», insiste un senatore siciliano. Crocetta, allora. Il governatore dell’Isola, che a proposito di un sostegno Cinque Stelle a Bersani commenta: «Se Bersani presenta un programma di grande rinnovamento e ci sono punti condivisi, non capisco perché i grillini pretestuosamente debbano dire di no. Conosco molti deputati e senatori M5S che non condividono la scelta dell’Aventino». Il modello Sicilia. Il suo.



Alle otto di sera il vicepresidente della Camera, Di Maio, lascia Montecitorio visibilmente stanco. «Bersani premier? Di sicuro non avrà il nostro appoggio». Stessa linea della Lombardi. «Se Bersani chiede un incontro gli diciamo no in diretta streaming». I talebani non cambiano idea. Ma oggi l’equilibrio del gruppo non è quello che si dice un portento. Sono una ventina i cittadini-parlamentari non più in grado di capire come si potrà affrontare la prossima battaglia emotiva senza prendere le distanze dalla stella polare genovese. «Perché Grillo ci tratta così?».
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda Iafran il 23/03/2013, 20:08

ranvit ha scritto:Sono una ventina i cittadini-parlamentari non più in grado di capire come si potrà affrontare la prossima battaglia emotiva senza prendere le distanze dalla stella polare genovese. «Perché Grillo ci tratta così?».

Questo non dovrebbe succedere.
Se questi e gli altri sono i delegati dei cittadini, e sono cittadini loro stessi, devono essere tenuti in considerazione. Momenti di riflessione sono necessari per tutti e richiedono organizzazione collettiva per assumere un'idonea strategia politica sulla linea che ha accomunato milioni di individualità e sulla quale si sono riposte le speranze di un cambiamento.
Io posso sostenere (anche difendere) gli eletti del M5S fino a quando loro si sentiranno miei rappresentanti ... dopo non più e perderemo una grande occasione di incidere da cittadini sul governo dello Stato.
All'entusiasmo deve seguire compostezza realizzativa ... non facile da aversi ma neanche da sbaragliare!

Flaviomob, i giornalisti hanno dimostrato che obbediscono alla "voce del loro padrone" (molto redditizia) e trasformano le cose importanti in gossip … per l'audience.
Io sono uno di quelli a cui non piacciono le cosiddette "trasmissioni di approfondimento" e non mi entusiasmano le liti dei vari Sgarbi, Santanché, Brunetta o le spiegazioni politiche delle Gelmini.
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Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda pianogrande il 23/03/2013, 20:29

Si comincia a ragionare.
Quello che Grillo e Casaleggio non vogliono.
Perdere questa occasione per mettere all'angolo il berlusca grida davvero vendetta.
Perché poi?
Perché Grillo non vuole.
Perché il capo non vuole.
Cosa vuole il capo?
Non si può domandarglielo perché non parla con nessuno (scappa sgommando).
Ripeto.
Forza grillini (pardon, cinque stelle se preferite).
Il popolo che vi ha votato il mandato lo ha dato a voi.
Avete visto il berlusca come spurga?
Non ci sarà un'altra occasione.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda flaviomob il 24/03/2013, 12:42

Iafran ha scritto:Flaviomob, i giornalisti hanno dimostrato che obbediscono alla "voce del loro padrone" (molto redditizia) e trasformano le cose importanti in gossip … per l'audience.
Io sono uno di quelli a cui non piacciono le cosiddette "trasmissioni di approfondimento" e non mi entusiasmano le liti dei vari Sgarbi, Santanché, Brunetta o le spiegazioni politiche delle Gelmini.


Non c'entrano le trasmissioni di approfondimento (che pure non sono tutte uguali): se fai una conferenza stampa nella sala stampa del parlamento e non rispondi alle domande dei giornalisti (che pure non sono tutti uguali) o sei un cafone o, nel caso, hai paura. Allora non ci andare nemmeno: per i comunicati unilaterali basta il blog (con i commenti cancellati).


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Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda Iafran il 24/03/2013, 23:29

flaviomob ha scritto:
Iafran ha scritto:Flaviomob, i giornalisti hanno dimostrato che obbediscono alla "voce del loro padrone" (molto redditizia) e trasformano le cose importanti in gossip … per l'audience.
Io sono uno di quelli a cui non piacciono le cosiddette "trasmissioni di approfondimento" e non mi entusiasmano le liti dei vari Sgarbi, Santanché, Brunetta o le spiegazioni politiche delle Gelmini.

Non c'entrano le trasmissioni di approfondimento (che pure non sono tutte uguali): se fai una conferenza stampa nella sala stampa del parlamento e non rispondi alle domande dei giornalisti (che pure non sono tutti uguali) o sei un cafone o, nel caso, hai paura. Allora non ci andare nemmeno: per i comunicati unilaterali basta il blog (con i commenti cancellati).

Le trasmissioni di approfondimento riguardano i talk show della sera ... non quelle mattutine o pomeridiane.

Io ho avuto l'impressione che i giornalisti indipendenti in Italia siano come delle mosche bianche (e nemmeno hanno vita facile), la maggior parte dei "giornalisti" mi sembra che siano lì per soddisfare direttamente "il loro padrone" o eventualmente per proporsi alle sue simpatie.
Prodi rivolse le spalle ad uno di Rete 4 che voleva intervistarlo.
Io non mi scandalizzo del comportamento degli eletti 5S, mi scandalizzerei, invece, se la dimostrazione di ieri, volta a considerare non eleggibile "il cavaliere" secondo una legge costituzionale, non incontrasse l'attenzione (e la volontà di far rispettare la legge) dei rappresentanti IBC e delle altre forze "politiche".
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Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda flaviomob il 26/03/2013, 21:44

Ottimo intervento, ottimo Di Battista:

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E bellissimo e commovente sentire Crocetta da Fazio. Una persona eccezionale.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... f416c.html

Io spero che M5S e PD si rendano conto che la possibilità di fare un governo innovativo e realizzare un programma possibile di riforme per pulire questo paese passa per una porta molto stretta.
Renzi, Confindustria e Napolitano stanno stringendo in una tenaglia Bersani allo scopo di realizzare un grande inciucio PD PDL che risulterà mortale per l'Italia e per il PD stesso, garantendo l'impunità al Massimo Criminale. Bisogna riflettere molto bene prima di mandare tutto a carte 48, perché potrebbe essere un'occasione etica che non si ripresenterà più.
Ultima modifica di flaviomob il 26/03/2013, 23:49, modificato 1 volta in totale.


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Re: Dai Grillo, dai!

Messaggioda Iafran il 26/03/2013, 22:48

flaviomob ha scritto:E bellissimo e commovente sentire Crocetta da Fazio. Una persona eccezionale.

Concordo.
Crocetta, da persona eccezionale (in Italia), si è posto da pari a pari con quelli del M5S.
Bersani dovrebbe permearsi di umiltà e dare risposte esaurienti al 25% dei cittadini, elettori del M5S, che ha rifiutato "la casta" e che rifiuterà chiunque si presenti come suo portavoce.
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