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La società che prepara il collasso

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

La società che prepara il collasso

Messaggioda mauri il 16/02/2013, 16:33

reale e crudo, siamo davvero impotenti di fronte al declino? spero il futuro sia meno pessimista
ciao mauri

Ho 35 anni, sono fortunato ed orgoglioso di essere nato e cresciuto in questo Paese, per il quale nutro ancora qualche speranza, che ricevo e alimento facendo l’insegnante.

Ma mi preparo al voto rileggendo il bel saggio di J. Diamond «Collasso: come le società scelgono di vivere e di morire», relativo alla singolare sparizione di società fiorenti che più o meno consapevolmente si «suicidano», dagli abitanti dell’Isola di Pasqua, che tagliarono tutti gli alberi dai quali traevano il loro sostentamento, ai coloni dell’Australia che importarono, con calcolo e sforzo, animali che distrussero la ricchezza del nuovo ecosistema. Rischiamo il «collasso» anche noi? Abbiamo già tagliato l’ultimo albero che poteva tenerci in vita? Abbiamo apportato correttivi più nocivi dei benefici?
http://www.lastampa.it/2013/02/16/cultu ... agina.html
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Re: La società che prepara il collasso

Messaggioda lodes il 16/02/2013, 17:06

Concordo con l'articolo. Tutto fa pensare che il "declino" sia inarrestabile. Le "analisi (sic!) dei politici, quando ci sono, sono risibili e le soluzioni slogan senza alcuna credibilità. Pur avendo una età che non favorisce l'ottimismo credo che il mondo in profonda trasformazione porterà anche dei cambiamenti positivi. Però, detto questo, punto il dito sul fatto che non si tratta solo di responsabilità dei leader " ... tranne qualche rara eccezione tutta da verificare, non mirano alla soluzione del collasso, ma al mantenimento della tifoseria basata su un generalizzato conflitto di interessi:.." In realtà c'è una responsabilità degli elettori. Continuare a votare questi leader politici significa avallare, giustificare l'immobilismo di cui sono portatori. Noi elettori abbiamo uno strumento importante da usare ed esprimere una voto di conferma degli equilibri politici vuol dire aiutare il declino del paese. E' questo di cui c'è bisogno? Io credo di no e sarò conseguente, dopo aver votato per una vita a sx dico basta e darò un voto a FARE che vuole appunto impedire il declinare verso il "collasso". Tanto più saranno i voti di questo tipo tanto più veloce sarà la fine di questa classe politica.
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Re: La società che prepara il collasso

Messaggioda trilogy il 16/02/2013, 17:15

molto interessante non lo conoscevo, toccherà leggere il libro.

[..]Per Diamond nella storia sono stati solo leader coraggiosi e perspicaci a salvare un popolo intero, perché capaci di prendere decisioni, anche contro se stessi e i gruppi dominanti, decisioni i cui frutti sarebbero stati goduti dai loro successori. [..]

Se è così siamo spacciati :?
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Re: La società che prepara il collasso

Messaggioda franz il 16/02/2013, 17:27

L’antropologo spiega che sono quattro i motivi per cui una società determina il suo declino: non riesce a prevedere il sopraggiungere del problema, non si accorge che il problema è già in atto, se ne accorge ma non prova a risolverlo, cerca di risolverlo ma non ci riesce. Nel primo caso il gruppo prende decisioni disastrose perché il problema è talmente nuovo e imprevisto che non si sa come affrontarlo (spesso l’evento si era già verificato, ma è stato dimenticato per carenza di memoria storica...). Il secondo caso colpisce i popoli che scivolano gradualmente nel problema, che però ad un tratto supera la soglia di non ritorno e si fa evidente quando è ormai troppo tardi. Il quarto caso è quello che si verifica quando la soluzione è chiara, ma i costi e i modi di realizzazione sono troppo alti per le capacità del gruppo.

Lascio per ultimo il terzo caso perché penso sia quello che ci riguarda più da vicino. É il più frequente e sorprendente, per la paradossale non volontà di risolvere un problema evidente. Due sono gli ordini di motivi secondo Diamond: razionali e irrazionali. I primi si mascherano di una finta razionalità, ridotta in realtà a calcolo utilitaristico, e puntano a false soluzioni immediate, senza pensare alle conseguenze per il futuro. Nella maggior parte dei casi è un ristretto gruppo, al potere, ad operare queste scelte «razionali», presentate come tali, pur di mantenere lo status quo. Le conseguenze di preteso e immediato beneficio, sono in realtà devastanti sul lungo periodo


Partirei da qui (e grazie per il suggerimento: ho già letto altro di Diamond per cui apprezzo la fonte).
Il problema dell'isola di Pasqua è particolare. È un sistema chiuso. Nessuno puo' venirti a salvare. In Italia invece da decenni emigriamo come strategia di fuga ed inoltre abbiamo l'aspettativa che da un momento all'altro la cavalleria appaia dietro l'angolo a salvarci. Che si chiami BCE o Commissione o Euro, oppure abbia il nome di un leader prestigioso, confidiamo sempre negli altri perché siamo pessimisti sulle nostra capacità e su quelle dei governanti. E naturalmente chiunque si metta di traverso al salvataggio (perché pensa che non ce lo meritiamo) diventa oggetto degli strali popolari. Dopo la perfida albione, ora abbiamo appellativi ignibili per definire i deretani delle governanti tedesche. E tutto sommato non viene affrontato l'aspetto ideologico che sta dietro (come alibi dorato) alle scelte «razionali», presentate pur di mantenere lo status quo.
Per decenni governanti di destra e sinistra ci hanno raccontato che le pensioni andavano bene, erano in "equlibrio" e noi giustamente tutti (beh, io non ma non sono nessuno) pronti a crederci (in fondo meglio cosi'). lo hanno detto perché se avessero sostenuto il contrario avrebbero forse perso voti e perché l'deologia imponeva a chi lo dice di dirlo e a chi ascolta di crederci. Un gioco di ruolo in cui tutti recitano un copione. Chi esce dal copione viene fischiato.
Il collasso quindi ha potenti calamite ideologiche di sostegno. Si crede in una realtà autocostruita e si va avanti verso il baratro. Qui si che torna utile il paragone con l'Isola di Pasqua. Si abbatte l'ultimo albero perché serve a costruire il legno che servirà a costruire e far rotolare l'ultimo moai. E l'ultimo moai lo si costruisce perché si crede che solo cosi', con questa offerta, si placheranno gli dei che stanno colpendo l'isola. Si è prigionieri delle proprie convinzioni, un po' come i Maya, che declinarono molto prima dell'arrivo degli spagnoli.
Il declino è quando non si riesce a cambiare, perché si è prigionieri di un complesso psicologico robusto che impedisce il cambiamento.
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Re: La società che prepara il collasso

Messaggioda ranvit il 16/02/2013, 18:01

Ma qua il discorso non riguarda solo l'Italia quanto l'Europa (che sta entrando in recessione).....allora?

Perchè se per l'Italia vale il terzo caso, per la Germania ed i tecnocrati dell'eurozona valgono il primo ed il secondo.....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La società che prepara il collasso

Messaggioda franz il 16/02/2013, 19:17

ranvit ha scritto:Ma qua il discorso non riguarda solo l'Italia quanto l'Europa (che sta entrando in recessione).....allora?

Il declino europeo, come area economica, è abbastanza evidente nel suo complesso ma ci sono chiari e scuri.
Ci sono realtà come Svezia, Norvegia, Olanda, Danimarca, Germania e Svizzera che crescono bene ed altre, come il Belgio che si sono messi sulla buona strada (nel 1995 il Belgio superava l'Italia quanto a debito pubblico oggi è al 91% e noi sopra il 120%). Ci sono realtà come quelle dell'est ex-comunista che crescono a ritmi cinesi. Ci sono realtà come Grecia, Portogallo, Italia, Spagna e aggiungerei anche la Francia che sono messe male e sono loro a frenare l'Europa. Se anche paesi come la Germania e Olanda sentono la crisi non è per i fondamentali interni, che sono buoni, ma per la crisi degli altri. Oggi l'europa appare divisa in due: chi ha già bevuto l'amara medicina del rigore, negli anni 90 e 2000 ed oggi sta meglio, e chi ne ha bevuto solo un sorso, vorrebbe smettere e sta avvelenando tutto il resto del corpo europeo, anche quello sano.
Da qui nasce il conflitto. Anche sull'isola di Pasqua ci furono conflitti e guerre civili. C'erano due tendenze opposte, su come usare i pochi alberi rimasti. Anche in Europa ci sono idee diverse su come uscire dalla crisi. Rigoristi da una parte e partito della spesa pubblica allegra dall'altra.
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Re: La società che prepara il collasso

Messaggioda ranvit il 16/02/2013, 19:29

Ma se è come dici perchè i Paesi virtuosi non si staccano dai cattivi? :roll:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La società che prepara il collasso

Messaggioda franz il 16/02/2013, 20:53

ranvit ha scritto:Ma se è come dici perchè i Paesi virtuosi non si staccano dai cattivi? :roll:

Ottima domanda. Per me dovrebbero farlo.
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Re: La società che prepara il collasso

Messaggioda ranvit il 16/02/2013, 20:57

Anche se in qualche post di qualche giorno fa hai detto che una delle ragioni per restare era di non mettere a repentaglio 300 milioni di europei....Io credo di saperlo.... ;) Ed è la stessa ragione per cui noi dovremmo andare via di corsa!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La società che prepara il collasso

Messaggioda franz il 16/02/2013, 21:25

ranvit ha scritto:Anche se in qualche post di qualche giorno fa hai detto che una delle ragioni per restare era di non mettere a repentaglio 300 milioni di europei....Io credo di saperlo.... ;) Ed è la stessa ragione per cui noi dovremmo andare via di corsa!

Come cantava Gaber, ... e allora dai e allora dai, le cose giuste tu le sai, dimmi perchè tu non le fai!

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QUESTA, È UNA CANZONE DI PROTESTA,
CHE NON PROTESTA CONTRO NESSUNO,
ANZI, SIAMO TUTTI D'ACCORDO!
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