Iafran ha scritto:Democrazia per caso. Se scegliere a sorte i deputati fa bene alla politica
Strano che un'idea del genere (che non stento a definire una solenne "cazzata") venga da un luogo (la Sicilia)in cui la cultura (università) è radicata da tanto tempo. In effetti queste idee riemergono ogni tanto ed era già scaturita 2500 anni fa.
È destino dell'uomo ricadere nell'errore (per dimenticanza) ma è anche vero che ogni tanto riprovarci magari fa bene e quindi questo ritentarci, alla "orso joghi" potrebbe anche avere una sua dignità. Eppure no, visto che l'esperimento fallimentare fu proprio fatto nell'antica grecia, chi mai in Italia ha erediato meglio la cultura della Magna Grecia se non la Sicilila e la Calabria? Proprio da un universitario siculo, anzi ben cinque, non me lo sarei mai aspettato
In realtà basta poco meno di una coltura universitaria per comprendere che l'esito tra
scegliere a caso e tentare di
scegliere il migliore, se constantememte ripetuto non puo' portare a stabilire che la scelta casuale è la migliore.
Così fosse ammetteremmo che la democrazia è inutile e sostituible, con vantaggio, con un lancio di dadi.
Il che porrebbe grossi problemi alla qualità intrinseca del popolo che decide male, peggio di un lancio di dadi.
Per inciso i greci, pragmatici, ci provarono. E fu un fallimento. Da allora ci si ostina a non affidarsi al caso ma a tentare di scegliere il migliore. Il problema forse è il modo di scegliere il rappresentante su cui puntare. I cattedrattici a Palermo non brillano molto per selezione meritocratica (parentopoli e compagnia cantante) per cui alla fine certe loro esternazioni magari sono compensibili, se fatte dagli esclusi. Tuttavia tra merito, casualità e raccomandazioni, preferisco il primo.
PS: vedo ora che i ricercatori (!?) avevano già vinto l'ignobel (!!) e che sanno degli antichi esperimenti. La considero un'aggravante

“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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